Dispiace davvero occuparsi, mentre le bombe scoppiano e la gente muore, del tragicomico cortiletto italiano. Urlano le sirene a Kiev e noi ci svegliamo con la voce di Enrico Letta che irrompe a Radio Rai (nell’eccellente filo diretto che aggiorna minuto per minuto la situazione). […]

(ANTONIO PADELLARO – Il Fatto Quotidiano) – Dispiace davvero occuparsi, mentre le bombe scoppiano e la gente muore, del tragicomico cortiletto italiano. Urlano le sirene a Kiev e noi ci svegliamo con la voce di Enrico Letta che irrompe a Radio Rai (nell’eccellente filo diretto che aggiorna minuto per minuto la situazione). Cosa vuole dirci di così urgente il segretario del Pd? Un’iniziativa italiana per il cessate il fuoco? Che vuole paracadutarsi nelle trincee del Donbass? No, vuole semplicemente tirare un petardo tra le scarpe di Matteo Salvini perché è a lui che si rivolge quando denuncia “troppi distinguo, troppe ambiguità, troppi posizionamenti filorussi”, per intimare: “o di qua o di là”. Infatti, subito, Salvini con una coda di paglia lunga fino a Mosca chiede che l’Italia “condanni senza ambiguità l’attacco all’Ucraina”, pur senza mai approfondire il tema delle sanzioni contro l’amico Vlad. Poi aggiunge che se “qualcuno usa per beghe interne questa tragedia dimostra di essere un piccolo uomo” (e anche Letta è sistemato). Si continua così per tutta la giornata, tra distinguo e frecciatine su chi è più servo di Putin o di Biden, finché giunge notizia che Matteo Renzi si è dimesso dal board di Delimobil – la più grande compagnia di car sharing russa – in seguito all’invasione dell’Ucraina. Se non ci fosse da piangere sarebbe la comica finale, perché immaginiamo lo sgomento che la notizia avrà suscitato al Cremlino dove non si aspettavano una sanzione così feroce. A parere di tutti gli analisti l’aggressione militare russa avrebbe improvvisamente compattato il fronte occidentale che fino a ieri notte si era presentato in ordine sparso, da New York a Parigi a Londra a Berlino, con ciascun leader convinto di avere in tasca la chiave giusta per indurre a più miti consigli lo zar. Che tuttavia da ieri ha una chance di vittoria in più stante lo scarsissimo spirito bellico della politica romana, che è sempre quella dell’armatevi e partite. Non a caso Churchill diceva che gli italiani perdono le partite di calcio come se fossero guerre e perdono le guerre come se fossero partite di calcio.
“Dispiace davvero occuparsi, mentre le bombe scoppiano e la gente muore, del tragicomico cortiletto italiano.”
però Padellaro s’è svegliato e, l’assopimento, è durato otto anni
come? non parla dei morti della guerra civile nelle zone del Donbass?
ah! scusate, avevo frainteso
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Padellaro fa politica, questo non è un articolo giornalistico di fatti ma una analisi faziosa e di parte. Vale quello che vale
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DI MARISA CLARA CELESTE CORAZZOL
Durante il collegamento con l’esterno dell’ambasciata russa a Roma, dove il segretario del Partito Democratico Enrico Letta ha organizzato un sit in di protesta e mentre esprimeva solidarietà e vicinanza nei confronti delle “centinaia di migliaia di persone che rappresentano la comunità ucraina in Italia”, pare che Lucia Annunziata abbia fatto un commento infelice, sfortunatamente espresso a microfono aperto: “Centinaia di migliaia di cameriere e badanti…”, sembra dire la conduttrice di In Mezz’ora e pare farle eco l’ex direttore di Rai3 e attuale responsabile del Day Time Rai, Antonio Di Bella, seduto accanto a lei in studio: “… e amanti”, aggiunge la voce maschile.
Commenti che si commentano da soli ed assolutamente spregevoli, tanto più se si pensa che vengano proferiti da gente che si pensa sia di “sinistra”. Al caviale e con tanto di Rolex al polso, senza dubbio! …
Ciò detto, in Italia ed in tutta Europa lavorano in qualità di “cameriere e di badanti” anche molte donne di nazionalità russa, oltre alle albanesi, alle polacche e così via.
Quindi?…Quelle donne di nazionalità russa non meritano alcuna solidarietà, solo perché “russe”?!
E se alcune ucraine in Italia sono anche “amanti”, come pare aver affermato Antonio Di Bella (che “omo”!!!), sono amanti di molte “personcine perbene” italiane che, sicuramente, il suddetto conosce “di persona, personalmente”.
Che bassezze da piccoli parvenus di quattro soldi!
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“Si continua così per tutta la giornata, tra distinguo e frecciatine su chi è più servo di Putin o di Biden, finché giunge notizia che Matteo Renzi si è dimesso dal board di Delimobil – la più grande compagnia di car sharing russa – in seguito all’invasione dell’Ucraina. Se non ci fosse da piangere sarebbe la comica finale, perché immaginiamo lo sgomento che la notizia avrà suscitato al Cremlino dove non si aspettavano una sanzione così feroce.”
😆
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E’ tutto uno scrutare cosa pensa Salvini, cosa dice la Meloni, cosa fa Renzi, quanto è “responsabile” Letta…
Siamo messi così: dell’ Ucraina non potrebbe fregare di meno, a loro, lassù…
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