
((Di Francesco Bechis – formiche.net) – Intervista di Formiche.net al fondatore di Eurasia Group che si scaglia contro il premier e Palazzo Chigi: una vergogna trattare per gas mentre a Kiev muoiono, la democrazia conta ancora? Draghi rischia di diventare come l’ex cancelliere tedesco Schröder, confermi la sua reputazione e batta un colpo: dica sì all’esclusione della Russia da Swift
“Di questo passo, Mario Draghi rischia di diventare un nuovo Gerhard Schröder”. Ian Bremmer, presidente di Eurasia Group e politologo americano di fama, è furibondo con il governo italiano e il suo leader.
Mentre i carri armati russi distruggono Kiev e Vladimir Putin ordina un golpe in Ucraina contro il governo di Volodymyr Zelensky su twitter l’analista rivolge un duro monito all’inquilino di Palazzo Chigi. “Il primo ministro Draghi dovrebbe occuparsi di riformare il governo italiano. La crisi russa è stata un disastro per la sua reputazione”.
Al telefono con Formiche.net dagli Stati Uniti, Bremmer, attento conoscitore delle dinamiche italiane, rincara la dose. “Stiamo assistendo a crimini di guerra commessi da Putin contro lo Stato indipendente dell’Ucraina che non ha alcuna colpa se non quella di difendere il suo diritto all’autodeterminazione e alla democrazia. L’idea che in mezzo a tutto questo Draghi cerchi di parlare con Putin per discutere di diplomazia del gas e che l’Italia stia cercando di trattare in Europa per escludere dalle sanzioni europee i suoi beni di lusso fa letteralmente a pezzi la reputazione del premier”. Le indiscrezioni su una trattativa per escludere il settore lusso dalle sanzioni europee, circolate in giornata su alcuni media, non hanno trovato conferma.
La voce di Bremmer si spezza, è visibilmente emozionato dagli eventi a Kiev. Paragona il premier italiano a Schroder, l’ex cancelliere tedesco oggi lobbista del colosso del gas russo Gazprom e impegnato a tuonare contro l’Europa per fermare le sanzioni, “la strada è quella”. “Quello italiano è un atteggiamento meschino, vile, di corte vedute. Draghi ha dimostrato di essere un leader così forte e così a lungo in Europa e in Italia. Vederlo assumere una posizione del genere di fronte alla Russia è il segno di un giudizio sbalorditivo e sbagliato”. Le critiche di Bremmer non sono isolate. Su twitter altri osservatori hanno avanzato dubbi su una posizione del governo italiano considerata troppo ambigua nella crisi.
Il politologo fa in particolare riferimento alle trattative in corso in Europa per imporre nuove sanzioni contro la Russia. Questa sera il Consiglio europeo dovrebbe approvare un ulteriore pacchetto che fra le altre cose congelerà direttamente gli asset di Putin e del suo ministro degli Esteri Sergei Lavrov.
Non basta, avvisa l’esperto dagli Usa. Sullo sfondo aleggia quella che Parigi ha oggi definito “l’arma nucleare”, cioè l’esclusione della Russia da Swift, il sistema di comunicazione internazionale per le transazioni bancarie. Un passo ritenuto da gran parte degli esperti come un duro colpo contro la sostenibilità dell’economia russa. Nella serata di venerdì anche Francia e Germania, inizialmente scettici, hanno aperto alla possibilità. Fonti vicine a Palazzo Chigi precisano che “non vi è alcuna richiesta di eccezione sulle sanzioni da parte dell’Italia. La posizione italiana è allineata a quella della Ue”.
“Cosa aspetta l’Italia a unirsi? Dovrebbe farlo subito – dice Bremmer – ora che Macron e Scholz hanno aperto è il momento di agire. Gli ucraini in queste ore stanno sacrificando tutto quello che hanno, in migliaia moriranno. Preoccuparsi del settore del lusso di fronte a questo significa mandare un messaggio chiaro: la democrazia non ha importanza”.
Certa gente ha una faccia, ma una faccia come… Perché il giornalista non gli ha ricordato il suo libro del 2012 sul ” GZero world”? Bremmer lodava il Canada come ” pivot State” perché faceva affari e aveva buone relazioni con tutti e non ammirava il Messico ” shadow State” perché troppo appiattito sugli USA. Se lo fa l’Italia, allora
non va bene. Ha cambiato idea? Come mai?
Quanto all’esclusione della Russia dal sistema SWIFT è roba grottesca: non faranno bonifici istantanei all’estero. Nel cuore della Siberia sono angosciati…
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@PDR
Ma fammi capire una cosa, le colpe degli USA annullano le colpe di Putin?
State ancora qui a fare i sofisti del cazzo, citando fatti del passato per giustificate questo schifo.
Se due persone litigano, generalmente nessuno è esente da colpe, oppure un colpevole c’è.
Chi è il colpevole? Quello che ha le maggiori responsabilità, il più prevaricatore.
La Russia di Putin, che NON è il popolo russo, ha invaso l’Europa, l’Ucraina. Una nazione dove i filorussi sono una minoranza, la maggioranza non vuole stare sotto il regime di un dittatore, guarda all’Occidente.
Come dargli torto?
Occidente che non è privo di pecche, spesso fa anche schifo ma non ha nulla a che vedere con un killer del vecchio KGB diventato un Hitler che parla come parlerebbe un mafioso, altro che fine statista di questa minchia.
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No Andrea, l’iniziativa di Putin è arrogante, sanguinaria e sconcertante. Ma il nocciolo del problema è che la Russia ne ha abbastanza di sentirsi accerchiata da paesi membri della NATO. L’adesione prossima ventura dell’Ucraina, dopo anni di futili negoziati, è l’ennesima provocazione, e l’orso russo quando lo si irrita perde la testa, che s chiami Putin o Stalin o Pietro il Grande. La fine dell’aggressione verrà quando, esplicitamente o meno, l’Ucraina si impegnerà a restare neutrale. Il regime della Russia è autocratico, ma neppure l’Ucraina è una democrazia consolidata e trasparente.
Finalmente, mutatis mutandis, ricordiamoci che nel 1962 Kennedy andò a un passo dalla guerra nucleare per una manciata di missili che Castro e l’URSS intendevano installare a Cuba. Allora, Kennedy fu compreso da quasi tutti, Putin – vabbè il personaggio è turpe – e le sue ragioni non hanno spazio. Ma Sergio Romano, che non è n fesso, già anni fa avvertiva di quel che poteva succedere con L’involuzione della Nato.
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La richiesta di entrare nella Nato ti sembra un valido motivo per scatenare una guerra?
Non parliamo nemmeno dell’adesione alla Nato ma di una richiesta di adesione.
La Nato è un pretesto.
Non ci sono installazioni in corso di missili nucleari in Russia.
Ma se guardi alla sostanza delle cose, la realtà è una nazione democratica (con tutti i suoi limiti giovanili) è invasa dall’esercito di un dittatore spietato, che parla come un boss della mafia, che terrorizza i suoi collaboratori come nemmeno Totò Riina; uccide rivali politici e liberi giornalisti, sta al potere da decenni.
Ed gli abitanti di questo paese non si sentono russi ma ucraini, i civili combattono al fianco dei militari.
Come si può avere un atteggiamento equidistante tra chi bombarda e chi viene bombardato?
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Egregio Andreaex, alle volte sembra difficile poter ragionare. Bremmer dice una cosa. Io scrivo che è in contraddizione con quello che diceva con altrettanta supponenza 10 anni fa. Non ho precisato che gli USA hanno torto e Putin ha ragione o viceversa. Mi interessa solo poter dire che chi vuol dare lezioni a volte non ha i titoli per farlo, oppure che ha cambiato idea ma non vuole ammetterlo. In altre parole, che è inaffidabile. Il resto è tutta farina del tuo sacco.
Ciao.
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PDR
Ma a me non interessano gli infiniti stronzi che popolano la politica mondiale e le loro giravolte.
Anche perché la politica è dinamica, l’applicazione rigorosa dei principii non sempre è possibile ed è facile cadere in contraddizione.
Cadresti in contraddizione anche tu, se fossi un leader politico.
Ma il giudizio ora deve riguardare una azione precisa: quella di un dittatore che ha impoverito il suo Paese (la Russia ha una industria pessima, che non produce eccellenze), lo domina in modo tirannico, uccide i rivali politici e i giornalisti liberi, poi invade l’Ucraina con la scusa della sua richiesta (non accordata) di entrare nella Nato?
È così entrato in Europa coi carri armati e la minaccia coi suoi armamenti nucleari.
Questo non ti basta?
Il resto può essere vero ma sono dettagli a questo punto.
C’è un edile con cui ogni tanto lavoro, ha una piccola impresa ed è un grande lavoratore, una brava persona.
Stava mettendo su famiglia qui, in Italia.
Lui davvero una risorsa, se parliamo di immigrazione.
Ho paura a contattarlo perché credo che sia partito per la guerra.
E devo pure sentirmi le cazzate di Carolina pro Putin?
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X AndreaEX,
sopra ti hanno già spiegato un pò di cose.
Se tu sei così demente da credere che senza Putin la Russia starebbe meglio (con un altro Yeltsin) e che ha attaccato ‘l’Europa’ come se la Russia NON fosse già Europa, è un problema tuo.
Avevo già notato che su certi argomenti eri totalmente ottuso, ma così dai solo conferme.
Quanto al popolo ucraino, quando e come ti sei preoccupato delle persecuzioni del Donbass? Fatte dal governo di Kiev?
E adesso vai pure a marciare con il battaglione Azof, che avresti tutte le caratteristiche del fanatico ottuso.
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Tu sei quello che confonde ENERGIA e POTENZA, concetti da terza media, e parli di geopolitica..
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Andreaex,
Alla guerra per combattere per la libertà o per la ottenere libertà di piazzare missili a testata nucleare contro gente con cui hai convissuto per 300anni e che ha deciso di chiamare nemico perché lo esige un nuovo padrone.
C’è una bella differenza tra le due opzioni.
Ripeto una domanda: come mai gli amici dei generali fascisti argentini e del sanguinario dittatore fascista Pinochet, quelli che bombardano migliaia di civili per esportare la democrazia, quelli che hanno sganciato bombe atomiche sulle città, quelli del napalm sul Vietnam, quelli dellec tratte degli schiavi, quelli che hanno impestato l’Europa di bombe atomiche nelle loro basi Nato, quelli di Gladio,
COME MAI questi pseudogaranti della democrazia planetaria non hanno ancora convocato una conferenza mondiale per annunciare che gli USA non metteranno MAI basi militari della Nato in Ucraina, mettendo con le spalle al muro il dittatore Putin?
Spiegamelo Andrea.
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@GSI
Ma tu hai letto un mio apprezzamento per la politica estera USA?
Dove lo avrei scritto?
Qui c’è una Nazione con un popolo che si sente ucraino, non russo.
E c’è un dittatore che lo sta invadendo per la paura che entri nella Nato, non c’è in corso alcuna installazione di missili nucleari contro la Russia.
C’è un intero popolo che si sta armando per fronteggiare l’esercito di un dittatore.
Se conoscessi qualche ucraino lo sapresti.
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Quindi secondo te, Andrea,
il dittatore ha attaccato perché è cattivo e non c’è nessun pericolo che la Nato degli americani piazzi in Ucraina missili a testata puntati Mosca?
Vuoi aspettare che i guerrafondai che hanno dimostrato di non avere remore morali per sganciare lebombe atomiche (sai cosa vuol dire bombe atomiche?) su due città, inneschino la guerra nucleare che distruggerà l’Europa e forse il pianeta per capirlo?
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Se non fossero così non sarebbero lì.
Ormai i “gruppi”, le ONG, gli “analisti” … sono solo la longa manus del potere.
Travestiti da “buoni” e da “estranei ad ogni interesse” fanno la parte sporca del lavoro: “lavorarsi” ben bene le coscienze ed indirizzarle dalla parte “giusta”. Di chi li foraggia, ovviamente.
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Medecins Sans Frontieres, la lunga manus di Carolino per il controllo del pianeta…
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Zappa ignorante, chiediti perche’ le ONG si trovano la’, in primo luogo. Per turismo?
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“La voce di Bremmer si spezza”…
La scuola Reagan funziona a meraviglia. Politicanti e politologi da accademia dell’arte drammatica ormai furoreggiano in tutto il mondo. Falsi come le rappresentazioni teatrali a cui si assiste giornalmente nei tg e nei talk show televisivi.
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Anche il Presidente ucraino era un attore. Comico per la precisione.
Si vede che funziona.
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Per l’ideologia di questi fanfaroni dovremmo mandare in malora l’intero paese, questi falliti nullafacenti, gli resta solo la chiacchiera
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Francesca Fornario
In pochi anni ho visto la storia ucraina cambiare sotto i mie iocchi, nelle vetrine e nelle didascalie del museo di storia, dove la memoria dell’Unione Sovietica è stata rimossa e sostituita con l’esaltazione dell’oligarchia (“l’Ucraina diventata grande sul finire dell’Ottocentograzie alla concentrazione della richezza e del potere nelle mani di pochefamiglie illuminate”) e delle gesta di Stepan Bandera, l’alleato di Hitlerresponsabile dell’eccidio degli ebrei ucraini e del genocidio di decine dimigliaia di polacchi. Ora il giorno della sua nascita è festa nazionale.
La storia la scrivono i ricchi perché la vincono loro.Cancellare la memoria della rivoluzione bolscevica e del ruolo dell’ArmataRossa nella lotta contro il nazifascismo è servito a un miliardario ebreo comeKolomoisky, l’editore del comico Zelensky, a finanziare da Israele leincursioni armate in Donbass dei miliziani neofascisti con la svastica cucita sulla mimetica che da anni scatenano in Ucraina la guerra che solo oggi che la scatena Putin fa notizia: da anni uccidono i civili, bombardano scuole e ospedali.”Sei contro la guerra perché sei buonista”, mi ha detto uno che o stai con Putin o stai con la Nato, come se fossero quelli gli schieramenti. «No, sono contro la guerra perché sono realista». E la realtà è che la guerra il mio schieramento – la sterminata moltitudine di poveri cristi- non la vince mai.Non vince mai la guerra e nemmeno la pace. Da nessuna parte e tantomeno in Ucraina.Durante la guerra cercano riparo in cantina, durante la pace èstata loro imposta un’altra lingua a scuola e negli uffici pubblici, hanno perso il lavoro, il potere d’acquisto di stipendi sempre più miseri, il diritto alla pensione che si allontana nel tempo.La guerra la vincono solo gli oligarchi di ogni latitudine, anche quando la perdono. La vincono moltiplicando l’export delle armi che producono, passando in pochi anni da una quota del 32 per cento del mercato mondiale al 37, come hanno fatto gli Stati Uniti a forza di scatenare conflittiarmati e imporre di spendere una quota di pil superiore a quella investitanella ricerca e negli asili nido per acquistare armi da guerra ai paesi alleati che la guerra la ripudiano. La vincono imponendo sanzioni che si traducono in vantaggi economici per i pochi molto ricchi di quel paese e in perdite per ipoveri cristi che pagano le bollette. La vince Putin riconoscendo l’indipendenza del Donbass con otto anni di ritardo, premurandosi che le repubbliche popolari di Lugansk e Donetskp assassero nelle mani di affaristi vicini al Cremlino e usando la protezione diun popolo che per otto anni ha lasciato massacrare a pretesto per invadere militarmente l’Ucraina e sistemare i conti con gli Stati Uniti, con l’Europa nel ruolo della torta da spartire. La vincono i potenti affaristi che stabiliscono quali popoli hanno il diritto di autodeterminarsi e quali no, quali profughi vanno accolti e quali no, quali conflitti fanno notizia e quali no, quali cacciabombardieri bombardano gli inermi e quali invece esportano la democrazia, quali paesi vanno sanzionati perché violano il diritto internazionale e quali hanno il diritto diviolare il diritto internazionale, quali rivoluzioni popolari sono un colpo distato e quali colpi di stato sono una rivoluzione popolare. Lo fanno con la complicità dei giornalisti che si tolgono lamascherina FFP2 e si mettono l’elmetto per raccontare in diretta quello chesuccede in un paese dove non avevano mai messo piede o non tornavano dai tempi di quella che avevano raccontato come una rivoluzione di popolo e invece era un cambio della guardia al potere.La guerra la perdono i popoli tutti alla fame, da un lato dell’oceano a indebitarsi per pagare le tasse universitarie e le cure mediche,dall’altro a lavorare per salari più bassi di quelli di 30 anni fa, di giù a sfuggire dai regimi che delle guerre imperialiste sono il prodotto, di su a respingere chi fugge dalle guerre e dare a lui la colpa del nostro impoverirci.
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Egregio Andreaex, alle volte sembra difficile poter ragionare. Bremmer dice una cosa. Io scrivo che è in contraddizione con quello che diceva con altrettanta supponenza 10 anni fa. Non ho precisato che gli USA hanno torto e Putin ha ragione o viceversa. Mi interessa solo poter dire che chi vuol dare lezioni a volte non ha i titoli per farlo, oppure che ha cambiato idea ma non vuole ammetterlo. In altre parole, che è inaffidabile. Il resto è tutta farina del tuo sacco.
Ciao.
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Non esistono”torti” e ‘ragioni”, che cambiano a seconda della parte a cui si appartiene. Esistono sono interessi, e chi può perseguirli e chi no
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