L’Italia è ancora stretta dalla morsa delle restrizioni anti-Covid e relativa asfissiante burocrazia. Restrizioni nel cassetto: Johnson annuncia la fine dei divieti per non vaccinati e anche della quarantena per i positivi. Da Israele all’Australia confini riaperti […]

(MARCO FRANCHI – Il Fatto Quotidiano) – L’Italia è ancora stretta dalla morsa delle restrizioni anti-Covid e relativa asfissiante burocrazia. E che abbia orma davvero poco senso è confermato dalle posizioni di iper-chiusuristi come il mircobiologo Andrea Crisanti, che ieri ad Agorà su Rai3 ha affermato: “La curva sta calando perché le persone o si sono infettate o si sono vaccinate. Sappiamo che la protezione dura poco, quindi più aspettiamo e meno facciamo l’interesse degli italiani. Bisogna liberalizzare ora, perché se ci si infetta adesso, siamo protetti, se si aspettano mesi, il virus ci coglierà di nuovo non protetta. È controproducente in questo momento la restrizione. Basti guardare cosa succede in Inghilterra, dove la curva dei casi è caduta senza Green pass, perché le persone sono vaccinate o infettate. Questo è l’abc della dinamica epidemiologica”.

Londra

È già libera-tutti ma c’è chi dissente

Infatti, proprio ieri Londra ha sciolto i nodi col premier Boris Johnson che ha formalizzato alla Camera dei Comuni la fine di tutte le ultime restrizioni Covid in vigore per legge nel Regno Unito, inclusa la fine dell’obbligo dell’isolamento per le persone contagiate, che già da dopodomani saranno semplicemente “incoraggiate a esercitare la responsabilità personale” in caso d’infezione, così come avviene quando si è soggetti a “un’influenza”. Annunciata anche la graduale revoca della distribuzione gratuita a pioggia dei test antigenici. “Il picco di Omicron è superato”, ha spiegato Johnson. Decisione che ovviamente ha suscitato polemiche, tanto che diversi professori di atenei come l’University College London e l’University of Oxford insieme a medici di prestigiose strutture sanitarie britanniche hanno firmato un appello contro la decisione del governo: “In qualità di esponenti della comunità scientifica e medica del Regno Unito, scriviamo questa lettera aperta per esprimere la nostra preoccupazione riguardo ai piani del governo per porre fine a test, indagini di sorveglianza e obbligo legale di isolamento per i casi di Covid-19. Chiediamo venga chiarito il parere scientifico su cui poggiano queste decisioni politiche, non crediamo che ci sia una solida base scientifica. È quasi certo che aumenterà la circolazione del virus e non ci sarà visibilità delle varianti emergenti”.

Tel Aviv

Niente più tamponi settimanali nelle scuole

Eppure il minore impatto di Omicron sui sistemi sanitari con le curve epidemiologiche che piegano verso il basso stanno provocando riaperture e cancellazioni delle restrizioni in molti Paesi che avevano serrato per contenere la diffusione di SarsCov2. In Isreaele il primo ministro Naftali Bennett ha annunciato che a partire dal 1° marzo verrà richiesto soltanto un tampone negativo prima della partenza e dopo l’arrivo a tutti i turisti, vaccinati, indipendentemente con quante dosi, o non vaccinati. L’ufficio del premier ha fatto sapere che verranno allentate anche le restrizioni per gli israeliani che rientrano nel Paese: a loro non verrà più richiesto un test molecolare prima del volo. Nelle prossime settimane, inoltre, non ci sarà più l’obbligo settimanale di test per gli studenti delle scuole di ogni ordine e grado, norma ora in vigore.

Canberra

Quarantena solo per i senza vaccino

L’Australia ha riaperto le frontiere internazionali per la prima volta dopo due anni; il governo aveva imposto rigide restrizioni nel marzo del 2020, sigillando i suoi confini ai visitatori internazionali: dalla fine dello scorso anno sono stati autorizzati a recarsi in Australia i cittadini australiani e pochi altri con motivazioni stringenti, ma la maggior parte dei visitatori stranieri hanno dovuto attendere. La nuova normativa australiana adesso prevede che chi ha ricevuto due dosi del vaccino anti-Covid non debba rispettare un periodo di quarantena, mentre i non vaccinati dovranno auto isolarsi per 14 giorni a proprie spese.

Lubiana

In Slovenia da ieri al lavoro senza certificato

Superato il confine italiano del Nord-Est, in Slovenia da ieri non è più richiesto esibire sui luoghi di lavoro un certificato di avvenuta guarigione, vaccinazione o tampone negativo, fatta eccezione per l’accesso all’assistenza sanitaria e sociale. Decade anche l’obbligo di auto-testarsi per gli studenti, che però dovranno ancora indossare la mascherina.

Barcellona

In Catalogna a scuola torna la normalità

A partire da domani le autorità sanitarie della Catalogna “non prescriveranno più quarantene” dovute al Covid per gli alunni delle scuole né “individueranno contatti stretti”: è quanto comunicato dagli assessorati alla Sanità e all’Istruzione della regione autonoma spagnola. Il protocollo riguardante il Covid nelle scuole catalane è pertanto ora “più flessibile”: i genitori non dovranno più comunicare il contagio come causa di un assenza dei loro figli e non verranno più prescritti test rapidi agli insegnanti. Restano le mascherine in spazi chiusi.

The spectator

“In Italia un’inutile tirannia”

Il settimanale ultra conservatore inglese The Spectator, sostenitore del premier Boris Johnson e spesso su posizioni trumpiste dedica un articolo alle decisioni di Roma titolando: “L’inutile tirannia del Green pass in Italia”. Nell’articolo si legge: “Mentre la maggior parte dei Paesi europei, in particolare la Gran Bretagna, stanno allentando le loro restrizioni Covid, l’Italia che ha le più dure di tutti, le rende ancora più dure, anche se i dati mostrano che sono inutili”.

E in Italia in questo momento con la doppia dose c’è il 62%, con il booster l’80%, contro il 57 e 73 in Uk che però registra 16 decessi per milione di abitanti in sette giorni contro 35 dell’Italia e 160 ricoverati per milione contro i 230 dell’Italia.