
Draghi chiamato dai grandi poteri Europei per porre fine al Governo Conte e lo scostamento
di bilancio.
Con la partecipazione dei partiti per affossare tutto il resto.
Durante l’ultimo governo Conte, nella crisi pandemica fu messo denaro per sostenere
famiglie e imprese, cosa non accaduta nel governo Draghi.
❞O mi garantite i voti o cosı̀il governo non può andare avanti❞.
Sarebbe questo in sostanza il discorso di Mario Draghi, durante una riunione a palazzo
Chigi, ai capi delegazione di maggioranza.
COSA È SUCCESSO NELLA NOTTE DEL 17 FEBBRAIO
Il governo è andato sotto quattro volte sul Milleproroghe durante le votazioni delle
commissioni congiunte Affari costituzionali e Bilancio: contro il parere dell’esecutivo sono
passati gli emendamenti che prevedono il dietrofront sull’Ilva e sul tetto al contante, mentre
sono state approvate norme sulle graduatorie della scuola e sui test sugli animali.
Un ‘massimale’ che dal primo gennaio 2022 era sceso a mille euro, ma dal primo gennaio
2023 tornerà al precedente limite di 2mila euro.
La Lega e Forza Italia, assieme all’alleato all’opposizione di Fratelli d’Italia, ha votato la
misura.
Oltre che sul tetto all’utilizzo del contante l’esecutivo guidato dal presidente del Consiglio
Mario Draghi ha visto il voto contrario al suo parere anche sull’emendamento che cancella
l’articolo sull’ex Ilva (che però è stato approvato ugualmente).
La norma originaria cambiava la destinazione di parte dei fondi Riva che ora tornano a poter
essere utilizzati per le bonifiche.
(18 Febbraio)
❞Avete visto che bravi ministri che ho?
È un bellissimo governo❞.
Così il premier Mario Draghi, in conferenza stampa, si è burlato dei partiti che lo
appoggiano.
“Ieri ho ricordato quello che è il mandato del governo, creato dal presidente della
Repubblica, per affrontare certe emergenze”.
Oggi il Consiglio dei ministri ha varato all’unanimità le misure su bollette e superbonus.
COSA HANNO FATTO
Nel decreto sono i quasi 6 miliardi stanziati per calmierare il rincaro delle bollette nel
secondo trimestre 2022: per il Codacons è “una cifra ridicola” a fronte degli aumenti per
imprese e famiglie.
L’ 11 febbraio in conferenza stampa, Draghi attacca il superbonus.
Riccardo Fraccaro, risponde: “Draghi sbaglia due volte: la prima perché fa di tutta un’erba un
fascio confondendo il Superbonus con tutti gli altri bonus. La seconda perché riconduce tutte
le truffe al solo Superbonus 110%
Fraccaro pubblica la tabella dell’agenzia delle Entrate che elenca le frodi riscontrate sui
bonus, dimostrando che il 110% è quello con meno truffe verificate: bonus facciate 46%,
Eco-bonus 34%, bonus locazioni/botteghe 9%, Sisma bonus 8%, Superbonus 3%.
(18 febbraio). La marcia indietro sul Superbonus al 110%: la modifica inserita nel decreto
sostegni bis (che limitava la cessione del credito a un solo passaggio) ha infatti paralizzato il
settore edilizio, e dopo varie pressioni il governo è tornato sui suoi passi allargando di nuovo
le maglie alla cessione del credito fino a tre soggetti, purché siano banche o istituti di credito.
Sono anche state rafforzate le norme sulla sicurezza nei cantieri, che subordina la
concessione dei bonus edilizi all’applicazione dei contratti collettivi nazionali da parte delle
imprese.
Lo scostamento di bilancio per calmierare seriamente i costi dell’energia dei cittadini non si
è voluto fare, ma per i regali alle grandi aziende c’è sempre spazio.
C’è anche un fondo da 1 miliardo all’anno per 8 anni di incentivi auto, che andranno non solo
ai veicoli elettrici ma anche alle vetture diesel e benzina, dando un consistente aiuto al
gruppo Stellantis.
È una holding multinazionale olandese produttrice di autoveicoli.
Nata dalla fusione tra i gruppi PSA e Fiat Chrysler Automobiles, la società ha sede legale ad
Amsterdam, sede operativa a Lijnden e controlla quattordici marchi automobilistici: Abarth,
Alfa Romeo, Chrysler, Citroën, Dodge, DS Automobiles, FIAT, Jeep, Lancia, Maserati, Opel,
Peugeot, Ram Trucks e Vauxhall.
AFFOSSANO IL SALARIO MINIMO E I TIROCINI (19 febbraio)
La missione è chiara: fare fuori con il mortaio ogni riferimento alla cifra di 9 euro all’ora dalla
legge sul salario minimo.
Per questo, ora che la proposta firmata dall’ex ministra Nunzia Catalfo è approdata in
commissione Lavoro al Senato, è partita una raffica di emendamenti da parte di Forza Italia
e della Lega – e fin qui tutto scontato – ma anche da parte del Partito democratico.
Accanto alla lotta per far fuori la soglia, Forza Italia cerca addirittura di far entrare nella legge
i soliti incentivi alle assunzioni (anche a termine) per le imprese.
Ecco spiegato perché in Parlamento le forze politiche solitamente più sensibili alle esigenze
imprenditoriali hanno alzato le barricate. Ne è venuto fuori un bizzarro “campo largo”, per
usare l’espressione di Enrico Letta, che va dal Partito democratico fino alla Lega.
Il contrasto al lavoro povero non ottiene grandi risultati neanche all’Europarlamento:
mercoledì è stato bocciato un emendamento che invitava la Commissione e gli Stati membri
a vietare i tirocini gratuiti “in modo effettivo e applicabile”.
Proposto dai gruppi di sinistra, è stato appoggiato da Pd e Movimento 5 Stelle. Contro, oltre
al centrodestra, anche Italia Viva.
Fernande Tan
Complimenti, un pezzo che fa una cronaca
Serrata e ineccepibile.
Grande!!
Da conservare
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Bellissimo articolo
Complimenti all’ autore
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Dissento su questo: “Draghi chiamato dai grandi poteri Europei per porre fine al Governo Conte e lo scostamento
di bilancio.”
In realtà “Draghi chiamato dai grandi poteri italiani e da una grande banca”. Ai tedeschi Draghi non è mai piaciuto come ci si vuol far credere e la Merkel preferiva di gran lunga Conte a Draghi.
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Olaf Scholz è il nuovo cancelliere della Germania
È stato indicato dal Parlamento ed è entrato ufficialmente in carica, sostituendo Angela Merkel
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@Fernande
Certo lo so. Anche Conte non è più il nostro primo ministro: è stato sostituito da Draghi.
Entrambi erano in carica quando all’Italia è stato destinato il “malloppo” che adesso i soliti furbetti stanno cercando di spartirsi e quando la Merkel ha ribaltato la decisione appoggiando l’Italia e non il fronte dei rigoristi “capeggiato” da Rutte.
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Ecco perché ho usato l’imperfetto, che denota un’azione al passato.
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