Consensi trasversali. Ieri una lunga discussione iniziata con gli interventi dei parlamentari a cui il leader ha replicato punto per punto. A chiedere la fine del certificato sono stati eletti di ogni “corrente” […]

(GIACOMO SALVINI – Il Fatto Quotidiano) – L’asse per abolire il green pass dal 31 marzo inizia a riscuotere consensi trasversali nella maggioranza. E tornano echi di maggioranza gialloverde del primo governo Conte, tornata in auge durante le votazioni per il Quirinale. Perché non c’è solo la Lega a cavalcare la battaglia per smantellare il pass “il prima possibile”, come ha detto Matteo Salvini. Da ieri anche parte del M5S spinge per l’abolizione con la fine dello stato di emergenza. Ma anche qui i 5Stelle si spaccano. Una fronda di deputati e senatori che ha firmato un ordine del giorno da presentare al decreto Covid in discussione alla Camera, è stata bloccata dal leader Giuseppe Conte: “Non possiamo smantellare e dismettere le misure di precauzione sin qui adottate”, li ha redarguiti l’ex premier durante l’assemblea congiunta dei parlamentari riuniti via Zoom. Conte predica cautela anche per il rischio di una nuova ondata nei prossimi mesi, ma si dice disponibile a valutare un possibile ritorno al green pass base se le condizioni sanitarie lo consentiranno. E si allinea alla posizione del governo: sia Mario Draghi sia Roberto Speranza non sembrano intenzionati a prorogare lo stato d’emergenza dopo il 31 marzo, ma nemmeno a smantellare il green pass. Tra un mese, è la posizione di Palazzo Chigi, si valuteranno i dati ma il pass al massimo sarà rimodulato. E comunque resterà in vigore almeno fino al 15 giugno, data in cui scadrà l’obbligo vaccinale per gli over 50.
Resta, però, la spaccatura nel M5S andata in scena ieri. Una lunga discussione iniziata proprio con gli interventi dei parlamentari a cui Conte ha replicato punto per punto. A chiedere la fine del certificato sono stati eletti di ogni “corrente” del M5S, da Mauro Coltorti a Federica Dieni, passando per Gabriele Lorenzoni, Antonella Papiro, Davide Zanichelli, Marco Bella e Alberto Zolezzi. Una fronda che ha alzato i toni contro il governo Draghi e la gestione della pandemia. Basti sentire Dieni, vicepresidente del Copasir, che apre il dibattito dicendosi contraria all’obbligo del green pass per lavoro e mezzi pubblici: “Siamo in uno Stato di diritto dove non si può discriminare, abbiamo creato una tensione sociale infinita – ha detto – Questa non è una battaglia che si può lasciare alla Lega”. “L’emergenza principale oggi è la situazione di molte famiglie che hanno persone a casa a stipendio zero”, le fa eco l’ex ministro Toninelli. “Il pass sul lavoro è una misura odiosa”, sostiene Gabriele Lorenzoni, mentre Alberto Zolezzi se la prende con il governo Draghi: “Non ha agito con adeguatezza e proporzionalità”. E così via, in un profluvio di sfoghi contro il pass e contro il premier.
Ma nel mirino, anche il sottosegretario alla Salute del M5S, Pierpaolo Sileri. “Il M5S deve avere una linea chiara – attacca Patrizia Terzoni – gli elettori dicono che siamo diventati gli zerbini del Pd e di Speranza. Perché Sileri va in tv a difendere la linea Speranza? Ci vada Speranza”. Pietro Lorefice insiste: “Disconosco molte dichiarazioni di Sileri”. A quel punto è lo stesso Sileri a doversi difendere: “Io vado in tv a difendere la linea del governo, prima di giocare e parlare coi numeri attenzione. Non siamo migliori dell’Oms”. A quel punto, i due capigruppo Crippa e Castellone attaccano i dissidenti e invitano alla calma (“La Lega cavalca l’insofferenza, ma noi non siamo sciacalli”), quindi è Conte a intervenire: difende Sileri (“non invidio la sua posizione”) e il green pass, perché le misure di contenimento “non sono à la carte”. Però poi si fa garante della richiesta di possibili allentamenti delle misure “per difendere il turismo”. Il primo banco di prova sarà il voto, probabilmente oggi, degli emendamenti leghisti in commissione per abolire il pass, accantonati per non spaccare la maggioranza.
Pronti a rifarsi l’imene…
"Mi piace""Mi piace"
Che Conte non capisca la gravità di fermare dal lavoro i 50enni senza alcuna altra ragione che non si sono vaccinati, è veramente una cosa incredibile.
Apparentemente la pensa come quell’altro pagliaccio di Fedriga della Lega (vedi articolo a lato).
"Mi piace""Mi piace"
Fatti tosare Conte, come si dice dalle parti dove sono nato, tu e tutti i democristiani come te!
"Mi piace""Mi piace"