Impressiona l’addensarsi di stormi di Corvi su Giuseppe Conte. Non è una novità. Ultimo episodio: per una settimana si è accreditata la narrazione di una clandestina liaison con Salvini nelle ore concitate dei negoziati per il Colle […]

(DI FRANCO MONACO – Il Fatto Quotidiano) – Impressiona l’addensarsi di stormi di Corvi su Giuseppe Conte. Non è una novità. Ultimo episodio: per una settimana si è accreditata la narrazione di una clandestina liaison con Salvini nelle ore concitate dei negoziati per il Colle. Poi si è chiarito che le cose non stavano così, che sulla candidatura Belloni c’era l’avallo del Pd. Oppure basti tornare con la memoria all’assedio politico-mediatico che ha preceduto e accompagnato la crisi del Conte-2. Chi negava la palmare evidenza di quella corrosiva campagna ricorreva a un esorcistico espediente dialettico: non si indulga al complottismo, al vittimismo, alla fantapolitica, si eccepiva. Troppo facile. Davvero possiamo dare credito a chi ci racconta che quella crisi, la cui causa prossima fu certo la sfiducia della pattuglia parlamentare di Renzi, fu solo farina del suo sacco? Che a precederla, propiziarla, incoraggiarla non siano stati un complesso di interessi politici, economici, editoriali di ben altra portata? Ora, di nuovo, si assiste allo spettacolo dell’incontenibile compiacimento per le convulsioni del M5S (intendiamoci: riscontrabile autolesionisticamente anche in qualche settore interno) e per la presunta delegittimazione della leadership di Conte asseritamente prodotta da una sentenza del Tribunale di Napoli. Un modesto inciampo regolamentare enfatizzato a dismisura. Puntualmente si è scatenata la legione di giornalisti specializzati nella trafelata crociata contro il leader del Movimento. Un nuovo ramo istituzionalizzato nelle redazioni al modo dei quirinalisti, dei vaticanisti, dei cronisti sportivi. “Anticontiani” in servizio permanente. Non intendo minimizzare, semmai il contrario. Fosse solo quello della sentenza napoletana il problema del M5S… Mi spiego: problemi esistono, ma vanno identificati con precisione. Non è Conte il problema. Egli semmai potrebbe rappresentare un contributo alla soluzione. Altri non se ne vedono. Forse questo spiega l’accanimento: la consapevolezza che bersagliando lui la missione improba a lui affidata di scongiurare la dissoluzione del movimento si farebbe impossibile. La verità è che vengono al pettine i tre problemi che il M5S si porta dietro sin dalla sua nascita: il suo irrisolto profilo identitario, la democrazia interna, la dilettantesca selezione del gruppo dirigente, a cominciare dal carattere… casual dei gruppi parlamentari. Non a caso per un terzo migrati altrove e per il resto balcanizzati. Proprio la consapevolezza della portata dei problemi dovrebbe semmai suggerire comprensione per l’impresa accollata a Conte. Chi se non lui potrebbe provare a condurre il movimento dagli ardori giovanili alla maturità? Per usare le parole di Grillo che, in verità, non da oggi, non ha dato mostra di agevolarne l’immane compito. All’esercito dei detrattori non dovrebbero sfuggire due elementi: a) pur con tutti i suddetti limiti, il M5S ha avuto il merito di parlamentarizzare un sentimento che avrebbe potuto prendere una piega più inquietante e, con il tempo, è maturato quale forza di governo; b) a conferire un segno positivo al bilancio del governo Conte-2, a riscattarne qualche limite, bastano e avanzano i suoi due principali risultati: la gestione del devastante, primo impatto della pandemia e l’acquisizione tutt’altro che scontata del Recovery Plan da parte della Ue. Sbaglierebbe il Pd, dentro il quale alberga una cospicua componente ostile al M5S, a non scommettere su Conte. Sia perché non sarà il “punto di riferimento dei progressisti”, ma di sicuro, dentro il M5S, egli è la figura più strutturata e culturalmente affine. Sia perché, senza quella partnership, la partita con le destre sarebbe pregiudicata. Il “campo largo” si farebbe semmai ristretto. Sia perché l’anima di verità delle istanze che procurarono al M5S un consenso straordinario sono tutt’altro che desuete. Di più: sono precisamente quelle che ancora largamente difettano al Pd non a torto percepito come partito ministeriale e dell’establishment. Istanze di partecipazione, legalità, sensibilità sociale e ambientale.
Impeccabile. Mentre leggevo, mi son posto una domanda : se PD e 5* erano d’accordo, CHI ha silurato la Belloni come PdR? Ancora non l’ho capito
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Berlusconi-Renzi-DiMa(r)io e Letta che si è cagato sotto perché nel PD molti li controlla ancora Renzi.
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Dai è cosi semplice, sono stati gli adepti del PORCO DI RIGNANO DELL’ARNO all’interno del pd, che hanno fatto cacare sotto letta jr.
Con la complicità dell’epigono del suddetto PORCO,
IL PORCO DI POMIGLIANO D’ARCO
Non ci sono misteri in questa squallida vicenda.
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Condivido l’articolo.
Ma … ancora col pd? Il pd è un coacervo di correnti e la maggior parte di queste stanno aspettando in riva al fiume il cadavere del M5S.
Infatti ne è conscio pure l’articolista ” … Sbaglierebbe il Pd, dentro il quale alberga una cospicua componente ostile al M5S, a non scommettere su Conte …”
Come ci si può fidare di enrico letta, nipote di cotanto zio? di chi vuole allargare l’alleanza a iv; di chi parla costantemente col berlusca per rifondare il patto del nazareno?
Per altro, sbagliando, pensano che affondando il Mov questi si ripigliano i voti.
I giornali e parecchi media appartengono a esponenti di confindustria, ma anche il pd (come pure lega, fdi …) è soggetto alle pressioni di confindustria. Fra media e pd c’è parecchia sintonia, vedere le trasmissioni de la7, sembrano congressi di partito (del pd ovviamente); il massacro della raggi fra citazioni in tribunale (da parte di esponenti pd del consiglio comunale) e campagna stampa diffamatoria.
Il governo Conte2 ha funzionato (meno del Conte1) solo perché il Mov aveva il doppio dei parlamentari e pure lì ci si era insabbiati prima del covid.
Conte e parecchi giornalisti sani (e.g.: Travaglio) insistono con l’alleanza col pd per frenare l’inguardabile destra, ma io sono sempre più scettico.
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Grazie Franco Monaco,
aspettavo da giorni un tuo intervento al riguardo perchè le tue parole sono sempre eloquenti e arricchiscono fortemente il dibattito. Tu – non Prodi purtroppo – sei quanto di meglio rimane dell’esperienza dell’Ulivo.
Condivido tutte le tue prese di posizione e la consapevolezza che solo Conte sta salvando e potrà salvare il Movimento 5 Stelle dalla progressiva dissoluzione, con grave danno per la prospettiva progressista e per la vita politica del Paese
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E intanto quelli di “Davos” ci pisci@no in testa. Ovviamente ti dicono che piove.
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La responsabilità della caduta del Conte 2 non va attribuita solo alla pattuglia renziana di IV, ma anche ad una fronda interna al M5S capeggiata da Di Maio. Quanto accaduto durante le elezioni del PdR, ha evidenziato, senza ombra di dubbio, alleanza e finalità di scopo fra Renzi, Di Maio, FI e quella parte del PD renziano che non risponde al segretario Letta, probabilmente costretto ad un doppiogiochismo, prassi consolidata nel PD, per evitare l’ implosione del suo partito! L’ anomalia PD, costituito da partiti dentro il partito, ha sempre rappresentato un problema politico per evidente mancanza di identità che grava da anni sulla democrazia e sulle scelte/azioni politiche in contrasto con valori, solo retoricamente recitati, traditi da politica di interesse particolare e non collettivo, di bene comune, in capo al partito delle tribù, paradossalmente definito democratico! Democrazia interna su equilibri di potere che nulla hanno a che vedere con la democrazia nell’ interesse dei cittadini! Non è il M5S a dover definire la propria identità, certo immiserita ed alterata da componenti interne fedeli all’ ex capo politico, Di Maio, che hanno assimilato modalità e comportamenti, fino ad incongrue ed inopportune alleanze con una parte del PD, nella gestione del potere per il potere in funzione di personalismi, in contrasto con i valori fondanti del M5S. L’ identità del M5S risulta evidente dal perseguimento di realizzazione dei propri punti programmatici, contrastata e resa talvolta impraticabile dallo stesso PD, causa ipocrisia di fondo di parola data e non mantenuta, per mancanza di reali valori di contrasto a diseguaglianze sociali, illegalità, corruzione e gestione ambigua del potere con finalità altre rispetto all’ interesse dei cittadini, soprattutto più deboli! La leadership del M5S, nella figura del suo presidente, Giuseppe Conte, non è in discussione, nonostante i continui attacchi mediatici e politici , da parte anche di capi tribù, azionisti di comitati di affari , fino ad arrivare a pretestuosi interventi di azzeccagarbugli di cui lo stesso PD ha dimostrato , in anni di malapolitica, di essere maestro ed utilizzatore, con ricorso a notaio per eliminare il proprio sindaco, regolarmente eletto a Roma anni fa, e senza farsi mancare un deprecabile coinvolgimento nel mondo di mezzo romano! La leadership del M5S è sotto attacco da parte di poteri , estranei alla democrazia, che hanno costituito per anni i mandanti della politica di un partito inopinatamente definito democratico! A Conte non manca il sostegno di attivisti ed iscritti, e ci auguriamo che possa farsi valere su fronde interne al M5S, e verso chi è loro sostenitore/alleato, parte integrante ed attiva del PD, la cui identità si chiama inaffidabilita’!
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Grande Alessandra … son d’accordo al 100% su quello che hai scritto e mi consola ancora di più aver capito in questi giorni che dietro di noi ci sono tantissime persone che apprezzano e condividono pronti ad intervenire a far sentire la loro voce. grazie a tutti
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Grande articolo!!! 👏🏻👏🏻👏🏻
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Come non condividere in toto… bellissimo articolo,poi quello di Alessandra sopra che ha precisato ulteriormente…. benissimo!
Conte tieni duro che sistemiamo la partitocrazia.
ps: Oggi nel Piacentino retata di 36 bravissimi politici con i soliti prenditori…. ecco con chi deve combattere Conte.
E della lince di Rignano? …. commenti stringati dei TG…..evvaiiiii! Fa più notizia il quorum delle votazioni di Conte nel M5s che dal 2013 poneva dei paletti, che lo schifo della politica nazionale e locale…ladri…ladri .
mazzettari e ipocriti: bella figura applaudire Mattarella quando vi diceva che siete degli incapaci ed ipocriti.
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Mi pare ovvio che su quello che resta dei 5stelle vada sparso anche il sale… Con tutta la fatica per distruggerli che hanno fatto fino ad ora… A meno che non impinguino il PD, ancora pieno di Renziani e organico al Nazareno: tutti al “centro”…
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