Per la prima volta Enrico Letta ha chiamato Silvio Berlusconi senza passare dallo zio Gianni. Se durante il periodo pre-Quirinale era stato il Richelieu dell’ex premier a fare da ambasciatore tra i due, nelle ultime due settimane […]

(DI GIACOMO SALVINI – Il Fatto Quotidiano) – “Pronto Silvio, come stai?”. Per la prima volta Enrico Letta ha chiamato Silvio Berlusconi senza passare dallo zio Gianni. Se durante il periodo pre-Quirinale era stato il Richelieu dell’ex premier a fare da ambasciatore tra i due, nelle ultime due settimane è stato il segretario dem ad alzare personalmente la cornetta e comporre il numero di Arcore. La scusa erano le condizioni di salute del leader di Forza Italia, ricoverato al San Raffaele nei giorni degli scrutini per il Colle. Un motivo “istituzionale” che ne cela un altro: l’obiettivo di Letta è cercare di sfruttare la spaccatura nel centrodestra e provare a iniziare una “collaborazione” con Berlusconi che parta proprio dalla modifica della legge elettorale, magari in senso proporzionale. Nelle ultime due settimane, raccontano fonti di Forza Italia, i due si sarebbero sentiti tre volte.
La prima telefonata è arrivata una decina di giorni fa, subito dopo la rielezione di Sergio Mattarella. E l’oggetto della conversazione è stata resa nota dallo stesso segretario dem: “Ho chiamato Berlusconi per scusarmi per le mie parole sulla sua candidatura al Colle – ha rivelato Letta dopo averlo definito “divisivo” – ho usato parole troppo dure, ma la politica è così”. Telefonata che il leader di Forza Italia aveva apprezzato molto dopo esserci rimasto male per il veto sul suo nome da parte dei dem. Poi negli ultimi dieci giorni Letta ha chiamato altre due volte il leader azzurro. L’ultima a metà della scorsa settimana, mentre infuriava lo scontro tra Berlusconi e gli altri due leader del centrodestra Matteo Salvini e Giorgia Meloni. Quest’ultima era addirittura andata su Rete 4 a dire che lei a Silvio non doveva niente ottenendo una fatwa – ora rientrata – a Mediaset. E quindi il segretario dem si è inserito nelle pieghe della coalizione. Chi ha assistito alle conversazioni racconta di un tono “amichevole e cordiale”, di battute sul Milan (sono entrambi tifosi rossoneri) e poi di un ragionamento politico che parte dal governo Draghi per arrivare allo scenario post-elezioni 2023. I due hanno condiviso che l’esecutivo debba arrivare fino a fine legislatura evitando scossoni da campagna elettorale prendendo come esempio la “responsabilità” dimostrata in questo anno proprio da Pd e Forza Italia. Ma il segretario dem si è spinto oltre invitando Berlusconi a “staccarsi” dai sovranisti Salvini e Meloni che vanno verso l’isolamento e pensare a una modifica della legge elettorale Rosatellum che non garantirà “rappresentatività” con il taglio dei parlamentari. Il senso del suo ragionamento, raccontano fonti azzurre, sarebbe stato più o meno questo: “Dopo le elezioni del 2023, serve una maggioranza con tutte le forze europeiste per il dopo Draghi”. Una frase che, alle orecchie di Berlusconi, è suonata come una proposta indecente: approvare una legge proporzionale e poi formare una maggioranza “Ursula” dopo il voto che allarghi la coalizione di centrosinistra anche a FI. Prospettiva che piace all’ala governista del partito. La conversazione si è conclusa con l’impegno di risentirsi “più avanti”.
Sulla legge elettorale, se Enrico Letta non ha fatto ancora un endorsement pubblico per il proporzionale, la richiesta sale da quasi tutte le correnti del Pd. Ma Berlusconi, per il momento, resiste sul maggioritario per restare attaccato al centrodestra con Salvini. Con questo sistema FI, grazie a un accordo con la Lega, avrebbe 10 posti al Senato e 20 alla Camera. Disegno che il leader di FI ha spiegato al settimanale Chi in uscita oggi con tanto di servizio fotografico con la fidanzata Marta Fascina ad Arcore. Nell’intervista, Berlusconi si dice pronto a “tornare in campo” per un “centro moderato” alternativo alla sinistra che però “stia in un centrodestra di governo dopo il 2023”. La coalizione però è a pezzi. Salvini ieri ha attaccato Meloni (“Se qualcuno vuole andare da solo faccia pure ma così si perde”), mentre la leader di FdI ha risposto candidandosi a leader e sfidando gli alleati: “Serve un patto anti-inciucio nero su bianco”.
Andiamo bene… Conte batti un colpo!
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Prove tecniche di inciucio-ammucchiata neocentrista post elezioni….d’ altra parte dal P,d oramai una DC del 2000, cosa vuoi aspettarti?
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C…! A detto divisivo a Berlusconi, Letta ha usato un termine veramente eccessivo.
Gli consiglio alcuni aggettivi:
invece di dire ladro dovrebbe usare birbante;
disonesto con birichino;
puttaniere con vivace;
evasore con monello;
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Enrico Letta telefona a B.
“Pronto, sono Enrico?”
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Il Primo Amore
non si scorda mai
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A proposito, quelle due macchine che hai a casa? I computer.
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ti ho inviato una risposta ieiri
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Ok ma dove?
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È più facile trovarlo a parlare con degli operai, oppure: lui che sbuca a sorpresa da dietro una tenda perché “vedrai chi viene a giocare a burraco da noi stasera”!?
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il Patto del Nazareno, garante Renzi, ormai non è più un mistero per alcuno.
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