Non solo mascherine: Negli ultimi due anni sono cresciuti profitti e valore di molte aziende italiane: Del Vecchio di Luxottica ha guadagnato 14,8 miliardi, Ferrero 9, Armani 1,3, Berlusconi uno […]

(DI JEAN FRANÇOIS VILLON – Il Fatto Quotidiano) – Saluggia è un piccolo comune del Piemonte, 3.800 abitanti in provincia di Vercelli, a 37 chilometri da Torino. È conosciuto per la produzione di fagioli. Tra i suoi frequentatori c’è uno degli uomini più ricchi d’Italia. Gustavo Denegri ha 84 anni, per molti è uno sconosciuto, i suoi miliardi (di euro) non vengono dai fagioli, ma da un’azienda del settore medicale che ha fatto affari d’oro durante il Covid.
Denegri è laureato in Chimica ed è il principale azionista e presidente di Diasorin, una multinazionale del settore medicale, leader mondiale nella diagnostica di laboratorio, che ha sede a Saluggia. Il patrimonio di Denegri è stimato in 4,1 miliardi di dollari da Forbes, la rivista americana che “studia” i ricchi del pianeta, fa una classifica annuale che viene continuamente aggiornata online. Secondo i dati rilevati il 25 gennaio, Denegri è il tredicesimo più ricco d’Italia. Due anni fa, poco prima che scoppiasse la pandemia, la ricchezza di Denegri secondo Forbes era di 3,1 miliardi. Da marzo 2020 a gennaio 2022 la sua fortuna è aumentata di 1 miliardo di dollari (+32%), grazie all’esplosione del prezzo di Borsa delle azioni Diasorin. Denegri possiede quasi il 45 per cento della società. Il 28 febbraio 2020, pochi giorni prima che Giuseppe Conte annunciasse il lockdown (9 marzo), le azioni Diasorin alla Borsa di Milano valevano 102,5 euro. In tre mesi il valore è raddoppiato, il 25 maggio 2020 hanno raggiunto i 209,4 euro. Con la fine del lockdown sono un po’ scese, ma con il riaffacciarsi delle preoccupazioni sanitarie nel settembre 2020 sono tornate sui 208 euro. Venerdì scorso (28 gennaio) quotavano 135,10 euro, l’intero capitale di Diasorin valeva in Borsa circa 7,5 miliardi di euro. Un forte ribasso rispetto ai picchi, ma pur sempre un bel progresso rispetto a prima del Covid.
Con la pandemia i più ricchi sono diventati ancora più ricchi ed è aumentata la disuguaglianza, ha sottolineato un recente rapporto di Oxfam. In quasi due anni i dieci più ricchi del mondo hanno più che raddoppiato i loro patrimoni, da 691,7 a 1.512 miliardi di dollari al netto dell’inflazione, ha calcolato Oxfam in base alle stime di Forbes al 30 novembre 2021. Il più ricco è Elon Musk, il miliardario di 50 anni fondatore di Tesla e SpaceX, che alla fine di settembre era a suo agio a Torino in un dibattito nella Italian Tech Week con John Elkann, il nipote di Gianni Agnelli, presidente di Exor e di Stellantis. “È difficile creare un’azienda e avere sempre successo, non consiglio di dare vita ad aziende se non si è appassionati e non si ha bisogno di farlo”, ha detto Musk. A fine novembre la ricchezza stimata di Musk era di 294 miliardi di dollari (+1.016% in due anni). A seguire il proprietario di Amazon, Jeff Bezos, 202,6 miliardi (+67%) e Bernard Arnault, il miliardario francese del lusso che possiede il gruppo Lvmh e l’italiana Bulgari, 188 miliardi (+130%). I dieci super-ricchi hanno una ricchezza superiore al 40% più povero della popolazione mondiale, pari a 3,1 miliardi di persone.
In Italia nella lista di Forbes ci sono 13 miliardari in più, coloro che possiedono almeno 1 miliardo di dollari nell’ultimo anno sono aumentati da 36 a 49. Quattro Paperoni nostrani devono la loro ricchezza al settore sanitario. E quindi grazie al Covid sono diventati più ricchi.
Stefano Pessina, che è nato a Pescara ma ha fatto fortuna in Gran Bretagna e risiede a Montecarlo, è terzo in classifica, con 10,5 miliardi di dollari di patrimonio stimato da Forbes al 25 gennaio. Pessina, 80 anni, è azionista e presidente di Walgreens Boots Alliance, multinazionale delle farmacie. La sua fortuna è di 300 milioni di dollari più alta rispetto a marzo 2020.
Subito dopo c’è Massimiliana Landini Aleotti, 79 anni. Con i due figli nel 2014 ha ereditato dal marito Alberto la proprietà dell’industria farmaceutica Menarini. Vive in una villa a Fiesole, il patrimonio è stimato in 9,8 miliardi di dollari, è aumentato di 3,2 miliardi rispetto a prima della pandemia (+48,5%).
Grazie al Covid è entrato nel club dei super-ricchi Sergio Stevanato, 78 anni. Un signor nessuno con una ricchezza stimata di 3,1 miliardi di dollari al 25 gennaio, è ventesimo. È presidente onorario di Stevanato Group, una multinazionale con sede a Piombino Dese, in provincia di Padova. È il secondo produttore mondiale di fiale di vetro per la farmaceutica. Dal luglio 2021 la società è quotata a New York. Nel giugno 2020 Stevanato ha vinto un contratto per fornire 100 milioni di fiale per un massimo di 2 miliardi di dosi di vaccino contro il Covid. Quasi un anno fa la sua ricchezza era stimata da Forbes in 1,9 miliardi. In meno di 12 mesi è aumentata del 63%.
In classifica Stevanato viene dietro altri due miliardari veneti, Giuliana Benetton e il fratello Luciano, ciascuno con un patrimonio di 3,2 miliardi, aumentato di 1,2 miliardi durante la pandemia (+60%). Il primo tra gli italiani rimane Giovanni Ferrero, 57 anni, azionista principale e presidente esecutivo della multinazionale del cioccolato che produce la Nutella. Ricchezza stimata 33,6 miliardi di dollari, nove in più da inizio pandemia (+37%). Risiede a Bruxelles. Secondo i dati di Forbes nel 2021 era il 40º più ricco del mondo. La madre, Maria Franca Fissolo, è 21ª con 2,1 miliardi, “solo” 200 milioni di dollari in più del 2020. Il secondo è Leonardo Del Vecchio, 86 anni, fondatore di Luxottica che si è fusa con la francese Essilor di cui Del Vecchio è primo azionista, 30,9 miliardi di dollari di ricchezza, aumentata di 14,8 miliardi nei quasi due anni di pandemia (+92%). In valore assoluto è l’aumento maggiore. Il quinto è Silvio Berlusconi, 6,8 miliardi. Mentre in politica è in declino, il leader di Forza Italia è diventato – secondo Forbes – più ricco di 1 miliardo e mezzo rispetto all’inizio della pandemia (+28%). Anche il lusso è andato forte con il Covid. Il patrimonio di Giorgio Armani, sesto italiano, è aumentato da 5,4 a 6,7 miliardi (+24%), quello di Piero Ferrari da 3 a 4,9 miliardi (+63%). Patrizio Bertelli e Miuccia Prada hanno più che raddoppiato la ricchezza individuale, da 2,2 a 4,8 miliardi (+118%), sono noni. I fratelli di Miuccia, Marina e Alberto, sono entrati nel club dei ricchi nel 2020, patrimonio di 2,1 miliardi ciascuno. Remo Ruffini, azionista di Moncler, ha raddoppiato da 1,8 a 3,6 miliardi, è sedicesimo. Lo segue Francesco Gaetano Caltagirone, ex suocero di Pier Ferdinando Casini. Il costruttore, cementiere, finanziere ed editore (Messaggero, Mattino, Gazzettino) ha aumentato del 94% il patrimonio da 1,8 a 3,5 miliardi. Tra i nuovi ingressi John Elkann, con 2 miliardi è 28º, Marina e Giuliana Caprotti (Esselunga), 1,6 miliardi ciascuna, l’ex presidente della Confindustria Emma Marcegaglia e il fratello Antonio, 1,3 miliardi a testa. Sono preceduti da Simona Giorgetta, principale azionista della Mapei dopo la morte dello zio Giorgio Squinzi, con 1,4 miliardi è 40ma, davanti ai figli dell’ex presidente di Confindustria, Marco e Veronica Squinzi, con 1,3 miliardi a testa. Domenico Dolce e Stefano Gabbana hanno 1,2 miliardi ciascuno, appena 100 milioni in più del 2020. I due stilisti a fine 2020 hanno venduto la villa a Stromboli, con vista sul vulcano. Il compratore è il bolognese Massimo Scagliarini, azionista e amministratore delegato di Gvs, azienda che fa attrezzature ospedaliere e produce mascherine anti-Covid. Avrebbe pagato circa 6 milioni di euro. La Gvs è stata quotata in Borsa nel luglio 2020, quell’anno i ricavi consolidati sono aumentati del 60% a 363 milioni, l’utile netto è più che raddoppiato da 33 a 78 milioni. Scagliarini oltre allo stipendio fisso di 379mila euro nel 2020 ha incassato un bonus di 930mila. E in più la finanziaria di famiglia ha incassato 13,6 milioni di dividendi lordi. Grazie Covid.
Da vomitare solo a sentirle, ‘ste cifre.
Veramente incredibile.
"Mi piace""Mi piace"
Deh, lo sappiamo, tu sei sensibile alle cifre…
"Mi piace"Piace a 2 people
😂😂😂😂🤣🤣🤣🤣🤣
"Mi piace"Piace a 2 people
😂😆🤣😂😆
"Mi piace"Piace a 1 persona
Tra Anail, Jerry e Cannio, la gara per la maggiore sensibilità all’intelligenza è apertissima.
Una roba tipo questa:
"Mi piace""Mi piace"
mi accodo
"Mi piace""Mi piace"
Ma che pretendi dai nazivax che godono sul male altrui? Sono persone perse per sempre nella loro cattiveria gratuita. Persone che in una società sana dovrebbero essere mandate in esilio su Marte.
"Mi piace""Mi piace"
Ma oltre che propinarci video sai anche argomentare e mettere insieme una frase di senso compiuto?
"Mi piace""Mi piace"
Capacità di muoversi nella rete studiando i meccanismi della comunicazione, bombardamento mediatico e argomento scelto ad hoc: un mix esplosivo che ha permesso ad un ristretto numero di persone – i cosiddetti 12 disinformatori – di fare milioni a palate sfruttando le tematiche anti vax. L’argomento vaccini, appunto, è un tema entrato nelle discussioni correnti, alimentano paure e dubbi. Ed è di questo che si nutre chi vuole fare business.
E poco importa se la scienza ha dimostrato l’efficienza dei vaccini, scoperta medica che ha permesso di salvare molte vite. A destabilizzare queste certezze scientifiche ci sono le teorie del complotto che trovano, attraverso i social media, terreno fertile per diffondersi. Tutto, ovviamente, a costo zero e con un ritorno economico che può diventare davvero importante.
È il caso di Joseph Mercola, osteopata di 67 anni della Florida diventato milionario spargendo bugie, sospetti e terrore sui vaccini contro il Covid. Prima ha negato la gravità della pandemia incitando i suoi concittadini a dire no alle restrizioni come l’uso della mascherina. Poi, lo step successivo: le teorie anti vax. Secondo un approfondimento del CCDH, il Center for Countering Digital Healt sull’industria anti Vax Mercola è il disinformatore per eccellenza.
Di lui ha scritto recentemente il New York Times: viene indicato come il più grande bugiardo della grande rete anti vaccini. «Il nostro ultimo rapporto – spiega CCDH – mostra come i social media ( da Facebook a You Tube) abbiano aiutato i No Vax a collezionare quasi 60 milioni di follower». Con guadagni monstre: un giro d’affari totale di circa 36 milioni di dollari l’anno diviso tra 22 aziende appartenenti, appunto, a 12 persone. Mercola ha così costruito un impero: oltre 4 milioni di follower tra Facebook, Instagram, Youtube e Twitter e una pagina a pagamento per abbonati sul sito di Substack, 159 dipendenti dagli Usa alle Filippine e che, secondo il CCDH, da quando è iniziata la pandemia ha guadagnato oltre 7 milioni di dollari.
Dove opera il business No Vax e i social più usati
L’indagine di CCDH evidenzia che la maggior parte del business arriva da siti gestiti negli Stati Uniti, anche se un numero significativo ha collegamenti con altri Paesi anglofoni come Canada, Australia, Nuova Zelanda o il Regno Unito. Il social media più utilizzato e dove le teorie anti Vax trovano più terreno fertile è Facebook, che annovera oltre 31 milioni seguaci, ben oltre la metà del totale.
Sono quasi 17 milioni gli iscritti ani vaccino su YouTube e 7 milioni su Instagram, mentre attecchiscono con fatica su Twitter, con solo 2 milioni di seguaci. «È probabile – dicono gli esperti dello studio – che il fallimento delle teorie No Vax su Twiiter sia dovuto alla paura di dover esprimere teorie complottiste in un social media tendenzialmente aperto».
Perché si è diffusa la teoria complottista
Ma come hanno fatto a proliferare le teorie complottiste? Anche in questo caso ci viene in aiuto il CCDH che tenta di dare una spiegazione alla diffusione di questo fenomeno. «Le teorie del complotto proliferano dove c’è una profonda ansia epistemica – spiega il report –, cioè quando le persone sono chiamate ad esprimersi su cosa sia vero o falso ma senza avere la conoscenza dettagliata di quel fenomeno».
Su una tematica come i vaccini, sul cui funzionamento pochi, in realtà, sono in grado di esprimere un parere scientifico e oggettivo, è più facile seminare incertezze e, dunque, panico. «Le nostre autorità sanitarie hanno comprensibilmente focalizzato l’attenzione sulla minaccia docuta al coronavirus e alla sua diffusione, con un messaggio del tipo: “fidati della nostra migliore ipotesi”. E questo ha dato agli anti-vaxxer l’occasione per mettere in dubbio l’efficacia delle teorie scientifiche».
Il caso Robert Kennedy
Tra i 12 disinformatori diventati ricchi grazie alle teorie No Vax non può mancare un personaggio che, a differenza di Mercola, abbiamo conosciuto bene anche in Italia. Si tratta del complottista Robert F. jr Kennedy che con il suo gruppo antivaccinista Children’s Health Defence, o di Del Bigtree, fondatore dell’ICAN, l’Informed Consent Action Network, è riuscito ad indottrinare milioni di persone. In particolare genitori preoccupati degli effetti dei vaccini sui propri figli.
Kennedy fonda la sua reputazione sulle sue battaglie ambientaliste (è noto il World Mercury Project) e l’avvelenamento da mercurio dei corsi d’acqua e della catena alimentare. Da qui, al legare i vaccini ai fenomeni di autismo nei bambini il passo è stato breve. Negli ultimi mesi Kennedy ha sfruttato la sua celebrità per diventare uno dei principali sostenitori delle teorie del complotto relative al Covid citando Bill Gates e il 5G. Tutto ciò gli ha permesso di acquisire su Instagram 300 mila follower in pochissimo tempo. Kennedy ha svolto questo ruolo al fianco di altri attivisti come Del Bigtree, Rashid Buttar e Andrew Wakefield.
Facebook e You Tube, ma non solo. La ricerca di CCDH mette in evidenza l’utilizzo della pubblicazione online Substack. La utilizza Mercola, ma non solo. La piattaforma starebbe generando – secondo quanto riporta The Guardian – entrate per almeno 2,5 milioni di dollari (1,85 milioni di sterline) all’anno dalla pubblicazione di newsletter per decine di migliaia di follower»
Figure di spicco del movimento anti-vaccino, come Mercola e Berenson, appunto, hanno un ampio seguito su Substack, che ha più di 1 milione di abbonati paganti che si iscrivono a newsletter individuali da una serie di autori tra cui il romanziere Salman Rushdie, la scrittrice musicista Patti Smith e l’ex consigliere di Downing Street Dominic Cummings. Una delle ultime chicche di Mercola: «I vaccini hanno fatto piàù morti tra i bambini del Covid». Immaginando il seguito dell’osteopata della Florida è facile così capire come questo messaggio abbia raggiunto le case di milioni di persone.
"Mi piace""Mi piace"