Se ne parla da due anni ma non è ancora stata raggiunta. È possibile farlo? E cosa si intende esattamente con questo termine? Facciamo chiarezza

(di Aureliano Stingi – repubblica.it) – A due anni dall’inizio della pandemia la tanto ambita ed agognata immunità di gregge (herd immunity) non è stata ancora raggiunta. Cosa si intende esattamente con immunità di gregge? Perché è difficile da raggiungere? Potremo mai raggiungerla?
L’incendio nella foresta
Per comprendere il concetto di immunità di gregge possiamo usare un parallelismo: immaginate che l’infezione virale sia un incendio che divampa in una foresta. Se la foresta viene regolarmente pulita e il materiale infiammabile rimosso allora il fuoco avrà vita breve. Al contrario, se la foresta è piena di materiale infiammabile il fuoco può espandersi velocemente e con facilità. Possiamo immaginare che il virus si comporti in maniera simile al fuoco, espandendosi dove trova terreno fertile, cioè materiale da bruciare. In questo parallelismo il terreno fertile ricco di combustibile è rappresentato dai soggetti non immunizzati, suscettibili dal punto di vista immunitario. Diversamente, in un contesto abitato soltanto da soggetti immunizzati (guariti o vaccinati), il virus non potrà circolare liberamente perché non troverà materiale da bruciare, cioè soggetti suscettibili all’infezione.

Cosa non ha funzionato?
Prendiamo un esempio noto a tutti: l’Italia. In Italia ormai la maggior parte della popolazione è vaccinata con 3 dosi di vaccino e moltissimi italiani hanno contratto il virus in passato e ne sono guariti. Nonostante queste percentuali altissime di protezione la variante Omicron ha infettato milioni di persone nelle scorse settimane e continuerà a farlo (sempre con minore intensità) nelle prossime. Possiamo quindi dedurre che non abbiamo raggiunto l’immunita di gregge. Come mai?
Principalmente, per due motivi: varianti immuno-evasive e decadenza degli anticorpi (waning anticorpale). Abbiamo imparato che il Sars-CoV2, essendo un virus a RNA, muta moltissimo e che queste mutazioni casuali possono fornire dei vantaggi al virus. Ad esempio, la variante Omicron è caratterizzata dal più alto numero (fino ad ora) di mutazioni sulla proteina Spike. La Spike è quella proteina che il virus utilizza per entrare nelle nostre cellule ed iniziare l’infezione che poi da luogo alla Covid19.
Numerose mutazioni sulla proteina Spike possono “distrarre e confondere” i nostri anticorpi neutralizzanti, deputati appunto alla neutralizzazione del virus. Immaginiamo il virus come un invasore e immaginiamo che il nostro esercito, il sistema immunitario, si sia addestrato osservando un identikit fornito dal vaccino. Ora immaginate che lo stesso invasore si mimetizzi e usi dei travestimenti, questo renderà il nostro esercito meno reattivo e pronto all’attacco. Le varianti di Sars-CoV2 riescono in questo modo ad evadere parzialmente la risposta immunitaria, rendendo difficile raggiungere l’immunità di gregge.

Il secondo elemento che ci ha impedito di raggiungere l’immunità di gregge riguarda i nostri anticorpi. Il vaccino e l’infezione da Sars-CoV2 alzano moltissimo il livello di anticorpi neutralizzanti nel nostro sangue rendendoci immuni da una seconda infezione (almeno per qualche settimana).
Purtroppo con il passare delle settimane il livello di anticorpi neutralizzanti decresce (waning anticorpale), rendendoci sempre più suscettibili alla reinfezione. Fortunatamente il nostro sistema immunitario non è costituito solo da anticorpi neutralizzanti infatti, anche a distanza di mesi dalla vaccinazione, continuiamo ad essere protetti da malattia grave e morte grazie ad altri elementi del sistema immunitario, come le cellule B memoria e i linfociti T.
Quindi non raggiungeremo mai l’immunità di gregge?
Abbiamo capito che il raggiungimento dell’immunità di gregge non è questione di tempo o di numero di vaccinati o guariti ma è una questione più complessa. I coronavirus sono noti per la loro abilità di reinfezione e per l’alto tasso di mutazioni quindi per combatterli abbiamo bisogno di strumenti diversi.
I vaccini attuali usati fino ad oggi sono stati eccellenti nel proteggerci da malattia grave, ospedalizzazione e morte ma per ottenere l’immunità di gregge abbiamo bisogno di vaccini diversi.
Affinché si possa raggiungere l’immunità di gregge i nuovi vaccini devono avere almeno due caratteristiche: devono essere in grado di offrire protezione nei confronti di tutte le varianti (presenti e future); e
devono fornire l’immunità sterilizzante, cioè proteggere dall’infezione e, di conseguenza, impedire la trasmissione del virus.
Attualmente sono in studio entrambi i tipi di vaccini citati: il vaccino pan-coronavirus e il vaccino spray. Non dimentichiamoci che l’immunità di gregge a livello globale sarà raggiunta soltanto quando in tutto il mondo sarà raggiunto lo stesso livello di vaccinazione. Diversamente, esisteranno sempre aree nelle quali il virus circolerà indisturbato creando varianti.
Take Home Messages:
1) L’immunità di gregge si ottiene quando si raggiunge un numero sufficientemente alto di soggetti vaccinati o guariti, che impedisce la circolazione di un patogeno
2) Attualmente con Sars-CoV2 non abbiamo ancora raggiunto l’immunità di gregge
3) Varianti immuno-evasive e waning anticorpale impediscono il raggiungimento dell’immunità di gregge
4) I vaccini pan-coronavirus e i vaccini spray potrebbero permetterci di raggiungere l’immunità di gregge a patto che siano distribuiti ovunque
References:
https://www.biospace.com/article/united-states-army-begins-human-trials-of-pan-coronavirus-vaccine/
I ‘ immunità di gregge con questi vaccini è impossibile. Inutile continuare a parlarne.
Piuttosto vedo che i turisti potranno accedere a tutti i servizi col green pass base che agli Italiani non è sufficiente neppure per recarsi al lavoro. Mi chiedo però quali turisti faranno a tutta la famiglia un tampone ogni due giorni per andare al ristorante o rimanere in albergo… Tra l’altro il loro green pass dura nove mesi, il nostro sei, ma finirà in cavalleria.
A quanto pare i turisti sono meno contagiosi dei cittadini. Col nostro numero di vaccinati e le nostre restrizioni dovrebbe essere l’esatto contrario.
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Si continua ostinatamente a tenere chiusi gli occhi di fronte alla “qualità” e agli effetti dei cosiddetti “vaccini” contro il Covid approvati dalle Autorità sanitarie mondiali (OMS), sovranazionali europee (EMA) e nazionali (AIFA e omologhe).
I preparati chiamati “vaccini”, sia quelli a vettore virale tipo Astrazeneca sia quelli a nanoparticelle lipidiche tipo Pfizer, veicolano un frammento di codice genetico che introdotto nell’organismo del paziente induce le sue cellule a sintetizzare la sola proteina Spike (versione Wuhan) componente il virus sars-cov-2. Il quale virus ha QUATTRO componenti proteiche, non una sola.
Ciò ha l’effetto di attivare le difese anticorpali CONTRO LA SOLA SPIKE VERSIONE WUHAN, le altre componenti rimangono sconosciute al sistema immunitario che, di conseguenza, non produce anticorpi contro di esse.
Ora, poiché la proteina Spike è la più mutevole delle quattro, avviene che le sue varianti successive non vengano riconosciute, o vengano parzialmente riconosciute dagli anticorpi, così che il “vaccinato” si infetta e si ammala ugualmente.
In aggiunta, poiché il virus muta in continuazione e la variante Wuhan della Spike viene bloccata dalla vaccinazione di massa, le varianti ottengono un vantaggio competitivo sulla Wuhan e si diffondono più vacilmente.
La ragione per cui la Pandemia dura tanto è dovuta al fatto che è stata approvata la somministrazione di preparati genici (non veri vaccini) che producono una risposta immunitaria insufficiente e di scarsa durata.
Per quale motivo non sono stati sviluppati veri vaccini contro il Covid, contenenti il virus INTERO INATTIVATO, come il Valneva, come il Sinovac, come il vaccino indiano, come quasi tutti i vaccini in uso per altre patologie, non è mai stato detto.
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Potrebbe essere che l’immunità di gregge sia impossibile con questa malattia, indipendentemente dal vaccino. Non tutte le malattie sono uguali.
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Immunità di gregge è una astrazione ad uso mediatico. Certo che con virus mutevoli è un traguardo impossibile da raggiungere. Però si può ottenere un buon grado di protezione sviluppando anticorpi contro il repertorio proteico comune al ceppo virale. Per cui se la Spike muta velocemente, le altre componenti virali possono essere riconosciute e inattivati dagli anticorpi.
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Be’ Sinovac è uno di quelli che sin dall’inizio offre una bassa protezione, bassa se confrontata con quella di altri vaccini.
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L’andamento dei contagi in Cina fa sorgere dei dubbi su questo giudizio di bassa protezione. Di falsità ne hanno dette tante in questi due anni di pandemia, contano i fatti.
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L’andamento dei contagi in Cina dipende dalla reazione di fronte ai contagi. Lockdown immediati e quarantene obbligatorie con coercizione. Parlo per conoscenza diretta, non esperienza diretta, ma conoscenza diretta.
La bassa protezione, comparata con i vaccini a mRNA, è certificata e confermata dai risultati in quei paesi che lo usano. Non significa che faccia schifo, solo che è meno efficace.
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“in un contesto abitato soltanto da soggetti immunizzati (GUARITI o vaccinati), il virus non potrà circolare liberamente”
“L’immunità di gregge si ottiene quando si raggiunge un numero sufficientemente alto di soggetti vaccinati o GUARITI, che impedisce la circolazione di un patogeno”
Ma noi togliamo dal contesto i guariti da più di sei mesi che non hanno voluto vaccinarsi.
Nei guariti il livello di anticorpi neutralizzanti decresce moolto più lentamente che nei vaccinati.
Anche gli infettati della prima ondata sono ancora ampiamente coperti (più dei vaccinati).
E NESSUNO di loro si riammala così gravemente da necessitare l’ospedalizzazione, a differenza dei trivax (che hanno il gp illimitato).
Vogliamo l’immunità di gregge o ci interessa solo l’atto di sottomissione dei guariti costretti a vaccinarsi per poter lavorare e vivere?
https://www.fondazioneveronesi.it/magazine/articoli/da-non-perdere/covid-19-quante-sono-le-reinfezioni
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Donatella Barus
Giornalista professionista, dirige dal 2014 il Magazine della Fondazione Umberto Veronesi. E’ laureata in Scienze della Comunicazione, ha un Master in comunicazione. Dal 2003 al 2010 ha lavorato alla realizzazione e redazione di Sportello cancro (Corriere della Sera e Fondazione Veronesi). Ha scritto insieme a Roberto Boffi il manuale “Spegnila!” (BUR Rizzoli), dedicato a chi vuole smettere di fumare.
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Di Maria Fida Moro
“Insomma credete davvero che siamo tutti stupidi?! L’allerta permanente, alla lunga, ottiene l’effetto contrario come nella famosa storia di “Al lupo, al lupo”. La sicurezza non esiste, a nessun livello e a nessun titolo, e, cionondimeno, è necessario vivere, lavorare, andare a scuola, fare le cose di tutti i giorni, viaggiare, riposarsi. Non si sentono altro che numeri che si contraddicono e che sono anche molto noiosi. Mentre “giocate” ai bollettini, la vita continua senza di voi. Ogni giorno che passa restate più indietro. Siete terrorizzati dalla vita della quale la morte fa parte integrante. E non c’è cura, non c’è vaccino, non perché non ci sia vaccino, ma perché risolto un problema se ne presenta subito un altro. La vita è in divenire e ci mette alla prova di continuo. Bisogna imparare a esistere in pace e a convivere anche con le cose brutte. Dobbiamo darci pace altrimenti la nostra non sarà mai vita, ma puro terrore.
Lasciate che i ragazzi vadano a scuola in un modo possibile. Lasciate che loro e anche noi respiriamo ossigeno e non anidride carbonica. La vita si cura da sé: lo fa da millenni. Ricordate che la vita avanza verso la vita e non, come tendiamo a pensare noi, verso un oscuro oblio. Nella nostra epoca – cosiddetta civile – manca la cultura della morte, che è solo un momento di passaggio verso uno straordinario meglio che noi non possiamo nemmeno immaginare perché siamo limitati dal gioco di ruolo che stiamo vivendo qui. Se solo ricordassimo un barlume della magnificenza che ci attende andremmo via subito. Per favore restiamo fermi solo un attimo a respirare lentamente ad a guardaci intorno. La bellezza ci parla di amore, di gioia e di verità. Vi sarà capitato di vedere dormire un neonato serafico, al sicuro da tutto, al suo posto nel cosmo. Noi ci agitiamo ed invece dovremmo rallentare. L’eternità è. Non va e viene: è il nostro destino cosmico – nessuno può togliercela – l’eternità è, da sempre e per sempre, e in questo preciso momento qui, noi siamo insieme con lei in tutte le cose. Gocce di mare, granelli di sabbia, alte montagne, piccoli fiori delicati, galassie sconfinate. Se il nostro destino è l’Eterno cosa volete che ci faccia un virus che peraltro ha un posto ed una funzione a sua volta nel creato? Noi siamo qui per uno scopo ben preciso, sperimentare e scegliere, dopo molti tentativi ed errori, l’AMORE dal quale proveniamo e che tutto tiene insieme. Il nostro destino non è la sofferenza né la morte, bensì luce risplendente e gioia senza fine. Non ci lasciamo rinchiudere in un bozzolo di numeri lasciamo invece che la gioia “la più alta espressione della vita stessa” sia dovunque e per tutti. Noi, Gaia, il Covid, il clima, le donnole, gli opossum e i cristalli di rocca, i guerriglieri, gli afroamericani, i malati siamo uno e stiamo giocando insieme al gioco della vita che ci riporta come un fiume, ansa dopo ansa all’iridescente meraviglia dalla quale proveniamo e alla quale faremo ritorno ineluttabilmente.
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Ecco spiegato perché la Fida Moro non parla più tanto: è diventata uno spirito galattico in attesa dell’eternità, dopo avere imparato da Scialpi che la vita è un fiume che va.
Quindi visto che creperemo tutti, perché preoccuparsi di qualsiasi cosa?
Da un estremo all’altro.
Mentre la Fida Moro fa queste riflessioni alla Padre Pio, in Israele c’é la sorpresa: nuovo record di pazienti gravi: 1263 anziché 1193.
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“waning anticorpale”
E quando ti siedi sulla tazza che fai, “shittin anale”?
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Non siamo riusciti ad ottenere l’immunità di gregge ma siamo comunque diventati un gregge molto disciplinato. Se ci dicono che dobbiamo tenere la mascherina all’aperto, che non serve a una mazza, lo si fa perché gli italiani sanno diventare delle brave pecore!
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basterebbe aver letto la spiegazione su wikipedia eng per capirlo
L’immunità di mandria è una forma di protezione indiretta dalle malattie infettive che PUO’ verificarsi
con ALCUNE malattie
quando una percentuale sufficiente di una popolazione è diventata
IMMUNE
a un’infezione,
sia attraverso precedenti infezioni o vaccinazioni, riducendo così la probabilità di infezione
per gli individui privi di immunità.
È improbabile che gli individui immuni contribuiscano alla trasmissione della malattia,
interrompendo le catene di infezione, che blocca o rallenta la diffusione della malattia.
Maggiore è la proporzione di individui immuni in una comunità, minore è la probabilità che individui
non immuni entrino in contatto con un individuo infetto.
domandarsi perché, ad esempio, per le influenze non c’è sarebbe bastato ad interrompere il cicaleccio
sull’argomento
qui abbiamo, un virus che muta ogni 3 mesi (con che effetti lo si scopre mediamente due mesi dopo
che si è rilevata la mutazione) e dei vaccini che, cattivi cattivi, sarebbero stati progettati d’urgenza
con il fine di proteggerci dalla malattia, ma non dal virus (proprio cattivi quelli di BigFarm)
se sia, quest’ultima, una cosa fattibile o meno non passa neppure per la capa a tanti intelligentoni
per loro è fattibile e tanto basta
quindi stare a parlarne è come parlar male di chi porta le mascherine (tipo quello che fa Davide A.)
onanismo senza eiaculazione
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