
(Marco Antonellis – tpi.it) – I poteri forti stanno mollando Super Mario? Giammai, però comincia a serpeggiare una certa delusione nei confronti dell’ex numero uno della Bce. Il “sentiment” dei grandi banchieri e della finanza milanese che conta è decisamente pessimista sulla durata del governo Draghi: pochi scommettono su una durata oltre settembre/ottobre.
Molti pensano che si voterà addirittura a giugno o che comunque le prime vere scosse telluriche per il governo Draghi cominceranno ad avvertirsi con l’arrivo dell’estate. In più si teme il rompete le righe dal 24 settembre, quando la classe politica avrà maturato il diritto al “vitalizio”.
“In questi ultimi mesi il governo è apparso stanco, fermo sulle gambe in attesa dell’elezione del Quirinale, quando invece avrebbe dovuto correre” spiega un banchiere di lungo corso. La cosa più peculiare di tale pessimismo è proprio quella che dovrebbe essere la forza maggiore di Mario Draghi, ovvero la gestione dell’economia che viene invece considerata, in questa fase, “lenta e confusa” con il Pnrr che tarda ad essere completato, con la sostanziale passività verso l’incredibile aumento delle bollette energetiche e non solo; con il Mef che prima elabora una norma molto liberale sui bonus fiscali e poi invece blocca tutto senza alcuna transitorietà mettendo in grande imbarazzo il sistema bancario; per non parlare poi della confusione sulla vicenda Monte dei Paschi di Siena.
Insomma, Super Mario è uscito dalla sconfitta del Quirinale indebolito anche come capo del governo. Del resto un “tecnico “ che non fa riferimento ad una parte politica si regge solo sulla sua “reputation “ e se questa traballa , sono dolori. L’ex presidente Bce lo sa bene, tanto che alla fine dei travagliati giorni dell’elezione per il Colle stava già sondando il terreno per procedere con le forze politiche ad un “tagliando” di governo per responsabilizzare la maggioranza e scegliere “pochi punti ma buoni” da portare avanti sino alla fine della legislatura.
Ipotesi che però è stata subito stoppata del rieletto inquilino del Colle: “Attento Mario, meglio non toccare nulla perché altrimenti viene giù tutto”. Il rischio, tuttavia, è che venga giù tutto comunque.
Mi sembra evidente che il voto per il PdR ha indebolito Draghi. Sembrava che lo volessero tutti poi su 1009 votanti lo hanno scelto in 5 !!! Davvero un risultato miserabile! Lo stesso risultato di Casini!
Draghi è stato imposto con un colpo di stato da Mattarella, quando mancavano solo 2 voti a Conte per il tradimento di Renzi e Conte poteva pretendere che si discutesse più a lungo (in Germania ci misero sei mesi!), invece si arrese subito e si mise subito agli ordini del nuovo capo di Governo mentre sarebbe dovuto andare all’opposizione e da lì, forte di 324 voti, come prima forza del Parlamento avrebbe dovuto contrastare le leggi di Draghi, attirando tutti i nemici di Draghi, e lo avrebbe fatto molto più efficacemente che entrando nell’accozzaglia dove ha fatto poco o nulla, perché Draghi non ha permesso a nessuno di modificare i suoi decreti e li ha imposti tutti alla fiducia all’ultimo minuto senza sentire nessuno e senza dare nemmeno il tempo di leggerli, per cui ha espropriato totalmente Parlamento, Ministri, Corte dei Conti, Magistratura e sindacati, agendo come un monarca assoluto. La balla che Conte, entrando nel governo, avrebbe difeso meglio le leggi fatte dal Movimento era una balla diffusa da Grillo e creduta ad occhi chiusi dagli sciocchi che si rifiutano di vedere la realtà dei fatti. Nella realtà Conte si è trovato a votare di tutto senza cambiare nulla, diventando complice di tutte le porcherie di Draghi e aiutandolo a distruggere il M5S e tutte le sue buone leggi (da ultimo l’acqua pubblico, il reddito minimo e la riforma Bonafede).
Aver voluto un Mattarella bis è stata un’altra porcheria voluta da gente senza scrupoli né amor patrio che voleva solo conservare la poltrona e maturare il vitalizio. E purtroppo tra questi c’è anche Di Maio che ha tradito Conte e il Movimento per puri interessi personali, vendendosi a Draghi in tutto per tutto e fregandosene dei danni giganteschi che Draghi ha fatto a questo Paese, calpestando la Costituzione, aggredendo i diritti dei cittadini, demolendo la democrazia e penalizzando il Paese con una serie di ordini inutili alla fine della pandemia e dotati di autentica cattiveria che ci hanno fatto diventare un popolo di burattini privi di senso critico e di volontà che si scannavano tra di loro. Ma non ha fatto meglio Conte.
Ora vorrei che una volta per tutte si distinguessero in Conte due aspetti: uno è l’aspetto umano. Conte è in questo momento il politico migliore che si possa pensare. E’ un uomo onesto, serio, preparato, diplomatico, capace, amabile e simpatico che ha conseguito dei risultati eccezionali in Europa e si è fatto stimare e benvolere da tutti, portando in alto il nome dell’Italia. Nessun politico è stimabile come lui. Non si può che apprezzarlo e volergli bene. E’ una bellissima persona!
Detto questo, non si può ignorare che Conte ha fatto 2 errori politici colossali:
-uno è stato quello di voler cambiare completamente il Movimento che aveva vinto proprio grazie alle sue differenze da tutti i partiti per farlo diventare uguale a tutti gli altri partiti, senza peraltro riuscire a farlo in ben 11 mesi, per cui il M5S è rimasto a metà né carne né pesce. Non è diventato un partito ma ha perso i propri caratteri distintivi che erano: la democrazia dal basso, i meet up, le nomine dal basso, una fitta partecipazione popolare tramite Rousseau, un governo di 5 portavoce eletti dal popolo, la difesa dei lavoratori e delle piccole e medie imprese, il blog come piattaforma di discussione e confronto, la partecipazione di tutti, la lotta all’alta finanza e al grande capitalismo, la lotta alle privatizzazioni e alla distruzione dello stato sociale.
-il 2° errore colossale è stato quello di non mettersi all’opposizione come avrebbe dovuto fare e dove avrebbe raccolto tutti i delusi e le vittime di Draghi, crescendo fino a diventare partito di maggioranza assoluta così da governare anche malgrado il Rosatellum da solo, come hanno fatto i socialisti in Spagna e i socialdemocratici in Germania. Invece si è assoggettato a Draghi e così ha perso di colpo 6 milioni e mezzo di elettori, senza che per questo nessuno si facesse una autocritica o cambiasse decisione.
La caratteristica unica del M5S era di aver rovesciato la piramide del potere mettendo in alto i cittadini. Il partito che ha in mente Conte ristabilisce la piramide di potere, mettendo in alto un capopartito che decide le nomine e l’organizzazione. Oltretutto nell’idea di Conte, se uno partecipa a un Governo è suo dovere ubbidirgli e non farlo cadere, cosa che lui fa diligentemente con Draghi, per cui non gli va mai contro e alla fine vota qualsiasi cosa orrenda Draghi faccia, come l’allargamento della precarizzazione del lavoro, la reintroduzione della prescrizione per rendere impunibili i rei ricchi, la corrosione del reddito minimo, l’aumento spropositato delle bollette per far fare ricavi giganteschi a colossi come Enel, i regali alle banche e alle multinazionali, i sei miliardi tagliati alla sanità, la privatizzazione dell’acqua e, ora, la lotta senza quartiere contro le piccole e medie imprese che costituiscono il 90% delle imprese italiane e di cui il M5S si era proclamato difensore fin dall’inizio. Insomma Conte, sostenendo Draghi, si rende complice di una distruzione del Paese che ci ridurrà come la Grecia perché è questo che Draghi ha sempre voluto fin dal principio. E’ questo che noi vogliamo?
"Mi piace""Mi piace"
@ viviana..che dire leggendo il tuo commento? chapeau…condivido totalmente…!!
"Mi piace""Mi piace"