“Obiettivo raggiunto. Insistere inasprisce il clima sociale, il 100% non esiste. Il certificato di durata illimitata dopo il booster? Non sapendo nulla vogliono tranquillizzare le persone vaccinate. Niente di scientifico” […]

(DI ALESSANDRO MANTOVANI – Il Fatto Quotidiano) – Professor Andrea Crisanti, come vede la situazione?
Sta passando la buriana della variante Omicron, la cui caratteristica è che i vaccinati si infettano e trasmettono con i numeri pazzeschi che abbiamo visto. La mia impressione, guardando anche ai dati dell’Inghilterra, è che stiamo raggiungendo una situazione di equilibrio ma a livelli piuttosto elevati. Se c’è un momento per liberalizzare è fra due-tre settimane, nel momento di massima protezione della popolazione. O lo fai adesso o non lo fai. Non significa che il virus se n’è andato, sia chiaro. Significa solo che la maggior parte della popolazione è protetta o perché ha fatto la terza dose da poco o perché si è infettata da poco. Punto.
E invece tra vari provvedimenti di apertura, proprio tra due settimane, il 15 febbraio, scatta la tagliola per chi ha più di 50 anni: chi non si vaccina, ma anche chi non ha fatto la terza dose a sei mesi dalla seconda, rischia la sospensione dal lavoro. Si parla di 1,5 milioni di persone.
Mi auguro che il maggior numero di loro si vaccini. Comunque rimane l’incognita dello stato d’emergenza. Se non lo prolungano, come si sente dire, oltre il 31 marzo, non so se possano mantenere il green pass con le relative restrizioni.
L’obbligo vaccinale per ora è fino al 15 giugno, ben oltre il 31 marzo. Non è necessariamente legato allo stato d’emergenza. Gli over 50 con tre dosi sono tra l’85 e l’89%, i guariti da meno di sei mesi oltre 200 mila. Ha senso l’obbligo a questo punto?
Dal punto di vista della trasmissione del virus l’impatto è zero. Può avere un impatto sulle terapie intensive, sopra i 50 anni possono ammalarsi anche in modo grave.
Le terapie intensive lentamente scendono.
Certo, perché diminuisce la trasmissione. Insomma, secondo me, quando si raggiunge un certo livello di protezione non ha senso andare oltre. Anche dal punto di vista epidemiologico. Anche nelle campagne di immunizzazione in Africa non si arriva mai al 100%. Non conviene, costa troppo dal punto di vista economico e sociale. Ci sono persone che non vogliono vaccinarsi.
Senza il green pass e varie forme di obbligo non saremmo a questi livelli di vaccinazioni. L’obbligo è sbagliato?
In una situazione come quella di prima l’obbligo è corretto. Ma se hai superato il 90% hai raggiunto l’obiettivo.
Siamo oltre il 90% di prime dosi tra gli over 12. Sopra l’85% di terze dosi tra gli over 50.
È abbastanza elevato. L’obbligo bisognava metterlo subito, dandosi l’obiettivo del 90%. E una volta raggiunto chiedersi: vale la pena di arrivare al 95% al costo di radicalizzare lo scontro nella società? Un problema politico, non epidemiologico.
Lei cosa ne pensa?
Io sarei rimasto al criterio epidemiologico. L’azione politica deve avere un obiettivo di sanità pubblica. È inutile che mi accanisco contro l’altro 10% se i dati dicono che il 90% basta. Bisogna valutare la risposta della società, c’è sempre il singolo che non si vuole vaccinare per le più diverse ragioni.
Noi non sappiamo neanche quanti sono gli esentati per patologie e allergie.
Non si contano nemmeno tante persone che si sono infettate, ma sono rimaste asintomatiche. Bisognerebbe vedere quante persone hanno gli anticorpi.
Ma qual è lo standard, il livello sufficiente? Dicono, non solo in Italia, che non c’è.
Non serve lo standard. In Inghilterra trovi che il 95% ha gli anticorpi, o perché sono vaccinati o perché si sono infettati. A quel punto che senso ha l’obbligo? Se facessimo come in Inghilterra forse scopriremmo gli stessi dati.
Un’indagine sierologica?
Certo, un’indagine sierologica.
Cosa pensa del green pass di durata illimitata dopo il booster?
Non sapendo nulla vogliono tranquillizzare le persone vaccinate. Nulla di scientifico.
Faremo la quarta dose?
Spero di no, ma non lo sappiamo. Se non emergessero altre varianti e il livello di immunità si mantenesse elevato non servirebbe. Anche per questo sarebbe utile l’indagine sierologica per valutare il livello di immunità nella popolazione.
Tutto giusto. Tranne che sui guariti:
“La maggior parte della popolazione è protetta o perché ha fatto la terza dose da poco o perché si è infettata DA POCO.”
Non conta nulla.
A Crisanti facciamo le stesse domande che abbiamo posto a commento dell’articolo di Belpietro “I guariti: 10milioni di fantasmi”:
Quanti guariti da più di sei mesi occupano posti in ospedale?
ZERO. Capito? ZEEROOO!!!
Quanti di quelli che si sono infettati nella prima ondata e sono guariti quindi da PIÙ DI UN ANNO E MEZZO?
Zero, sempre zero.
Quindi i guariti in toto, non importa da quando, vaccinati o non – NON SONO UN PERICOLO NÉ PER LA SOCIETÀ NÉ PER SE STESSI.
Rimaniamo in attesa di smentite.
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Comunicato #8
E’ chiaro che l’imbecille di cui sopra cerca di prendere gli Italiani per i fondelli: difatti, non esibisce nessun riferimento, nessuna citazione di fonti (e chissa’ quali sono, tra l’altro…).
Ricordate di infettarvi, ricordate di non cadere nei tranelli di cui sopra, e soprattutto indossate la giusta protezione mantenendo le giuste distanze da Belpietro & C.
Marciamo insieme verso la vittoria!
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“Ricordate di infettarvi, .. e soprattutto indossate la giusta protezione”
questa immagino sia la logica appresa alla CEPU i giorni in cui faceva DAD
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Sintomi inesistenti o blandi
“ecco cosa sappiamo al momento delle persone che sono incappate in una doppia infezione da virus Sars-CoV-2. In oltre un terzo dei casi registrati fino a dicembre, nel 35 per cento dei casi, si tratta di persone asintomatiche al momento di entrambe le diagnosi, un altro 20 per cento aveva sintomi molto lievi (paucisintomatico) alla prima infezione e nulli (asintomatico) alla seconda. Risulta una quota minima di reinfezioni in persone con una sintomatologia severa alla prima diagnosi e in generale lo stato clinico al momento delle seconde infezioni non risulta più grave rispetto alle prime.”
Da qui: https://www.fondazioneveronesi.it/magazine/articoli/da-non-perdere/covid-19-quante-sono-le-reinfezioni#:~:text=ecco%20cosa%20sappiamo,rispetto%20alle%20prime.
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Fai clic per accedere a mm7104e1-H.pdf
Da qui:
https://www.cdc.gov/mmwr/volumes/71/wr/mm7104e1.htm
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Sia n il tasso di mortalita’ del Coviddi, indipendentemente dal periodo di rilevazione.
Sia m tua madre che rientra nell’insieme n.
Sia non n/m, ma m/n poiche’ m ha un problemino restato all’oscuro di tutti.
Il risultato non cambia.
E cosi’ sia…
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Mi scuso per l’inutilita’ degli insulti, usati come forma al posto della sostanza.
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Ritiriamo il ritiro di cui sopra. L’articolo offerto come citazione (grazie) parla delle “reinfezioni” targate Omicron. E poi:
“CHI SONO I REINFETTATI
Delle 15.000 reinfezioni registrate fino a dicembre, il 36 per cento ha riguardato persone fra i 20 e i 40 anni (che invece nello stesso periodo hanno coperto solo il 25 per cento delle nuove diagnosi), residenti al nord. Gli operatori sanitari sono apparsi un po’ più esposti del resto della popolazione. La possibilità di essere reinfettati aumenta con il passare del tempo dalla prima diagnosi ed è più alta, in proporzione, per le persone non vaccinate (a 660 giorni dalla prima infezione la probabilità di reinfezione è circa del 2,8 per cento per i vaccinati con almeno una dose e del 4,5 per cento per i non vaccinati). ”
Marciamo insieme verso la vittoria! Abbattiamo il muro di gomma dei co’ de goma!
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Non smentisce un’acca di questo: https://www.nytimes.com/interactive/2021/us/covid-cases.html
Pregasi notare che noi Guaritori Covid parliamo dell’oggi e non del Maggio – Novembre dell’anno scorso. Anche poiche’ le ipotesi sono tutte citate. Voi, pisquani rimasticati da un dromedario con la cistifellea infiammata, di quale ipotesi parlate? Della ipotesi Marciana o della ipotesi Q?
Amici, cugine, popolo savio ancorche’ ribelle, il Grande Momento si avvicina!
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Marco, l'”Associazione guariti Covid” col simbolo TURCHESE, è Ennio che li perqla.
😆🤣😂
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Ma voi sìvax non eravate quelli dell’ironia, della memoria, del QI, del “ma che cazzo dici?…Picchia il Coso, lascia stare le donne”, o mi sbaglio? Basta che uno cambi nick (nella fattispecie, Stinking Dutchman non fa altro…) e andate nel pallone? Basta che vediate titoli allusivi a qualcosa vagamente negazionista e iniziate a sbavare come un Pavlov qualsiasi? Avanti il prossimo. Comunque, tranquilli, c’è la Mongolfiera a vegliare su di voi…
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Crisanti , come ne “Lo strano caso del dottor Jekyll e del signor Hyde”, oggi sta sul buonismo. Speriamo. Per quanto riguarda i Guariti dal Covid sono perfettamente d’accordo con voi. Questo maledetto governa, ci ignora e ci vuole vaccinati. Sembra che l’uomo non ha un sistema immunitario efficiente, il vaccino che non protegge lo è di più .
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Infatti: di sostanza se ne vede pochina.
Visto il grafico nel pdf?
Ti è chiaro?
Rimaniamo a disposizione
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Sta sopra, sinequazione per voi.
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Per i guaritori:
Aiuutooo!!!
Dopo 660 (quasi 2 anni!) i guariti non vaccinati hanno un rischio di infettarsi del 4,5% (cioè sono protetti al 95,5%) e possono sviluppare sintomi inesistenti o blandi.
Pauuraaaa!!!
I vaccinati con 3, 4, … dosi invece quanto sono protetti? E per quanto 66giorni?
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Fruffru’, ti ho lasciato la sinequazione in cima, che stai a fare qua?
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Comunicato #9+n
Amici, abbiamo finalmente la prova finale della falsita’ delle pisquanate di cui sopra: quale imbecille puo’ fidarsi (o peggio, affidarsi) di Blepietro? Ed il porssimo chi sara’, Veneziani? Buttafuoco? Giannini? Di Maio?
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E chi può fidarsi di un DROG ATO olandese come te, che cambi nomi di continuo, applaudito dalla mongolfiera e dal Napoleone con lo scolapasta in testa?
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“quale imbecille puo’ fidarsi (o peggio, affidarsi) di Blepietro?”
La Fondazione Veronesi?
https://www.fondazioneveronesi.it/magazine/articoli/da-non-perdere/covid-19-quante-sono-le-reinfezioni
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Sopra abbiamo messo un po’ di materiale.
Consultatelo.
Adesso tocca a voi.
Prego.
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Per i guaritori.
Vi consigliamo meno impulsività.
Lo sapete che il dato dei 660gg ci era sfuggito?
Grazie mille a voi.
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Ma perchè stiamo qua a perdere tempo?
Colpa nostra, scusate.
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Leggi qui: https://infosannio.com/2022/02/04/per-i-non-udenti/comment-page-1/#comment-116706
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“Gli over 50 con tre dosi sono tra l’85 e l’89%,”
e poi dicono che la qualità dei giornalisti è scarsa
non esiste nessuna fascia d’età nella quale, chi ha fatto la terza dose, che sia sopra l’83%
la media da 50 a >80 è 78,16%
fonte report vaccinazioni data oggi
che l’estensione all’infinito del Green Pass da 3a dose sia una sciocchezza scientifica è palese
basta guardare cosa è avvenuto
periodo 1-ott-21-30-nov-21 nel periodo contagiati 352.789 – decessi 2.855 – letalità 0,05% si era prima di Omicron
periodo 1-dic-21-31-gen-22 nel periodo contagiati 5.954.569 – decessi 12.670 – letalità 0,21% era Omicron
la letalità in era pre vaccini era, ad esempio
periodo 10-apr-20-10-giu-20 nel periodo contagiati 88.186 – decessi 15.265 – letalità 17.31% era Wuhan o Alfa (credo)
alla faccia di Pino e soci
quindi in un mese siamo passati dalla speranza che si fosse alla fine o quasi all’onda di piena stile Vajont
e nessuno sa cosa succederà tra un mese nei paesi dove le vaccinazioni sono cose da élite.
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Dipende da quando arriverà l’ estate. Il vaccino più potente.
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X Ottusangolo:
se è per questo, tra il 10-10 e il 10-12-20 il rateo fu dell’1,7%.
Sempre senza vaccini.
Mentre con i vaccini già iniziati, tra il 1-1 e il 3-1-21 il rateo è stato del 2,8%
Ah, per quel che riguarda altri paesi, interessante l’Australia (colpa di Djoko), contagi record a gennaio 2021, con numeri record di morti e questo con 20 mln di vaccini e oltre l’80% della popolazione vaccinata.
ma queste sono cose che gli ottusangoli non capiscono molto.
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Non riesco veramente a comprendere perchè non si possa ragionare.
Ci sono stati infiniti errori che, se comprensibili nei primi mesi del 2000 ( sebbene i virologi in Tv che spergiuravano che “le mascherine non servono” non sono proprio difendibili…) lo sono molto meno ora. C’è poco da fare, con una pandemia di questo genere l’ unica cosa che conta veramente è il distanziamento. Se non hai contatti non ti infetti.
Ovviamente non si può vivere senza contatti e non si può lavorare nè produrre, nè andare a scuola…ecc… Quindi sono stati prodotti . in tempi brevissimi e fino ad ora inusuali, vaccini autorizzati in emergenza che pare abbiano funzionato per ridurre le conseguenze più gravi nei malati. Ovviamente il tempo non si compra e quindi non potevano essere osservate nè le conseguenze a lungo termine nè il tempo di copertura della protezione, che si è osservato solo “vivendo”.
Come tutti i vaccini anche questi hanno incontrato persone con risposte immunitarie scarse o nulle (soprattutto anziani) che si credevano protette ma non lo erano. Ci siamo vaccinati da bravi cittadini, in una percentuale inimmaginabile: chi convinto, chi costretto, chi dubbioso… con vaccini rigorosamente ed esclusivamente americani (Astazeneca è stato fatto fuori presto). Abbiamo anche sopportato un obbligo, con costrizioni assai stringenti che continuo a pensare poco costituzionali, sconosciuto in questi termini degli altri Paesi. Nonostante tutto questo non è che l’ incidenza – e soprattutto i morti – si discostino molto da ciò che accade in Paesi diversi, che di volta in volta vengono prima presi a modello poi ignorati a seconda della “convenienza” , e questo dovrebbe far riflettere.
Nel frattempo il virus – e le persone – ha viaggiato ed è mutato più volte,mettendo in crisi i preparati “aggiustati” ancora al virus di Wuhan. Si è osservato che la copertura calava e che si infettavano anche i vaccinati, si è ricorsi ad una terza dose, alla fine si sono allargate le braccia: green pass illimitato, non si può sottoporre il fisico ( e le risorse pubbliche) ad una vaccinazione ogni sei mesi.
Ma continuano ad usare la parola “immunizzati” ed i cittadini – che si ammalano e vedono ammalarsi pur essendosi trivaccinati – si sentono presi in giro.
Questo non significa che i vaccini non servano, ma che occorre guardare in faccia la realtà. Questo insistere continuo fa perdere ogni fiducia nella scienza, fiducia già traballante per la formazione “umanistica” degli Italiani e il presenzialismo canterino dei virologi da avanspettacolo. Mancanza di fiducia che pagheremo duramente in futuro.
Poi c’è il presidio che è sempre servito e servirà sempre: distanziamento, igiene , protezione. Su questo liberi tutti. Chi è vaccinato torna a “vivere” come prima: addirittura apriranno – prima di san Valentino , le discoteche. Col green pass “illimitato”, ovviamente. Queste aperture spiegano il persistere del contagio e, unite al disastro della sanità per i “normali cittadini” (i VIP se avete notato se la cavano sempre) anche il numero dei morti.
Ma si continua con il medesimo storytelling: occorre “credere” all’ immunità dei vaccini che ci farà tornare a vivere come niente fosse.
Questo integralismo non aiuta. E’ sempre la somma dei presidi che fa il totale. E speriamo nell’ estate…
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@Carolina.
Ottima analisi.
Gianni
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