Giura di non avere nulla da rimproverarsi, anzi: “Abbiamo centrato il primo obiettivo, assicurare la piena continuità dell’azione di governo ed evitare il rischio di un cambio di esecutivo. Abbiamo indotto al ritiro Silvio Berlusconi e abbiamo evitato che sul Colle si arrivasse a compromessi al ribasso”. Ma la partita del Quirinale è valsa a Giuseppe Conte strascichi politici in serie […]

(DI LUCA DE CAROLIS – Il Fatto Quotidiano) – Giura di non avere nulla da rimproverarsi, anzi: “Abbiamo centrato il primo obiettivo, assicurare la piena continuità dell’azione di governo ed evitare il rischio di un cambio di esecutivo. Abbiamo indotto al ritiro Silvio Berlusconi e abbiamo evitato che sul Colle si arrivasse a compromessi al ribasso”. Ma la partita del Quirinale è valsa a Giuseppe Conte strascichi politici in serie. Così vale la pena farsela raccontare, dal suo punto di vista.
Partiamo da sabato 22 gennaio, il giorno del ritiro di Berlusconi dalla corsa al Colle.
Il ritiro di Berlusconi, e contestualmente il suo invito al premier Draghi a proseguire nell’azione di governo, ha costituito un primo punto di chiarezza delle trattative. Il M5S, con il suo no a quella candidatura, ha scongiurato che il Parlamento e il Paese si spaccassero. Non poteva garantire l’unità nazionale.
Come ha inciso sulle trattative?
Ha offerto un oggettivo vantaggio a noi e al fronte progressista. Venendo meno la candidatura più rappresentativa del centrodestra, qualsiasi altro nome riferibile a quell’area sarebbe stato meno forte. Ciò ha permesso di evitare di scontrarci su candidati di bandiera o di parte.
Lei è stato contattato da Berlusconi?
Non abbiamo avuto occasione di parlare.
Sostiene che volevate evitare candidature di bandiera. Ma quella di Andrea Riccardi, da lei proposta domenica 23 gennaio, cos’era?
La candidatura di Riccardi è nata da riflessioni di settimane prima con Enrico Letta e Roberto Speranza. Volevamo offrire subito ai partiti di centrodestra un profilo autorevole e super partes. Non era certo un candidato di bandiera.
Che ne pensava il centrodestra?
Il loro è stato un no immotivato.
Lunedì 24, primo giorno delle votazioni, voi del M5S, Pd e LeU avete indicato scheda bianca.
Visto che Riccardi non era un nome di bandiera, non lo abbiamo messo in votazione. Però abbiamo proseguito il confronto con i partiti di centrodestra, sollecitandoli a valutare altri profili. Ma loro martedì hanno presentato una propria rosa: Marcello Pera, Letizia Moratti e Carlo Nordio. Anche noi del fronte progressista avevamo una rosa di nomi, presentata al centrodestra. Ma non l’abbiamo formalizzata per cercare un accordo su personalità super partes.
Per Letta Draghi era super partes?
Tra le ipotesi c’era anche quella del premier. Ma su questo il M5S ha subito assunto una posizione molto chiara. Dovevamo evitare che il premier entrasse nel gioco delle varie candidature. E abbiamo subito cercare di fermare il piano trasversale di spostare l’attuale premier al Colle. Se fosse riuscito, oggi staremmo parlando di nuovi governi e caselle di ministeri da decidere.
Mercoledì c’era un accordo quasi chiuso su Pier Ferdinando Casini: conferma?
Il nome di Casini è sempre stato sul tavolo, ma ho chiarito subito che non rappresentava il candidato ideale del M5S.
Era un no trattabile…
Ho apprezzato il suo comportamento, non ha insistito quando ha saputo della nostra posizione. Anche se aveva un autorevole affidamento anche nelle nostre fila.
Lei ha provato ad accordarsi con la Lega su Franco Frattini e su Maria Elisabetta Casellati.
Sciocchezze. Con Letta e Speranza ci siamo sempre puntualmente aggiornati. Anche quando ho avuto incontri bilaterali, ho sempre riferito. E comunque Casellati è stata una candidatura messa in votazione all’improvviso, la mattina di venerdì.
E Frattini?
È uno dei nomi circolati, non concretamente formalizzato.
Il Pd era furioso perché lei trattava con la Lega…
Assolutamente no. Anche Letta ha avuto scambi bilaterali. E nella fase più calda lui e Speranza mi hanno dato mandato di portare avanti la trattativa con Salvini.
Come nasce la candidatura di Elisabetta Belloni?
Quelle di Belloni e di Paola Severino erano candidature di cui avevamo discusso, sia nel fronte progressista che con il centrodestra. Apparivano molto solide e affidabili, e offrivano l’occasione storica di portare una donna al Quirinale.
Pd e LeU non le hanno subito obiettato che Belloni dirigeva il Dis?
Nella rosa ciascuno poteva avere le sue preferenze, ma quel nome non è mai stato eliminato.
Venerdì Casellati viene bocciata dall’Aula.
Dopo quella votazione il centrodestra è andato in difficoltà, e ciò ci ha consentito di condurre un affondo. Io e Letta abbiamo incontrato Salvini, riproponendogli Belloni e Severino. Sullo sfondo c’era anche quella di Casini. Ma abbiamo aggiunto l’opzione di garanzia di un Mattarella bis: anche in base alle votazioni in Aula, si stava rivelando una concreta possibilità. Salvini si è preso del tempo per valutare i nomi femminili. Ma ci ha subito riferito della disponibilità di Fratelli d’Italia su Belloni.
La sera lei e Salvini annunciate che si lavora a una donna.
Nel tardo pomeriggio Salvini aveva sciolto positivamente la riserva su Belloni, confermando la disponibilità di Giorgia Meloni.
Secondo Letta, lei e Salvini avete dato vita a “un cortocircuito mediatico” su Belloni. Eravate usciti in modo concordato?
Assolutamente no. Ho rivisto le dichiarazioni. Né io né Salvini, né ancor prima Letta a Sky, avevamo fatto il nome della Belloni. Anche se era già ampiamente circolato sulla stampa.
Il tweet di venerdì sera di Beppe Grillo però la citava: glielo avete chiesto voi?
Con Beppe ho parlato io e abbiamo convenuto che la direttrice del Dis sarebbe stata un’ottima figura per la Presidenza della Repubblica. Ma bando all’ipocrisia, questa uscita non ha avuto influenza su una partita giocata da vari politici. Penso a a Matteo Renzi. Ma non solo.
Ha parlato anche Luigi Di Maio, quella sera. Voleva “bruciare” Belloni?
Di Maio dovrà rendere conto di diverse condotte, molto gravi. Ai nostri iscritti e alla nostra comunità.
Il tavolo serale con Pd e LeU pareva un inferno.
Nel Pd non c’era più la disponibilità su Belloni.
Perché?
Non entro nelle motivazioni del Pd. C’è stato un blocco trasversale.
Come arrivate a sabato mattina?
Ho preso atto della posizione del Pd. Ma visto l’accordo con i dem e con LeU, non ho mai pensato di rompere quell’asse politico per avventurarmi in una votazione che si presentava problematica anche nei numeri. Così, al vertice dei partiti di maggioranza di sabato mattina, ho invitato tutti a valutare, ancora, i nomi Belloni e Severino.
Ma nulla…
C’è stato un estremo tentativo di alcuni leader per la candidatura di Marta Cartabia. E io ho spiegato che era un nome su cui dovevo riservarmi un approfondimento interno. Quasi contemporaneamente si è appreso dell’atto di generosità di Mattarella. Poco prima Salvini aveva aperto al suo secondo mandato. Così abbiamo concordato tutti su quella opzione.
Il M5S rischia davvero una scissione?
Non ho mai lavorato per procurare scissioni. È evidente che questo è il momento di un chiarimento. Una comunità di donne e uomini, anche nella diversità di opinioni, deve perseguire un’azione politica in modo coerente e compatto.
Come avverrà questo chiarimento?
Stabiliremo tempi e modi per un confronto trasparente.
Lei si fida ancora di Letta?
Io mi fido di Letta.
Ormai Di Maio rappresenta la classica mela marcia, impresentabile per la politica 5 stelle, legato vergognosamente alla poltrona costi quel che costi
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Giuseppe Conte, non ho problemi a difenderti quando e se lo meriti.
Quando ascrivi il pd al campo “progressista” mi viene da pensare che tu sia ostinatamente masochista.
Il pd è una forza elitaria, reazionaria e refrattaria a qualsiasi innovazione o cambiamento.
La bocciatura della signora Belloni ne è una ulteriore prova. Giuseppe Conte, se vuoi bene al (fu) m5* non sparare caxxate del genere e stai lontano da quel comitato d’affari gestito da maggiorenti. Stai alla larga!
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“io mi fido di letta” vuol direche non si fida ma non può dirlo.
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Riprovo, sperando che la moderazione non blocchi questo commento neutro, una presa d’atto degli umori social verso Di Maio.
DI MAIO sta creando e cercando un pretesto, un appiglio che possa GIUSTIFICARE il suo sicuro e volontario ALLONTANAMENTO dal M5S per crearsi il proprio movimento politico.
Con le regole del M5S ancora in vigore LVI non potrebbe essere ricandidato.
Quale casus belli migliore della PRESUNTA SHIT STORM SOCIAL per staccare la spina e uscire da martire?
NON C’E’ alcuna campagna orchestrata da Bot, sono in stragrande maggioranza profili di persone REALI.
Cavallodiritorno @Cavalodiritorno
·
Avete espulso mezzo movimento per molto meno! Perché la giustizia e le regole adesso con Di Maio non si applicano? Mettete in piattaforma e date a noi iscritti la facoltà di scegliere se espellere Di Maio.
#DiMaiOut
Carmen @carmenmarta6
#DiMaiOut la Sardoni sulla7 :” i dimaiani tacciono e aspettano le prossime amministrative per valutare l’operato di Conte “pazzesco loro distruggono il Movimento e Conte appena arrivato dovrebbe fare un miracolo !
Gianluca @APagliaccis
·
Replying to @F_DUva and @luigidimaio
Ritengo inaccettabile applaudire, festeggiare, stringere la mano, anche ad avversari politici che vi hanno sempre deriso, per puro interesse.
Nati per cambiare e cambiati nei peggiori lobbysti
Dovreste vergognarvi, ma la dignità è un valore, qualcosa a voi sconosciuta.
#DiMaiOut
Caspar @CasparStirner
Di Maio non ha il coraggio di confrontarsi con chi gli ha concesso la fiducia con il voto, perché sa benissimo di avere tradito su tutta la linea e si ripara, anzi si nasconde, con i mezzi tipici della casta.
#DiMaiOut
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giuseppi un pdiota,
Mi domando cosa aspetta ad iscriversi al PD leu suo alveo naturale, e si che ne avrebbero bisogno in quel covo di poco di buono.
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DI MAIO sta creando e cercando un pretesto, un appiglio che possa GIUSTIFICARE il suo sicuro e volontario ALLONTANAMENTO dal M5S per crearsi il proprio movimento politico.
Con le regole del M5S ancora in vigore LVI non potrebbe essere ricandidato.
Quale casus belli migliore della PRESUNTA SHIT STORM SOCIAL per staccare la spina e uscire da martire?
NON C’E’ alcuna campagna orchestrata da Bot, sono in stragrande maggioranza profili di persone REALI.
Alcuni commenti raccolti sui social:
Avete espulso mezzo movimento per molto meno! Perché la giustizia e le regole adesso con Di Maio non si applicano? Mettete in piattaforma e date a noi iscritti la facoltà di scegliere se espellere Di Maio.
” i dimaiani tacciono e aspettano le prossime amministrative per valutare l’operato di Conte “pazzesco loro distruggono il Movimento e Conte appena arrivato dovrebbe fare un miracolo !
Ritengo inaccettabile applaudire, festeggiare, stringere la mano, anche ad avversari politici che vi hanno sempre deriso, per puro interesse.
Nati per cambiare e cambiati nei peggiori lobbysti
Dovreste vergognarvi, ma la dignità è un valore, qualcosa a voi sconosciuta.
Di Maio non ha il coraggio di confrontarsi con chi gli ha concesso la fiducia con il voto, perché sa benissimo di avere tradito su tutta la linea e si ripara, anzi si nasconde, con i mezzi tipici della casta.
Ave giggino, morituri te salutant
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Su Cartabia doveva riservarsi un approfondomento interno?
Ma non si può esser meno politichesi e più diretti qualche buona volta?
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Hai ragionissima! Qui doveva essere granitico: il M5S non voterà mail la Cartabia. Nemmeno per il ruolo di addetta alle pulizie.
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stavolta mi sento di difendere Conte.
ha portato avanti bene le trattative (questo si vede che è il suo mestiere) ed è ingeneroso accusarlo di intelligenza col nemico o di voler riesumare l’alleanza gialloverde, come hanno fatto i giornalastri quando apriva su un nome proposto dalla destra. semplicemente era al tavolo delle trattative con la disponibilità a cercare un punto di incontro, a differenza del PD che intendeva solo bocciare i nomi proposti dalla destra perché non concepisce che al Quirinale non ci sia uno dei suoi.
purtroppo Conte è stato accoltellato alla schiena da Di Maio, che anche stavolta la farà franca: per un paio di settimane ci saranno dichiarazioni al vetriolo, poi il Bamboz e Di Maio si incontreranno per una pizza e finirà tutto a tarallucci e vino, come il grande scontro tra Conte e Grillo della scorsa primavera.
e Di Maio rimarrà dov’è a tessere le sue trame e ad assicurarsi un posticino al sole anche per i prossimi anni.
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Ormai il cazzuolatore è convertito!
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Sì, sì, sì… ahahahah…
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non sono convertito, sono obiettivo: se uno fa una cosa fatta bene glielo riconosco, anche se è si tratta di un personaggio che non stimo. al contrario se uno che di solito apprezzo fa una cazzata, dico “ha fatto una cazzata”, non cerco di scusarlo o butto la palla in tribuna dicendo “e allora quelli di prima?” come fanno tanti bambi.
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Tu chiamalo PDiota, ma intanto ha saputo condurre trattative contro tutto e tutti, inclusi e anzi sopratutto, i suoi amici (mi guardi Iddio).
Fuori B, fuori Casellati, fuori Cartabia, fuori Dragula.
Poi per la Belloni citofonare Lettaman e Di Maio.
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Ma giuseppi è un pdiota,
Un pdiota bravo, capace ma pur sempre un pdiota,
Il suo alveo naturale è in seno al PD-l.
Ciò non toglie che sia una persona onesta, fino a prova contraria.
Ma non ha niente a che vedere con gli ideali che hanno creato e fatto crescere il mv5s fino al 33% le ultime due dichiarazioni sul sostegno al drago la dice lunga sulle sue convinzioni e orientamenti.
Con un capo come giuseppi non mi scomoderei mai e poi mai a perder tempo per recarmi ad un seggio elettorale,
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Sono tutti e tre uguali, cambia la foto ma la sostanza è la stessa.
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Forse volevi scrivere Letta-Maio
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Cagliostro ha perfettamente ragione e tra qualche mese o anno, i partigiani coraggiosi balleranno, come al solito a babbo morto, sulla tomba anche di Conte.
Conte è un altro democristiano della serie!
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Povero Conte che non ha ancora capito con chi ha a che fare!
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Il chiarimento con Di Maio va chiesto dopo aver definitivamente stabilito che, come da stella, i parlamentari al termine dei due mandati tornano a far politica dal basso.
Il MoVimento, nella drammatica situazione sociale che gran parte del paese sta vivendo, ha bisogno di avere sul territorio persone che fanno politica con passione, competenza ed entusiasmo, confrontandosi direttamente con i cittadini: chi meglio di Di Maio e degli eletti che stanno completando il secondo mandato?
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Credo invece che lo abbia capito bene. Conte è molto bravo a valutare fino a dove può arrivare e poi trova il modo di arrivarsi. Quando capisce che un certo traguardo è irraggiungibile non spreca energie e risorse e non si lancia contro i mulini a vento, si prefigge un altro obiettivo e mette sul piatto della bilancia le sue rinunce obtorto collo per raggiungerlo.
In un combattimento all’ultimo sangue nell’arena a volte si è costretti a sacrificare la mano per tagliare la testa al nemico. Quando è stato evidente che non avrebbe potuto portare al Quirinale la donna prescelta, che cosa doveva fare? Piangere? Accusare gli altri di giochi di palazzo? Arrivare alla conta sapendo di perdere? Questo lo può fare una nullità(*) come il cazzaro verde, non Conte.
(*) così definito da Carlo De Benedetti.
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Conte ha dimostrato di essere un ottimo Presidente del consiglio in un momento difficile di questo Paese.
Sta cercando di rinnovare il movimento non perdendo i valori di riferimento (legalità, ambiente, giustizia sociale).
In questa vicenda si è trovato a dover gestire un gruppo di deputati divisi (e nominati da Di Maio). Una situazione non delle più semplici. Eppure ha portato a centro della partita una donna ed è quasi riuscito a farla eleggere. In più è stato il vero ostacolo all’elezione di Draghi. Molto bene!
Di Maio ormai è diventato un politico della peggior specie, esclusivamente dedito alla ricerca del suo tornaconto personale.
Spero venga votata la sua espulsione.
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“Conte è un pidiota” è il mantra di Cagliostro….certo non ha nulla a che vedere con gli ideali del M5S, quelli che ci hanno regalato Di Maio capo corrente di IV/PD, l’ altro vice è Letta, con Renzi che regna sovrano, Draghi grillino, Onorato santo protettore dei lavoratori marittimi, Fraccaro sponsor di Tremonti, Cingolani fiero ecologista, Castelli che sta all’ economia come Di Maio all’ italiano, orsetto Crimi, Spadafora il democristiano, cioè lo Scalfarotto de noantri, i voltagabbana sparsi ed altri personaggi imbarazzanti di cui ho rimosso il nome per non abusare di antiemetici e probiotici intestinali!
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