
(Autopsia della fu stampa – di Marco Travaglio – Il Fatto Quotidiano) – Pubblichiamo in esclusiva il referto autoptico dell’informazione italiana, venuta a mancare all’affetto dei suoi cari, ma ancora attivissima a piangere la “morte della politica” per nascondere la propria. L’amuleto. “Per un Draghi al Quirinale. Cinque mesi sono tanti, ma è ora di costruire un whatever it takes per spedire Draghi al Colle” (rag. Claudio Cerasa, […]
Autopsia della fu stampa
(di Marco Travaglio – Il Fatto Quotidiano) – Pubblichiamo in esclusiva il referto autoptico dell’informazione italiana, venuta a mancare all’affetto dei suoi cari, ma ancora attivissima a piangere la “morte della politica” per nascondere la propria.
L’amuleto. “Per un Draghi al Quirinale. Cinque mesi sono tanti, ma è ora di costruire un whatever it takes per spedire Draghi al Colle” (rag. Claudio Cerasa, Foglio, 24.8).
Buona questa. “Draghi al Quirinale e Franco premier: la strategia M5S” (Stampa, 28.10).
Ne avesse azzeccato uno. “Salvini, Meloni e Conte: lo strano trio che vuole Draghi al Quirinale” (Repubblica, 2.11).
Logica cartesiana/1. “Il timore dei partiti: governo al capolinea se Draghi non va al Colle” (Stefano Cappellini, Repubblica.it, 12.11).
Tutto normale. “Draghi al Quirinale serve per tornare alla normalità” (Marco Damilano, Espresso, 21.11).
Al primo colpo. “Draghi eletto al primo scrutinio, Cartabia premier e poi presidente dopo il settennato di Draghi” (Paolo Mieli, Tagadà, La7, 25.11).
Wanna Marchi. “Draghi al Colle conviene a tutti, anche a chi non lo vuole” (Domani, 3.12).
Il Grandissimo Elettore. “Il premier al Colle: la scelta di Bonomi” (Francesco Verderami, Corriere, 18.12).
È fatta. “‘Cartabia premier e Draghi al Colle’. C’è il patto per convincere le Camere” (Stampa, 22.12).
Adotta un nonno/1. “Il cambio di stagione da SuperMario a ‘nonno d’Italia’. Ha trovato un nome che rimanda al valore nazionale, la famiglia come patria, con echi da Manzoni a Banfi… L’implicita prossima uscita di scena da Palazzo Chigi e il ritmo dell’entrata in scena del nonno d’Italia al Quirinale in una strana atmosfera da grande futuro dietro le spalle… Delegittimarlo… sarà difficile. Si possono delegittimare i padri, mai i nonni” (Francesco Merlo, Repubblica, 23.12).
L’angelo del focolare. “‘Io, un nonno al servizio del Paese’: dalla Bce al focolare degli italiani” (Mario Ajello, Messaggero, 23.12).
Effetto dominus. “Draghi è il solo dominus dei partiti, quindi può andare al Quirinale” (Salvatore Vassallo, Domani, 23.12).
Senza di lui il diluvio. “O la maggioranza manda Draghi al Quirinale oppure salta tutto” (Domani, 23.12).
Adotta un nonno/2. “Draghi disegna il suo Quirinale: nasce il ‘nonnopresidenzialismo’” (Foglio, 23.12).
Adotta un nonno/3. “Non mandate nonno Draghi ai giardinetti… Dopo la sua quasi subliminale ‘discesa in campo’, al momento è il candidato più credibile per il Colle” (Massimo Giannini, Stampa, 24.12).
Ecco il nuovo governo. “Totopremier. Con Draghi al Quirinale… in pole Cartabia, Franco, Franceschini, Giorgetti e Carfagna” (Stampa, 24.12).
Non avrai altro dio/1. “Verrà l’ora in cui a tutti sarà chiaro che per il Colle c’è solo il premier” (rag. Cerasa, Foglio, 28.12).
Non avrai altro dio/2. “Solo Draghi può farcela” (Antonio Polito, Corriere, 28.12).
San Mario Incoronato. “Il ritorno della politica. Draghi ha cambiato schema e frenato il dominio dell’economia. L’elezione al Colle il coronamento” (Guido Maria Brera, Stampa, 29.12).
Il portafortuna. “SuperMario verso il Colle. Anche Renzi lo spinge” (Claudia Fusani, Riformista, 29.12).
Eran 300, eran giovani e forti. “Sondaggio: sono 300 i parlamentari che vogliono Draghi al Colle” (Foglio, 31.12).
Tutti per uno. “Il patto per eleggere Draghi. L’asse M5S-Pd-LeU si allarga ai leghisti fedeli a Giorgetti e ai centristi Renzi e Toti. Meloni spera che col premier al Quirinale si vada al voto” (Stampa, 5.1).
Quello giusto. “Il Cav. può passare alla storia spianando la strada al migliore, Draghi” (Franco Debenedetti, Foglio, 5.1).
Quelli giusti. “Intesa Salvini-Meloni: prima Silvio, poi Mario” (Pietro Senaldi, Libero, 6.1).
Tovarish Mariov. “In Italia la sinistra c’è: si chiama SuperMario” (Michele Prospero, 6.1).
Come s’offre. “Draghi ai partiti: io ci sono, tocca a voi” (Cuzzocrea, Stampa, 14.1).
Spingitori. “Alleanza per Draghi. La settimana prossima incontro Pd-M5S-LeU per spingere SuperMario” (Annalisa Cuzzocrea, Stampa, 16.1).
Patto ricco mi ci ficco. “Il patto di legislatura: meno tecnici al governo con Draghi al Quirinale” (Messaggero, 17.1).
I dragogrilli. “I 5Stelle inchiodano Conte su Draghi” (Giornale, 17.1).
Colao Meravigliao. “L’ipotesi di Colao premier con Draghi al Colle” (Messaggero, 19.1).
Fattore Metsola. “Il partito di Draghi lavora alla stessa larghissima maggioranza che ha spinto Metsola alla guida del Parlamento europeo” (rag. Cerasa, Foglio, 19.1).
Ripartenza. “Si riparte da Draghi” (Stampa, 19.1).
L’Invariabile. “Ci sarebbe una invariabile che rende oziosi i giri di valzer e di parole intorno alla scelta del prossimo presidente. L’invariabile si chiama Mario Draghi” (Carlo Verdelli, Corriere, 20.1).
The Mario After. “Palazzo Chigi: è già dopo Draghi?” (Stampa, 20.1).
M5D. “Ecco il Movimento 5Draghi” (Foglio, 20.1).
È ufficiale. “Berlusconi ha già deciso: il centrodestra voterà Draghi” (Paolo Mieli, Tagadà, La7, 20.1).
Tandem. “Il piano B.: salgono le quote del tandem Draghi-Cartabia” (Libero, 20.1).
Petaloso. “Petalo dopo petalo, l’ultimo sarà quello di Draghi” (Alessandro De Angelis, Huffington Post, 21.1).
Mai più senza. “L’Italia non può rinunciare a Draghi” (Ajello, Messaggero, 21.1).
La somma che fa il totale. “La somma delle percentuali di chi vorrebbe Draghi al Quirinale e di chi lo vorrebbe a Palazzo Chigi è probabilmente 100… Una ragione in più per mandare Draghi al Quirinale alla prima votazione” (Franco Debenedetti, Foglio, 21.1).
Todo Mario. “Tutte le strade che portano a Draghi”, “Il negoziatore Draghi”, “Il partito di Draghi”, “Chigi dopo Draghi” (Foglio, 21.1).
Rassegnatevi. “I partiti si stanno rassegnando a mandare Draghi al Quirinale” (Daniela Preziosi, Domani, 21.1).
Soccorso nano/1. “Il Cav. punta su Draghi” (Claudia Fusani, Riformista, 21.1).
Ci siamo. “I dubbiosi tra i dem ora virano sull’ex capo della Bce” (Maria Teresa Meli, Corriere, 21.1). “Le grandi manovre su Palazzo Chigi. Spinta per una squadra in stile Draghi. I nomi di Cartabia e Colao” (Corriere, 21.1.).
Ha già traslocato. “Passi avanti su Draghi, si cerca il sostituto” (Cuzzocrea, Stampa, 21.1). “Si rafforza l’ipotesi Draghi: anche i deputati M5S convinti ad appoggiarlo” (Stampa, 21.1).
Soccorso nano/2. “Berlusconi: voci di un passo indietro, con indicazione per Draghi” (Verderami, Corriere, 21.1).
Favorito. “Quirinale, ora il favorito è Draghi” (Stefano Cappellini, Repubblica, 21.1).
Incastro. “L’incastro degli incarichi. L’ipotesi di Casini come alternativa a Draghi” (Verderami, Corriere, 22.1).
Avanzi. “Partiti in tilt, avanza Draghi” (Repubblica, 22.1).
Nonno in fuga. “Credo che la Senectus ciceroniana, fatta di sapienza e autorità, sia adatta al ruolo di neutralità e garanzia che la Costituzione assegna al ‘nonno d’Italia’, come ha detto Mario Draghi… nonno lucido e saggio che lunedì eleggeremo” (Merlo, Repubblica, 22.1).
Schema Oronzo Canà. “Quando Berlusconi si convincerà che… il Colle resta precluso, è ragionevole immaginare una larga convergenza su Draghi. È lo schema a cui sta lavorando Enrico Letta” (Francesco Bei, Repubblica, 22.1).
Un bel guadagno. “Chi ci guadagna con Draghi al Colle (tutti): Meloni, Letta, Renzi, Salvini, Conte, il Cav. Perché il reset draghiano conviene a ogni leader” (rag. Cerasa, Foglio, 22.1).
Allucinazioni. “Gli italiani vedono Draghi sul Colle” (Stampa, 22.1).
Come no. “Grillo gela Conte e apre a Draghi” (Repubblica, 23.1).
Tomba. “Lo slalom del premier tra i veti dei partiti” (Repubblica, 23.1).
Lo vota pure lo Spirito Santo. “Il ‘Creator Spiritus’ che manca alla politica… Tutto si può permettere l’Italia di oggi, meno che di lasciare in panchina l’uomo che le sta ridando credibilità e fiducia, dopo averla rappresentata ai più alti livelli alla Bce” (Giannini, Stampa, 23.1).
Caos creativo. “Il rischio caos che potrebbe portare al premier” (Verderami, Corriere, 23.1).
Ha capito tutto. “Belloni premier: la trattativa che può aprire la via a Draghi” (Tommaso Ciriaco, Repubblica, 24.1).
DeBenedixit. “PERCHÉ DRAGHI” (Domani, 24.1).
Logica cartesiana/2. “Se Draghi non trasloca al Colle, a rischio anche il governo” (Alessandra Sardoni, Foglio, 24.1).
Chiamami, Mario. “SuperMario si può salvare se fa almeno tre telefonate” (De Angelis, Stampa, 24.1).
Decide lui. “Solo con Mattarella o Amato, Draghi può restare premier” (Stampa, 24.1).
Così schivo. “Draghi resiste al pressing di chi lo invita a ‘trattare’” (Corriere, 24.1).
È un bel Presidente! “Il nome favorito resta, fin qui, quello del premier, per caratura internazionale, indipendenza, sondaggi, curriculum, ma gli gioca contro giusto l’importanza del ruolo di skipper Pnrr” (Gianni Riotta, Stampa, 24.1).
Partita doppia. “Il bivio Casini-Draghi tra 4° e 7° voto” (Verderami, Corriere, 24.1).
Ah saperlo. “Si può rinunciare a Draghi?” (Foglio, 25.1).
Manca poco. “Per convinzione o per consunzione: 24 ore per capire come si arriverà a Draghi al Colle” (De Angelis, Huffington, 25.1).
Referendum. “Il Quirinale ora è un referendum su Draghi” (rag. Cerasa, Foglio, 25.1).
Logica cartesiana/3. “Se Draghi non va al Quirinale rischia di cadere il governo” (Massimo Giannini, Otto e mezzo, La7, 25.1).
Venghino belle signore! “I mercati votano Draghi” (Stampa, 25.1).
Povera stella. “Draghi si affida a Letta, è l’ultima speranza per tentare la scalata al Quirinale. Salvini non chiude del tutto. I tentativi di un colloquio telefonico con Berlusconi” (Stampa, 26.1).
Assassini. “Perché è ancora possibile una prova di maturità per Salvini”, “Chi avrà l’onore di appuntarsi il draghicidio sul CV politico? Le possibilità che Draghi faccia il passo da Palazzo Chigi al Colle sono ancora alte” (rag. Cerasa, Foglio, 26.1).
Buona la quinta. “Ora il premier si muove sottotraccia per rientrare in gioco al 5° scrutinio” (Ciriaco, Repubblica, 26.1).
L’oracolo Giggino. “Rabbia 5S su Conte, si muove Di Maio: calma, si arriverà a Draghi per inerzia” (Giornale, 26.1).
L’ideona. “Draghi per vincere minacci di mollare” (Vittorio Feltri, Libero, 26.1).
Respira ancora. “La candidatura Draghi non è ancora morta: se parte, nessuno la ferma” (Dubbio, 27.1).
La guerra mondiale. “Draghi è comunque una figura centrale e difficilmente sacrificabile senza provocare contraccolpi anche sul piano internazionale” (Massimo Franco, Corriere, 27.1).
Che carino. “È deciso ad andare avanti chiunque venga eletto” (Corriere, 27.1).
Inutile votare. “L’esito è scontato: sarà Mario Draghi il prossimo capo dello Stato” (Paolo Mieli, Piazzapulita, La7, 27.1).
Il Divino Rutelma. “Io dico Draghi” (Francesco Rutelli, Repubblica, 27.1).
En plein. “Ora la sfida è tra Draghi e Casini” (Stampa, 27.1).
E le risalite. “Risale Draghi” (Stampa, 28.1).
Inconsolabili. “Perché Salvini vince solo con Draghi” (rag. Cerasa, Foglio, 28.1). “L’unico modo per uscire dallo stallo alla messicana è Draghi” (Giuliano Ferrara, ibidem).
Dai che ce la fa. “La telefonata di Draghi a Berlusconi: prove di disgelo con FI. La speranza che si aggiunga a Meloni” (Ciriaco, Repubblica, 28.1).
Il jolly. “Ma sul tavolo restano le carte Casini e Draghi” (Verderami, Corriere, 28.1).
Tonno Inevitabile. “L’alternativa al meno peggio. L’inevitabile Draghi” (Nadia Urbinati, Domani, 28.1).
Mi ha cercato nessuno? “Lo stupore di Draghi: ‘Mi atterrò alla decisione del Parlamento, salvo che qualcuno faccia una mossa decisiva’” (Stampa, 29.1).
Ultima speme/1. “Colle, l’accordo è più vicino. Ancora in campo Draghi e Casini” (Messaggero, 29.1).
Ultima speme/2. “È probabile che Draghi la spunti sui concorrenti e si insedi sul Colle, l’unico non politico più bravo dei politici” (Feltri, Libero, 29.1).
Ultima speme/3. “Le carte di Draghi: resta in corsa”, “Forza Draghi, un elogio di chi ci ha provato”, “Draghi è il ‘portone di sicurezza’ di Salvini” (rag. Cerasa, Foglio, 29.1).
Cerrrto che è lui! “Secondo me sarà Draghi” (rag. Cerasa, Damilano e De Angelis, MaratonaMentana La7, 29.1, tardo pomeriggio).
Roberto Fico (presidente della Camera, 30.1): “Comunico il risultato della votazione: presenti e votanti 983, astenuti nessuno, hanno ottenuto voti Mattarella 759, Nordio 90, Di Matteo 37, Berlusconi 9, Belloni 6, Casini 5, Draghi 5”..
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Grazie Raf , da ex Bugsyn
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minidraghi uber alles! LOOOLLL
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Pure Berlusconi ha preso di più! 🤣
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😆
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😁
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Non avrei mai immaginato che per tutta , dico tutta la stampa italiana, /Draghi/¨¨ fosse il nome in codice giornalistico di Mattarella. Ma dai, scherzavo, come anche Travaglio…..quelle citazioni sono farlocche, frutto della sua fantasia contorta
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Eh? “Farlocche”?… Ma che dici? No, guarda che sono verissime. Non si tratta di invezioni, purtroppo è la realtá. La stampa italiana è una sconfinata prateria di scendiletto e zerbini.
“Fantasia contorta”? Cerca di darti una svegliata, invece.
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Quante figure di guano. A quelle età. Ma chi glielo ha fatto fare?
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Ma figuriamoci!
Questi giornalistucoli non hanno mica il senso del ridicolo. Questi sono convinti di fare raffinatissime analisi politiche.
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I danee’ e che altro ? Stavano cancellando i contributi alla stampa dei parassiti e lui li ha subito ri -foraggiati con rinforzi ! Tanto per non farsi mancare nulla !
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“È tornato draghi”
“La spinta di draghi”
Roba di oggi
Vanno in polluzione notturna per il banchiere. Bah..
Pensiamo piuttosto al povero Conte che d’ora in avanti sarà sotto assedio: i poltronari vogliono la sua testa. Nessuno può garantire la durata del governo fino alla scadenza naturale e se rimane la regola dei due mandati sono fottuti in parecchi, perciò panico.
Spettacolo (si fa per dire) assicurato.
Adesso sarà ben visibile cosa produce la vera miseria umana.
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Ne vedremo delle belle ! Di Maio che parla con Renzi con l alfabeto morse e altre colorate nefandezze! Tipo il 3 mandato tanto per cominciare lo spettacolo vario .. Sanremo gli fa una pippa !
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Per De Benedetti ieri sera ,alla7, gli sconfitti erano Salvini ma sopratutto Conte,destinati a scomparire presto.Invece grande vittoria con grande cambiamento e maturazione di Di Maio.Dai.media un continuo bombardamento di frottole con lo scopo di non fare capire la realtà al popolo italiano.Lavaggio del cervello continuo.Ci stanno dicendo in tutti modi che il popolo italiano non comanda un niente e chi comanda farà sempre ciò che le farà più comodo.Con le buone o con le cattive
Visto come hanno malmenato gli studenti?
Non c’è più nessuno da sinistra o dai sindacati che si faccia sentire in difesa dei più elementari diritti??
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Forse che forse gigino o bibitaro diventerà il delfino di Berlusconi, ultimamente i due sono diventati molto “intimi”
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che sia dovuto a questo il ricovero per infezioni alle vie urinarie?
per via di una MST?
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Manco al bar dello sport. Invece ( chi l’avrebbe mai detto in Italia eh?) tutto invariato. La mummia sicula sta dove stava, a fare da scudo al Marchese del Draghi, e stipendio e vitalizio salvo per tutti. Per far sparire certa gente, nel paese dei dinosauri purtroppo non basterebbe un semplice meteorite. La terra dovrebbe proprio esplodere.
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Mi pare che anche il FQ si sia ben allineato. Infatti ora i suoi giornalisti sono ovunque (soprattutto su La7, e questo la dice lunga…) in pianta stabile.
Rimane solo Travaglio, giusto per non perdere tutti gli affezionati barricaderi, ma la linea è ormai un’altra.
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Resta la constatazione di come si riesca a pubblicare un articolo memorabile con un copia incolla delle stupidaggini scritte da tutta la stampa italiana. Però in tutto questo i giornali scritti le settimane scorse vengono in aiuto a chi deve incartare il pesce.
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il tutto si può riassumere in questo modo:
ma LUI, mi avrà letto?
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E poi si dice che giuseppi non è giuseppi,
“Abbiamo centrato il primo obbiettivo, assicurare la piena continuità dell’azione di governo ed evitare il rischio di un cambio di esegutivo”
E vogliamo che questo soggetto sia il capo di un mv che ha lo scopo di cambiare il sistema?
Questo è peggio del berlusca.
Ma che se ne vada a raccatar noccioline.
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“Io se fossi Dio
Maledirei davvero i giornalisti
E specialmente tutti
Che certamente non sono brave persone
E dove cogli, cogli sempre bene
Compagni giornalisti avete troppa sete
E non sapete approfittare delle libertà che avete
Avete ancora la libertà di pensare
Ma quello non lo fate
E in cambio pretendete la libertà di scrivere
E di fotografare
Immagini geniali e interessanti
Di presidenti solidali e di mamme piangenti
E in questa Italia piena di sgomento
Come siete coraggiosi, voi che vi buttate
Senza tremare un momento
Cannibali, necrofili, deamicisiani e astuti
E si direbbe proprio compiaciuti
Voi vi buttate sul disastro umano
Col gusto della lacrima in primo piano
Sì, vabbe’, lo ammetto
La scomparsa dei fogli e della stampa
Sarebbe forse una follia
Ma io se fossi Dio
Di fronte a tanta deficienza
Non avrei certo la superstizione della democrazia”. Gaber “Io se fossi Dio”1980
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Ho preso nota della statistica riguardante le visualizzazioni del blog: 10.000 in circa 4 ore. Niente male davvero! Complimenti Infosannio!
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Da quando il covid è diventato la principale notizia, i finanziamenti pubblici a sostegno dei giornali mainstream sono raddoppiati.
Raddoppiato il finanziamento pubblico ai giornali mainstream durante la pandemia
Da quando il covid è diventato la principale notizia, i finanziamenti pubblici a sostegno dei giornali sono raddoppiati. È questa la tendenza che ha accomunato tutta Europa e che emerge dal rapporto del Dipartimento per l’Informazione e l’Editoria 2021. L’Italia non è un’eccezione: i finanziamenti pubblici sono passati da 175,6 milioni a 386,6, con un incremento del 120%. I “sostegni diretti”, sono rimasti su 88 milioni circa. Quelli indiretti 64,5 milioni e tra questi compaiono, ad esempio, i contributi alle scuole per l’acquisto di quotidiani (come per l’Opinione), oppure i contributi speciali per le risoluzioni delle crisi aziendali (come quella de Il Sole 24 ore).
Nel 2021, inoltre, lo Stato ha stanziato 232,9 milioni di euro supplementari (143 milioni nel 2020) sotto forma di crediti d’imposta. Particolarmente favorevole per i grandi editori è la “Forfettizzazione delle rese al 95%” per cui si ha Iva agevolata al 4% e che si applica solo al 5% delle copie. Questo ha significato per Cairo, Gedi e Mondadori (fatturato di 2 miliardi nel 2020), un risparmio di 360 milioni. Di cui 71 diretti a giornali diffusi in Italia e il resto suddiviso tra minoranze linguistiche, periodici diffusi all’estero, contributi a giornali per non vedenti e per varie associazioni.
Nella categoria sopracitata si trovano i finanziamenti a quotidiani come Il Foglio (933 mila euro l’anno, dati del 2020), Libero (2,7 milioni), l’Opinione (481 mila euro) o il Secolo d’Italia (467 mila euro), organi della stampa cattolica come l’Avvenire (2,5 milioni l’anno) o Famiglia Cristiana (3 milioni) fino a vere cooperative come il manifesto (1,5 milioni). Sostegni indiretti questi, che hanno come causale “covid”, anche se non è chiaro se siano sostegni per la crisi covid oppure per la sua campagna d’informazione.
In ogni caso, lo Stato spende molto più di quanto dichiara. Lo si evince da una nota molto vaga del rapporto, in cui si dichiara che tra il 2014 e il 2027 le varie misure di rifinanziamento del “Fondo straordinario per gli interventi di sostegno all’editoria” hanno comportato uno stanziamento pubblico complessivo di 1 miliardo e 813 milioni: spalmandoli sui 14 anni presi in considerazione, si tratta di 130 milioni all’anno. Molto di più di quanto dichiarato.
Così, mentre il popolo arranca e la crisi energetica imperversa, lo Stato italiano continua a donare soldi ai giornali e nel frattempo, la qualità d’informazione appare tutt’altro che migliorata.
ora é più facile perché giornalisti al guinzaglio, invece di informare il popolo sovrano – art. 1 cost. – , tifano…???
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e.c.
ora é più facile capire perché giornalisti al guinzaglio, invece di informare il popolo sovrano – art. 1 cost. – , tifano…???
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ps.
fonti giornalistiche rintracciabili su internet…
forse sarebbe il caso di obbligare gli editori “prenditori” ad indicare (con caratteri molto leggibili anche da anziani senza occhiali), sotto le loro testate giornalistiche, il finanziamento complessivo che lo stato “elargisce” loro e quello specifico che la testata prende…!!!
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Ne vedremo delle belle ! Di Maio che parla con Renzi con l alfabeto morse e altre colorate nefandezze! Tipo il 3 mandato tanto per cominciare lo spettacolo vario .. Sanremo gli fa una pippa !
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