
(di Antonio Atte – adnkronos.com) – Le forze politiche provano a chiudere la partita del Quirinale puntando su una figura femminile. Ma restano non pochi ostacoli su sentiero della trattativa. La svolta è arrivata nell’incontro pomeridiano, alla Camera, tra il leader M5S Giuseppe Conte, il segretario del Pd Enrico Letta e quello della Lega Matteo Salvini. Sul tavolo dei tre leader ‘planano’ diversi nomi femminili: si va dalla direttrice del Dis Elisabetta Belloni (sulla quale si sarebbe registrata una particolare convergenza tra Salvini e Conte), alla ministra della Giustizia Marta Cartabia, passando per l’ex Guardasigilli Paola Severino. Ed è proprio sul profilo di Belloni che si scatena la bagarre politica. Da Forza Italia a Italia Viva, passando per Leu e una parte del Pd, si registrano malumori trasversali verso l’ipotesi Belloni. Ma anche nel M5S la ‘carta’ dell’ambasciatrice rischia di creare un vero e proprio terremoto. “C’è qualcuno che vuole il voto anticipato?”, si chiede, parlando con l’Adnkronos, una fonte di peso del Movimento.
In serata è il ministro degli Esteri Luigi Di Maio – che già in un colloquio con ‘La Stampa’ aveva espresso le sue perplessità sul metodo – a rimarcare la sua posizione con parole inequivocabili: “Trovo indecoroso che sia stato buttato in pasto al dibattito pubblico un alto profilo come quello di Elisabetta Belloni. Senza un accordo condiviso. Lo avevo detto ieri: prima di bruciare nomi bisognava trovare l’accordo della maggioranza di governo. Tutto ciò, inoltre, dopo che oggi è stata esposta la seconda carica dello Stato. Così non va bene, non è il metodo giusto”. Da Beppe Grillo arriva invece un endorsement nei confronti della numero uno del Dis: “Benvenuta Signora Italia, ti aspettavamo da tempo”, scrive sui social il garante M5S in un post, con tanto di hashtag #ElisabettaBelloni.
Fonti vicine ai vertici del Movimento provano a gettare acqua sul fuoco e negano che da parte di Conte ci sia stata una fuga in avanti: “Sul tavolo della trattativa avviata giorni fa con Pd e Leu, c’era già una sorta di accordo su una lista di nomi, che comprendeva alcune donne: Belloni, Cartabia e Severino, appunto. Dopo le dichiarazioni di Salvini sulla possibilità di una Presidente donna, Conte ha solo ribadito che anche il fronte progressista aveva una rosa di nomi di donne”.
Nel giorno in cui la candidatura della Presidente del Senato Maria Elisabetta Casellati viene affossata dai franchi tiratori e in cui ritorna con forza l’ipotesi del bis di Sergio Mattarella (l’attuale Capo dello Stato ha incassato 336 voti nel sesto scrutinio, grazie al decisivo contributo del fronte progressista), il centrodestra arriva a un passo dall’implosione, ma anche il Movimento 5 Stelle guarda con apprensione ai prossimi sviluppi. Il nome del premier Mario Draghi resta sullo sfondo, ma appare un’ipotesi lontana.
Raccontano all’Adnkronos fonti del centrosinistra che Conte, nel corso del colloquio di oggi con Letta e Salvini, avrebbe ribadito il suo netto no alla prospettiva di ‘spedire’ al Quirinale l’ex presidente della Bce, che è sempre stata l’ipotesi più gradita all’ala ‘dimaiana’ del M5S. “Mi pare chiaro che siano il Presidente Sergio Mattarella e il Presidente Mario Draghi, già al servizio del Paese, le figure più alte e unitarie che l’Italia possa desiderare per ricoprire la carica di Capo dello Stato”, osserva il deputato M5S Sergio Battelli, vicino al Titolare della Farnesina, conversando con l’Adnkronos in Transatlantico.
Domani le forze politiche torneranno a sedersi al tavolo per trovare la definitiva quadratura del cerchio. “Sono in corso contatti e confronti e nessuna decisione è già stata assunta. Sul tavolo ci sono diverse candidature con autorevoli personalità anche femminili. Come abbiamo sempre detto è fondamentale che sul nome del prossimo Presidente della Repubblica ci sia una larga condivisione”, sottolineano a tarda sera fonti di M5S, Pd e Leu. E in queste ore febbrili, voci non confermate provenienti dal centrodestra ipotizzano un gradimento di Salvini per la giudice della Corte costituzionale Silvana Sciarra, un profilo istituzionale che sarebbe stato già ‘valutato’ nelle scorse settimane da Conte: “Non sono a conoscenza di indiscrezioni e non commento”, dice la diretta interessata, interpellata telefonicamente.
Chi è Silvana Sciarra?
“È giudice presso la Corte costituzionale italiana, prima donna eletta dal Parlamento, e ha iniziato il suo mandato nel novembre del 2014, dopo essere stata professore ordinario di Diritto del lavoro e Diritto sociale europeo presso l’Università di Firenze e l’Istituto Universitario Europeo.
Laureata in Giurisprudenza presso l’Università di Bari, con una tesi in Diritto del lavoro con Gino Giugni, Sciarra ha insegnato anche presso la facoltà di Scienze economiche e bancarie dell’Università di Siena.
È dottore di ricerca Honoris Causa in Legge presso l’Università di Stoccolma, nel 2006, e Hasselt nel 2012.
Nel 2017 viene insignita dal Presidente della Repubblica dell’Onorificenza Cavaliere di Gran Croce dell’Ordine al merito della Repubblica Italiana.
È co-direttore della rivista Giornale di Diritto del Lavoro e di Relazioni Industriali e membro dei comitati scientifici di European Law Journal; Comparative Labor Law and Policy Journal, European Journal of Social Law, Sociologia del diritto.”
Mah… Preferisco il profilo della BELLONI.
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Parole condivisibili quelle di Di Maio che in questo caso si dimostra molto più saggio del suo sprovveduto mentore il quale non perde occasione per tacere quando dovrebbe parlare e parlare quando dovrebbe tacere.
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Di Maio. È il figlio illegittimo di Andreotti.Si oppone alla candidatura della Belloni perché tra tutti quelli comparsi scomparsi ricomparsi e ricomparsi di questi giorni dava maggiori garanzie di imparzialità. Ormai pienamente dentro i tramestii della politica di palazzo
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Purtroppo, mi risolvo a darti ragione.
Grandissima delusione.
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(resto sobrio…) Nuragica: e poi dicono che i vaccini non hanno effetti collaterali…
Ah ah ah!
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Ricomparsi. Una s era saltata nel mio post
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Follie Quirinalizie,
Al parlamento la Cazzellati aveva chiesto: ” Vado?” “Vadi vadi” e finì per fare la scrutinatrice di se stessa. Quando vide che non l’avevano eletta, fu colta da malore e subito il fico le si mise a cavalcioni e le praticò la respirazione bocca a bocca. Finirono tutti e due al pronto soccorso. Intanto nelle sue stanze il Drago furioso emetteva lingue di fuoco dalla bocca e dal naso, non aveva accettato l’essere redarguito da Conte che gli aveva urlato “Torni a bordo cazzo! Non si può lasciar la nave Italia senza nocchiero e in gran tempesta.” Aveva già incenerito 2 poltrone, un calendario e il cappottino di Di Maio dimenticato sull’appendi panni. Nelle toilette del parlamento c’era un gran via vai, porte che si aprivano e si chiudevano, il Pierferdi era stato colto da un irrefrenabile diarrea, erano stati troppi quelli che lo avevano mandato a cag… Il povero Mattarella, oggi si è rinchiuso nella cappelletta al Quirinale pregando la Vergine Maria che gli faccia il miracolo di farlo andare in pensione, iddu, mischineddu, non ce la fa più. Il rignanese va in tutte le TV a dire “Un mi garba,la Belloni un mi garba, siamo amici , ma un mi garba”, gli fa eco dal San Raffaele il Berlusca “So contrario ,ha più di 15 anni. Cribbio!” Il povero lettastaisereno, frastornato tra il contezio e il rignanese che lo ricatta, ha perso tutti insieme la metà dei capelli, il povero re travicello è ancora ostaggio del Bomba, ma dimettiti e ritorna in Francia! POVERI NOI!
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AGI – Con la giornata di oggi l’elezione per il presidente della Repubblica del 2022 diventa la quinta elezione più lunga della storia repubblicana. I grandi elettori hanno impiegato più tempo solo per scegliere Giuseppe Saragat (13 giorni), Giovanni Leone (16 giorni), Sandro Pertini (10 giorni) e Oscar Luigi Scalfaro (12 giorni).
Se anche fosse eletto oggi il nuovo inquilino del Quirinale saremmo già al sesto giorno superando per durata l’elezione di Antonio Segni, Giorgio Napolitano, primo e secondo mandato), Sergio Mattarella, Luigi Einaudi, Giovanni Gronchi e le due elezioni lampo di Francesco Cossiga e Carlo Azeglio Ciampi.
Ma incrociando precedenti e cabala, si può ricordare che al settimo e ottavo scrutinio mai nessun presidente è mai stato eletto. Senza attendere le 21 e 23 votazioni che portarono Saragat e Leone al Colle, o le sedici che servirono per individuare Pertini e Scalfaro, chi non fu eletto alla quarta o alla sesta votazione dovette attendere la nona (Segni).
Una delle regole della Prima Repubblica, infatti, era che gli strascichi delle candidature tentate e fallite portavano inesorabilmente a un avvitamento, tocca ora ai grandi elettori del 2022 evitare l’avvitamento e sfatare la cabala.
Si sono già arresi , “Comodini” da grandefratello
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Nel mentre ci si ingegna a trovare il presidente di tutti i potentati…
Piero Pelù
1 h ·
Vedete come si inarca il manganello dell’uomo in divisa blu? Succede per la forza spropositata che sta usando, insieme ai suoi colleghi, contro un gruppo totalmente disarmato di studenti delle scuole superiori che stavano manifestando per un loro-nostro compagno di scuola morto a Udine durante uno stage scuola-lavoro. Questi ragazzi pacifici stavano chiedendo più diritti e sicuramente più attenzione dopo 2 anni in cui l’Italia ha collezionato più ore in DaD di qualsiasi altro Paese europeo. La risposta delle Istituzioni, peraltro concentrate da mesi nello squallido teatrino dell’elezione del Presidente della Repubblica, ci dimostra quanto il potere abbia a cuore il nostro futuro vero, no non parlo degli appalti che faranno ingrassare tutte le nostre mafie ma il futuro dei nostri ragazzi. Sono con voi ragazzaccc!!!
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Se sei con loro allora sono fregati.
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A me pare evidente la non volontà di arrivare alla nomina di un pdr condiviso di alto profilo, ce ne sono sia donne che uomini, ma ogni partito guarda al proprio interesse, salvo Conte che non ha un partito o movimento, ma un nido di serpenti guidati da un democristiano miracolato dalle pessime scelte degli iscritti al M5S, maledetto il giorno in cui lo abbiamo scelto come primo capo politico del M5S! !! Ed il suo mentore e stratega grillo parlante di pessima coscienza, quella che con un finto messaggio di sostegno di benvenuto, ha appositamente fatto il nome della Belloni per affossarla insieme a Conte, e convergere su opzione sempre stata in campo fin dall’inizio, cioè il Mattarella bis, che lascia Draghi alla pdc fino a quando potrà transitare al Quirinale o viceversa continuare come pdc anche dopo il 2023 a capo di un governo centrone formato da PD FI IV e metà Lega, con ovvia esclusione del M5S e della Meloni! Il vero obiettivo ampiamente centrato è questo!
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Gialloverdi giallorossi giallorosa…… queste sono le stronzate dei giornali. C’èra una donna votabile, e ce ne sarebbero state altre tranquillamente, a parte quella cosa ignobile della Casellati. Se non viene votata la colpa è soltanto di chi non vuole. Continuiamo ad eterno con Draghi e Mattarella. La pensione è vicina.
Gli amici del PD e Renzi(ma anche Forza Italia) si riempiono la bocca di quote rosa, donne al centro della politica e putranate varie. Arrivano al dunque e PD Renzi e FI non vogliono una donna da un ottimo profilo istituzionale e al di fuori del letamaio della politica. Divertitevi col Mattarella bis.
Io godo soltanto di una cosa, che quell’essere ignobile che si è autocandidato a PDR, “il nonno”, ora si azzecca sulla sedia per un altro anno a Palazzo Chigi, e ogni giorno travaserà bile. Anche se c’è il Mattarella bis, anzi a maggior ragione.
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