
(Specie protetta – di Marco Travaglio – Il Fatto Quotidiano) – Da quando è nato, ci si domanda a che serve il Pd (oltre che a perdere tutte le elezioni e a entrare in quasi tutti i governi). Ieri, dopo anni di sforzi, è arrivata la risposta di Enrico Letta, di quelle che scaldano il cuore al popolo della sinistra: “Il mio ruolo è proteggere Mario […]
Specie protetta
(di Marco Travaglio – Il Fatto Quotidiano) – Da quando è nato, ci si domanda a che serve il Pd (oltre che a perdere tutte le elezioni e a entrare in quasi tutti i governi). Ieri, dopo anni di sforzi, è arrivata la risposta di Enrico Letta, di quelle che scaldano il cuore al popolo della sinistra: “Il mio ruolo è proteggere Mario Draghi”. Vasto programma, come disse De Gaulle a quel tale che urlava “A morte tutti i coglioni!”. E noi già immaginiamo la ola degli elettori Pd, come già l’altra sera, quando il “giovane Letta” (per distinguerlo dallo zio) ha annunciato da Fazio un’altra lieta novella: “Parlerò con Salvini di Draghi e del Mattarella bis, che sarebbe l’ideale”. Soprattutto per un politico di 55 anni che sembra lo zio dello zio. Ieri poi ha sfiorato la standing ovation bocciando Frattini in tandem con Renzi (molto amato dalla base): ma non perché è il cameriere di B. che gli tagliò su misura la legge-farsa sul conflitto d’interessi; bensì perché non è abbastanza “atlantista” per spezzare le reni a Putin in Ucraina, dove gli eserciti restano in surplace in attesa di un cenno dal Quirinale. Il fatto che Frattini non l’avesse candidato nessuno aggiunge un tocco di surrealismo alla gag di due leader che, per dimostrare la loro esistenza, bocciano un candidato inesistente.
Resta da capire da chi o da cosa Letta voglia proteggere Draghi, facendogli scudo col suo gracile corpicino. Possibile mai che un supereroe come SuperMario, già Salvatore dell’Euro e poi della Patria, Capo dell’Ue post-Merkel, necessiti della protezione di uno che si fece fregare da un tweet di Renzi? Se Letta sperava di rafforzarlo, è riuscito a indebolirlo più ancora di quanto non si fosse già indebolito da solo. Perché l’unico nemico da cui Draghi va protetto è se stesso. Con buona pace di giornaloni, talk e maratone, che raccontano un mondo dragocentrico e furioso contro la politica puzzona “in stallo” perché non ha eletto nessuno nei primi due round (come in 10 elezioni quirinalizie su 12). Peraltro, se non s’è ancora trovato un accordo, è perché – per la prima volta nella storia – due egolatri si sono autocandidati al Colle a dispetto dei santi, delle regole e dei numeri: B., lanciato dal centrodestra il 14 gennaio e tramontato il 22; e Draghi, che si è lanciato il 24 dicembre, ma nel vuoto, visto che nessuno lo ha raccolto, e ora sta per schiantarsi al suolo col suo prestigio, la sua maggioranza, il suo governo e un bel pezzo dell’Italia senza che gli passi per l’anticamera del cervello di prender atto che nessuno lo vuole al Quirinale (neppure gli amici dell’Economist e gli amati “mercati”), riporre ambizioni e capricci, smettere di usare il piedistallo di Palazzo Chigi per farsi campagna elettorale a urne aperte e rassegnarsi a fare ciò per cui Mattarella lo chiamò un anno fa: governare, se ci riesce.
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Stage diving
Henri le Baguette: … molotov, bombe a mano, tric e trac, e Pisciaunnell!
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Grazie Raf2
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Un democristiano lo è per tutta la vita. L’ipocrisia cattolica che diventa persona.Il perbenismo di facciata che nasconde le ambizioni e le mire non proprio angeliche. Il potere dell’elitte fatto passare per amore del popolo. Letta o Renzi, Franceschini o Gentiloni cosa cambia ?
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sempre puntualissimo raf2. Grazie mille
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Visto che il suo protettore ( la mummia sicula Sergio) ha traslocato, Draghi dovrebbe capire che i partiti non lo vogliono più in mezzo alle palle e a farsi comandare da questo banchiere raccomandato. Perso il suo scudo umano, il Marchese del Draghi non credo che resterà più di un nanosecondo al suo posto se non abbasserà la cresta e inizierà a fare l’equilibrista nella armata Brancaleone messa su a reggere il suo governo zoo. L’esecutivo minestrone (cucinato da chef Mattarella pur di buttare giù il governo Conte attraverso il killer Piermatteo che l’aveva messo lì come PdR) avrà solo un unico scopo: tirare a campare per arrivare a fine legislatura per il vitalizio, oltre a spartirsi la torta del regovery. Dopo sarà un formicaio impazzito ed il solito casino politico italiota, dove ( c’è da scommetterci) tutti faranno finta di perdere la memoria su cosa abbiamo assistito in questi tre anni della truffa del loro governo ammucchiata e si presenteranno per l’ennesima volta verginelli all’elettorato, fingendo prima di litigare per spartirsi le poltrone dopo. Un classico.
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*Davide,
Come Sempre acuto , razionale e lucido.
👏🏻👏🏻👏🏻
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Che Dragonbolt, abbia fatto i conti senza l’oste? In effetti il passaggio da pal. Chigi al Quirinale così demblée, è alquanto insolita, anzi nuova. Cosa significherebbe avere Draghi al quirinale, dopo aver posato il suo deretano sulla sedia da PdC? Significherebbe avere un RE, che si sceglie il suo primo ministro a sua immagine e somiglianza. Se ciò dovesse accadere significherebbe violentare la costituzione. I contrappesi se ne andrebbero a farsi benedire e forse potrebbero andare a farsi benedire anche i partiti perchè il signore che cammina sulle acque non è abituato a consultarsi in parlamento, esempio chiaro ne è stata l’ultima finanziaria approvata senza discutere. Deve Rimanere a palazzo Chigi,siam ancora in piena pandemia con più di400 morti, IL nonno delle istituzioni ha già il suo lavoro da fare.Al Quirinale deve andare una persona non politica ,non tecnica, una eccellenza ed in Italia ne abbiamo. Basta giochini…
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Che è esattamente ciò che ha fatto Letta, tenendo fede al suo dichiarato ruolo: con un’uscita di questo tipo, in pratica l’ha “bruciato” come candidato, evitandogli così quell’umiliazione pubblica che avrebbe ricevuto nel probabilissimo caso in cui avesse dovuto incassare una sconfitta, alla chiama decisiva.
Difficile che Letta ci possa essere arrivato da solo, più probabilmente c’è lo zampino del Conte Zio.
Quando parla un pupazzo, la voce è sempre quella del burattinaio. Draghi dovrà farsene una ragione: i poteri a cui risponde, e a cui deve la propria posizione e reputazione, hanno deciso che il suo lavoro non è ancora finito, e non gli resta che adeguarsi.
Almeno Papi ha avuto il buon gusto di salvare l’inceronatissima faccia, annunciando pubblicamente la rinuncia (dopo che l’avevano capito anche i sassi, che non avrebbe mai avuto i numeri), sebbene con giustificazioni talmente patetiche da averci fatto, più che altro, la figura della volpe e l’uva.
Disclaimer: naturalmente, le mie sono solo supposizioni basate sostanzialmente sul nulla, ma dato che di questi tempi ognuno non fa che narrare la sua storia, anch’io ho voluto raccontare la mia (la differenza è che io lo dichiaro)
P.S.”il giovane Letta […] che sembra lo zio dello zio” è fantastica, bella zio. Dopo l’Amatissimo romanzo a puntate (si sarà preso qualche giorno di ferie) Travaglio è tornato, e pare in splendida forma: probabilmente si starà scaldando in vista della fine della maratona quirinalizia, anche se non sono del tutto convinto che ciò avverrà entro il prossimo weekend. Sbaglierò, ma ritengo che stavolta le cose andranno un po’ più per le lunghe.
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“Quando parla un pupazzo, la voce è sempre quella del burattinaio.”
👏👏👏👏👏👏👏
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infatti leggo che, Letta ‘il giovane’, avrebbe dichiarato che sarebbe rora che si chiudessero
in una stanza e buttassero la chiave, immagino intendesse per fare votazioni ad oltranza
Bergoglio trema, e si domanda, ma sto’ Letta ‘il giovane’ non è che pensa di partecipare
ad un conclave? già siamo in due, e un Pietro 1° (alias M.D.) è proprio di troppo!! ecchediamine
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“dove gli eserciti restano in surplace in attesa di un cenno dal Quirinale”… sto ancora ridendo! 😀
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Articolo di Marco Travaglio da incorniciare!!!!
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il PD proprio non riesce a levarsi di dosso il vestito di partito dell’establishment: è più forte di lui, è la sua natura poverino, come lo scorpione della favola della rana e dello scorpione. non potendo imporre con la forza dei numeri un candidato della propria area, come ha fatto tutte le volte che ha potuto (fregandosene che fosse divisivo, cosa che adesso strilla ai candidati della destra, ma appunto solo perché non può imporne uno dei propri, nel qual caso andrebbe benissimo che fosse di parte), si è gettato a pesce su Draghi, il candidato delle élite finanziarie, guardacaso anche quello preferito dagli industriali, dalle ZTL e dai giornaloni radical-chic. il fatto che eleggere Draghi significhi commissariare la politica per sette anni (come minimo) e consegnare il Paese nelle mani della finanza internazionale e dell’UE (che ieri, per bocca di uno dei suoi rappresentanti, il commissario al bilancio Hahn, ha recapitato la prima testa di cavallo mozzata, dicendo che l’UE tifa per la stabilità e chiudendo con “Non ho dubbi che gli oltre mille grandi elettori incaricati siano pienamente consapevoli della posta in gioco”) non tocca minimamente Letta & co.
che del resto ormai vedono la democrazia come fumo negli occhi e, consapevoli che probabilmente alle prossime elezioni perderanno, vedono di buon occhio l’arrivo di qualcuno che sterilizzi il risultato delle urne, e magari, con la scusa dell’unità nazionale, del PNRR e del “ce lo chiede l’Europa”, torni a mandare il PD al governo anche se dovesse perdere malamente. è già successo dopo il 2018, perché non sognare che succeda ancora?
il guaio è che se Draghi finisse al Colle, la politica tutta sarà commissariata, non solo il centrodestra.
vediamo se il M5S sarà disposto ad avallare tutto questo solo per amore dell’alleanza giallorossa (o perché irretito dalle promesse di Draghi o perché spaventato dalle pressioni – immense – che arrivano in questi giorni dai poteri che contano) oppure manterrà la schiena dritta.
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Com’è stato definito il PD?
Peste nera?
Forse è un tantino peggio.
E giuseppi va a braccetto con questi figuri?
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“E noi già immaginiamo la ola degli elettori Pd, come già l’altra sera, quando il “giovane Letta” (per distinguerlo dallo zio) ha annunciato da Fazio un’altra lieta novella: “Parlerò con Salvini di Draghi e del Mattarella bis, che sarebbe l’ideale”.
Prima pagina oggi Repubblica
Conte: ” No a Draghi” e apre a Mattarella .Sospetti del PD sulle mosse del leader M5S.
Repubblica è sempre Repubblica
“Persino il gallo, molto premuroso
Non fa “Chicchirichi”
Ha scritto sul pollaio
“Buon riposo, ritorno lunedì”
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Com’è stato definito il PD?
Peste nera?
Forse è un tantino peggio.
E giuseppi va a braccetto con questi figuri?
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L’ e’ tutto un Letta-Maio. Solo un meteorite con le giuste coordinate potrebbe salvarci.
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sento una corrente piuttoso forte che ritiene draghi ormai bruciato, e che non possa diventare PdR.
Invece io continuo a pensare che il PdR sarà lui, per volere dei padroni del paese.
Il prossimo PdR gestirà la formazione del nuovo governo, di quello che avremo nel 2023, e anche di quello del 2028, e visto che ormai la figura del presidente non è più quella di un semplice garante, ma di colui che da le carte, non ci rinunceranno.
Le razionalizzazioni per giustificare la sua ascesa non mancherebbero di sicuro, la propaganda ha fantasia e può contare su un pubblico disattento.
Questa la mia previsione da Otelma de noantri.
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Io dico che non ce la farà. Ne riparliamo nei prossimi giorni.
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Ma Travaglio ci crederà davvero che uno come Draghi si schianta al suolo come un Salvini qualunque?
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Fabrizio temo che tu abbia ragione, e sarebbe una spiegazione plausibile del perché il Letta, stai sereno, parla con la voce di zio, il quale parla con la voce di zio oltreoceano. ……con tutte queste voci sembra di essere in piena psicosi da TSO, invece siamo alla politica di quel paese colonia a democrazia limitata dalla seconda guerra mondiale chiamato Italia!
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Letta jr. come Whitney Houston
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