
(Affossa-lira e salva-ladri – di Marco Travaglio – Il Fatto Quotidiano) – Dopo tanti scandali sparsi per l’Italia, nel 1992 il pool Mani Pulite scoperchia l’intero sistema di Tangentopoli. Craxi spedisce Amato a Milano come commissario del Psi. E lui si segnala subito per rigore morale e lungimiranza: “Il tentativo di coinvolgere Craxi nella storia di Mario Chiesa mi sembra il classico scandalo montato sul nulla per […]
Affossa-lira e salva-ladri
(di Marco Travaglio – Il Fatto Quotidiano) – Dopo tanti scandali sparsi per l’Italia, nel 1992 il pool Mani Pulite scoperchia l’intero sistema di Tangentopoli. Craxi spedisce Amato a Milano come commissario del Psi. E lui si segnala subito per rigore morale e lungimiranza: “Il tentativo di coinvolgere Craxi nella storia di Mario Chiesa mi sembra il classico scandalo montato sul nulla per impedire che Craxi abbia l’incarico” (7.6.’92). Infatti sarà proprio Chiesa a inguaiare Bettino. Dopo le elezioni-terremoto di aprile e la strage di Capaci del 23 maggio, il nuovo presidente Oscar Luigi Scalfaro deve nominare il nuovo premier al posto di Andreotti. L’accordo Dc-Psi prevede il ritorno di Craxi, ma le confessioni di politici e imprenditori fanno di lui un indagato sicuro. Le alternative sono Amato e Martelli, il delfino che però sta scaricando Bettino. Così tocca ad Amato, ritenuto più fedele al segretario. Il suo governo è un lombrosario: infatti in pochi mesi perderà per strada ben 7 ministri, impallinati da avvisi di garanzia per tangenti. Poi, per tamponare la crisi economico-finanziaria che vede lo Stato sull’orlo della bancarotta, vara una legge finanziaria da 92mila miliardi di lire tutta tasse e tagli. E, non bastando, dispone nottetempo il prelievo forzoso del 6 per mille sui conti correnti degli italiani.
Molti gli rimprovereranno anche la strenua difesa della lira per tutta l’estate, decisa da lui, dal governatore di Bankitalia Carlo Azeglio Ciampi, dal suo direttore generale Lamberto Dini, dal ministro del Tesoro Piero Barucci (Dc) e dal suo direttore generale Mario Draghi. Una politica monetaria suicida che polverizza le riserve valutarie della Banca d’Italia (48 miliardi di dollari) e poi porta ugualmente alla svalutazione del 30%. Mega-speculatori, investitori e banche internazionali, “intuita” la linea Amato, guadagnano fortune colossali attaccando e vendendo in massa la debole valuta italiana. Ma anche banche, imprese e politici hanno tutto il tempo di uscire da debiti in monete forti, per acquistare da Bankitalia dollari e marchi (pagando con lire vicine al deprezzamento) e nascondere capitali all’estero. Come scriverà sul Fatto Ivo Caizzi, il quintetto Amato-Barucci-Draghi-Ciampi-Dini verrà soprannominato ironicamente dagli speculatori ingrassati il “Dream Team” o la “Squadra del ’92”. E farà carriera: a parte Barucci, approderanno tutti a Palazzo Chigi.
Appena giunto al governo, Amato non fa nulla per bloccare la trattativa Stato-mafia, avviata dal vicecapo del Ros Mario Mori con Vito Ciancimino. Il 22 luglio Mori ne informa Fernanda Contri, segretario generale della Presidenza del Consiglio, che avvisa subito il premier.
Sentito come teste al processo Trattativa, Amato dirà di non ricordare nulla neppure di uno dei nodi più intricati della nascita del suo governo: le manovre per cacciare due ministri antimafia come Martelli alla Giustizia e Scotti a Viminale (riuscite a metà con l’arrivo di Mancino al posto di Scotti). Un’amnesia che, scriverà nella sentenza la Corte d’assise di Palermo nel 2018, “non può non suscitare perplessità”.
Poker d’assi alla toilette. Il 27 agosto 1992, da premier, Amato partecipa alla segreteria Psi convocata da Craxi per scatenare l’offensiva dei dossier contro Di Pietro. Dirà poi di non essersi accorto dello scopo della riunione perché, nel momento clou, era andato alla toilette. In realtà in quel nobile consesso vengono esaminate alcune informative dei servizi segreti sul pm di Mani Pulite (la Mercedes usata, il telefonino, qualche prestito, le amicizie con alcuni socialisti suoi futuri indagati) e i risultati di attività spionistiche illegali sull’intero Pool di Milano. Rino Formica, all’uscita, dichiara: “Bettino ha in mano un poker d’assi”. “Amato – racconterà Di Donato – era rimasto a bocca aperta per le rivelazioni e come tutti si era sentito rassicurato per il futuro”. Altro che toilette. Carlo Ripa di Meana, allora ministro craxiano dell’Ambiente, interrogato nel ’95 a Brescia, racconterà: “Amato (nell’estate ’92, ndr) mi disse: ‘Io ho i rapporti del capo della Polizia (Vincenzo Parisi, ndr) e di tutti i servizi, che dicono che bisogna fermare questo pool, e in particolare Di Pietro, perché questi stanno mettendo in pericolo le istituzioni’…”. Altri particolari Ripa di Meana li racconterà nella sua autobiografia Cane sciolto (Kaos, 2000): “Trovavo inaccettabile il silenzio del governo (Amato, ndr) che non aveva aperto bocca per difendere l’indipendenza dei giudici… Pensavo che Craxi dovesse essere fermato prima che completasse la propria rovina personale e quella del Psi… Decisi che avrei scritto una lettera aperta ai magistrati milanesi (‘Fate un lavoro necessario. Chi vi attacca per fermarvi sbaglia’) e che comunque avrei rotto col governo, con il partito e col mio amico Bettino… Amato mi rimproverò: disse che l’azione giudiziaria di Mani Pulite – come indicavano i Servizi e il capo della Polizia Parisi – era un pericolo per le istituzioni. Poi il confronto tra noi a Brescia, con Giuliano che pretendeva di negare tutto…”.
Il 9 febbraio 1993, poco dopo le dimissioni di Craxi da segretario Psi, rientra dalla latitanza l’architetto socialista Silvano Larini, collettore delle tangenti milanesi. E svela al Pool i segreti del Conto Protezione (usato negli anni 80 dal banchiere piduista Roberto Calvi, complice Licio Gelli, per girare a Craxi una mazzetta dell’Eni di 8 miliardi). Intanto i pm arrivano al cuore di Tangentopoli con le indagini su Enimont, il Gotha della finanza (Fiat, Fininvest, Ligresti) e delle Partecipazioni statali (Eni, Iri, Enel) e sulle tangenti rosse al Pci-Pds tramite Primo Greganti. Il Sistema sta per saltare e Amato si precipita al salvamento.
“Bettino, abbi fede”. Il 9 febbraio, mentre Larini canta in Procura, su carta intestata “Il Presidente del Consiglio dei ministri”, il premier Amato scrive una lettera non protocollata all’amico Bettino – indagato per corruzione, concussione e illecito finanziamento e furibondo perché il suo governo non fa nulla contro i pm – per suggerirgli la linea difensiva e rassicurarlo sul colpo di spugna che sta preparando. “Caro Segretario, prendo a calci i primi mattoni di un muro di silenzio che non vorrei calasse fra noi. E vorrei chiederti invece di avere fiducia in quel che io sto cercando di fare. Occorre certo che passi qualche giorno, che la situazione delle imprese, e non solo della politica, appaia (come del resto già è) insostenibile. È inoltre realisticamente utile che la macchia d’olio si allarghi. Neppure a quel punto credo che sarà possibile estinguere reati di codice. Ma credo che l’estensione per essi dei patteggiamenti e delle sospensioni condizionali sia una strada percorribile. Sto conquistando su questo preziosi consensi. E ritengo che si ottengano così procedure non massacranti, che evitano la pubblicità devastante dei dibattimenti e forniscono possibilità di uscita. Se posso darti un consiglio personale, ricomponi le tue linee difensive: tu hai detto che sapevi – come tutti – che c’erano dei finanziamenti irregolari. Ora neghi di aver avuto conoscenza delle singole cose che ti vengono addebitate. Ciò significa che neppure tu sapevi quanto fosse ramificata, estesa e legata a fatti specifici di corruzione o concussione la provvista dei fondi irregolari”. Poi parla della guerra nel Psi sul successore di Craxi: “Lo scontro è pericoloso. Anche se Claudio (Martelli, ndr) mi pare ormai in pericolo. Apprendo che, se ci fosse un riscontro a ciò che ha detto Larini, già sarebbe partito un avviso per concorso in bancarotta fraudolenta (del Banco Ambrosiano, ndr). Io sono qua. E continuo ad esserti grato ed amico. Giuliano”.
Il Dottor Spugna. Detto, fatto. Il 5 marzo Amato vara un decreto del ministro della Giustizia Giovanni Conso che depenalizza il reato di finanziamento illecito ai partiti. Un mega-colpo di spugna sulle indagini su Tangentopoli, senz’alcuna sanzione neppure politica o amministrativa per i colpevoli. Scalfaro e i presidenti delle Camere, Napolitano e Spadolini, sconsigliano. Conso tentenna. Ripa di Meana si dimette per protesta da ministro e dal Psi. Ma il premier tira dritto, garantendo l’avallo di Scalfaro. Che invece ha posto precisi paletti: “Chi confessa e patteggia per finanziamento illecito deve rinunciare per sempre alla vita pubblica”. Invece nel decreto c’è scritto solo che l’illecito finanziamento non è più reato, ma una semplice infrazione amministrativa senz’alcuna interdizione dai pubblici uffici. Non solo. C’è pure il bavaglio alla stampa: nessuna notizia sulle indagini fino al processo. “Non è un colpo di spugna, abbiamo fatto esattamente quel che ci ha chiesto il pool di Milano con Di Pietro e Colombo”, azzarda Amato. Ma il procuratore Francesco Saverio Borrelli lo sbugiarda a stretto giro: “Non consentiamo a nessuno di presentare come da noi richieste, volute o approvate, le iniziative in questione… Ciascuno si assuma davanti al popolo italiano le responsabilità politiche delle proprie scelte, senza farsi scudo… delle nostre opinioni. Che sono esattamente opposte al senso dei provvedimenti adottati. Il prevedibile risultato… sarà la totale paralisi delle indagini e la impossibilità di accertare fatti e responsabilità… Così si disincentiva qualunque forma di collaborazione”. Migliaia di cittadini indignati inondano di fax i giornali e scendono in piazza. Lega, Rete e Msi sparano a zero, il Pds si dissocia e Scalfaro non firma il decreto. Il governo Amato è ormai un morto che cammina.
(3 – continua)
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Ottimo lavoro, come sempre, quello di Travaglio che ricorda agli italioti (buona parte, spesso per sola convenienza, sono figli di Tom) chi sono gli aspiranti Presidenti di questa Repubblica delle Banane…
Ah.. ma ancora non vi ho presentato Tom !
Eccolo!
(tratto dal film “50 volte il primo bacio” che consiglio a tutti per una serata soft)
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Non riesco a leggere per lo schifo.
E pensare che ci ritroviamo DRAGHI e AMATO come probabile e possibile premier, con Berlusconio sempre in corsa.
PAZZESCO-PAZZESCO-PAZZESCO.
Come si può, dopo 30 anni, essere comandati da questi delinquenti e averne uno sul Colle, da dove sarà impossibile anche criticarlo più di tanto sennò è pure reato?
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@sm bugiardo seriale
Non riesci a leggere perchè non capisci una sega.
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Geronimo Bastardo !e poi saresti tu che inviti alla moderazione,???LA VERITÀ TI FA MALE .LO SAI LO SAI LO SAI.
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Vedremo cosa voteranno quelli del partito di Conte pur di non andare al voto.Gia sono al governo con Draghi e B. E gli ex socialisti.
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Ah, dimenticavo:
mentre si stanno preparando per mettere Dragula al sicuro (o B o A., sempre bella gente eh)…
..il sempre più giulivo e giullare posta questo:
Luigi Di Maio
19 gennaio alle ore 19:05 ·
Sull’export siamo vicinissimi a un nuovo record assoluto!
Secondo i nuovi aggiornamenti, da gennaio a novembre 2021 il valore delle nostre esportazioni ha sfiorato quota 471 miliardi di euro. Adesso l’obiettivo dei 500 miliardi è a un passo.
Questi ultimi dati superano non solo quelli dei primi undici mesi del 2020, ma anche i quasi 443 miliardi dello stesso periodo del 2019, anno del boom.
Il nostro export continua ad aumentare anche rispetto a quello di Paesi come Germania e Francia.
Al Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale stiamo sostenendo l’impegno dei nostri imprenditori con il Patto per l’Export: oltre 5,7 miliardi stanziati fino a oggi e misure che grazie all’ultima legge di Bilancio sono diventate strutturali.
Continuiamo a dare strumenti concreti a chi porta nel mondo le eccellenze italiane, fa girare l’economia nel nostro Paese e crea nuovi posti di lavoro in Italia.
Questa è la strada giusta verso la piena ripartenza. Viva il Made in Italy, elemento trainante della nostra economia 🇮🇹
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Accostare Amato a Ciampi E’ DA INFAMI. Sinceramente non me lo aspettavo da Travaglio che, nella sua furia iconoclasta, ultimamente si è lasciato sfuggire più volte i freni morali.
CIAMPI era il governatore di Bankitalia, il CUSTODE della moneta.
A tutti i rincojoniti che parlano di uscita dall’Euro bisognerebbe ricordare i lasciti della svalutazione sulle famiglie.
Chi all’epoca aveva un mutuo vide salire le rate di rimborso a livelli insostenibili.
Chi lo aveva contratto in Marchi tedeschi o in Ecu, una sorta di precursore dell’€uro, vide perdere tutto, dovendo mollare le case parzialmente pagate alle banche.
Con la svalutazione il debito pubblico accelerò ulteriormente la sua crescita.
Poi calò assieme all’inflazione, ma il prezzo pagato era stato pesantissimo.
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Egregio Jerome, all’epoca avevo un amico con un mutuo in Deutsche Mark. Quanto rideva e si vantava perché pagava molto meno di interessi di chi lo aveva in Lire. Lui sì che ci sapeva fare. Poi, non rise più.
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Egregio jerome b. E paolo diamante roma cosa centrano i vostri post con l’articolo?
Il direttore riporta fatti.
Ciampi accostarlo ad Amato è giustissimo.
Come governatore della banca d’Italia era suo dovere difendere la moneta.
Ma dove era quando le politiche socialiste portarono il debito pubblico da 300 a 500 miliardi di lire? Non sapeva come funzionava il mondo? Chi avrebbe dovuto pagare, quella massa di debito se non a posteriori gli italiani con la svalutazione della loro moneta? Che prima o poi sarebbe avvenuta.
La colpa del “dream team” è quella di aver difeso l’indifendibile e aver sperperato 48 miliardi di lire. L’accanimento degli speculatori è avvenuto perché si sono accorti che i quattro incompetenti o competenti in accordo con loro, continuavano a comprare la moneta italiana sapendo che l’economia reale era super gonfiata da super spesa pubblica.
Troppo comodo : prima fai debiti, ti mostri fenomeno, crei lavoro pubblico, tutti tutti zitti, poi quando bisogna ripagarli o farsi vedere o trovare seri di fronte al mondo che fai? Invece di dire agli italiani che i tempi delle vacche grasse erano finiti e iniziavano i 7 anni di carestia, hai buttato benzina sul fuoco..
A me è parso sacrosanto lo scritto del direttore : raccontare i fatti
E non è assolutamente da infami
Saluti
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@paolo diamante
Bisognerebbe ricordare i motivi per cui, all’epoca, migliaia di famiglie optarono per la stipula di mutui in valuta straniera.
La Lira era ancorata alla banda di oscillazione dello SME, un sistema di cambi quasi fissi verso Marco tedesco, Franco francese ed altre valute minori.
In Italia c’era un’inflazione a doppia cifra, causata da un debito pubblico che cresceva velocemente a causa di deficit annuali esplosivi, alimentati da corruzione (Italia 90 con prezzi di stadi, autostrade, ferrovie etc con continue revisioni al rialzo) e da politiche clientelari nei “carrozzoni di stato” che si riempivano di raccomandati dai partiti lavorando perennemente in perdita (Alitalia per esempio).
In Germania, al contrario, il debito era sotto controllo, come pure l’inflazione, permettendo alla banca centrale, Bundesbank, di tenere BASSO, il tasso primario di sconto e, a cascata, gli interessi dei mutui a privati e quelli sui titoli di stato di nuova emissione.
Gli italiani, grazie al cambio fisso, potevano SCEGLIERE se indebitarsi in Lire, pagando il 10-12% annui di interessi oppure in marchi tedeschi, con interessi al 3-4%.
Il sistema collasso’ perché le politiche di bilancio pubblico italiane non riuscivano ad elaborare un piano di rientro dal debito ma lo alimentavano con i comportamenti di cui sopra, costringendo bankitalia a “monetizzare” il debito, cioè ad emettere nuova moneta, in un circolo vizioso che produceva inflazione perché ne svalutava il valore.
Si arrivò al punto in cui il cambio fisso non fu più sostenibile per le differenze che si allargavano dal punto di vista delle finanze pubbliche.
E con la svalutazione del 30% della Lira rispetto al marco tedesco, salirono in modo proporzionali i debiti contratti in quelle valute, mangiandosi i vantaggi iniziali e aggravando il peso delle rate.
Tanti, troppi esagitati ignoranti non ricordano o non conoscono questi meccanismi e seguono dei saltimbanchi sciacalli, tipo pappagone, borghi, bagnai, che vorrebbero abbandonare l’Euro per tornare ad una Lira svalutata, con danni per debitori e risparmiatori, perché i loro investimenti verrebbero altresì svalutati.
L’Euro è un’unità di misura, non gli si può addossare alcuna colpa.
Queste vanno ricercate tra gli umani che alimentano corruzione, evasione, condoni e altre sciagurate azioni che hanno dilapidate il vantaggio di pagare interessi più bassi sui titoli di stato.
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Bancaitalia mica è una sezione delle dame di San Vincenzo eh!
non è altro che un sindacato di banche che ha come fine quello di preservare
la loro stabilità, che occasionalmente s’allinea con quella di noi poveracci
il loro capo non è altro che un loro ‘servitore’ stipendiato, non un nostro salvatore
se un in quel posto deve/doveva scegliere chi fare affogare, stia pur certo che non erano
le banche che l’hanno assiso su quel scranno.
e ora, come allora, tirano le fila dei politici, quando proprio non decidono
di sporcarsi le mani
Luigi Einaudi, Guido Carli, Carlo Azeglio Ciampi, Mario Draghi
casualmente tutti passati alla politica in momenti in cui le redini dovevano/devono essere serrate
e, per quel gran genio di Odifreddi, tutti laureati, come Amato, Barucci, Dini,
a cui siamo legati dal debito pubblico un tantino fuori scala
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Egregio jerome b. Confermo in toto il post ore 8.48 in replica paolo diamante.
E allora perché dici che è da infami accostare CIAMPI ad Amato? Chi era a capo della banca d’Italia, chi avvallo’ lo sforno di cotanta moneta a fronte di politiche economiche fatte non a tutela dell’economia reale, ma atte a mantenere voti, prebende, e logiche partitiche, assistenziali?
Come si può non chiamare in correita’ Ciampi con Amato? Se produci moneta e invece di fatturati aumenti i debiti, come economista capo, sai prevedere le conseguenze? Come spieghi i 48 miliardi di lire di debiti da speculazione?
E allora, se sei onesto e vuoi raccontare i fatti, come fai a non sottoscrivere in toto l’articolo del direttore?
Saluti
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Bravo Jerome ! Fallo sapere a tutti che chi ha diretto Banca Italia è perfetto anche perché la Banca non è mai stata coinvolta nei crack delle banche ,e ha sempre condotto controlli severissimi per evitare ladroncini,anzi ladroncioni.hahahahaha
non sai che il pesce puzza dalla testa???
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@Teribile
Oltre ad essere un ignorante sesquipedale in ambito economico dovresti cominciare a riflettere pure sul tuo analfabetismo funzionale, perché ti impedisce la comprensione di uno scritto.
Qualsiasi governatore ha a cuore LA STABILITÀ, vale a dire cambi costanti che non ti penalizzano sui prezzi delle materie prime da importare e un’infrazione bassa che non si mangi il potere d’acquisto dei redditi.
Ciampi da governatore DIFENDEVA la stabilità monetaria, i governi Craxi, Andreotti, Forlani, con dentro pure i vari De Mita, Gava, Cirino Pomicino, il Psdi, perseguita interessi cortuttivi e clientelari.
GUARDATE QUELLO CHE STA SUCCEDENDO IN TURCHIA, ignoranti.
Non accetto lezioni di chi non sa fare la O col bicchiere
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Con i nomi che girano nel miserevole teatrino politico italiota degni della banda bassotti, possiamo finalmente aspirare ad avere un delinquente come PDR o (alla meno peggio), essere rappresentati nel mondo da un politico nullafacente continuo voltagabbana ex DC di serie zeta, che ha saltellato come una cavalletta tra centro, destra e sinistra. E poi tutti insieme appassionatamente a fare in modo di arrivare
alle elezioni del 2023, con tanto di buonuscita parlamentare per il reinserimento nella società e vitalizio assicurato, visto che gran parte non verrà rieletto per il taglio dei parlamentari. Con la faccia ormai a forma di poltrona. Bene, bravi, bis.
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Delinquenti come il prof, sottile e ciampo ce ne sono stati pochi, il bello che il mentecato li difende pure,
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Ciampi delinquente? Come il cittadino di Arcore, tanto uno vale l’altro? Per questo voteresti benissimo l’altro. Auguri!
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Tanto è ladro chi ruba e chi para il sacco,
E mi sembra che Ciampi abbia parato più di un sacco.
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Quando Travaglio fa’ il Giornalista con la G maiuscola si nota troppo, sembra una mosca bianca nella fogna mass-mediatica dei nostri giorni, dove alla verita’ e al dibattito non siamo piu abituati, avendo svenduto tutto per colpa anche di questi “signori”.
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Comunque io rabbrividisco a QUALSIASI nome uscisse dal centrodestra:
– Casellati? Pro-casta, pro-nipote-di-mubarak, pro-spesepazze?
– Gianni Letta? Sodale di B. dai tempi delle scuole medie?
– Brunetta? Gelmini? Casini?
Mi fanno vomitare tutti. Non che il centrosinistra abbia chissà quali nomi, ma li qualcuno di presentabile ancora ce l’hanno.
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Comunque rispetto a Draghi presidente della repubblica, sono tutti mali minori. Non abbiamo idea di quale danno sarebbe commissariare il paese alla Troika sia al PdR che per interposta figura, al PdC. Giunta l’ora che Travaglio si occupi definitivamente del Dragula in questione, perché pare che anche i 5 stelle si stiano accodando obtorto colle all’ubbidienza, pur di salvare il deretano. Fossi in loro farei melina con franchi tiratori per un annetto almeno… stile concilio di viterbo.
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Si di, continua a cambiare nickname, tanto ti fai sgamare per le puttanate che scrivi.
Devo scoprire se siete troll che fanno propaganda alle destre sovranara e sfasciste o se siete veracemente ignoranti.
Ma siete cresciuti imparando a scrivere solo insulti e scemenze?
Perché non impiegate parte del tempo dedicato a commentare sui social/forum/blog, alla lettura e apprendimento di in testo di economia politica?
Sono facilmente comprensibili e vi eviterebbero di collezionare ulteriori figure di mexda in futuro.
LEGGETE QUELLO CHE STA SUCCEDENDO IN TURCHIA, DOVE MERDOGAN HA IMPOSTO LA SUA POLITICA SUICIDA SULLA BANCA CENTRALE, BRUCIANDO DIVERSI GOVERNATORI.
https://www.ansamed.info/ansamed/it/notizie/rubriche/economia/2022/01/07/turchia-banca-centrale-vende-oltre-7-mld-dollari-in-un-mese_5f670b79-34a3-4692-bf0d-cd83fbc93d00.html
Inflazione al 36% e boom delle esportazioni.
E grazie al katso, oggi operai e impiegati hanno paghe da Schiavi, perché l’inflazione si è mangiata il loro precedente potere d’acquisto.
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qualche dato e date per fare chiarezza…spero
ECU (European Currency Unit), cioè la moneta scritturale del sistema monetario europeo (SME), sistema che entra in vigore nel 1979. Lo SME comprendeva anche gli accordi europei di cambio (AEC).
Inizialmente all’Italia era stato concesso di usare la banda larga di oscillazione 6%
All’inizio degli anni ’90 Ciampi – il governatore della Banca d’Italia – decise di portare la lira nella “banda stretta”,
06-01-1990
LIRA, CAMBI PIÙ RIGIDI, VARRÀ MENO ALL’INTERNO DELLO SME
ROMA. Sarà annunciato oggi l’ingresso della lira nella «banda stretta» del Sistema monetario europeo: un impegno duro, difficile, con cui il governo si vincolerà a un più stretto controllo dell’inflazione. Da lunedì in poi, le oscillazioni quotidiane dei cambi tra la moneta italiana e le altre valute europee non potranno superare il 2,25% in più o in meno rispetto a una nuova «parità centrale» che sarà di 748,56 lire per marco, rispetto alle 720,699 attuali. Si tratterà di una mossa unilaterale del governo italiano.
«Occorreranno grandi sforzi per mantenere la lira nella banda stretta», avverte senza peli sulla lingua il governatore della Banca centrale tedesca, Karl Otto Poehl >>
Il 2 giugno del 1992
Referendum danese sulla ratifica del trattato di Maastricht, con il 50,7% dei voti contrari
La riunificazione tedesca con aumento dei tassi tedeschi per contenere l’inflazione
03-06-1992
Siamo “in emergenza”, torna ad avvertire Guido Carli. Bisogna colpire pensioni e salari, ma occorre anche puntare alla “crescita zero” del numero dei dipendenti pubblici. E privatizzare. E sfruttare la “disponibilità a pagare” di una parte degli utenti nei delicatissimi settori della sanità e dell’istruzione. perché già oggi la dinamica della spesa pubblica “non è tale da consentire” la convergenza richiesta dagli accordi di Maastricht.
La causa del dissesto – scrive – è imputabile “all’estensione assunta dal principio della gratuità delle prestazioni pubbliche rese al cittadino”.
Ricordo che Guido Carli è colui che negoziò e firmò il trattato di Maastricht, in qualità di ministro del Tesoro, assieme al ministro degli affari esteri Gianni De Michelis.
17-06-1992
In piena sintonia con il collega Mario Monti, dunque, Luigi Spaventa torna a formulare – come in occasione del “manifesto” sugli accordi di Maastricht pubblicato da Repubblica e dal Corriere della Sera – un’analisi comune dei mali dell’ Italia, e una strategia unitaria per il risanamento. Parlare di svalutazione della lira oggi, ha sottolineato l’economista, “è irresponsabile, folle e dannoso, ed inoltre l’operazione non servirebbe a niente”. Bene fa la Banca d’Italia pertanto a resistere, appoggiandosi alle condizioni del trattato di Maastricht.
26-06-1992
L’industria italiana rischia di morire per soffocamento. Gli alti tassi di interesse e l’eccesiva crescita del costo del lavoro stanno provocando una drammatica caduta della competitività delle nostre imprese. Se il governo non riprenderà velocemente la guida dell’economia una svalutazione della lira sarà inevitabile per evitare la “morte” del sistema industriale italiano.
10 luglio 1992
Fra i provvedimenti principali per il pareggio di bilancio si ricordano una manovra finanziaria da 93.000 miliardi di lire, la più importante dal dopoguerra, e il prelievo forzoso retroattivo del 6‰ (sei per mille – 0,6%) dai conti correnti delle banche italiane, nella notte di venerdì 10 luglio 1992, legittimato con decreto d’urgenza pubblicato alla mezzanotte tra il 10 e l’11 luglio
Le aste dei titoli di stato italiano nelle settimane precedenti al mercoledì nero(16 settembre 1992) erano andate deserte, l’economia arrancava e la Bundesbank aveva detto chiaramente alla Banca d’Italia che non avrebbe salvato la lira
09-09-1992
Avverte Gianni Agnelli: “Se non si utilizzerà il periodo di non svalutazione della lira (che speriamo sia lungo) per fare qualcosa, sarà un disastro“. A riempire di contenuti questo “qualcosa” ci pensa Luigi Abete. “Serve un decreto urgente di governabilità – dice il presidente della Confindustria – un provvedimento da approvare entro due settimane che crei subito le condizioni di un forte ribasso dei tassi d’ interesse. Come? Tagliando e contenendo la spesa pubblica senza ricorrere a nuove entrate, anche a costo di gelare i consumi familiari; avviando la razionalizzazione di pensioni e sanità; privatizzando subito due o tre aziende pubbliche
L’economista Mario Monti lancia un’idea che lì per lì lascia di stucco l’auditorio: “Abbiamo riserve auree importanti: impegniamone una parte, diamole in garanzia, così come fecero le autorità monetarie nel ’76 con la Bundesbank. Un segnale certamente meno pesante di una svalutazione subìta dalla Banca d’Italia”
16 settembre 1992
SULL’EUROPA SCENDE LA NOTTE DELLE MONETE
causò una immediata perdita di valore della lira sul dollaro che nei giorni seguenti raggiunse la soglia del 30%
Tra l’inizio di giugno e la metà di settembre l’importo cumulato degli interventi a sostegno della lira si ragguagliava a 48 miliardi di dollari al valore della lira 51MILA MILIARDI
queste vicende non somigliano molto a quello che è successo non molto tempo fa?
CONTINUATE VOI……..
da parte mia: ATTENTI AI SALVATORI DELLA PATRIA
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Non molto tempo fa quando?
2008? 2015?
Perché nei discorsi, anche qua sul blog, non si parla mai, MAI, del nostro debito pubblico?
Non è bastata l’esperienza del 1992 con le finanze pubbliche fuori controllo?
In questo grafico si notano i vantaggi del passaggio ad una moneta forte come l’euro dal 2001, con la discesa del rapporto fra debito pubblico e PIL.
Come sfrutto’ il governo del puttaniere pregiudicato e mafioso l’opportunità di veder crollare gli interessi sul debito che fino ad allora era in Lire?
Con condoni edilizi, fiscali e tombali.
Con l’incoraggiamento dell’evasione fiscale. Col rientro dei capitali evasi e portati illegalmente all’estero dietro lo scudo della privacy e pagamento di un’irrisoria sanzione.
Con leggi porcata CRIMINOGENE.
Con le costose e sanguinose missione di guerra in Iraq e Afghanistan, mentre i tedeschi restavano a casa a far riforme con Schroeder prima e la Merkel poi.
E con un (s)governatore di Bankitalia, Fazio, che invece di contrastare la pericolosa deriva partecipava alla festa appoggiando i furbetti del quartierino, tra i quali l’AD della Banca Popolare di Lodi che si prese in carico il salvataggio della Credieuronord, la banca leghista in bancarotta che brucio’ i risparmi dei fessi padani plagiata che gli avevano affidato i loro risparmi perdendosi.
All’epoca l’attuale Censore delle banche che si propone l’uscita dall’euro, parlo del saltimbanco Pappagone, era direttore della Padania, giornale che campa a di FINANZIAMENTI PUBBLICI, ed era STRABICO.
Perché non denunciava quello scempio.
Con quale autorità e faccia tosta oggi pretende di presentarsi come fustigatori dei vizi di un sistema di cui è sempre stato parte integrante mi sfugge.
Di sicuro lo aiuta l’ignoranza e la scarsa memoria di tanti suoi connazionali.
Ripeto, l’€uro è un’unità di misura che ci ha aiutato.
La UE un mercato comune di libero scambio che ci permette di rinforzare il nostro QUINTO POSTO AL MONDO come beneficiari di surplus commerciale, dopo Cina, Corea del Sud, Germania e Giappone.
La UE ci sta venendo incontro con gli enormi finanziamenti contattati da Conte, in parte a fondo perduto e in parte a tasso zero.
TROVO FUORI LUOGO gli attacchi a persone, come Ciampi, che loro Si sono stati patrioti nella difesa dell’interesse nazionale, cominciando dal valore della moneta.
Qual è il passaggio che vi sfugge?
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“Non molto tempo fa quando?”
parlo dello sperpero del denaro pubblico e il susseguente esplosione del debito totale
dei sacrifici fatti dal popolino negli anni ’90 mal ripagate ed alla fine rivelatasi inutili
dei tagli alla sanità, alla scuola, al welfare
al susseguirsi delle crisi finanziarie con conseguenti speculazioni,
all’EVASIONE FISCALE tollerata
di queso parlo
ma soprattutto delle scelte scellerate di persone e i loro complici, che poi sono state chiamate a rimediare, cioè gli stessi che hanno consorso a creare il DANNO!!!!!
COMPRESO L’ALLORA CIAMPI
il quale si era intestardito a difendere il cambio, senza comprendere o far comprendere a chi doveva decidere che sarebbe stato un disastro.
Quello che è successo dopo il 2001 GRIDA ANCORA VENDETTA!!!
eravamo in una situazione ideale per ottenere grandissimi vantaggi, bastava CONTINUARE NEL CONTROLLO DEI CONTI, recuperare in parte il debito grazie ai tassi bassi e la difficoltà della Germania, proseguire con le riforme modernizzatrici e di razionalizzatrici del lavoro, della società, dell’economia, della concorrenza e non ascoltare le sirene del futuro di bengodi del DELINQUENTE NATURALE E SUOI ACCOLITI, che non vedevano la progressiva perdita di competitività della nostra economia e che ancora nel 2008 chiusero gli occhi verso lo TSUNAMI mondiale che stava arrivando.
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Vogliamo pdr berlusca e vogliamo che settimanalmente si tenga il bunga bunga al Quirinale, vogliamo che i corazzieri siano sostituiti dalle Olgettine, e che il tutto sia trasmesso almeno una volta al mese a reti unificate.
Vietato alle culone inchiavabili di presentarsi davanti il pdr.
Wiva l’itagglia e wiva gli itaGGliani
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Comunque da tutte queste letterine private esce un profilo veramente misero.
Cioè questo qua tutta la vita si è preoccupato solo e unicamente del suo destino personale. Non un ideale, un’idea, nemmeno del partito gli è mai importato, delle istituzioni vabbé, manco a parlarne.
È esattamente quella mediocrità di cui si parlava tempo fa (articolo postato da Giansenio) che si è fatta strada e oggi viene definita riserva della Repubblica.
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sul serio?
“Il tuo commento deve ancora venire moderato”
ci sono una serie di mentecatti che postano beatamente vaccate ed offese
e moderi cosa? un dibattito di macroeconomia?
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Ah ah ah … Dibattito di macro economia da microencefali…
“ci sono una serie di mentecatti che postano beatamente vaccate ed offese”. tipo il capo de La Company dell’Insulto, amichetto tuo di scorribande?
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NO!
parlavo proprio di te e dei tuoi epigoni
CERCATI UNA LETTIERA PIU’ IN LA’.. ACEFALO!!!
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No, @coso (cit.), tipo te. Col tuo marchio di fabbrica: COGLION3! E con frasi tipo questa che raccolgo a caso dal mazzo: “…Scusa, come non detto, ROTTO IN CUL0…”.
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Empio LoGuasto mi ha messo all’angolo!
Ah ah ah.
E’ arrivato ieri a cazzeggiare qui su Infosannio, ma come tutti i nati ieri fa, dice, briga, scrive, giudica, scagiona, condanna, assolve, benedice che è un piacere vederlo:
continua così COGLIONE!
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Ah ah ah.
“E’ arrivato ieri a cazzeggiare qui su Infosannio…”.
@Coso (cit.) fa bullismo. Ci mancava solo questa.
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Ecco come i coglioni deducono significati da quel che leggono. Volevo dire semplicemente che non sai delle cose perché sono successe prima della tua algida presenza in questo loco di perdizione: altro che bullismo, deficient3!
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Quindi, per capirci: ROTTO IN CULO è un messaggio in codice? Idem COGLION3?
Occhei @coso (cit.). Mi sono perso il meglio.
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Sei completamente senza speranza: poraccio…
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Repubblica in uno degli ultimi articoli di indignazione verso il potere.
Oggi è scherata solo a difesa dei nuovi padroni ovini.
Amato e i fondi per organizzare il suo torneo di tennis.
E i suoi contatti a destra.
Ecco perchè le sue abilità di trafficone potrebbero portarlo al Quirinale.
https://www.repubblica.it/economia/finanza/2013/09/13/news/mps_mussari_e_la_politica_le_richieste_di_amato_per_il_suo_tennis-66463128/
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tanto per dare un esempio di quello che una normale persona poteva capire di quei tempi.
Tra la fine degli anni 80′ e primi anni 90′, per lavoro, frequentavo spesso il Lago di Garda sponda bresciana.
Per chi non lo sapesse il Lago di Garda o meglio il Gardasee è il mare dei tedeschi del Sud, frequentatissimo da loro, in cui hanno moltissime proprietà immobiliari.
Ebbene a quei tempi, parlando con loro, essi si lamentavano che la vita in italia aveva iniziato ad essere troppo cara, secondo i loro parametri. Nel proseguo hanno cominciato a lamentarsi anche gli operatori e i commercianti della zona, che i tedeschi non spendevano come prima, anche il mercato immobiliare era quasi fermo.
Da qualche informazione di stampa lessi delle difficoltà della lira di stare entro i parametri di oscillazione dello SME, fatti due conti comincia ad investire i miei risparmi in titoli espressi di dollari, BEI, BERS, WB e US TREASURY, così ho salvato i miei risparmi e guadagnandoci con sostanziose cedole, dopo la svalutazione della lira.
Se l’avevo intuito io, semplice cittadino, come mai i nostri funzionari preposti hanno strangolato l’economia e la lira, perso tempo e tanti denari in una difesa assolutamente perdente, facendo guadagnare una montagna di soldi agli speculatori?
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“CIAMPI era il governatore di Bankitalia, il CUSTODE della moneta.”
E’ lo stesso del divorzio tra Tesoro e Banca d’Italia?
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Beniamino Andreatta ha avuto la responsabilità politica, Ciampi come governatore l’ha eseguita
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Fu Beniamino Andreatta a proporre la separazione delle funzioni, per mettere la classe politica corrotta di fronte alle proprie responsabilità.
E successe dopo che il governatore Baffi e il vice direttore Sarcinelli furono assolti, dopo indagini e carcere, da accuse di corruzione, molto probabilmente pilotate dalla P2, per essersi opposti ad un intervento per salvare il Banco Ambrosiano di Sindona e Calvi.
Il puttaniere mafioso era iscritto a quella loggia massonica deviata e qualcosa dovrebbe sapere.
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34 Era nel campo il conte Leccafondi, / signor di Pesafumo e Stacciavento; / topo raro a’suoi dì, che di profondi / pensieri e di dottrina era un portento: / leggi e stati sapea d’entrambi i mondi, / e giornali leggea più di dugento; / al cui studio in sua patria aveva eretto / siccom’oggi diciamo, un gabinetto.
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