L’altra sera a DiMartedì, Alessandro Di Battista ha ripetuto che già un anno fa a Draghi era stato assicurato che da Palazzo Chigi sarebbe poi traslocato al Quirinale. Lo aveva già detto a Piazza Pulita all’inizio di dicembre aggiungendo: “Glielo hanno promesso, ho delle fonti interne” […]

(di Antonio Padellaro – Il Fatto Quotidiano) – Il mondo è pieno di cose ovvie che nessuno si prende mai la cura di osservare (Sherlock Holmes). Come, per esempio, il colloquio di un’ora, al Quirinale, tra Sergio Mattarella e Mario Draghi. Come, per esempio, l’incontro a Palazzo Chigi tra Gianni Letta e Antonio Funiciello, capo di gabinetto del presidente del Consiglio. Che i giornali hanno interpretato come la prova di una cospirazione ai danni del candidato al Colle, Silvio Berlusconi, da parte del suo ex braccio destro: “L’ira del Cavaliere: non sapevo nulla”. Figuriamoci. Letta zio si farebbe estirpare la chioma azzurrina piuttosto che essere complice di un pettegolezzo che facesse storcere il naso al sultano di Arcore. E poi, quando mai si è vista una cospirazione con annesso comunicato ufficiale? Difatti si parla di una missione autorizzata per rassicurare Draghi sulle ambizioni quirinalesche del proprietario di FI: giammai un atto di ostilità contro il premier, ma al contrario, un Berlusconi pronto a spianargli la strada nel caso non trovasse i voti per sé. È la spiegazione più vera? No, è la più ovvia.

E veniamo al Mattarella-Draghi. L’altra sera a DiMartedì, Alessandro Di Battista ha ripetuto che già un anno fa a Draghi era stato assicurato che da Palazzo Chigi sarebbe poi traslocato al Quirinale. Lo aveva già detto a Piazza Pulita all’inizio di dicembre aggiungendo: “Glielo hanno promesso, ho delle fonti interne”. Tanta sicurezza è motivata poiché quando nel febbraio scorso Draghi fu convocato da Mattarella per sostituire Giuseppe Conte era risaputo che la sua vera aspirazione fosse l’elezione al Quirinale, che in quel momento sembrava già nelle cose. Se dunque nel colloquio di martedì il tema è stato affrontato (ritenere che abbiano parlato solo di pandemia o di varie ed eventuali è da finti tonti) è così assurdo ritenere che l’uno abbia chiesto all’altro se resta un’ipotesi del terzo tipo la sua rielezione? Per il prossimo settennato e non a mezzo servizio come fu con Giorgio Napolitano (su questo punto Mattarella è irremovibile) e poi, strada facendo, si vedrà? Visto che giorno dopo giorno, le cose si complicano, lasciare tutto come sta non potrebbe essere la soluzione che non scontenta nessuno e non fa incartare il Paese? È la spiegazione più vera di quel colloquio? No, è la più ovvia. Succederà? Difficilmente.