
(iltempo.it) – Quasi un paziente su 3 positivi a Covid-19 sono ricoverati in ospedale per altre patologie. È quanto emerge dall’ultimo report degli ospedali sentinella della Federazione italiana aziende sanitari e ospedaliere (Fiaso), in cui sono stati analizzate le degenze distinguendo tra i pazienti ricoverati per Covid, e dunque affetti da una sintomatologia polmonare e delle vie respiratorie, e i pazienti positivi al coronavirus ma asintomatici, ricoverati in ospedale per altre patologie. Questo rapporto riguarda solo gli adulti.
Complessivamente, in 19 degli ospedali sentinella Fiaso sono ricoverati nelle aree Covid 1.949 pazienti: il 67,2% ha sviluppato la malattia da Covid e ha una patologia polmonare e delle vie respiratorie, mentre il 32,8% dei pazienti è positivo, ma si trova in ospedale per curare altre patologie e nella maggior parte dei casi ha scoperto di essere positivo a Sars-CoV-2 solo al momento del ricovero che prevede il tampone. Più di due terzi di questo ultimo gruppo di soggetti ricoverati ’con Covid’ era vaccinato – sottolineano dalla Fiaso – e per questo è stato protetto dallo sviluppo della malattia, tanto che in ospedale ci è finito per differenti patologie.
Il dato che emerge conferma lo studio Fiaso a cui avevano aderito 6 grandi aziende ospedaliere e che aveva anticipato come un terzo dei ricoveri fosse composto da asintomatici al Covid, ma con altre patologie. Diversa, tuttavia, la situazione delle rianimazioni – precisa la Federazione – dove il peso dei pazienti asintomatici al Covid e affetti da altre malattie è del tutto residuale. In terapia intensiva solo il 10% dei pazienti positivi al coronavirus pandemico è ricoverato per altre patologie: in particolare, di questi pazienti senza sintomi Covid ma positivi al virus il 36% è finito in rianimazione per un ictus, un infarto o un’emorragia cerebrale; il 27% ci è arrivato per uno scompenso internistico; il 18% a seguito di un trauma o un incidente, e il 13,6% è in un letto di rianimazione per un intervento chirurgico indifferibile a cui ha dovuto sottoporsi ugualmente nonostante la positività.
E quindi?
Quale sarebbe il fine perseguito dal pennivendolo?
Che dovremmo tenere nello stesso reparto, per esempio ortopedia, gli infettati con chi non lo fosse?
Ma l’editore di questo giornale fallito non è il boss delle cliniche private, recordman di assenze parlamentari e processato per tentativi di corruzione Antonio Angelucci?
Lo capisco, la gestione del solo Covid non rende.
In un’ottica privatistica della sanità le cliniche sono paragonate a degli hotel.
Si preferiscono i pazienti più danarosi, quelli che fanno spuntare rimborsi più lucrosi dalle regioni.
E non sono i malati di Covid.
Ergo, SE fossero asintomatici li terrebbero assieme agli altri per raggiungere quotidianamente il sold out.
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ma si, dai…
tutto libero, tutti liberi di fare la qualunque
basta, smettete di parlarne e vedrete che la cosa scomparirà dall’orizzonte
e finalmente l’autore dell’articolo potrà tornare a scrivere di gossip
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