Gli accordi con l’editore Castelbianco (entrambi indagati), per piazzare gente segnalata dal Ministero in cambio di appalti

(affaritaliani – it) – Torna d’attualità l’inchiesta sulla dirigente del Miur Giovanna Boda e l’imprenditore Federico Bianchi Castelbianco, editore dell’agenzia Dire. Entrambi indagati per corruzione, per le utilità – si legge sulla Verità – che lui avrebbe concesso a lei, in cambio di appalti. Spuntano delle intercettazioni telefoniche, che tirerebbero in ballo il ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi e la ex ministra di Italia Viva Maria Elena Boschi. “Ho tre persone – dice Boda a Castelbianco – di cui due già dovresti conoscerle. Allora due sono del ministro. Questi sono utili a me. Sono svegli, sanno scrivere, sono utili anche se vengono dal ministero. Fagli un incarico di consulenza, niente di che 1500 netti”. Castelbianco propone 2000 e la Boda è d’accordo.

“La terza persona – prosegue la Boda e lo riporta la Verità – è la cognata della Maria Elena”. Non è chiaro a chi si riferisca, la ministra ha due fratelli, ma l’unico sposato è Emanuele. la moglie si chiama Eleonora Polsinelli e per alcuni anni è stata dipendente della ex banca d’Etruria. Castelbianco sembra conoscerla. “Ah, sì già ce l’ho”. Boda prosegue: “Dobbiamo capire cosa fare, il problema è che sta a Firenze”. Ma Castelbianco la tranquillizza. “Non ha importanza questo…”. ma dopo 7 giorni da quell’intercettazione il piano fallisce, la Guardia di finanza fa irruzione nei loro uffici e tutta la strategia crolla.