(Silvio Buzzanca – repubblica.it) – “Mario Draghi è un figlio di papà che non capisce un cazzo di sanità, di sociale di vaccini. Capisce di finanza”. Marco Travaglio non risparmia critiche pesanti al presidente del Consiglio e commette una grave gaffe, dal momento che Draghi ha perso a quindici anni, uno dopo l’altro, i genitori ed è stato cresciuto da una zia. 

Scivolone che scatena le repliche altrettanto dure di Italia Viva per le sue parole, pronunciate domenica sera a Bologna, alla festa nazionale di Articolo Uno. Polemiche che coinvolgono anche il ministro Roberto Speranza, accusato di non avere subito preso le distanze. Il titolare della Salute, alla fine sotto la pressione del renziani, risponde: “Frase infelice che non rappresenta Articolo Uno”, risponde all’intervista di Chiara Geloni al direttore del Fatto quotidiano

L’oggetto della polemica è un passaggio in cui Travaglio difende il precedente governo e Giuseppe Conte. Parte dalla premessa che anche loro hanno commesso degli errori. E che lui li ha sempre elencati. Poi dice: “Non li hanno mandati via per i loro errori. Li hanno mandati via per i loro meriti. E hanno messo al loro posto l’esatta antitesi. Un figlio di papà, un curriculum ambulante, uno che visto che ha fatto bene il banchiere europeo ci hanno raccontato che quindi è competente anche in materia di giustizia, sanità vaccini. Ma, mentre, mi dispiace dirlo non capisce un cazzo di giustizia, sanità o sociale. Capisce di finanza”.

Il video dell’intervista approda su Twitter e viene subito commentato. La polemica scoppia però stamattina quando il renziano Davide Faraone attacca il giornalista, perchè – dice “siamo abituati alle volgarità, alle offese e agli insulti di quest’ominicchio del giornalismo italiano, ma davvero ieri ha superato il limite della decenza”. 

In un crescendo che trova spazio sul file postato su Twitter, tutti i big renziani attaccano Travaglio, la giornalista Geloni e il ministro Speranza per non avere contestato le affermazione del direttore del Fatto. E il pubblico per avere applaudito. Viene anche ricordato, come abbiamo già accennato, che il presidente del Consiglio è rimasto orfano di padre a 15 anni e che la madre è morta cinque anni dopo.

Critiche che vengono riassunte da Matteo Renzi. Quelle di Renzi, scrive l’ex premier, sono parole “offensive e deliranti di Marco Travaglio su Draghi – orfano di padre all’età di 15 anni – e dimostrano come il direttore del Fatto Quotidiano sia semplicemente un uomo vergognoso. Stupisce – prosegue il post – che ancora venga pagato per insultare tutti a reti unificate. Solidarietà al presidente Draghi”.

In mattinata, come detto arriva anche la presa di distanza di Speranza. “L’uscita di Marco Travaglio sul presidente del Consiglio Mario Draghi è infelice e non rappresenta certo il punto di vista di Articolo Uno che sostiene convintamente la sua azione di governo”, dice il ministro della Salute. 

Ma la Lega ne chiede le dimissioni per bocca del vicesegretario Lorenzo Fontana: “La presa di distanze di Speranza dai pesantissimi insulti rivolti da Travaglio a Draghi è quasi peggio degli insulti stessi – afferma – Per non perdere la poltrona, Speranza ha bollato come ‘infelici’ le parole di Travaglio. Infelici anche gli applausi a scena aperta dei suoi compagni che lo ascoltavano. Domandiamo a Speranza che senso abbia stare al governo se i suoi applaudono convinti agli insulti del direttore del Fatto. Si dimetta”.

Parla anche Chiara Geloni che intervistava Travaglio e tiene il punto: “Alle feste di partito, soprattutto se le intitoli #quellocheciunisce, inviti anche persone che non la pensano del tutto come te. Altrimenti sapevi già la risposta”, scrive su Facebook. E continua: “Al pubblico non viene chiesta la tessera di Articolo Uno all’ingresso e il pubblico applaude chi vuole e quando vuole. Aggiungo, viene o non viene. Ieri c’era tantissima gente”.

Geloni nel merito dice anche: “Può anche capitare di usare un’espressione infelice, ma ‘figlio di papà’ non è un commento sul padre della persona di cui si parla, e il contesto in cui è stata detta era una riflessione sull’origine sociale e familiare dei due premier”. E infine, “Travaglio non ha detto ‘Draghi non capisce un cazzo’ ma che a suo giudizio Draghi è competente di finanza ma non capisce un cazzo né di giustizia né di vaccini”.

Draghi, ecco cosa ha detto Marco Travaglio, ora attaccato strumentalmente da renziani e Lega: l’intervento (senza tagli) sul premier

(ilfattoquotidiano.it) – Da Italia Viva alla Lega. Da Renzi a Salvini, passando da Calenda, Faraone e Scalfarotto. Chi parla di “parole offensive e deliranti”, chi di “asse tra populismo e sinistra radicale” e chi, come la Lega, ne approfitta e lo usa come pretesto per chiedere le dimissioni del ministro della Salute Roberto Speranza. A scatenare il fuoco incrociato è un passaggio dell’intervento di Marco Travaglio su Mario Draghi alla festa di Articolo Uno a Bologna, che viene isolato e condiviso sui social provocando una serie di critiche, firmate soprattutto da renziani e leghisti. In risposta a una domanda di Chiara Geloni sulla caduta del governo Conte, Travaglio parla del precedente governo, quello di Giuseppe Conte e dell’estrazione sociale degli ex-ministri, “nessun figlio di papà”, tutti ” figli di gente umile, normale”. Ma poi, prosegue, “li hanno mandati via. Non per i loro errori. Li hanno mandati via per i loro meriti. E hanno messo al loro posto l’esatta antitesi, che è un figlio di papà, un curriculum ambulante, uno che, visto che ha fatto bene il banchiere europeo, ci hanno raccontato che quindi è competente anche in materia di sanità, di giustizia, di vaccini, eccetera. Mentre, mi spiace dirlo, non capisce un cazzo, né di giustizia, né di sociale, né di sanità. Mi dispiace dirlo: capisce di finanza, ma non esiste l’onniscienza, o la scienza infusa”. Molti si agganciano al significato letterale di un modo di dire e accusano Travaglio di aver fatto una gaffe, poiché il premier è orfano dall’età di 15 anni. Anche Speranza interviene e parla di “parole infelici che non rappresentano il pensiero di Articolo Uno”. Ma cosa dice davvero Travaglio nel suo intervento? Pubblichiamo qui il discorso integrale pronunciato sul palco della festa domenica 25 luglio:

“È interessante vedere proprio anche la composizione sociale dei ministri: non c’era mai stato un governo con dei ministri quasi tutti figli del popolo e quasi nessuno figlio di papà. Io ho fatto una breve lista perché mi aveva dato lo spunto Speranza un anno fa alla festa del Fatto: effettivamente è impressionante, tutti figli di gente umile, normale. Quindi gente che anche per estrazione sociale è più propensa ad ascoltare le voci che vengono dal basso che non quelle che vengono dall’alto. E il problema è che quel governo era popolare per estrazione ma era popolare anche per la popolarità che aveva. Il presidente del Consiglio era il presidente del Consiglio più popolare degli ultimi venticinque anni (come risultava dai sondaggi fatti da Repubblica). E i ministri come Speranza erano ai primi posti della graduatoria della popolarità. E quindi voi capite per quale motivo invece di dire “sono popolari” si dice “sono populisti”: perché “popolare” è un pregio, “populista” è un difetto (l’”ismo” è sempre deteriore, no?). E’ per quello che lo hanno buttato giù. Poi non è che non hanno fatto degli errori, secondo me li hanno fatti e nel libro li ho elencati, ma non li hanno mandati via per i loro errori; li hanno mandati via per i loro meriti. E hanno messo al loro posto l’esatta antitesi, che è un figlio di papà, un curriculum ambulante, uno che – visto che ha fatto bene il banchiere europeo – ci hanno raccontato che quindi è competente anche in materia di sanità, di giustizia, di vaccini eccetera. Mentre, mi spiace dirlo, non capisce un cazzo! Né di giustizia, né di sociale, né di sanità. Mi dispiace dirlo: capisce di finanza, ma non esiste l’onniscienza, o la scienza infusa. E non ha neanche l’umiltà perché a furia di leggere che è competente su tutti i rami dello scibile umano si è convinto di essere competente su tutti i ra.. e quindi non chiede consiglio. E pensa che per convincere i no vax a vaccinarsi basta dirgli “se non vi vaccinate morite tutti”. Ma conoscete un no vax che si convince di fronte alla propaganda terroristica e menzognera? Quando tutti sanno che purtroppo stanno morendo anche persone vaccinate? Che il vaccino non ti immunizza dal contagio? Che se sei vaccinato puoi contagiare ed essere contagiato… Allora abbassa un po’ trinchetto, cala… Racconta la verità, e di’ che il vaccino diminuisce le possibilità, le abbatte, e non le elimina. Perché se parti con la propaganda terroristica e falsa, il no vax non lo prendi. Il no vax lo puoi prendere (soprattutto quello che è no vax per paura e non per ideologia) se lo persuadi con una comunicazione morbida e non con una comunicazione terroristica, non col bazooka. Purtroppo se chiedesse consiglio a qualcuno (per esempio al professor Locatelli, che è una persona di buonsenso e ha una comunicazione persuasiva e non terroristica), Draghi farebbe un’ottima riuscita”