I due Matteo – Molinari, capogruppo alla Camera: “Insieme smonteremo il rdc”.

(pressreader.com) – di Gia. Sal. – Il Fatto Quotidiano – Di conferme ce n’erano già tante. Ma mai, fino a oggi, un esponente autorevole di uno dei due partiti – Lega e Italia Viva – aveva profetizzato esplicitamente la possibilità di un’alleanza tra Matteo Renzi e Matteo Salvini. Una corrispondenza di amorosi sensi che negli ultimi mesi si era materializzata più volte sulla Giustizia, sulle riaperture durante la pandemia, sulla caduta del governo Conte-2 e fortificatasi in questi giorni sul ddl Zan, con i renziani che hanno offerto alla Lega i propri 17 voti in Senato per chiedere modifiche della legge e, di fatto, affossarla. Una manovra politica per rompere ancora una volta il fronte dell’alleanza Pd-M5S e provare a spostare l’asse della maggioranza parlamentare verso il centrodestra.

Ieri ad ammettere che la collaborazione parlamentare tra Renzi e Salvini potrebbe diventare qualcosa di più in futuro è stato il capogruppo alla Camera della Lega, Riccardo Molinari, che ad Agorà non ha escluso un’alleanza più stabile: “Cosa nascerà con Italia Viva lo si vedrà – ha detto il presidente dei deputati leghisti –­ stiamo in un governo tutti insieme ed è evidente che Renzi durante il governo precedente rappresentava un po’ la voce critica, che spesso aveva delle posizioni più assimilabili a quelle del centrodestra che della maggioranza in cui era”.

Poi Molinari, pur specificando che il futuro è ancora da decifrare e che un’alleanza strutturale è ancora di là da venire, ha spiegato i punti di contatto con i renziani: “Sul ddl Zan, come per esempio sulla Giustizia, è evidente che la Lega dialoga meglio con Italia Viva che col M5S”.Il ddl Zan nei prossimi mesi però non sarà l’unico provvedimento su cui leghisti e renziani troveranno dei punti in comune. Oltre alla giustizia, su cui faranno fronte comune in chiave garantista contro il M5S sulla prescrizione, in autunno la strategia di Salvini è quella di andare all’attacco di un altro totem del Movimento: il Reddito di cittadinanza. I due Matteo condividono l’idea che sia uno strumento da “cambiare” perché si presta a “truffe” e perché è una misura “assistenzialista”.

Anche sulla riforma del fisco, fondamentale per accedere ai fondi del Recovery, tra Lega e Iv le affinità sono tante. “Finché c’è questo governo – ha concluso Molinari – provvedimento per provvedimento si lavora con chi ha una posizione più affine alla propria”. A febbraio poi ci sarà la partita delle partite, quella dell’elezione del capo dello Stato. Il pallottoliere dice che ai 478 grandi elettori del centrodestra più i 45 parlamentari renziani si arriva a quota 523. Dal quarto scrutinio in poi (quello in cui è richiesta la maggioranza assoluta) quindi il centrodestra più i renziani potrebbero eleggere da soli il prossimo inquilino del Colle. In quel caso, l’alleanza tra i due Matteo diventerebbe un dato di fatto.