(di Luca De Carolis – Il Fatto Quotidiano) – Fino a qualche settimana fa era quasi una separata in casa, ma ora Virginia Raggi ha la fila alla porta. Nel dettaglio di parlamentari del M5S che vogliono sostenerla e farle campagna elettorale, perché i sondaggi raccontano che è competitiva, più di quanto pensassero più o meno tutti, e nella base del Movimento è ancora popolarissima. Ergo, adesso la sindaca di Roma per molti rappresenta un’ancora a cui aggrapparsi in tempi difficili. Pronta a cercare il bis in Campidoglio con un progetto che farà leva su liste civiche di supporto – una sarebbe già pronta – e su una campagna “fatta in strada”, raccontano, che punterà molto sulle periferie: il vero bacino di voti a Roma, dove secondo alcune stime la 5Stelle sarebbe oltre il 30 per cento nei sondaggi.

Però la sindaca ha anche alcune grane sulla sua strada. Una è politica, ed è il silenzio di Giuseppe Conte, con cui la sindaca non ha contatti da tempo, e di conseguenza neppure segnali di appoggio. L’altra, e anche qui c’entra indirettamente Conte, è innanzitutto organizzativa, ed è il caos della transizione a 5Stelle. Perché dopo lo strappo con Davide Casaleggio e la sua associazione Rousseau, al momento il M5S non ha una piattaforma web su cui votare. Ma Raggi adesso ne ha bisogno: non solo e non tanto per un voto che la rilegittimi come candidata (“per quello può bastare anche un’assemblea” ricorda un big), quanto per selezionare i candidati per il Comune e nei Municipi. E non è un dettaglio. Nell’attesa la 5Stelle prepara la campagna, dove avrà il pieno supporto di Alessandro Di Battista, anche lui fautore di un’apertura alle civiche. Si lavora già ai dettagli operativi, innanzitutto con Francesco Silvestri, deputato romano e referente regionale del M5S.Di fatto la cerniera di collegamento tra la sindaca e i 5Stelle, anche quando i rapporti reciproci erano ai minimi storici. Ora la situazione pare decisamente migliorata, e la conferma si è vista nella riunione tra Raggi e i parlamentari romani di domenica scorsa. Un punto in cui si è discusso soprattutto dei temi su cui puntare in campagna elettorale: dalla legalità, con in primo piano la lotta ai clan, al verde, passando per il risanamento dei conti del Campidoglio. Piani e temi, sempre con quell’incognita sopra la testa, il nuovo assetto del M5S che ancora non si materializza.