
(Fiorenza Sarzanini – corriere.it) – Non c’è alcuna «evidenza scientifica» che la limitazione del numero di invitati a feste e banchetti possa servire a limitare i contagi. È il parere del Comitato tecnico scientifico coordinato da Agostino Miozzo e trasmesso al governo prima della firma del nuovo Dpcm per contenere i contagi da Covid-19. Per questo il comitato ha «preso atto» della scelta ma non l’ha condivisa come accaduto sulle altre misure, in particolare l’aumento della capienza al 15 % nei palazzetti dello sport.
Cerimonie con 30 invitati
Scrivono gli scienziati: «Per quanto riguarda la proposta di limitazione alla partecipazione nei ricevimenti connessi alle cerimonie civili e religiose ad un massimo di 30 persone, il Cts, rilevando l’attuale assenza di evidenze scientifiche, prende atto del numero indicato dallo schema del Dpcm, improntato al principio di massima precauzione al fine di contenere il contagio da SARS-CoV-2 nell’assoluto rispetto delle misure precauzionali e di stretta osservanza delle procedure e delle norme vigenti».
Sei ospiti in casa
Sulla raccomandazione sugli inviti a casa il Cts scrive: «Per quanto riguarda la proposta relativa alla raccomandazione di evitare feste e di ricevere persone non conviventi di numero superiore a 6 nelle abitazioni private, il Cts, condividendo il principio ispiratore improntato alla massima precauzione connesso alla limitazione degli assembramenti nei luoghi chiusi, pur in assoluta assenza di evidenze scientifiche, prende atto del numero indicato dallo schema del Dpcm».
Quindi secondo il CTs che dovrebbero fare al governo? Le alternative sono o fate pure un matrimonio con 200 invitati o non fatelo proprio, cosa suggeriscono gli esimi luminari?
No perché l’evidenza io la vedo: se le persone sono 30, fai prima i 30 tamponi e rientracci prima i contatti di ognuno. Prima che se gli ospiti fossero 200. Non è evidente Fiorenza?
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Oltretutto più gente c’è, maggiore è la probabilità che ci sia almeno un infetto contagioso e se c’è avrà a sua disposizione suo malgrado molte potenziali “vittime” da contagiare.
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