
(Valerio Benedetti – ilprimatonazionale.it) – «Oggi parte una nuova sfida. Da ora gli italiani che vogliono uscire dall’Unione europea hanno un partito». È questo il messaggio lanciato da Gianluigi Paragone, che stamattina ha annunciato la nascita di «No Europa per l’Italia», il suo nuovo partito pro Italexit. Un’opzione, quella dell’abbandono di Bruxelles, che sta raccogliendo sempre più consenso tra l’elettorato. «Questo è un tema di cui ho sempre parlato in televisione, e anzi speravo fosse l’obiettivo del mio mandato da senatore: dare fastidio alla Ue. Ma il Movimento 5 Stelle ha scelto un’altra strada, recandosi alla Mecca di Bruxelles. Quindi era necessario fare questa scelta, fatta con maturità e convinzione», ha spiegato l’ex senatore del M5S.
Paragone presenta il nuovo partito
Ma c’era davvero bisogno dell’ennesimo partito? «In realtà l’unico partito politico che mancava era proprio questo», dice Paragone rivendicando la sua scelta. «Tutti gli altri partiti, infatti, pensano di restare nella Ue e di correggerla, ma per me è inutile, oltre che impossibile. La crisi è adesso e la Ue non sta facendo nulla di efficace. Di più: noto molta leggerezza da parte delle altre forze politiche, che evidentemente non sanno cosa voglia dire -12% del Pil. Nelle crisi pregresse abbiamo dovuto fare i conti con suicidi, depressioni ecc. Non si può più aspettare».
«L’Italexit è l’unica soluzione alla crisi»
Perché una scelta così forte? «Oggi abbiamo una curva dell’indebitamento privato che tende a salire. Noi italiani abbiamo una grande tradizione di risparmio privato, ma il paradigma della Ue è il neoliberalismo, e quindi non può che portare più povertà. Il ceto medio è stato colpito, indebitato e impoverito. L’Italexit è la sola risposta concreta alla crisi. Qui dobbiamo tagliare il nodo di Gordio. È l’unico modo per far capire a Bruxelles che stanno sbagliando tutto», ha dichiarato Paragone. Che poi ha spiegato il senso del nome del partito: «Al centro del simbolo ci sarà scritto “No Europa per l’Italia”. Se questa è l’Europa, noi non la vogliamo. E dobbiamo ripartire dalla sovranità dell’Italia, perché l’Italia può competere con tutti, ma solo se ha una sua moneta, e non l’euro, cioè un marco svalutato».
«Il Farage italiano? Niente etichette»
E a chi gli chiede se si può definire il «Farage italiano», Paragone risponde: «No, non sono il Farage italiano. Tra l’altro queste etichette non portano quasi mai bene. Lui con la Brexit si è meritato la medaglia d’oro, io ancora no. Ma quello che è accaduto in Gran Bretagna può accadere anche in Italia». Ma quanto vale oggi il partito di Paragone? «La rilevazione di Piepoli – spiega il senatore – ci dà al 5%. Ed è un ottimo punto di partenza. La strada è lunga, anche perché credo che questa legislatura arriverà fino alla fine. Ma da qui alle elezioni, ve lo dico, sarà proprio l’Europa la mia migliore alleata. Perché, continuando con le sue folli politiche neoliberali, non potrà far altro che far tornare gli italiani ad abbracciare il tricolore».
Povero cristo.Deve pur campar.
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Questa persona sarebbe uno dei rappresentanti della società civile che il caro Di Maio ha inserito nelle liste elettorali, invece di affidarsi ai militanti nei territori, è corso dietro ai salamelecchi e ai nomi più o meno conosciuti. E’ anche per questo motivo che il M5S ha perso contatto con il territorio e relativo sostegno.
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Guarda che Conte,Costa e altri che non menziono, vengono tutti dalla stessa(geniale) idea di Di Maio.
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Rocco Tilaro
spiace dirlo: Costa non sono sicuro, ma mi sembra che sia stato proposto da Fico, ma sono sicuro che Conte è stato proposto da Bonafede.
Per quanto riguarda le candidature ho conoscenza diretta di molte negazioni a persone degnissime e attive da anni nel movimento che sono state soppiantate, con grande sorpresa e delusione, da persone dell’ultimo secondo, che mai avevano manifestato neanche vicinanza con il programma e sparite dopo il 4 marzo. Questo ha comportato molta disaffezione e perdita di consenso.
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Maledetto io e il giorno che ti ho votato… se era per te in Europa non ci davano neppure il fazzoletto per pulirci il naso. Viva Conte e tu dimettiti ladro di poltrone!
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Vai Paragone, mai momento poteva esser più azzeccato, vai, sei tutti te stesso.
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In Europa ci hanno dato solo debito monstre e 25 md a fondo perduto (600 euro) oltre a riforme alla Monti e pignoramento di 30 anni sulle nuove generazioni (e il freno a mano in dotazione a Bruxelles).
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Il 5%? Sì con lo zero virgola davanti però…
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Se proprio si vuol fare un Paragone,
“si prega di tirare lo scarico”
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Pappagone arrivista e ipocrita
Non sei utile a niente
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