
(Alessandro Penati – Affari & Finanza – la Repubblica) – La guerra al contante è una costante della politica economica in Italia: la si ritiene un’arma fondamentale contro l’evasione fiscale, rischiando però di dimenticare che il principale beneficiario del contante è la criminalità; e che è ancora il mezzo di pagamento preferito dai consumatori in tanti altri Paesi.
Segno che è la convenienza, più che l’evasione fiscale, la principale ragione della sua longevità, nonostante il proliferare di strumenti alternativi resi possibili dalla tecnologia. La proposta della Task force di eliminare le banconote da 500 e 200 euro, oltre alla difficoltà di sostituire i 324 miliardi in circolazione, renderebbe la vita un po’ più difficile ai piccoli evasori (quelli grandi usano altri metodi) e un po’ più oneroso il riciclaggio per la criminalità, ma avrebbe efficacia limitata.
Lo stesso vale per il limite legale: anche se fosse abbassato a 1.000 euro, dubito porterebbe una riduzione sostanziale di evasione e criminalità. Perché i limiti e i vincoli all’uso del contante non ne riducono la convenienza rispetto agli strumenti alternativi di pagamento.
Da una recente indagine Bce sulle abitudini di pagamento dei consumatori europei emerge infatti che i contanti, con il 79% delle transazioni, sono di gran lunga lo strumento preferito dai consumatori. La crisi da Covid ha senza dubbio ridotto questa percentuale, ma non scalfito il dominio della banconota.
In Italia la quota sale all’86%, vicina a quella di Spagna, Austria e Germania; la differenza si ha con i Paesi “nordici” come Finlandia e Olanda. Gli italiani, in media, fanno però molte più transazioni al giorno (2 rispetto alla media europea di 1,5, e solo 1,2 in Germania), di cui quelle con carte (0,3) sono in linea con la media in Europa.
Poiché in Italia il valore medio delle transazioni in contanti (14 euro) è simile a quello europeo, si deduce che il ricorso al contante da noi è anche conseguenza della maggiore numerosità delle transazioni, forse dovuta ad abitudini di spesa difficili da cambiare. Ma il dato importante è che in Europa il contante prevale per convenienza.
Per velocità, solo i sistemi contactless senza PIN (carte o cellulari) sono competitivi, ma richiederebbero una copertura totale del Paese di banda larga (fissa e wireless) per la quale serviranno anni e miliardi.
Ma, soprattutto, il contante è conveniente per i costi: consumatori e commercianti non percepiscono la tassa di signoraggio (l’utile sugli investimenti che la Banca Centrale fa con le risorse derivanti dall’emissione delle banconote, girato allo Stato), mentre vedono il costo, ancora troppo elevato, dei sistemi elettronici.
Che si usi una carta di qualsiasi tipo, un cellulare o un peer-to-peer, tutte le transazioni verranno inevitabilmente gestite da una infrastruttura tecnologica e liquidate tramite il sistema bancario. Gli investimenti richiesti dalle infrastrutture di pagamento (oltre a quelli necessari per la banda larga) ne limitano la convenienza rispetto al contante; ulteriormente ridotta dalle posizioni dominanti che si creano a causa delle ingenti economie di scala nel settore.
Lo dimostra la recedente condanna antitrust di Visa e Mastercard da parte della Corte Suprema inglese. E, da noi, i rischi di una fusione di Nexi con Sia, come ho già elencato su queste colonne. Solo una criptovaluta (di fatto un registro elettronico) emessa dalla Banca Centrale potrebbe recitare il de profundis per il contante.
Sarebbe sicura, trasparente e a costo zero anche per i micro pagamenti; alimentabile con un clic da un conto bancario, sarebbe più semplice che ritirare contante da un Atm. È la recente proposta di Paolo Savona (fatta però per altri fini); ed è anche l’intuizione alla base di Libra di Facebook. Ma sarebbe una minaccia mortale per le società nel segmento più redditizio e a forte crescita, e per il sistema bancario. Quindi, non si farà.
Solo nei paesi cosi’.
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Premessa
“la si ritiene un’arma fondamentale contro l’evasione fiscale, rischiando però di dimenticare che il principale beneficiario del contante è la criminalità; e che è ancora il mezzo di pagamento preferito dai consumatori in tanti altri Paesi”
Conclusione
“Segno che è la convenienza, più che l’evasione fiscale, la principale ragione della sua longevità”
Cioè per questo giornalista il fatto che il contante sia il pagamento più utilizzato dai consumatori lo rende più conveniente.
Commissioni a parte, che un governo serio renderebbe al 100% detraibili (e non si 30%), non mi è chiaro perché mai dovrebbe essere conveniente ad un tizio che riceve lo stipendio tramite bonifico bancario , mettersi in fila allo sportello, ritirare la mazzetta di denaro che potresti perdere (per smarrimento o furto del portafoglio) per poi pagare in contanti e ritrovarsi sempre in tasca una manciata di spiccioli. E stare sempre col pensiero che potresti non avere tutti i contanti che ti servono. E non avere mai una idea precisa delle spese fatte nel mese.
Davvero conveniente e pratico il contante !
Il giornalista dimentica che il contante è maggiormente utilizzato perché sono millenni che esiste.
Io pago il parcheggio con My Cicero. Una favola, pago esattamente il tempo del parcheggio al minuto (a differenza di quanto accade con le macchinette, dove paghi più del necessario per non correre il rischio di sforare coi tempi) ed in più mi dice anche dove ho parcheggiato l’automobile, proprio il punto esatto.
Eppure sono in pochi ad utilizzare questa app e sapete perché? Perché sono in pochi a conoscerla.
Ed è strano che il comune di Roma non ne incentivi l’uso, potrebbe risparmiare un bel po’ in macchinette distributrici di biglietti.
La verita è che il contante consente l’evasione. Se in un ristorante paghi con carta la fattura non possono non fartela perché la transazione oramai è registrata.
Tutto il resto sono chiacchiere, almeno per me.
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Le monetine dei parcheggi????
E le gabelle delle banche sui TUOI soldi??? Quelli non li puoi cambiare, come le monetine dei parcheggi!
Hai mai pensato cosa potrebbe sccedere, in un mondo TOTALMENTE DIGITALIZZATO?
Te lo dico in due parole: ti chiudono il conto e sei FOTTUTO. Ricattabile h 24!
Bello no? E te pensi alle monetine!!!
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Il contante, se le banche diventano usuraie, facendoti pagare il “fio” per tenere “i tuoi soldi al sicuro” e dandoti 0 interessi, te li puoi mettere sotto una mattonella. Il denaro elettronico, invece, ti costringe a farti depredare, o a buttare i risparmi nella finanza speculativa per avere almeno uno straccio di interesse. E lo Stato, ti ci può ficcare le mani alla bisogna. Una pacchia no?
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