Una trattativa andata avanti per ore in cui è stato necessario chiarire le responsabilità di governo e regioni. La soluzione è stata individuata inserendo un richiamo nella premessa del Dpcm al protocollo unitario delle Regioni, che verrà poi allegato interamente al testo del Dpcm

(Chiara Piselli – open.online) – Braccio di ferro nella notte tra il premier Conte e i governatori sul decreto relativo alle riaperture previste per domani, lunedì 18. Dopo un confronto serrato andato avanti fino a oltre le 3, l’intesa è stata raggiunta e il testo vedrà la luce oggi. In base all’accordo, il decreto del presidente del Consiglio – che deve dare attuazione al decreto legge varato ieri dal governo – dovrà contenere una premessa con un richiamo al protocollo unitario delle Regioni, che verrà poi interamente allegato al testo del documento.
Questa la soluzione che ha messo d’accordo le parti coinvolte, dopo che le Regioni hanno più volte minacciato di «far saltare il banco» nel corso della lunga trattativa. Stando a quanto riferiscono alcune fonti di governo all’Adnkronos, «la verità è che alcuni governatori hanno paura delle responsabilità e volevano più garanzie, però il presidente della conferenza delle Regioni Stefano Bonaccini è stato bravo e la maggior parte dei presidenti ci ha aiutato a chiudere».
«Le richieste delle Regioni sono legittime», ha detto il ministro degli Affari regionali, Francesco Boccia, «l’accordo riprende le linee guida delle Regioni per le ordinanze e sancisce ancora una volta la leale collaborazione tra regioni e governo – ha concluso – spesso serve un’assunzione ulteriore di responsabilità».
«Nell’accordo – ha confermato il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti sulla sua pagina Facebook – le linee guida delle Regioni saranno recepite nel decreto, in modo da dare sicurezza a tutti gli operatori economici con regole certe e applicabili».
Vorrei capire meglio: con chi me la devo prendere se, a causa di una riapertura imprudente, il contagio si diffonde in TUTTA Italia e si riblocca tutto e qualcuno ( molti) ci lascia malamente la pelle? Segnalo che nella civilissima Svezia, che non ha chiuso nulla, i morti sono, in percentuale sugli abitanti, quasi 10 volte di più che in Norvegia che ha fermato tutto DUE giorni dopo l’Italia. Il dato tedesco, poi, è ignoto a tutti e quanto trapela fa il paio con i 5000 morti ufficiali cinesi.
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Con l’amministrazione della tua regione.Hanno sbraitato che il governo sta sbagliando tutto e Conte è un deficiente criminale illiberale, ed ora hanno paura di qualsiasivoglia responsabilità.
Tutto nella tradizione italiana, mi ricordano Cadorna, Re Sciaboletta & Badoglio.
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Se non ci fosse da piangere ci sarebbe da sganasciarsi dslle risate.Emerge comunque la pochezza degli.ministratoribdella lega e company.Veramente gli italianidevono.sentirsi fortunati per il fatto che ci fossero.i.5 stelle al governo ,altrimentisarebbe stata una catastrofe di dimensioni colossali
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