L’ex premier agita la sfiducia come una clava. Per salvare il ministro vuole la presidenza dell’Inps
(Giuseppe Vatinno – lanotiziagiornale.it) – Da tempo stiamo denunciando un atteggiamento di Matteo Renzi particolarmente sgradevole: la sensazione, pienamente avallata dai fatti, è che l’ex premier stia ricattando il governo con una strategia ben precisa, determinata, e – utilizzando un linguaggio forte ma che dà l’idea – di “geometrica potenza”. Si tratta evidentemente di un piano studiato a tavolino, composto da una strategia generale e da una tattica semplice: Italia Viva ha una serie di obiettivi politici di grado sempre più elevato che sommati insieme hanno un effetto dirompente. L’obiettivo finale? Lucrare il massimo potere acquisibile e, contemporaneamente, lavorare ai fianchi l’esecutivo per prepararsi alla spallata finale delle elezioni anticipate, magari insieme alla Lega di Salvini, ma non ora. L’ultimo obiettivo in ordine di tempo è stato quello della (parziale) regolarizzazione dei lavoratori voluto dalla Bellanova.

GIOCO AL RIALZO. Una trattativa che ha bloccato decisioni fondamentali in questo periodo di crisi per oltre un mese. Non è passato neanche un giorno che si è delineato l’obiettivo successivo nelle forme e nelle fattezze del Presidente dell’Inps Pasquale Tridico. Renzi ce l’ha con Tridico perché l’esecutivo giallo – verde gli aveva impallinato Tito Boeri, suo protégé ed ha giurato di farlo fuori. Durante l’“offensiva Bellanova” si era comunque notato che lo scaltro senatore aveva aperto anche due altri fronti d’attacco minori. Uno era quello contro il ministro dello Sport Vincenzo Spadafora (tuttora sotto scacco) e l’altro contro il ministro della Giustizia Alfonso Bonafede. Ed infatti proprio il guardasigilli la nuova “merce” di scambio che l’instancabile mente del toscano ha puntato. Il ministro è sotto attacco delle destre e di Renzi per la gestione dell’affaire Di Matteo che lo ha accusato di aver subito pressioni per non nominarlo al Dap. E dunque, appena intascato il risultato della Bellanova, si è diretto verso il nuovo obiettivo: Tridico in cambio di Bonafede e siccome la “pedina” dell’Inps vale politicamente meno – proprio come nel gioco degli scacchi – la maggioranza dovrà sacrificarlo se vuole continuare a governare.
BERSAGLIO GROSSO. I malumori renziani contro Tridico datano da quando il sito dell’Inps subì un crash durante le richieste telematiche di sussidio. Fu accusato di incapacità nel gestire la situazione anche se lui disse che c’entrava anche un’offensiva hackers in corso da giorni. Da allora Italia Viva ha continuato a criticare ed attaccare l’alto funzionario perché così si creava comunque una opportunità da giocarsi quando fosse successo qualcosa d’altro, come appunto la vicenda Buonafede. Augusto Minzolini, famoso “retroscenista”, ha puntualmente registrato le voci che girano in Transatlantico anche in tempi di virus. Ma anche senza di lui, le dichiarazioni giornaliere, i mugugni, le perplessità, le faccette scontente modellate dalla mascherina dei deputati e soprattutto senatori Iv, avevano già ampiamente fatto capire dove si sarebbe andati a parare.
Ed ora è chiaro che il meccanismo, l’ordigno, è stato attivato con una data precisa: il 20 maggio quando si discuterà in Aula la mozione di sfiducia presentata dalla Lega e che conterà sul supporto dell’intero centro-destra e con la minaccia di appoggio di Iv. Molto probabile che anche questa volta Renzi vincerà, ma si tratta di una strategia perdente per la maggioranza, perché subito dopo assisteremo ad un nuovo ricatto – scommettiamo che sarà su Spadafora? – e così via. C’è una sola strada per mettere fine a questo stillicidio.
La solita politica di merda che guarda più al “chi fa cosa” che al “cosa si fa”.
Certo è che sto Tridico un fenomeno non credo proprio che lo sia. E sicuramente è peggio di Boeri.
Ma il problema dell’Inps, come di quasi tutta la PA, è la digitalizzazione che garantisce trasparenza (quindi equità), efficienza, risparmio di tempo e soldi.
Avevo la necessità di chiedere il prezzo di un servizio alla CCIAA di Roma, avevo come unico strumento la email di un funzionario (molte CCIAA di altre città pubblicizzano i prezzi sul proprio sito).
Questo funzionario, per motivi a me ignoti, o non capiva una semplice domanda, o faceva finta di non capire, o forniva informazioni palesemente sbagliate. Esasperante. Le imprese (piccole e grandi) combattono tutti i giorni con questa merda. E mi è capitato anche con l’Inps. Relazionarsi con un sistema informatico ben concepito e molto meglio che relazionarsi con teste di cazzo inamovibili che fanno pesare come un macigno il riconoscimento di un semplice diritto, che sia un servizio o una semplice informazione.
Quindi teniamoci pure Tridico na che il sistema sia veramente informatizzato.
E chi parla del portale Inps come di un portale ben strutturato, non sa proprio di che cazzo sta parlando.
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Sulla base di cosa dici che Boeri era meglio di Tridico? Non sarà mica per il solo blocco del portale, perché non l’ha mica fatto lui eh. Anzi credo proprio che sia nato con Boeri.
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È un problema relativo quello dei nomi, non mi ci soffermerei a discuterne. Per me l’Inps va informatizzata, l’unico modo per renderla trasparente ed efficiente. Il problema è che la digitalizzazione si è limitata a quel portale di merda che è COSTATO UN BOTTO!!
È il solito problema italiota.
Affidare il lavoro ad aziende amiche, costi esagerati, servizi di merda. Una software house seria, con un appalto serio, in vera concorrenza con altre aziende di informatica, con quel capitale ti avrebbe informatizzato tutta la PA, altroché quel sitarello di merda dell’Inps.
Corruzione e clientele, è questa l’Itaglia, soprattutto nel pubblico.
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Comunque vada: questo personaggio ha troppo potere per essere quella nullità per lo scarso potere elettorale che rappresenta !! Ci deve essere dell altro che lo tiene in piedi e gli permette di giocare al fine stratega con cosi tanto potere .. assomiglia al vecchiaccio!
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Se intendi il Nano Bavoso MdF… è ovvio: è il mentore del ducetto di Rignano. Se la son intesa bene bene duante le serate al Nazareno di cui al famoso “patto”, vah. Che schifo, come li detesto!
Se intendi qualcun altro, non so: non riesco a capire.
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Cecco bilecco, salta steccio..
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Che ci sia altro io non lo so e non me ne importa nulla, Renzi è la punta di un iceberg e una stampa di questo tenore non permette nessina deduzione, né permette di capire la struttura della tela del ragno e che tipo di ragno sia quello che la tesse.
La stampa italiana si è appiattita a tal punto che non leggerla è quasi meglio. La nazione è allo sbando totale e MES o no cercano soldi per stare legati alle economie del nord Europa e nel patto atlantico, senza alcuna progettualità interna costruttiva che possa farci veramente rialzare la testa. Lo sporco gioco ha sporcato tutti ed è vero che il più pulito ha la rogna.
Ormai è la stessa politica che, secondo me, non è più adatta a gestire le questioni in modo sano e coerente, la politica di oggi fa paura trasforma le persone in qualcosa di osceno dove tutto diviene una bolla di sapone a dei costi stellari.. Il sistema Italia ha iniziato l’autofagia e, presto, del made in Italy, non resterà neanche l’idea.
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Sono decenni che questa tagliola politica va avanti senza sosta. Le organizzazioni sindacali alla base gli imprenditori al fianco, il personalismo e il potere, come l’anello di Tolkien, narrano saghe fantasmagoriche contro reali e misere comunità.
è uno sguardo, una prospettiva e una proiezione, un modo di guardare sempre al lardo, mai alla miseria, che esiste e non è solo morale. La storia e le vite delle persone sono interconnesse in modo spaventoso e una decisione sbagliata o una persona sbagliata hanno una risonanza e dei costi enormi che questa gente sembra non vedere o non accorgersi o se ne fregano bellamente. L’Italia è un colino e gli odi divampano nell’aria ovunque tanto che bisogna camminare schiacciati per non vedersi abbrustolire.
uno mi ha detto – se vecchia!. portaborse e lustri scarpe dei politici, per divenire a sua volta politico cioè un comandone! Bene che l’autostrada del PD si sia arenata in un fosso, male il lascito terribile di questa politica vecchia, campanilista, affarista e magna magna,
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Che Renzi continui pure a giocare al piccolo politico, tanto lo sanno tutti che non ha futuro, tranne lui forse che poverino non l’ha ancora capito.
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