Il governatore: «Linee guida nazionali inattuabili». E poi: «Campania penalizzata da blocco di interessi nordista. Abbiamo ricevuto meno tamponi di tutte le regioni d’Italia: uno ogni 50 abitanti. Il Mes ci ha rubato 240 milioni»

(di Chiara Marasca e Luca Marconi – corrieredelmezzogiorno.corriere.it) – Il governatore De Luca fa il punto della situazione, che è «sotto controllo», ma invoca « rigore», «perché ricordate che per la densità abitativa campana se i contagi da Coronavirus ripartono si rischia l’ecatombe», e soprattutto chiede ancora pazienza. Sì alla riapertura dei negozi per lunedì 18 maggio, come previsto a livello nazionale, ma ancora un rinvio per pizzerie e ristoranti: «Riapriranno giovedì, serve ancora qualche giorno perché le linee guida nazionali sono inattuabili e sono allo studio misure regionali per garantire il distanziamento nei locali». De Luca dice che la Campania punta a riaprire tutto ma per sempre», sottolinea l’esigenza di mantenere il rigore e il «senso di responsabilità» fin qui dimostrato e lo contrappone alla situazione che a suo avviso c’è nel resto d’Italia: «un crollo generale, psicologico e politico, che va dalle istituzioni ai singoli cittadini. Forse tutta una serie di iniziative hanno contribuito a far sparire la preoccupazione del contagio. Abbiamo un quadro estremamente preoccupante: la mancanza di controllo in tutta Italia. In Italia non controlla più niente nessuno».
«Grazie ai vigili di Salerno»
Dunque «l’ammuina la fanno al Nord e il rigore lo teniamo al Sud, in particolare in Campania», dice De Luca, parlando di «inversione di tendenza». E ringrazia pubblicamente anche i vigili urbani che ieri, sul Lungomare di Salerno, hanno multato due «cafone» che, senza mascherina, «si sono anche permesse di contestare gli agenti». l riferimento è alla animata discussione, sfociata in bagarre, documentata da alcuni video diffusi sui social nei quali si vede la folla inveire contro i vigili.
Il «blocco nordista»
Poi De Luca punta il dito contro quella che definisce apertamente una penalizzazione della Campania dovuta a un «blocco di interessi nordista»: « Da Roma abbiamo ricevuto meno tamponi di tutte le Regioni d’Italia: uno ogni 50 abitanti. Al Veneto siamo a un tampone ogni 16 abitanti, quattro volte di più, in Piemonte uno ogni 19, in Lombardia uno ogni 21, in Emilia Romagna uno ogni 22, nel Lazio uno ogni 25. La Regione Campania riceve ogni anno una quota pro capite di trasferimenti nel riparto del fondo sanitario nazionale che, per ogni cittadino, è di 45 euro in meno rispetto al Veneto, 40 in meno della Lombardia, 60 meno dell’Emilia e 30 meno del Lazio. La Campania è la Regione più penalizzata d’Italia, viene depredata ogni anno di 350 milioni di euro. Lo Stato dovrebbe vergognarsi e di fronte a questo dato indegno per un Paese civile nessuna coalizione politica ne’ di centrodestra ne’ di centrosinistra ha fatto niente. C’è un blocco di interessi nordista che ha prevalso su ogni regola di civiltà e correttezza». De Luca parla di condizioni simili anche per le mascherine «e alla luce di questo possiamo dire che la Campania ha fatto un miracolo. Possiamo camminare a testa alta e dire, senza temere smentite, che, nonostante le condizioni di partenza, abbiamo dimostrato di essere i più efficienti d’Italia con il numero di morti e positivi, in relazione alla popolazione, più basso tra le grandi regioni d’Italia».
Ristoranti e pizzerie, si riapre giovedì
Sulle aperture di ristoranti e pizzerie De Luca ha detto: «Dobbiamo aprire giovedì, non lunedì. Con attuali linee guida il 70 per cento dei ristoranti non potrà aprire, noi vogliamo aprire tutto ma dobbiamo approvare misure diverse. Per i negozi è diverso, possono partire da lunedì. Ma i ristoratori no, non ci sono le condizioni di sicurezza, lunedì non potranno fare neanche una sanificazione. Servono misure diverse, meno restrittive. Un metro di distanza tra cliente e cliente, non due, e pannelli di separazione in vetro, plastica e plexiglas tra un tavolo e l’altro».
Aiuto ai tassisti
De Luca ha annunciato anche il contributo di 2mila euro ai tassisti in crisi e poi ha ironizzato: «So che ormai nell’immaginario collettivo la Regione è diventata la Banca centrale europea, ma non è così».
I comitati fanno come diceva Totò: arrangiatevi
Ironia anche sui comitati scientifici: «Tutto il lavoro di questi giorni dei vari comitati, contro comitati, sotto comitati, è approdato a una conclusione semplice, quella che è riassunta nella parola d’ordine che utilizzava Totò in un film famoso, quando si affacciava dalla finestra di un’ex casa chiusa e diceva: arrangiatevi. Questa è la sintesi del lavoro scientifico e di elaborazione dei mille comitati che abbiamo nominato: arrangiatevi, si salvi chi può. Questa è la mia sensazione, a questo siamo arrivati», ha detto De Luca.
«A maggio ingressi in Campania solo per lavoro e salute»
Il governatore ha ribadito il «divieto di entrare in Campania da altre regioni, almeno per questo mese, se non per motivi di lavoro e di salute», spiegando che le misure di controllo rimarranno «in vigore almeno fino a fine maggio».
Tamponi ad Ariano Irpino
Poi sulla situazione dell’ex zona rossa dell’Avellinese. «Ad Ariano Irpino questo fine settimana faremo i tamponi sierologici a tutta la popolazione in soli tre giorni», ha detto De Luca.
«Il Mes ci ha rubato 240 milioni»
«Abbiamo una vertenza in corso con il Ministero dell’Economia che ha rubato alla Regione Campania 240 milioni di euro di entrate Irpef che andavano rimborsate alla Regione. Ne ho parlato con il presidente del Consiglio, mi auguro ci dia buone notizie. Questo per la verità per la sciatteria del precedente governo regionale che non ha trasmesso dati e dunque la Ragioneria dello Stato, senza fare una piega, i soldi se li è presi. Ma sono soldi della Campania, quindi abbiamo ripreso dopo 10 anni quella vertenza e ci devono ridare i 240 milioni di euro, che sono attualmente bloccati presso la Banca d’Italia». De ha ricordato che «la Corte dei Conti ha già dato ragione alla Regione Campania. Ne ho parlato ieri con il presidente del Consiglio al quale ho raccontato che da un mese stiamo facendo il balletto con il Ministero dell’Economia. Gli ho chiesto di intervenire perché mi pare davvero un atto di irresponsabilità tenere bloccati 240 milioni che non vengono utilizzati né dal Governo nazionale né da quello regionale con la gente che ha problemi a volte drammatici».
«Spiagge, studiamo misure ragionevoli»
Anche per gli stabilimenti balneari, così come per le attività di ristorazione, «stiamo studiando delle misure che consentano una ripresa ragionevole. La fascia costiera della Campania non è la fascia costiera dell’Emilia Romagna o del Veneto. In particolare la costa della Penisola sorrentina e amalfitana non può consentire di avere un ombrellone ogni 5 metri, tanto vale chiudere le attività balneari. Quindi anche qui stiamo studiando, e lo faremo con attenzione nelle prossime ore, delle misure che consentano una ripresa ragionevole, il che significa nella sicurezza ma anche con una redditività per gli operatori. Altrimenti è inutile mettere su carta prescrizioni che poi non possono essere rispettate».
«Terapie intensive non occupate? Chiediamo scusa al covid»
«C’è qualche imbecille in Campania che ha fatto questa osservazione: abbiamo realizzato posti letto di terapia intensiva non occupati. Chiediamo scusa al virus se non gli abbiamo fatto compagnia. Ma perché, i posti devono essere occupati al 100%? Ringraziamo il Padreterno se abbiamo i posti realizzati e non occupati da malati. Siamo di fronte all’imbecillità totale continueremo a realizzare posti letto in terapia intensiva per stare tranquilli in autunno, quando avremo l’epidemia influenzale e presumibilmente un ritorno dell’epidemia da Covid».