(Circo Massimo – Radio Capital) – “Doveva essere un decreto bilancio più che rilancio”. Così Vincenzo Decaro, presidente dell’Anci, sul decreto varato dal premier Conte, in un’intervista a Circo Massimo, su Radio Capital. “ Ci sono tante risorse per imprese e famiglie, ma noi così i bilanci non li chiudiamo “, dice il sindaco di Bari che poi aggiunge: “ anche noi siamo come le aziende, con entrate ed uscite. Le uscite servono per il trasporto pubblico, l’illuminazione, la raccolta dei rifiuti. Non avendo tasse, imposte e multe, rischiamo di non poter fornire servizi.”.

Dal ministero dell’Economia fanno sapere che servirà un nuovo decreto da 20 miliardi per andare incontro a queste esigenze, Decaro fa chiarezza : “ abbiamo ricevuto i 3 miliardi di cui il governo ci aveva parlato già un mese fa, quando abbiamo interrotto i rapporti istituzionali. Ci mancano ancora ad esempio le risorse per non far pagare la Tari a chi è stato costretto a chiudere. Tasse che non vorremmo chiedere alle aziende in difficoltà. Tuttavia, ho parlato due giorni fa con Conte che ci ha rassicurati “ Sui tempi ? “ Entro luglio – dice Decaro – tanto è vero che abbiamo spostato proprio a fine luglio la chiusura del bilancio per avere la possibilità di integrare in caso di necessità. Ad esempio, non perderemo tutta la tassa di soggiorno ma sarà comunque una perdita importante “.
Poi, la replica al sindaco di Firenze Nardella che teme di essere costretto a spegnere l’illuminazione pubblica. “ Qui a Bari – dice Decaro – ho usato la provocazione dei rifiuti lasciati in strada, abbiamo parlato di pericolosi assembramenti di rifiuti. Pensate cosa potrebbe accadere se non potessimo pagare l’azienda dei rifiuti “. Decaro commenta così gli spostamenti da regione a regione, ancora congelati : “ la nostra regione ha imposto a chi si sposta nelle residenze un ulteriore periodo di quarantena volontaria di 14 giorni.
Quando avremo chiaro il quadro della curva dei contagi si potrebbero permettere tali spostamenti, magari tra regioni dove i numeri sono meno preoccupanti “. E sulle perdite inevitabili legati alla stagione turistica, il sindaco di Bari ammette con amarezza che “ non saremo più sicuramente la quinta meta turistica europea come nel 2019, non arriveranno persone da più parti del mondo, come era stato finora. Speriamo nel turismo interno “.
Ancora sulla manovra e sull’anticipo di liquidità attraverso la Cassa depositi e prestiti, fondi per 6 miliardi di euro, restituibili in 30 anni, il giudizio di Decaro: “ le amministrazioni comunali non hanno soldi proprio perché non stiamo incassando le tasse, questa è un’iniezione di liquidità fondamentale, soprattutto per evitare di mandare in default i comuni e i bilanci delle aziende private “. Sulle possibili tensioni sociali causate dal ritardo sull’arrivo dei bonus il presidente dell’Anci plaude ai sindaci che sono stati “ abili nel sostituirsi al governo ad esempio per i buoni alimentari. Ci siamo detti, pensiamoci noi. Ora ci auguriamo che i soldi di questi bonus arrivino presto, ma per il momento non avverto il rischio di tensioni sociali. Occhio invece, avverte Decaro, alla criminalità organizzata che è resiliente. Facile stiano avvicinando commercianti in difficoltà, prestando soldi e chiedendo interessi altissimi. Il rischio c’è “