LA SINDACA DI ROMA: “SERVONO 5 MLD E L’AUTORITÀ PER AVVIARE SUBITO I CANTIERI COME HA FATTO GENOVA. BASTA SOVRAPPOSIZIONI DELLE REGIONI”
(di Luca De Carolis – Il Fatto Quotidiano) – Invoca fondi e poteri, chiede “coraggio”, al governo che pure difende “perché sta affrontando una situazione mai accaduta prima”. Per la sindaca di Roma Virginia Raggi il punto è quello: “Vanno messi al centro i Comuni, o non si ripartirà”.
Lunedì sarà fase 2, e riapriranno i parchi e diverse attività. Come farete a evitare gli assembramenti nelle aree verdi?
Attiveremo i controlli, tramite la polizia municipale ma soprattutto con i volontari della protezione civile, i guardiaparchi e le guardie zoofile. Useremo anche dei droni, nelle ville più grandi. Ma è evidente che sarà fondamentale la collaborazione dei cittadini.
Per i trasporti sarà anche più arduo. Con meno autobus in strada, per di più con capienza ridotta della metà, Roma sarà invasa dalle auto.
La fase 2 si articolerà in due date, quella di domani, in cui ripartiranno il commercio all’ingrosso e la manifattura, e quella del 18, in cui riaprirà il commercio al dettaglio. La città si muoverà in due tappe e ci stiamo regolando su questa scansione temporale. Abbiamo già previsto tre fasce diverse per l’apertura delle attività la mattina, per decongestionare il traffico. Lavoriamo a nuove piste ciclabili per un totale di 150 chilometri e stiamo convincendo le imprese di car e bike sharing a potenziare il servizio, anche nelle periferie.
Avete chiesto ai ministeri di organizzare delle navette per i dipendenti e state pensando di utilizzare assieme ai bus anche pullman turistici. Che riscontri avete avuto?
Buoni. Alcuni ministeri sono già pronti ad accogliere la nostra proposta. E sui pullman stiamo ragionando. L’idea è di utilizzarli sulle linee più frequentate, ma dobbiamo capire come si comporteranno gli utenti nei primi giorni.
Peserà anche il fatto che sui bus sarà impossibile garantire che l’afflusso non superi il 50 per cento della capienza: gli autisti non possono fare più di tanto…
È un problema che è stato sollevato anche a Milano e in altre città. L’Atac (l’azienda dei trasporti, ndr) ha richiamato 800 persone dalla cassa integrazione per i controlli. Ma assicurare questo limite è di fatto impossibile.
Non andava posto?
Al tavolo con la Regione Lazio avevamo chiesto quanto meno di alzare la soglia. Ma l’ordinanza regionale sui trasporti mi procura dispiacere, anche perché prevede che potremmo tornare fino a un massimo dell’80 per cento dei bus attivi. Ora circola meno della metà dei nostri 1400 mezzi, e noi avremmo voluto rimetterli tutti in strada.
Lei è nella cabina di regia sulla crisi, dove l’Anci ha chiesto 5 miliardi: ma il governo ne ha promessi tre.
Sì, e questo perché i due miliardi mancanti sono destinati alle Regioni. Ma quelle risorse vanno tutte destinate ai Comuni, perché ci servono per riavere almeno le entrate fiscali che perderemo per la crisi. Solo Roma rischia di perdere 800 milioni.
La coperta è corta…
Bisogna avere coraggio e mettere al centro i Comuni. E non parlo solo di risorse, ma anche della capacità di spesa. Lo ha provato il decreto Genova per il ponte Morandi: con le norme ordinarie non l’avrebbero mai ricostruito in due anni. L’iperproduzione normativa e il codice degli appalti hanno paralizzato tutto. Non arriviamo sempre dopo, adoperiamo quel modello.
Aprendo a tutti si rischia il dilagare delle mafie, no?
Il dl Genova era scritto molto bene: il sindaco e il prefetto potevano effettuare tutti i controlli, e infatti hanno cambiato rotta cammin facendo. Si può fare. Per Roma significherebbe mettere in campo subito investimenti per miliardi in strade e infrastrutture e in edilizia popolare e scolastica.
Cosa si aspetta dal governo?
Chiediamo un decreto Comuni, che ci dia risorse e poteri e che raggruppi le norme ora spezzettate nei vari dpcm.
Vi potranno davvero concedere lo sbloccantieri?
Il governo sarebbe anche disposto, ma c’è molta resistenza in Parlamento.
Anche dal M5S.
No, da altre forze.
Regioni e governo litigano, sempre. Il sistema delle autonomie va ripensato?
Assolutamente sì. Le decisioni su cosa fare nelle città devono spettare solo ai sindaci: basta sovrapposizioni con altri enti, altrimenti si crea confusione.
Lei pretende, ma del governo Conte cosa pensa, è a rischio?
Io chiedo, ma è la normale dialettica. Il presidente del Consiglio Conte sta facendo il massimo in uno scenario imprevedibile. Purtroppo due soggetti gli riversano contro le loro frustrazioni. Uno ha fatto cadere un governo a Ferragosto (Matteo Salvini, ndr), l’altro aveva giurato di non fare più politica (Matteo Renzi, ndr). Hanno avuto la loro occasione in passato, e hanno fatto male. E ora si comportano in modo vergognoso.
Qualcuno, io lo penso, voi lo pensate, ma non lo possiamo dire apertamente, si è VENDUTO come Giuda.
"Mi piace""Mi piace"
Raggi ha espresso molto bene delle criticità evidenti a tutti, a cominciare dall’invadenza delle regioni, noto carrozzone ingoia soldi e gonfio di burocrati da campanile, alla necessità di uniformare le norme scaturite dai vari dpcm di questi mesi. Per quanto riguarda Roma, a cui hanno cambiato la denominazione giuridica da Comune di Roma a Roma Capitale, forse perché è proprio la capitale d’Italia, se non gli dai i mezzi finanziari e la capacità di spesa, intesa come capacità di decidere e intervenire per far partire e controllare i cantieri, si è trattato solo di fuffa. Certo, ci si deve fidare dell’onestà dei 5s, altrimenti a che pro gli si è data fiducia. Senza dimenticare le difficoltà create all’attuale amministrazione dalla stampa locale (menzognero, tempo e giornaletti gratuiti da metropolitana) di proprietà di palazzinari e imprenditori farmaceutici.
"Mi piace"Piace a 2 people