(di Dario Lucisano – lindipendente.online) – Sale la tensione tra Russia e Stati Uniti, dopo l’attacco ucraino condotto con missili statunitensi di tipo ATACM, che ha colpito le spiagge di Sebastopoli, in Crimea, uccidendo 5 persone, tra cui due bambini, e ferendone oltre 150. In seguito agli attacchi, il Ministero della Difesa russo ha rilasciato un breve comunicato in cui sostiene che “gli specialisti statunitensi hanno impostato le coordinate di volo” dei missili ATACM “sulla base dei dati del sistema di ricognizione satellitare statunitense”. Per tale motivo Washington è ritenuta “in gran parte responsabile” dello stesso attacco. Le accuse che il Ministro della Difesa ha lanciato contro gli USA arrivano due settimane dopo le dichiarazioni del capo del comitato per la difesa della Camera Bassa del Parlamento russo Andrei Kartapolov, che ha suggerito la possibilità – in caso di eccessive minacce contro il Paese – di ridurre il tempo decisionale previsto per l’utilizzo di una serie di misure di emergenza, tra cui quello delle armi nucleari.
L’offensiva ucraina in Crimea ha colpito Sebastopoli nella giornata di ieri, domenica 23 giugno. Stando a quanto riporta l’agenzia di stampa russa TASS, l’attacco, definito “terroristico”, sarebbe stato lanciato contro le infrastrutture civili di Sebastopoli mediante l’uso di missili tattici ATACM dotati di munizioni a grappolo. Quattro di questi missili sarebbero stati abbattuti dai sistemi di difesa aerea russi, mentre un quinto sarebbe esploso sulla città, causando almeno cinque vittime e 150 feriti; due bambini si troverebbero ora in condizioni critiche. In seguito all’attacco è stata proclamata una giornata di lutto in tutta la Crimea. Il bombardamento di ieri è stato fonte di forti sdegno e denunce da parte di tutta la Federazione russa. Nello specifico, a essere ritenuti responsabili sono proprio gli Stati Uniti, perché hanno fornito i missili all’Ucraina, ma Washington non ha ancora fornito una reale risposta all’accusa. Tra le aule del Parlamento statunitense, tuttavia, ha iniziato ad alzarsi qualche voce fuori dal coro: la deputata repubblicana Taylor Greene si è infatti espressa contraria a mandare a Kiev armi da utilizzare su suolo russo, chiedendosi cosa sarebbe successo se una analoga situazione si sarebbe verificata negli Stati Uniti.
Il monito lanciato da Greene rientra all’interno di un accesissimo dibattito riguardante il limite da imporre a Kiev sull’impiego delle armi che le vengono inviate, e che coinvolge tutti gli alleati dell’Ucraina. Il tema è discusso da tempo, ma è finito al centro dei riflettori dopo le recenti dichiarazioni del Segretario Generale della NATO Jens Stoltenberg, il quale in una intervista ha dichiarato senza mezzi termini che secondo lui i Paesi membri dell’alleanza transatlantica avrebbero dovuto iniziare a rivalutare la posizione con la quale negano a Kiev la possibilità di utilizzare armi inviate «contro bersagli militari legittimi su suolo russo». In seguito a tali dichiarazioni, qualche Paese, come Germania e Francia, ha già dato il via libera all’Ucraina per utilizzare le proprie armi sul territorio russo, mentre negli USA si sta ancora parlando del tema; secondo indiscrezioni mediatiche non realmente verificabili, gli Stati Uniti starebbero considerando di virare verso una via di mezzo, che consisterebbe nel permettere a Kiev di usare le proprie armi direttamente contro la Russia, ma solo entro un raggio limite di 100 chilometri.
Se nelle ultime settimane la questione dell’impiego delle armi alleate su suolo russo sta venendo particolarmente stressata è perché la stessa Russia sta penetrando con forza all’interno del territorio ucraino. L’avanzata di Mosca sembra infatti procedere a passo sostenuto tanto nella regione di Kharkiv quanto in quella di Zaporizhzhia, mentre nel frattempo la parallela via diplomatica pare a dir poco statica. Recentemente, Putin ha inviato a Kiev una proposta di pace dalle dure condizioni, prontamente rifiutata da Zelensky; poco dopo in Svizzera si è tenuto un tavolo di pace con i delegati di 100 Paesi e organizzazioni, in cui tuttavia la Russia risultava assente. Una reale soluzione di pace, insomma, sembra ancora piuttosto lontana. In tal senso il continuo fare riferimento a una possibile escalation da parte dei leader occidentali – primo fra tutti Macron – e l’altrettanto insistente tema delle armi non fanno che aumentare il rischio di allargamento del conflitto, fomentato anche dalle dichiarazioni e dalle accuse che sono seguite agli attacchi di ieri.
E i nostri politicanti continuano a fare finta di niente.
Una manica di gnorri omertosi deflessi ai guerrafondai Nato cui non cavi la parola Pace nemmeno con le pinze per estrarre le tonsille.
Tra tutti il più vergognoso è il PD che insulta col silenzio-assenso, ancora una volta, tutta la sua Storia.
Sugli altri partiti stendiamo un velo pietoso. Viene a galla il fascistume italico di cui erano e rimangono infarciti.
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Ribadisco:
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La Russia vincerà sul terreno….e oltre atlantico cercheranno,a guerra finita, di far fuori il collione attore -nano,perdente e non più necessario.
Rimarranno i soliti cittadini a soffrire delle idee strampalate del bidet.
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Si ritorna alla vexata quaestio: se l’Ucraina si trovasse nelle condizioni di non essere più in grado, come in realtà sembra, di reagire all’avanzata russa e di non avere più truppe (comprese le mercenarie e altre straniere) sufficienti per tenere la linea del fronte… anche contravvenendo alle direttive della Nato cioè degli Usa di non provocare una ancor più insistente e deflagrante nonché incontrollabile risposta delle armate di Putin, pur di non cedere alla resa, potrebbe essa stessa volutamente provocare l’escalation con effetti su tutto il continente e poi sul mondo all’insegna del “Muoia Sansone e tutti i filistei”.
Siamo sicuri che Sleepy Joe sia all’altezza di arrestare in tempo le pulsioni esplosive del guitto Zelensky?? In casi del genere, l’esperienza ci dice che quando un capo fantoccio di uno stato risulta incontrollabile, lo si elimina senza se e senza ma (la Cia in questo tipo di imprese è maestra). L’importante è che si faccia in tempo, prima che scoppi l’ULTIMA guerra mondale.
Fa cmq riflettere che in questo caso di Sebastopoli sia stata la stessa America a comunicare le coordinate fornite dal satellite. Mi viene il sospetto che le elezioni si vincano più facilmente se una nazione scende sul piede di guerra vera e propria. Chissà.
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Il burattino esegue solo ordini impartiti da washington e Londra.
” Il coinvolgimento di Washington nell’attacco missilistico ucraino a Sebastopoli è innegabile, dato che è stato condotto con missili ATACMS di fabbricazione statunitense programmati da specialisti americani, mentre un drone da ricognizione americano RQ-4 Global Hawk operava quel giorno vicino alla Crimea, ha dichiarato il Ministero degli Esteri russo. il 24 giugno.”
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ma il meglio di sé lo da il portavoce dell’UE
“Il portavoce della politica estera dell’UE Peter Stano, in risposta ad un’inchiesta della TASS, ha dichiarato che l’Unione europea considera “non credibili” le informazioni delle autorità della Crimea sulla morte di 4 persone e sul ferimento di oltre 150 persone.
Secondo Stano, le dichiarazioni delle autorità russe sulle azioni dell’Ucraina e sulle loro conseguenze “hanno una credibilità prossima allo zero per Bruxelles e non possono essere considerate affidabili”.
Feccia.
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Mentre erano perfettamente credibili le notizie che volevano i Russi responsabili di essersi tagliati i cocones col sabotaggio del gasdotto.
Ormai ci pisciano in faccia e non ci dicono nemmeno più che piove: ci dicono che ci pisciano in faccia!
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Il Segretario generale della NATO dopo l’attacco terroristico a Sebastopoli utilizzando i missili ATACMS ha affermato che l’assistenza militare della NATO a Kiev non rende l’Alleanza parte del conflitto.”
Solo la “pazienza” di Putin non rende l’Alleanza parte del conflitto. Puoi sostituire la parola “pazienza” con la parola che più ti si addice. Ma questo non ne cambierà il significato. Ma quando Putin ancora una volta non avrà scelta, come è avvenuto nel febbraio 2022, la NATO diventerà immediatamente sia un partecipante al conflitto che la sua vittima. La NATO vuole una guerra nucleare in Europa, la NATO otterrà una guerra nucleare in Europa. Stanno aspettando solo una cosa: che Putin lo inizi per primo. Ma per me e te, non importa chi inizierà. Semplicemente perché moriremo tutti.
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Ma come si fa a tirare un missile di precisione con testata a grappolo su di una spiaggia con tanta gente in costume da bagno e l’ombrellone?
La guerra è un’altra cosa, non si può colpire deliberatamente un obbiettivo solamente civile, è un crimine, anche in un contesto di guerra … questa non è guerra … e ovviamente con armi statunitensi, coordinate e percorso del missile gestito dall’occidente, e forse anche il lancio è stato effettuato da personale occidentale, giusto per frenare l’escalation.
Per fortuna lo abbiamo fatto noi e allora è giustificabile e accettabile, forse addirittura giusto, perchè sennò sarebbe terrorismo.
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