“Siamo pronti a impugnarla presso la Corte costituzionale e useremo tutti i mezzi e strumenti possibili come Regione a Statuto autonomo. È il tempo di atti concreti. Il Movimento? Ormai saldamente progressista: io non sarei entrata in quello delle origini…”

(DI LUCA DE CAROLIS – ilfattoquotidiano.it) – L’autonomia differenziata è legge, e la prima presidente di Regione dei Cinque Stelle, la sarda Alessandra Todde, risponde così: “Siamo pronti a impugnarla presso la Corte costituzionale e useremo tutti i mezzi e strumenti possibili come Regione a Statuto autonomo. È il tempo di atti concreti”.

Come siamo arrivati all’approvazione dell’autonomia differenziata? Come è stato politicamente possibile?

Giorgia Meloni, pur di portare a casa il premierato, ha ceduto a Matteo Salvini avallando la secessione dei ricchi. Interi mondi produttivi, i sindacati, le associazioni di categoria si stanno dichiarando apertamente contrari a tutto ciò. Questa legge ha ricevuto una sonora bocciatura anche a livello europeo perché comporta rischi per la coesione nazionale e per le nostre finanze aumentando le diseguaglianze. Non ci sono benefici, se non per qualcuno che cerca di costruire il proprio consenso sulle spalle delle Regioni più povere.

Quali potrebbero essere le conseguenze pratiche per la Sardegna, da un punto di vista sociale ed economico?

L’autonomia differenziata impoverisce la Sardegna, le sottrae risorse essenziali per i servizi di base e va contro l’articolo 3 della Costituzione, secondo cui tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono uguali di fronte alla legge. La destra vuole spaccare l’Italia, indebolire il Sud e aumentare il divario tra le Regioni agevolando quelle più ricche. Questa è una legge iniqua e ingiusta che non solo peggiorerà ancora di più la sanità, l’istruzione, i trasporti, ma renderà più difficile la vita dei cittadini. La Sardegna si batterà con tutti gli strumenti possibili per difendere la Costituzione, i diritti, l’uguaglianza e la dignità dei sardi. Dalla Sardegna, passando per tante altre Regioni, faremo sentire che c’è chi dice no alla secessione dei ricchi.

Come? Il referendum può davvero ricompattare il centrosinistra e aprire crepe tra le destre?

Siamo pronti a impugnare la legge in Corte costituzionale, stiamo valutando di muoverci in tutte le sedi possibili per fermare questa riforma sbagliata. Credo che in questa battaglia in difesa dell’unità nazionale troveremo alleati anche nel centrodestra. Ci sono presidenti regionali che giustamente stanno evidenziando tutte le criticità di questa scelta. Sull’autonomia differenziata il centrodestra è già spaccato.

Questa legge è figlia della riforma della Carta fatta dal centrosinistra nel 2001…

Bisognerebbe aprire una riflessione anche su questo. Ma credo che il nostro impegno ora debba concentrarsi sul fermare questa riforma.

Passiamo ai 5Stelle: Beppe Grillo e Virginia Raggi sostengono che sia necessario tornare al M5S delle origini, quello del “né destra né sinistra”. Lei che ha vinto con una coalizione di centrosinistra cosa ne pensa?

Io non sarei entrata nel M5S se fosse stato quello delle origini. Vi ho aderito quando aveva già imboccato la strada del cambiamento, e capito che è un conto è stare solo all’opposizione, un altro è prendersi responsabilità di governo. Noi 5Stelle siamo ormai saldamente nel campo progressista, e io che ho fatto della mia storia politica una storia antifascista, sono nel Movimento anche per le sue battaglie di sinistra.

Lei la cambierebbe la regola dei due mandati? Grillo ha ridetto no, e Giuseppe Conte non la pensa poi così diversamente.

Io distinguerei. A livello parlamentare la rotazione può servire, perché fare più di due mandati può creare potentati. Però ritengo utilissimo mettere la propria esperienza a servizio dei territori o in Europa.

Ergo, permetterebbe ai parlamentari con due mandati di candidarsi nei Comuni e nelle Regioni e nelle Europee.

Assolutamente sì.

Come si rilancia il M5S?

Ricordando ai cittadini perché ci avevano votato, ossia per le nostre battaglie contro la povertà e la corruzione e per i beni comuni, come l’acqua pubblica. O per la nostra attenzione ai giovani, che abbiamo coinvolto in un apposito network.

C’è chi l’ha citata come possibile leader alternativa a Conte…

È una totale idiozia. Nessuno nel M5S ha un percorso come quello di Conte, che è stato due volte premier gestendo una pandemia, e che nelle Politiche ci ha portato a un risultato sorprendente. Vorrei meno ipocrisia, anche su questo.