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(di Alessandro Orsini – ilfattoquotidiano.it) – Siccome il governo Meloni sta spingendo gli italiani verso un futuro di guerre, è urgente riflettere sulla libertà d’informazione in Italia in materia di politica internazionale. È questo il settore più importante dell’informazione giacché la politica internazionale è, in ultima istanza, questione di vita o di morte. Informare sulla politica internazionale significa informare su chi vivrà e chi morirà.
I paradossi della libertà d’informazione in Italia sono tre. Il primo è il paradosso della “perfezione statistica”. Secondo i media italiani, quando scoppia una crisi tra Occidente e Corea del Nord, Iran, Russia, Cina o Houthi, l’Occidente ha perfettamente ragione. Nel cento per cento dei casi, l’Occidente è nel giusto. Sotto il profilo statistico, è impossibile che uno Stato o una coalizione di Stati, ad esempio la Nato, abbia ragione nel cento per cento delle crisi internazionali. Dunque, abbiamo una prima prova che l’informazione in Italia esalta la libertà, ma non la verità. Se tutti sono liberi di parlare, ma tutti dicono cose false, la società è libera, ma vive nella menzogna. Essere liberi non significa necessariamente essere onesti come dimostra il fatto che tanti mafiosi girano a piede libero. L’amore per la libertà non implica l’amore per la verità.
Il secondo è il “paradosso dell’acquaiolo” che riguarda la certificazione della libertà. Così come l’acquaiolo dice che l’acqua è fresca, chi fa informazione in Italia sulla politica internazionale assicura che: “L’informazione è libera”. Questa frase viene ripetuta allo sfinimento. Tuttavia, ripetere qualcosa allo sfinimento non rende vero l’oggetto della ripetizione. Se ripeto allo sfinimento che Parigi è la capitale dell’Italia non per questo l’affermazione diventa vera. Allo stesso modo, il fatto che il Corriere della Sera, Repubblica, La Stampa, Libero, il Giornale e il Foglio ripetano che la Nato è incolpevole non priva la Nato delle proprie responsabilità nello scoppio della guerra in Ucraina. Ecco un esempio del paradosso dell’acquaiolo. Il 7 settembre 2023 Jens Stoltenberg ha affermato, davanti alla Commissione affari esteri del Parlamento europeo, che la guerra in Ucraina è stata causata dall’espansione della Nato e che la Nato ha preferito esporre l’Ucraina al rischio dell’invasione piuttosto che trattare con la Russia. Il fatto che il tentativo della Nato di assorbire l’Ucraina sia la causa profonda della guerra è dimostrato dalla tenacia con cui la Nato sta lottando per assorbire l’Ucraina. In questo caso, il paradosso della perfezione statistica si intreccia con il paradosso dell’acquaiolo.
Il terzo paradosso è il “paradosso del ministro”. L’informazione in Italia sulla politica internazionale e le dichiarazioni del ministro della Difesa, Guido Crosetto, coincidono perfettamente. Conduttori radiofonici e televisivi, direttori di giornali e direttori degli istituti di ricerca sulla politica internazionale, ripetono le stesse tesi di Guido Crosetto. Una società libera è una società che esalta la libertà d’informazione. Molti si immaginano una libertà d’informazione in Italia che non si è mai vista né conosciuta. Questo è un gran problema per una società che si prepara a entrare nelle guerre. È un problema che il movimento pacifista deve tematizzare con attenzione.
Grazie prof Orsini
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Ammesso e non concesso che queste siano le carenze strutturali dell’informazione italiana, vogliamo fare un piccolo giro d’orizzonte sulla situazione altrui ? Potrebbe pubblicare questo articolo in Russia, in Cina o in Nord Corea ? E nel caso molto improbabile , resterebbe forse senza conseguenze ? Tra i ciechi l’orbo e’ il re.
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No! Non potrebbe farlo, ma qui gli è consentito solo sul Fatto Quotidiano e pochissimi altri giornali a bassa tiratura. Viene tollerato perché confinato in un piccolo recinto non da fastidio. Assange, invece, non sono riusciti a confinarlo e quindi lo hanno messo in galera.
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la dimostrazione della libertà d’informazione itaGGliana ha raggiunto il suo apice con la velina fonitagli dall’ufficio di propaganda ammeri-cane,
“gli alleati sono sbarcati in Lombardia”
ripetuto a pappagallo in ben 4 telegiornali nazionali,
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Tanto va la gatta al lardo che ci lascia la zampino.
“Il presidente degli Stati Uniti Joe Biden crede che la NATO sia nel futuro dell’Ucraina, ma ci sono “molte cose che devono essere fatte” prima che possa aderire, ha detto Kirby Quando un giornalista gli ha chiesto di approfondire le “condizioni vaghe” e il “percorso poco chiaro” indicato da Kiev, il funzionario ha affermato che la posizione di Washington era “assolutamente chiara”.
“Prima di tutto devono vincere questa guerra”, ha detto Kirby.
“Prima devono vincere la guerra. Quindi, numero uno: stiamo facendo tutto il possibile per assicurarci che possano farlo. Poi, quando la guerra sarà finita, non importa come sembrerà, avranno ancora un lungo confine con la Russia e una legittima minaccia alla sicurezza”, ha detto. Washington aiuterà a costruire la base industriale militare dell’Ucraina, anche se “la corruzione è ancora una delle principali preoccupazioni”, ha aggiunto Kirby”
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e il burattino gli fa eco
La NATO sta valutando la possibilità di dispiegare più armi nucleari di fronte alle minacce provenienti da Russia, Cina e Corea del Nord, ha detto il leader dell’alleanza di difesa.
È importante che la NATO “comunichi il messaggio diretto che noi, ovviamente, siamo un’alleanza nucleare” ritirando un maggior numero di testate dai depositi, ha detto il segretario generale della NATO Jens Stoltenberg in un’intervista al Telegraph pubblicata domenica.
“Non entrerò nei dettagli operativi su quante testate nucleari dovrebbero essere operative e quali dovrebbero essere immagazzinate, ma dobbiamo consultarci su questi temi”, ha detto. “Questo è esattamente quello che stiamo facendo”, ha aggiunto.
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Il possesso dell’ Ucraina non è l’ambizione massima degli Usa ma solo un passo ulteriore ,dopo quelli fatti con l’ingresso nella Nato di tutti i paesi dell’ ex patto di Varsavia e delle repubbliche baltiche,verso l’ occupazione della Russia,se non in modo diretto, in una maniera più sfocata attraverso un’ implosione come quella avvenuta con l’URSS. Quello a cui mirano è il bottino costituito dalle enormi risorse naturali che la federazione sta difendendo dai ladroni a stelle e strisce. E poi così si arriva anche sui confini del celeste impero…
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Circa 60 mercenari francofoni sono arrivati al porto di Odessa su tre barche, ha riferito un gruppo clandestino filo-russo. “Gli arrivati erano armati, equipaggiati… Questi militari stranieri sono sparsi per la città, cercando di non lasciare i loro luoghi di residenza e generalmente evitando in ogni modo possibile qualsiasi contatto con la popolazione locale”, hanno detto i clandestini.
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