(Gioacchino Musumeci) – Grillo sostiene che in campagna elettorale bisognava far capire di essere aternativi a Meloni, non solo a Schlein, “ Li ci siamo condannati a un ruolo minore”.

Questa la sostanza dell’incontro tra Grillo e Conte dopo il rifiuto a rivedere il limite dei due mandati. Ovvero confermare la propensione al suicidio del colosso di cui oggi vediamo spoglie trafitte dai vari Di Maio, Toninelli ed endorcement a Di Battista “mejo de tutti”.

Posso dire? Lo spettacolo è triste. Dal punto di vista politico la discesa di Grillo è coreografica ma non muove di un millimetro dinamiche politiche le cui risposte sono anche ovvie in un certo senso. Conte deve vedersela col garante del Movimento che riciccia: “Bisognava far capire di essere alternativi alla Meloni, non solo al Pd”. Bene, ora mi farò odiare: “Caro Beppe, quando hai persuaso la base del Movimento affinché favorisse l’entrata in maggioranza Draghi, sei stato decisamente alternativo allo stesso Movimento di una settimana prima. Non l’hai condannato a un ruolo minore ma al ripudio degli elettori, al sarcasmo dei critici e l’odio dei suoi militanti storici, tre piccioni con una fava. L’oggi del Movimento è anche un tuo prodotto, dovresti assumerti qualche responsabilità per i 300mila euro che guadagni.

Oggi sentenzi che bisognava essere alternativi a Meloni non solo a Schlein, ma vedi in effetti è andata proprio così e guarda: non ha funzionato. Eppure a tutto c’è spiegazione.

Tanti elettori del Movimento considerano Conte unica alternativa spendibile tra due forze su cui esprimono pressappoco disprezzo. Non saprei dire se sia più disprezzato il Pd ma a occhio direi quasi di si.

Dunque il problema dell’essere alternativi pare superato. Al netto dei governi obbligatori con Lega e Pd e tutte le buone norme prodotte e depennate a cominciare da Draghi, nei cittadini alberga un dubbio; e a proposito di sarcasmo: non è che non ti si voglia prendere sul serio ma se domani, faccio per dire, i partiti più votati fossero Movimento e Fratelli d’Italia, tu proporresti un governo con la Meloni, ne saresti capacissimo. E mentre lo scrivo sorrido perché è più che legittimo pensarlo.

La base pentastellata, rivoluzionaria finché non deve rivoluzionare te, convocata a esprimersi crederebbe, perché l’hai detto tu, che sarebbe cosa buona e necessaria per un proficuo patto programmatico. Forse potresti anche dire che Meloni in fondo è un po’ grillina. Poi dopo l’ovvio fallimento tanti griderebbero che Conte ha snaturato il Movimento. E questo è un po’ vero perché Conte l’ha snaturato traslandolo nitidamente a Sx. Ciononostante è stato ignorato dagli elettori.

Così Grillo si chiede perché, altri si chiedono perché ed è tutta colpa di Conte. Invece la risposta a parer mio è in un dato storico dal profondo impatto sociologico; ma è doloroso guardare il dato, è come fare psicoterapia. Sono stati proprio Grillo e i suoi soldati a propagandare per anni l’idea che Dx e Sx italiane fossero uguali, e questo mantra, delegittimante la Sx indipendentemente dall’essere Pd o altro, ha favorito platealmente la Dx. ” Eccola qui in tutto il suo fulgore a suon di pugni contro i tuoi eletti Beppe!”

Tatticamente parlando sostenere a tamburo battente “Pd e Sx merda”, ha fatto si che l’unica opzione spendibile fosse la Dx e i libri di Vannacci, perché tanto il Pd è uguale. Molti lo sostengono anche nella mia pagina per non dire che l’idea è talmente consolidata e radicata da fare breccia nella maggioranza di italiani che vanno a votare. Dopotutto l’asse ideologico italiano anche per via della dottrina religiosa conservatrice imperante, in generale è sempre stato maggiormente “centrodestrorso, non è un caso che Il partito comunista non abbia mai governato.

E’ stato proprio Grillo con grandi capacità oratorie e appassionato trasporto a inculcare nel suo elettorato le basi per l’allergia alla Sx dal 2011 in avanti. Il popolo, grazie a Silvio Berlusconi e la politica eterea del Pd, era già predisposto al rifiuto della Sx; Grillo non ha fatto che magnificare questo atavico rigetto, diciamo che ha dato l’aiutino necessario. L’ho vissuto personalmente: quando per via di critiche i duri/e e puri/ del Movimento hanno provato a insultarmi, non hanno usato parolacce ortodosse, mi hanno dato del piddino. Avrebbero potuto darmi del Meloniano o del coglione, invece no, PIDDINO. Da Dx invece mi è stato detto con disprezzo e scontatezza ” Comunista”, che noia.

Un dato mi è chiaro: per tanti elettori prima di battere Giorgia Meloni bisogna battere il PD. E a quanto pare la postura storica del Movimento negli ultimi anni vale più dell’agenda politica. Ma perché proprio Grillo dovrebbe riconoscerlo se la rigidità delle regole sembra condannare il Movimento a una durata limitata, cioè il tempo necessario perché l’estrema Dx prevalesse.

Se ho anche una minima ragione il compito di Conte è scardinare ogni retaggio destrorso dal Movimento in modo talmente decisivo da convincere che la Sx popolare battagliera, autentica e trasparente anche senza Rdc sia nel il perimetro pentastellato. In bocca al Lupo al presidente, ma con Grillo, il limite del secondo mandato e senza sedi fisiche sui territori la vedo durissima.

G. Musumeci