SCENE DA FIGHT CLUB – L’onorevole 5Stelle mostra la bandiera a Calderoli e viene circondato: il leghista Iezzi lo prende a pugni in testa
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(DI WANDA MARRA – ilfattoquotidiano.it) – Prende la rincorsa, Igor Iezzi, che della Lega è vice capogruppo vicario e che si fregia di competenze da costituzionalista. L’emiciclo di Montecitorio vota l’Autonomia. Iezzi salta il mucchio, composto da colleghi e commessi, arriva a cercare Leonardo Donno (M5S), che qualche spintone l’ha già preso da Mollicone (FdI), gli assesta uno, due pugni in testa. Lui cade. Il gruppo è composito, si intravedono Candiani (Lega) e Ricciardi (M5S). Qualcuno punta il dito contro Enzo Amich, anche lui FdI, un passato nella Folgore. Un commesso è già per terra. Lui, Donno, esce fuori in sedia a rotelle. All’origine di una rissa della quale difficilmente si ricordano precedenti, alla Camera, era stata proprio la provocazione del grillino, che era sceso per portare il Tricolore a Roberto Calderoli. Richiamato dal presidente Lorenzo Fontana (Lega), non s’era fermato. E dunque arrivano le botte. Per Iezzi c’è l’espulsione, ma la Camera continua ad assomigliare a una curva ultrà, con risse piccole e grandi che vanno avanti fino a tarda sera.
Il Pd aveva chiesto martedì alla maggioranza di fermarsi sul voto della riforma, visto il risultato al Sud, che ha premiato proprio i dem e penalizzato la maggioranza. Un segnale, secondo la segretaria Elly Schlein, che l’Italia non è d’accordo. Aveva iniziato Marco Sarracino (responsabile Mezzogiorno Pd) con gli interventi battaglieri in aula. Ma ieri è stata una giornata nella quale la tensione è cresciuta per tutto il giorno. Le opposizioni hanno attaccato a testa bassa senza fermarsi. La Lega ha dovuto incassare, per stare nei tempi. Alla fine, nel pomeriggio, il centrosinistra ha esposto il tricolore. Poi ha iniziato a cantare Bella ciao.
A quel punto, i nervi sono iniziati a saltare. Il deputato leghista Domenico Furgiuele fa il segno della x con le mani, che molti interpretano come il segno della Decima Mas, per dire no alla canzone. Quel che è certo è che Fontana lo espelle. Lui la spiega così: “Sicuramente il mio era un no a Bella ciao perché non è una canzone che rappresenta tutto il popolo italiano”. E aggiunge: “In ogni caso posso fare quello che voglio, era un gesto come quello che fanno i giudici a X Factor”.
Donno alla fine si riprende, ma accusa: “Ho preso un pugno che mi ha sfiorato la faccia dal deputato Iezzi, altri ci hanno provato come Mollicone, Candiani. Poi sono arrivati tanti altri, i commessi… io sono crollato, facevo fatica a respirare. C’è un referto medico… Ho preso calci e un pugno nello sterno. Ho rischiato, mi sono spaventato tantissimo. Ho fatto 7-8 elettrocardiogrammi, mi hanno misurato la pressione”. Da Donno e Candiano arrivano le accuse: “Donno ha simulato l’aggressione si vergogni”. Mollicone a sua volta accusa Ricciardi.
“Clima di violenza, impossibile riprendere i lavori”, denuncia Elly Schlein. “Non passeranno”, affonda Giuseppe Conte. Nel frattempo si riunisce la capigruppo. Le opposizioni non hanno intenzione di tornare in Aula, senza provvedimenti. Fontana fa sapere che sono stati acquisiti i filmati per accertare nella loro interezza i fatti e adottare ulteriori provvedimenti. Nel frattempo, i lavori vengono sospesi. La ripresa è prevista stamattina alle 9.30. Ma intanto, la rissa va avanti. Stavolta il racconto è di Fabio Pietrella (FdI): “Stavo cercando di stemperare gli animi con Gnassi, ho fermato Toni Ricciardi del Pd. Lui mi ha dato due stampelle sul petto”. Più o meno negli stessi minuti Marco Padovani (FdI) ricorda in Aula Stefano Bertacchi, “figura storica e significativa della destra veronese”. E conclude: “Presente!”, con chiaro riferimento al gergo fascista. Nico Stumpo (Pd) tira una sedia. Espulso.
Una certa fibrillazione nella maggioranza c’è, ma il Carroccio non ammette ripensamenti, ritocchi o anche solo rimandi. L’obiettivo è arrivare al voto se non stasera, domani. In questo clima, il capogruppo dei meloniani, Foti, non trova di meglio che prendersela con la Schlein, seduta su un divanetto della Camera: “Così non si fa, volete rovinare il G7”.
Mai avvicinare il tricolore a un leghista, che lo userebbe come carta igienica. La puza de mierda scatenerebbe la mandria di fascisti, come l’odore del sangue manda in frenesia un branco di pescecani.
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Questi PAGLIACCI sono riusciti a prendere il 9% del 50% degli aventi diritto.
Sono qui a rovinare l’Italia non contenti di avere già compromesso la democrazia con il Porcellum.
E menano gli oppositori, visto che fino a prova contraria una bandiera NON è un’aggressione, anche se a questi buzzurri il bianco e il rosso non piacciono.
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in un Italia fascista vince chi ha più forza. Giusto che le repubbliche del nord abbiano l’autonomia.
i terroni imparino a votare 🤷♂️😂
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Giusto! E aggiungo:
Si el polentòn d’Itaglia
savèa chi ben votare
s’era tuti Canaglia
Banana e Bobbolare 🤪😄
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Resto sempre dell’ opinione di mio nonno che diceva i fascisti buoni sono solo quelli appesi.
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guardando il video, raccapricciante ovviamente, si vede un uomo con una bandiera italiana che viene aggredito da un congruo stuolo di mentecatti fascisti, via via sempre più numerosi! Bella scena edificante!! Bella la democrazia italiana! Complimentoni 👏🏻👏🏻👏🏻👏🏻👏🏻!! Ah ma la genia ancora zitta sull’accaduto!!
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La genia se sta’ a fa’ i bicchierozzi de vino del muscolone insieme a tutta la banda G7 che c’ ha messo col ¢ulo per terra
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Dimenticavo che domani si aggiungerà all’ allegra compagnia il frociaggiologo proveniente dallo stato pontificio.
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Il problema non è tanto che in certe occasioni anche in Parlamento ci siano state minacce fisiche e anche botte prese e date. Non va bene per il decoro delle Istituzioni ma in fondo questo “decoro” è già stato sporcato da altri aspetti comportamentali e soprattutto di sostanza. E il problema non è neppure lo scalmanato Iezzi che in modo troppo appariscente prova a dare colpi in testa al Donno di turno ( tra l’altro non è lui che manda al tappeto il 5stelle, ho visto il filmato, Donno viene ricolpito pochi secondi dopo da mano indecifrabile, quando Iezzi è più lontano). Che poi detto tra noi, sommessamente, se fossi stato Donno…Iezzi a casa da ora in poi dovrebbe tornare con le guardie del corpo belle nerborute. E nemmeno se la caverebbe…
Il vero problema è Mollicone e quelli come lui, non tanto perché accusano Donno di “simulazione” ma perché dovrebbero spiegare perché proprio lui o loro, che hanno fatto della Bandiera italiana una retorica continua, abbiano considerato offensivo o provocatorio tale da scatenare il putiferio il gesto di un deputato che scende dal Transatlantico per avvolgere un Ministro col Tricolore.
Mistero che dice tantissimo.
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Occhio che si sono sentiti provocati da “Bella ciao”.
Secondo Crippa, è una canzone comunista, ed è meglio la Decima mas che Bella ciao.
Il mondo rovesciato.
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Io non mi meraviglio più di niente.
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squadrismo fascio leghista in parlamento ai tempi della autonomia differenziata e del premierato…… Sarà combattuto per te con l’astensionismo. W l’Italia!
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“All’origine di una rissa(!) della quale difficilmente si ricordano precedenti, alla Camera, era stata proprio la provocazione del grillino (!!), che era sceso per portare il Tricolore(!!!) a Roberto Calderoli.”
Wanda Marra, che cz scrivi!?!
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Ma poi è niente: pensa se dovessero ammettere che è finito il caffé:
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Pubble:
E Rubboli:
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