REGIONI E INCHIESTE – I partiti coinvolti non sembrano essere stati puniti

(DI VINCENZO IURILLO – ilfattoquotidiano.it) – L’abbandono della questione morale in politica è plasticamente certificato da un dato: nei territori attraversati dai peggiori scandali, gli elettori, o meglio quei pochi elettori che nonostante la disaffezione e lo scoramento sono comunque andati a votare, hanno continuato a premiare i partiti coinvolti, sempre gli stessi. Sarà perché, come dicono analisti e politologi, la politica tutta ormai è screditata, sarà per il calo di parte dell’opinione pubblica nell’operato della magistratura, sarà per gli anticorpi alla corruzione che, per molti, gli italiani non hanno più.

Lo insegna anche la vicenda di cronaca più croccante, gli arresti e le indagini sul voto truccato dalla ’ndrangheta a Reggio Calabria in favore del Pd e di Fratelli d’Italia. Inchiesta che attraversa sia le elezioni regionali del 2020 che le Comunali del 2021. Carte che raccontano un mondo identico a se stesso da venti anni, nel quale destra e sinistra si spartiscono le preferenze della criminalità organizzata ricompensata con appalti e protezioni. A Reggio Calabria, Forza Italia ha fatto il boom alle Europee, sfiora il 29% e supera in tromba il Pd e FdI, secondo e terzo partito, fermi rispettivamente al 19,2% e al 18%. Astensione vicina al 60%.

Nella Liguria della corruzione intorno al porto di Genova, con l’imprenditore portuale Aldo Spinelli a finanziare il governatore Giovanni Toti, la Lega di Rixi e il Pd di Burlando per ingraziarsi piaceri e ottenere aiuti di tipo politico sulle concessioni portuali e su alcune avventure immobiliari poi non andate a buon fine, l’elettorato ha continuato a votare i soliti noti. E infatti FdI resta il primo partito con il 26,7% e il Pd viaggia su un abbondante 26,2%, quattro punti in più delle elezioni politiche 2022. La Lega supera l’8%, come due anni fa alle elezioni politiche, numeri simili li strappa Forza Italia, che invece va meglio.

Invece quanto ha influito sul voto in Piemonte l’inchiesta sull’85enne dem Sasà Gallo, ex craxiano, ex manager della concessionaria autostradale Sitaf, sopravvissuto ai fulmini della Prima Repubblica e indagato per estorsione, peculato e violazione della normativa elettorale nell’inchiesta di Torino sulle infiltrazioni della ’ndrangheta negli appalti della A-32 Torino-Bardonecchia? Le urne direbbero: poco o nulla. Anzi. Alle Europee il Pd, secondo partito, ha conquistato un buon 23%, due punti sopra il risultato delle Politiche. Anche qui Fdi è sopra tutti, al 30%, Lega – terzo partito – poco sopra il 10%.

Saltiamo in Sicilia. Anche qui siamo ad aprile, quando la Procura di Catania sfodera le manette al culmine di una inchiesta sul il patto di “degenerazione affaristica” fra amministratori di Tremestieri Etneo e fiancheggiatori del clan Santapaola-Ercolano. Per voto di scambio politico mafioso viene arrestato il sindaco, Santi Rando, per corruzione aggravata viene sospeso il vicepresidente regionale Luca Sammartino, Lega (dopo trascorsi tra Udc, Pd e Italia Viva). A maggio nuova indagine a Palermo e divieto di dimora per l’ex presidente dell’Ars ed esponente di spicco di Forza Italia, Gianfranco Miccichè: truffa e peculato per l’auto blu utilizzata come un taxi, e il Gip disvela tracce di un altro procedimento per induzione indebita durante le elezioni regionali e Politiche 2022. Come hanno votato quei pochi siciliani che si sono recati alle urne? Gli azzurri si sono confermati ancora una volta il primo partito, con un ottimo 23,7%, FdI – secondo – ha superato il 20%, la Lega è calata parecchio, come in tutta Italia, ma ha ottenuto il 7,5%: la maggioranza del governatore Renato Schifani può dormire sonni tranquilli.

E la Puglia delle inchieste sul voto di scambio tra Bari e provincia, terremotata dall’arresto di Alessandro Cataldo e dalle dimissioni della moglie assessore regionale Anita Maurodinoia, commissione d’accesso e polemiche per le foto del sindaco Pd Antonio Decaro con la sorella del boss di Bari vecchia, e le diverse versioni sul punto del governatore Pd Michele Emiliano? Decaro, totalmente estraneo alle indagini, riguardanti una eletta nel centrodestra, ha fatto il boom di preferenze ed è volato in Europarlamento. Il Pd grazie al suo traino ha raccolto il 34%, primo partito, davanti a FdI (27%) e al M5s (14,1%), con un’affluenza del 43%, sette punti inferiore al 2019. Alle Comunali di Bari il candidato sindaco dem, Vito Leccese, ha sfiorato la vittoria al primo turno.