(di Andrea Scanzi – ilfattoquotidiano.it) – Le elezioni più prevedibili degli ultimi 78 secoli si sono concluse con i risultati più prevedibili degli ultimi 78 secoli. Nulla è più noioso (e talora schifoso) della politica (politicante) italiana.

Neri. Trionfo. Chi pensava a un crollo della Meloni vive su Marte. Governerà con agio fino al 2027, e più crescerà l’astensione più vincerà facile (perché l’astensione colpisce tutti tranne lei). Meloni calerà d’ora in poi (le Europee portano sfiga rara), ma con più lentezza di Renzi e Salvini. Voto 9.5.

Rosa. Vanno oltre ogni aspettativa. Molti, alla fine, hanno scelto il partito più grosso tra quelli all’opposizione (per timore di disperdere il voto) e l’appoggio dei “fedeli alla linea” ha protetto il partito dall’esplosione dell’astensione. In più il tema “pacifismo” non è stato minimamente decisivo. Voto 7.5.

Gialli. Crollo prevedibilissimo. I 5 Stelle hanno sempre fatto schifo alle Europee, anche quando erano forti: figurarsi adesso. Non sono più attrattivi. L’astensione punisce anzitutto loro (hanno elettori molto esigenti). Conte da solo non può fare miracoli. Molti, alla fine, tra 5 Stelle e Fratoianni hanno scelto i secondi. E il M5S ha pure pagato i continui distinguo col Pd: gli anti-Meloni vogliono unità, e i grillini sono parsi troppo individualisti. Voto 3.

Azzurri. Sfiorano il 10% e ottengono l’unica cosa che gli interessava: arrivare davanti a Salvini. Siamo messi così male che, in mezzo a questi “statisti”, uno come Tajani sembra quasi Churchill. Ciao core. Voto 6+

Verdi (finti). Salvini è un leader politicamente morto dal Papeete 2019, e per attutire il crollo verticale ha dovuto affidarsi a Vannacci (che ha puntualmente fatto il botto, perché l’Italia è piena di ignoranti e dunque di votanti di Vannacci). Ricordiamolo da vivo. Voto 3.5.

Rossi. I grandi vincitori dopo Meloni, e per certi versi prim’ancora del Pd. Hanno conquistato gli indecisi (a danno di M5S e Santoro) e si sono giocati bene ogni mossa (grazie a Fratoianni e nonostante Bonelli). Se il Pd fosse sveglio, dedurrebbe dal loro risultato che l’unica alleanza possibile è quella spostata molto a sinistra e poco al centro. Voto 8.

Ciambellone Bugiardo e Radicali (poco) Liberi. Patetici. Si erano comicamente autodefiniti Stati Uniti d’Europa, e gli elettori gli hanno ricordato la loro gigantesca inconsistenza. Renzi, dal 2016, è vivo solo nei giornaloni (e in Arabia Saudita), mentre nel mondo reale sta sulle palle anche ai daini. Una ciurma inutile come le spalline negli Ottanta. Voto 1-

Quell’altro di Centro. L’eternamente tronfio Calenda resta bravissimo in una sola cosa: perdere. L’avranno capito, Pd e giornaloni, che inseguire Renzi e Calenda significa inseguire il nulla? (No). Voto 1+

Colombi. Pleonastici, anacronistici e autoreferenziali. A cosa è servito il movimento di Santoro, a parte riportarlo in tivù e disperdere un 2% di voti? Voto 2.

Casi Umani Riuniti, Dux di Terni e Rosso-Bruni Complottari. Una ghenga caciottara e cacofonica, novaxista e oscurantista, satura di Castelli (ahahahah), Rizzo, Paagone, Cunial, Adinolfi, De Luca, Bandecchi etc. Mandateli al circo a sculacciare i billi, dài. Voto 0.

Astenuti. La maggioranza del Paese, composta da menefreghisti (ci son sempre stati) e delusi (anzitutto grillini). Provare schifo per questa politica è sacrosanto, ma chi sta a casa regala il Paese alla Meloni. E a dirla tutta avrebbe anche un po’ rotto i coglioni. Voto -12.

Ecco il “Confirmation Bias”. Molti anti-meloniani pensavano che Fratelli di Fascio sarebbe crollato perché credono che il mondo reale coincida con la loro bolla: Fatto, La7, Nove, Report eccetera. Uscite dalla bolla, ragazzi: il mondo reale è pieno di ignoranti, evasori fiscali, vannacciani e gente che se ne sbatte della questione morale. Anche per questo Meloni vince.