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Ora Conte cerca una exit strategy e valuta l’addio
IL TIMORE: “IMPLODE TUTTO” – “Non farò finta di niente”, ripete. Però non ha alternative: su Appendino pesa la sentenza in arrivo
(ilfattoquotidiano.it) – Forse è uno sfogo, forse una minaccia, forse una mossa per vedere l’effetto che fa. Sta di fatto che nelle scorse ore, di fronte ai numeri che suonavano la canzone della disfatta, Giuseppe Conte ha ventilato le dimissioni da presidente del Movimento. Lo ha fatto di fronte ad alcuni dei big radunati domenica nella sede di via Campo Marzio a Roma, a pochi passi dalla Camera. Lo ha scandito in qualche conversazione; “Non farò finta di niente”. Ma per ora non è andato oltre l’ipotesi del terzo tipo. “L’abbiamo fermato” sussurra un big. “Non è il momento dei colpi di testa” conferma un altro maggiorente. Non è tempo di lasciare andare l’avvocato. Anche se il Movimento è scivolato di poche schede sotto il dieci per cento, minimo storico in una tornata nazionale, un 9,99 che a un deputato è parso di “cifra da sortilegio, roba da esorcismi”. Anche se il Pd l’ha più che doppiato e al Nord i 5Stelle arrancano ovunque anche dietro gli ex piccoli di Avs e anche se alla fine il M5S manderà in Europa appena otto eletti, a fronte dei 14 del 2019.
Per adesso Conte bisogna tenerselo stretto, hanno pensato certi big: pure per scarsità di alternative. Poche, e complicate. Partendo dall’ex sindaca di Torino, Chiara Appendino, ora vicepresidente del Movimento, che nonostante le smentite un mezzo pensiero lo avrebbe anche fatto alla successione, ma solo eventualmente in accordo con Conte, a cui non rifilerebbe mai un colpo basso. Di certo è un volto conosciuto, ha cordiali rapporti con tutte le anime del Movimento, e sarebbe una donna leader, terza incomoda nella partita tra Giorgia Meloni e Elly Schlein. Ma da qui a pochi giorni, il 17 giugno, Appendino attende una nuova sentenza per gli incidenti in piazza San Carlo a Torino, nel giugno 2017, in cui tre persone rimasero uccise, una maledetta calca che turbò il suo mandato da sindaca. Ci sarebbe poi l’ipotesi del grillino dei grillini, Roberto Fico (magari in ticket con Stefano Patuanelli, vagheggiava ieri qualcuno nel corpaccione parlamentare). Ma l’ex presidente della Camera non spinge affatto per il cambio, non ne ha alcuna voglia. E allora? E allora resta l’ipotesi che significherebbe guerra dei mondi a 5Stelle, Virginia Raggi, l’ex sindaca di Roma che con l’ex premier non ha mai legato (eufemismo). Lei, che domenica era ai banchetti di Schierarsi, l’associazione di Alessandro Di Battista, l’ex big con cui condivide l’ostilità verso il Pd. Altra donna di peso, per la politica che ha finalmente cambiato verso nei posti in vetta. Ma è tutto aleatorio. Al vertice dovrebbe restare l’avvocato, il Conte ferito dalle urne. Nel Movimento non erano ottimisti alla vigilia delle Europee, sentivano l’astensione che montava, “e poi non avevamo nuove parole d’ordine da raccontare” ammettono. Ma un tracollo così ha sorpreso quasi tutti. Pure lui, l’ex premier, che l’addio l’ha ventilato. “Ma Giuseppe teme di far implodere il M5S con un suo passo di lato” dice un contiano.
Però è la prima volta che si parla di dimissioni, da quando nell’agosto 2021 venne eletto presidente del Movimento, dopo essere stato a un passo dal fondare una sua lista, vista la frattura con Beppe Grillo. Poi Luigi Di Maio e Fico li convinsero a una tregua armata, e l’ex premier rimase dentro, da numero uno. Con Grillo il garante, che tace di fronte al tracollo. Mentre in serata l’ex premier ha riunito i vertici per una conference call, e stasera terrà un’assemblea congiunta con i parlamentari. Ieri sera ha soprattutto ascoltato, assicurano. E i dirigenti non sono stati teneri. “Il Pd aveva candidature di peso” gli hanno fatto notare, a ribadire la debolezza delle liste del M5S. E da qui è stato facile riproporre il tema dei due mandati, tegola di cui quasi tutti gli eletti invocano la cancellazione. In queste ore si parla anche di un nuovo voto sulla sua leadership, “ma è una cosa che fece già Di Maio” storce la bocca un veterano. Di sicuro serve un segnale, politico, e questo l’avvocato lo ha capito benissimo. Quale, si vedrà.
Campagne Salario minimo, no al premierato e poi la pace: ricominci dalle “cose da fare”
(Antonio Padellaro) – Dal Reddito di cittadinanza alle leggi di contrasto alla corruzione, all’abolizione dei vitalizi dei parlamentari (e tanto altro ancora) è difficile ricordare un movimento politico che, come il M5S, abbia saputo “dire” e poi “fare” con assoluta coerenza quelle riforme che hanno cambiato la vita di milioni di italiani. Ma se oggi mi dicessero di citare dal programma del Movimento una sola cosa capace di coinvolgere e mobilitare i cittadini e gli elettori con lo stesso entusiasmo del passato, non saprei cosa rispondere.
Sono io poco informato? Oppure quell’impetuoso vento di cambiamento ha smesso da tempo di soffiare nelle vele Cinque Stelle? Perché allora non riprendere, o intraprendere, subito e con vigore come reazione alla sconfitta cocente, una campagna martellante puntando su tre battaglie di grande impatto, lasciate a sonnecchiare?
Sul salario minimo presidiando il Parlamento italiano. Per la pace in Ucraina assediando le istituzioni europee. Contro il premierato della Meloni organizzando fin da ora una massiccia campagna per il No. Soltanto se il Pd si dicesse d’accordo (così come Verdi e Sinistra e chi ci sta) si potrebbe poi pensare a costruire un’alleanza politica. Stando sulle cose da fare. Dopo e non prima.
Antonio Padellaro
Assediato Ha tutto l’establishment contro, mollare ora l’avvocato sarebbe un errore
(Barbara Spinelli) – Il Movimento 5 Stelle sta perdendo forza: questo il verdetto del voto europeo.
Lo ha assediato una vastissima alleanza, composta da partiti e giornali che per pigrizia mentale e conformismo sono usi a liquidarlo come partito populista, inaffidabile, responsabile d’aver rovinato la finanza pubblica col Superbonus. Ha giocato contro di lui il partito unico della guerra regnante nell’Unione europea, che in Italia comprende tutti i partiti dell’establishment e che ha bollato Conte come filorusso, filocinese, filo-Trump. Se il timore di una guerra mondiale fosse davvero forte, tra gli italiani, Conte avrebbe avuto più voti. Se i politici contrari all’invio di armi sempre più offensive a Kiev collaborassero, la loro influenza aumenterebbe.
Non mancherà, nel Movimento, chi vorrà scaricare Conte. Non perché troppo ostile al Partito democratico, ma perché troppo ben disposto. Quel che ci vorrebbe è più presenza nei territori, e una pedagogia meno propagandistica e risentita su temi come la guerra, il clima o il Superbonus. Dicono gli opinionisti che Conte si radicalizzerà. È già radicale quanto basta. Liberarsi di lui sarebbe per i 5 Stelle una micidiale regressione.
Barbara Spinelli
Futuro la marginalità non è definitiva: ci sarà bisogno di battaglie identitarie
(Marco Revelli) – I 5 Stelle ci hanno abituati a considerarli un po’ come i gatti che hanno molte vite: hanno avuto grandi exploit e grandi cadute, le Europee non sembrano fare molto per loro e ancor meno le Amministrative, quindi non è facile estrapolare un dato definitivo.
Certo, questa volta il risultato è particolarmente pesante e preoccupante perché avevano un’ottima causa, quella pacifista. Ma non credo che la loro sia una rotta segnata verso la marginalità. La pace sarà ancora centrale così come la battaglia contro lo scasso della Costituzione voluto dal governo con il premierato. Si tratta di battaglie epocali su cui ci si qualifica e in cui ci sarà bisogno di un’unità di forze molto convinta. Sempre con Conte leader?
Credo che Conte abbia svolto bene il ruolo nella sua posizione istituzionale da presidente dl Consiglio, ma come leader mi sembra meno “corporeo”. E la battaglia politica si fa anche coi corpi, con la piazza, con la presenza, con un linguaggio meno forbito a volte. In questa campagna elettorale c’è stata forse anche un po’ di presunzione, per esempio nella rottura a ogni costo con il Partito democratico a Bari. In questo momento però non so se ci siano altre opzioni concrete per la guida del Movimento.
Marco Revelli
Conte, per il quale politicamente ho stima pari a zero, non è a nessun bivio e non deve stare a sentire chi gli dice di dimettersi. Ha semplicemente sbagliato la campagna elettorale, può capitare, è successo ad altri e continuerà a succedere ad altri. Punto. In politica si impara anche dagli sbagli.
Ma guarda te se devo essere io a difendere Conte.
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l’orgoglio ferito di una grande persona.. cosa deciderà… Io gli consiglierei di lasciare tutto, di vivere la sua vita e di tornare alla sua vita, alla sua famiglia, al suo lavoro, alla sua università, gli italiani non si meritano una persona così speciale, così grande.. era stanco ieri sera e affranto! Sappia presidente Conte che è stato il migliore che io ricordi, con onore e disciplina dalla parte giusta! Grande grandissimo rispetto per una persona così!!
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Sono d’accordo Mokj 🙂 ma non me lo auguro
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farà ciò che più sarà giusto per lui.. l’Italia è un paese ingovernabile e combattere il sistema è impossibile credo… Sono molto triste perché so che qualcosa cambierà….
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🤗
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che palle Moki , abbiamo capito che sei perdutamente una bimba di.Conte , ma ti annuncio che non ti sposerà, poi fanne quello che vuoi ,Conte può essere jn ottimo presidente de consiglio ma non un capo partito. Non ha le pall per fare il.bastardo lavoro che faceva Grillio !
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Che c’è? Cenato pesante? 😒
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la nonna di Conte altro che bimba! Mi dispiace sei un po’ cinica in questo frangente.. a me dispiace molto per la persona perché vale molto e non meritava questa sconfitta.. tutto passa anche questo dispiacere sicuramente ma ora è ciò che provo..
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Non so se Conte e` una grande persona, credo sia una persona perbene, cosa che raramente e` stata considerata un bonus in questo paese, almeno non finche` si e` in vita. Per un periodo storico relativamente breve Conte e` riuscito a trasmettere questa caratteristica che e` stata percepita, insieme al movimento da lui guidato, come una qualita`. Ma nella nostra societa` ed ancor di piu` nella nostra politica queste digressioni dalla melma , dal doppiogiochismo dalla disonesta` innalzata a virtu` sono letali ; persone come questa hanno vita breve, ancor piu` corta se in nome di coalizioni sballate e innaturali si presta il fianco al fuoco di fila dell’establishment economico, geopolitico, mediatico ecc. Il fatto poi d’aver tanto annunciato e mai iniziato un processo di radicamento sul territorio e` stato un errore non da poco. Credo che da solo non riuscira` a raddrizzare una barca semiaffondata, ma trovare nuovi Di Battista, Raggi, Fico ecc. non e` semplice. In parlamento puo` contare su persone altrettanto specchiate come Scarpinato e De Raho, ma nelle piazze, per strada ci vorrebbero persone come quelle sopracitate.
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La delusione più cocente e paradossale? Conte non è stato sconfitto dai suoi avversari, la Meloni, Renzi, Elly o Salvini, ma dai suoi! Perché per distruggere qualcuno che può realmente rappresentare un pericolo, altrimenti non si spiegherebbe il linciaggio continuo, basta convincere chi dovrebbe sostenerlo che sia lui il problema……Mentre le responsabilità non sono mai esclusivamente di uno, e tolto di mezzo lui, tutto va liscio come l’ olio…..io credo sia una semplificazione che denota una scarsa capacità di comprensione delle dinamiche molto più complesse del consenso….ed in Italia sono particolarmente complesse! Io spero che si dimetta, per lui…..gli italiani amano altro tipo di personaggi, Berlusconi lo aveva perfettamente capito ed il dopo è stato solo il prodotto di quella “felice” intuizione! Come dire, c’è stato un tentativo di cambiamento, un conflitto, ed hanno vinto i suddetti, e senza alcun merito…..E’ il sistema ,bellezza, che vince sempre!
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la stanchezza mi assale ,e scrivo scottamente , e d altronde il.t9 fa il sui sacrosanto lavoro, e poi di discutere di ai , c è da sempre, solo che adesso con vaselina incominciano a introdurre più a fondo !
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Paraponziponzipó! 😄
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non è più il mov rivoluzionario di Gianroberto (allora i sindaci di roma, livorno, torino, civitavecchia e molte altre città e paesi non avevano bisogno di fare alleanze col pd-l o altre congreghe corrotte…).
dopo di lui i traditori hanno preso il sopravvento fino, addirittura senza vergogna, ad entrare nel draghistan dei “grillini” “vile affarista” e “cingolato” che smantellarono (evidentemente col consenso dei “traditori” visto che sostennero la “restaurazione” del malaffare) quello che aveva fatto di buono conte…!
conte non ha alcuna colpa se non quella di aver voluto, a tutti i costi, diventare presidente di un “partito” zeppo di traditori…!
un ex attivista tra i seimila e passa, traditi, che andarono via “spintaneamente” sotto l’incalzare di quei traditori che, poi, trovarono casa e furono candidati…, anche, dal pd-l.
lo stesso pd-l con cui conte ha continuamente voluto allearsi.
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Da un certo punto di vista spero che Conte si dimetta perché sono troppo curioso di vedere chi mettono al suo posto e soprattutto cosa si inventa. L’ho già ripetuto nell’articolo di Travaglio, é ora di finirla con questa storia dei 2 mandati e candidati decisi da quattro amici al bar. In Sardegna ha vinto la Todde perché si era distinta nei governi Conte e Draghi é un personaggio conosciuto oltre a essere una persona preparata. Ma secondo voi un elettore normale sogna di più con candidati tipo Todde, Scarpinato e De Raho o Tizio Vattelapsca e Caio Vaiafartifriggere. Grillo o chi per lui si deve convincere che la vita non é qualcosa di statico bisogna sapersi adattare e quello che andava bene nel 2009, 2013 e 2018 adesso non funziona più.
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intanto tentenna dovrebbe cominciare a fare le pulizie di primavera, gettare nella spazzatura tutto il ciarpame che ha d’intorno, cominciando da casalino fico crimi e tutte le cariatidi che sono rimaste attaccate al carrozzone, compresa l’appendino e patuanelli,
smetta di corteggiare il PD e la nasona e umilmente cominci a servire ai tavoli e lavare i piatti e bicchieri ai banchetti di Schierarsi, imparerebbe qualcosa di utile.
Ma credo che il suo compito sia la totale demolizione del fu mv5s come la sua indole pdina gli chiede
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E chi metteresti al loro posto? Perché siamo tutti capaci di distruggere e costruire invece…..?
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E lo chiedi a Cagliostro? Chiedilo alla Meloni: hai visto mai… Il dramma è che non vi rendete nemmeno conto di non essere stati che voi quelli CAPACI a distruggere: arrangiatevi!
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Il movimento lo ha avvelenato Giggino consigliato da Draghi e con tutte le tv giornali e incartatotani vari a dare manforte.Se la gente non capisce e non và a votare chi comanda il paese smetterà anche di usare la vasellina per in¢hiappettar¢i.
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É da tempo che non usano più la vasellina, l’ultima l’ha usata il conte2 la rimanente è servita per inserirci il draghi, da lì sono andati giù duro, e si l risultati sono davanti a tutti, la sola sorpresa è il partito di conte, è riuscito ad attestarsi al 9,99 e non scomparire del tutto, misteri della fede
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Altra leggenda metropolitana è quella che senza i voti dei 5stelle non poteva Draghi diventare premier.
A dimostrazione che quelli che pensano di saperne di più sono spesso quelli che basano le loro scelte sul sentito dire, a patto che il sentito dire combaci con le loro idee.
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come la leggenda che con l’astensione del MV il governo draghi è caduto.
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Possiamo fare tutti i ragionamenti che vogliamo, è colpa di tizio, è colpa di caio, ma se non si parte da fatti reali non si arriva a niente.
Il 33% di cui si parla sempre come “prova” che il M5S di allora fosse il migliore (fallacia della maggioranza), non lo ha preso ne Grillo e ne Di Battista col coltello fra i denti, ma l’ha preso il tizio sbarbato nella foto che, nei salotti tv, tranquillizzava gli italiani sul fatto che il M5S non avrebbe attuato nessuna uscita dall’UE, nessuna uscita dall’euro e nessuna uscita dalla Nato.
Quel 33% (11 MLN) non era formato da sostenitori del M5S, ma in gran parte dal cosiddetto “centro moderato”. Chi riesce a convincere questi vince le elezioni.
Altra dogma che spesso si sente dire è che se aumenta l’astensione e il M5S perde consensi, allora vuol dire che quel + astensione e – M5S siano le stesse persone. Non c’è nessuna prova che ciò sia totalmente vero. Parte di quei 11MLN possono benissimo essersi accasati in altri partiti che a loro volta hanno perso gli elettori precedenti che ora si astengono.
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Probabilmente nel 2018 c’è stato anche voto di protesta.
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https://www.ilfattoquotidiano.it/2024/06/10/europee-dove-sono-finiti-i-voti-del-m5s-e-da-chi-hanno-preso-pd-e-avs/7581748/
Un estratto:
“Un capitolo a parte merita il M5s, forza ritenuta fin qui fondamentale per il campo largo e che si trova ridotta dal 15,4 al 10 per cento, perdendo due milioni di voti reali. Un risultato durissimo per la compagine di Giuseppe Conte che ora deve fare i conti con l’incognita del futuro. Nell’analisi dell’elettorato 5 stelle fatta da Swg, si vede che meno della metà di chi li aveva scelti nel 2022 ha confermato la sua scelta (solo il 40%): il 13 ha votato per un partito del centrosinistra, il 6 per il centrodestra. Il 41 per cento ha votato un altro partito o non ha votato: di questi il 6 ha sceltro altri partiti (Pace Terra Dignità, Libertà di Cateno de Luca), il 35 si è astenuto. Da notare, inoltre, che la collocazione politica si è ulteriormente spostata a sinistra rispetto alle politiche: si dichiarava di centrosinistra il 49 per cento dell’elettorato M5s, ora lo fa il 61. La componente di centrodestra si è ancora più ridotta, passando dal 6 al 4 per cento.”
Capito? Il 6% ha votato per il CDX: altri avanzi destr0n2i del “né dx né sx” che sono tornati al loro alveo naturale.
E il 13% ha votato Pd (magari per Strada & Tarquinio) e AVS (Salis).
Astensione 35% 💩👏🏻👏🏻👏🏻👏🏻👏🏻
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L’Appendino… Come continuare a morire di tattica inseguendo la Meloni e la Schlein… Il M5S dovrebbe tornare a essere plurale, con almeno 10 potenziali leader. Ognuno dei quali starebbe sempre un passo indietro rispetto alle IDEE. Alleanze? ‘Sti caxxi. Campo progressista? Non vuol dire assolutamente nulla, come dice Toninelli. Anche l’Appendino andrebbe bene, ma non perché è donna, e oggi le donne tirano di più. Questa è tattica alla Casalino. Andrebbe bene solo perché verrebbe sorteggiata (avete presente la boccia di vetro con tanti fogliettini dentro?) come portavoce di quelle tre, quattro idee da portare avanti. Un’altra cosa: Travaglio non deve essere l’ideologo del M5S. È assolutamente deleterio. È il M5S che deve ridiventare l’ideologo di Travaglio. Come succedeva un tempo.
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Neanche lo spettro della fame, della guerra e di una strisciante dittatura mascherata da riforma costituzionale smuove le coscienze e i culi. Questo è veramente un paese dannato “Povera Italia ridotta in schiavitù, dimora di sofferenza, nave alla deriva nel pieno della tempesta, non più signora dei popoli, ma luogo di prostituzione!”. Dal 1200 ad oggi poco o niente è cambiato…
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Per l’italiota medio nemmeno l’Appendino andrebbe bene. Non riscalda i cuori, sarebbe percepita come un Conte in gonnella.
Di Battista e/o, per me, meglio Raggi potrebbero fare al caso per trascinare per un pò fino a quando il sistema non prenderà nuovamente le contromisure per manipolare le piccole menti deboli che compongono la massa. Poi gli italioti si faranno influenzare nuovamente e troveranno altro di cui lamentarsi e tornando a cercare un nuovo “LEADER CAZZUTO” nel loro continuo correre in circolo come un criceto all’interno della ruota.
Tutto previsto e già visto.
Se si guarda al consenso immediato questo potrebbe servire inizialmente ma poi ci vuole altro per consolidare e fare crescere una comunità.
Un cambio di paradigma, un cambiamento antropologico che non sembra arrivare, forse la guerra…
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Guy: “Un cambio di paradigma, un cambiamento antropologico che non sembra arrivare, forse la guerra…”
Già… 😖
Concordo sull’Appennino, come comunicatrice non è affatto efficace. Conte in confronto sembra Grillo.
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non ci sono figure leader di forte spessore e impatto mediatico! Ricordo che nel 2022 avevamo il 9% prima del voto, conte lo portò al 15.5% .. e il merito fu suo! Tantissime brave persone nel M5S ma leader proprio no!
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Ec AppenDino! 🙄
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Come ha scritto giustamente Ladis Savi sopra (e tempo addietro piu’ compiutamente a commento di altro articolo) il famoso 33% del 2018 e’ stato risultato eccezionale (e non ripetibile) per varie motivazioni che non sto qui a ricordare.
E comunque anche quel 33% non fu sufficiente per operare cambiamenti duraturi: la quasi totalita’ dell’altro 67% era pro-sistema… e quindi contro i 5*.
Ora si inizia a mormorare di un Conte che dovrebbe dimettersi. Non e’ un caso che in primis si legga di quest’ipotesi sugli incartotani (cit.) di regime.
Sarebbero un regalo enorme per il Sistema italiota le dimissioni di Conte.
Enorme.
Conte come e piu’ del M5* viene palesemente osteggiato da tutti i “media” proprio perche’ e’ assai fastidioso per il Sistema.
Certamente si dovra’ discutere sul cosa fare per risalire la china (senz’altro organizzare una presenza sul territorio sarebeb per me importante), ma occorre anche chiedersi cosa si sarebbe fatto se invece del 10% si fosse ottenuto il 13% o i 15% o il 17%… Pensate seriamente che sarebbe cambiato molto?
Occorreva davvero candidare Conte per ottenere (senz’altro) qualche punto in piu’… e poi, al pari degli altri , non dar corso alla “promessa” elettorale?
Occorre davvero abbondonare il limite dei due mandati, al pari degli altri, per ottenere qualche punto percentuale in piu’?
E poi cosa altro bisogna fare come gli altri?
Qual e’ il limite da non superare per non diventare uguali agli altri?
Quanti voti porterebbero questi “adeguamenti” e… quanti ne farebbero perdere?
E soprattutto, anche se il bilancio fosse numericamente positivo, cosa si potrebbe ottenere con un 15%, 17% o magari 20/22%?
Le recenti cronache hanno portato alla luce situazioni definite “sudamericane” (in sudamerica probabilmente, e giustamente, tali situazioni le defininiranno italiane o, ancor meglio, italiote):
-acquisto di voti per 50 Euro…
-miliardarie concessioni trentennali comprate con poche caramelle…
-ministri, tra l’altro in totale conflitto d’interessi (per gl’italioti probabilmente e’ ‘na roba astratta), che hanno frodato il fisco con cassa integrazione farlocca, non pagato contributi previdenziali, non rimborsato prestiti, etc etc…
-sottosegretari alla cultura(!) che parlano ben peggio dei portuali della mia “Zena” ed esportano illegalmente opere d’arte (quando non le rubano…) e che vengono (per questo?) ricandidati! (se lo facesse il M5* prenderebbe 3 voti in tutta Italia…).
Non parliamo poi di una possibile terza guerra mondiale che e’ li dietro l’angolo…
E men che meno del mezzo milione di morti in Ucraina/Russia… e del lutto di milioni di padri/madri/figli/amici (chissa’ se ce l’hanno presente cosa vogliono dire mezzo milione di morti.. chissa’ se riescono a visualizzare una montagna composta da oltre mezzo milione di cadaveri dilaniati…).
Eppure… eppure, nonostante tutto cio’, vedi che i partiti che tollerano, incentivano…tifano per tutto cio’… ottengono i voti dell’assoluta maggioranza di questo paese.
Che avesse davvero Berlusconi?
Che non ci sia qualcosa di antropologicamente diverso fra NOI E LORO?
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Ops.. Che avesse davvero RAGIONE Berlusconi?
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Eppure nonostante tutto ciò nonostante il M5S sia un partito/ movimento sano, onesto, con forti ideali, gli elettori votano per i peggiori personaggi o si astengono!! C’è da chiedersi allora se gli italiani sono un popolo idiota, oltre che masochista o forse nella maggior parte disonesto come i politici che votano!
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Drammaticamente vero. Purtroppo il sistema richiede mediocrità, ma non è solo una questione italiana, è così a livello globale.
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Purtroppo…. e’ quest’acqua qua…
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stamattina passate 2 ore a parlare di elezioni e politica, il mio candidato sindaco, votato e sostenuto, lista civica, ha mancato il bersaglio per meno 100 voti,
vinto sindaco espressione fdi
ai tavoli dove ridendo, scherzando, urlando, 4 ex grllini hanno confessato candidamente di non essersi recati all’urna, due altri non so quale reale orientamento hanno affermato di non aver nemmeno aperto la scheda ma tutti, pure il leghista e tre che hanno votato la meloni si dicono delusi da questa sudditanza così palese verso questa Europa, verso la nato e verso la sudditanza agli ammeri-cani,
vero che tentenna non convince, l’abbiamo visto cole piazze piene e urne vuote.
Ma se tentenna staccasse il cordone ombelicale dal PD e avesse le palle per mettere in discussione la nostra sudditanza verso l’Europa e verso l’atlantismo evitando di affermare continuamente la balla che i russi sono gli aggressori e gli ucronazi gli aggrediti, balla che solo i semianalfabeti credono, il MV potrebbe recuperare un consistente n di astenuti e voti dispersi.
insomma, vera opposizione
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