La ‘capramobile’ di Sgarbi non va a Bruxelles, a Cateno De Luca la sua Sicilia non basta, il flop di Cecchi Paone. Com’è andata agli ‘anti-Vannacci’. L’ex sottosegretario alla Cultura era candidato con FdI al Sud. Per Ignazio Marino con Avs 24mila preferenze al Centro. Santoro con 150mila voti resta comunque fuori dal Parlamento europeo

(di Valeria Forgnone – repubblica.it) – La ‘capramobile’ non è partita. Il van della campagna elettorale di Vittorio Sgarbi, candidato a sorpresa con Fratelli d’Italia, si è messo in moto ma dopo poco si è fermato. L’ex sottosegretario alla Cultura, finito al centro di diverse inchieste giudiziarie che l’hanno costretto a dimettersi, alle Europee non ha sfondato: 22.879 preferenze nella circoscrizione Sud, nono in Campania tra i candidati FdI con 8.601 voti. E il suo ingresso nel Parlamento europeo è in bilico, molto in bilico.

L’Eurocamera resta un sogno per Cateno De Luca e anche per Alessandro Cecchi Paone. Il primo, nonostante il 5,96% conquistato nella circoscrizione Isole, con la sua lista Libertà ha fallito l’obiettivo Bruxelles racimolando a livello nazionale appena l’1,2%. Ma lui, nello specifico, ha tenuto proprio nella sua Sicilia: nelle Isole ha preso quasi 70mila preferenze, a cui vanno aggiunte quelle degli altri cinque collegi dove era candidato. Oltre 80mila in totale. E Cecchi Paone? Il giornalista ‘anti-Vannacci sui diritti”, così si era presentato al momento della sua discesa in campo con la lista Stati Uniti d’Europa (che non ha raggiunto la soglia del 4%) nel Nord-Ovest, si è fermato sotto le 3mila preferenze.

Anche Sgarbi aveva lanciato la sfida al generale delle polemiche, schierato da Matteo Salvini con la Lega (“Prenderò più voti di lui”) che in queste elezioni ha superato il mezzo milione di preferenze, anche se lui si era sbilanciato auspicandone 700mila. A Sud non ha sfondato e nel NordEst non gli è andata benissimo. È secondo in Sicilia, Campania, Molise, Puglia, Friuli e Trentino, addirittura terzo in Calabri

“Né marziano né Conte di Montecristo” che cerca vendette, aveva detto invece Ignazio Marino candidato per Avs al Centro. L’ex sindaco di Roma è premiato da queste Europee con quasi 25mila preferenze dopo aver puntato molto sulla sanità pubblica e ribadendo il suo netto no alle armi, tema che lo accomuna a Michele Santoro. E com’è andato il giornalista? Lui come capolista in tutte e cinque le circoscrizioni ha trainato la sua lista Pace, terra e dignità che si è fermata al 2,20, restando sotto la soglia del 4% e quindi fuori dall’Eurocamera. Flop dell’attore e comico Paolo Rossi, candidato con Santoro nel Nord Ovest, che ha ottenuto poco più di 1.500 voti (contro gli oltre 36mila del giornalista).

Avara di soddisfazioni la corsa elettorale dell’uscente Alessandra Mussolini. Nella circoscrizione Sud occupa la sedicesima posizione tra i candidati di Forza Italia. Per lei poco più di 7mila voti. In Campania occupa il dodicesimo posto con 3.286 voti. E poi c’è Marco Tarquinio. Il candidato indipendente nel Pd al Centro non ha convinto gli elettori dem con le sue proposte (come quella di sciogliere la Nato in favore di un’alleanza paritaria con gli Stati Uniti o dopo la sua posizione contro lo l’aborto ‘non è un diritto’) e raccoglie circa 27mila voti. Ora rischia di non andare a Strasburgo.