(di Alessandro Orsini – ilfattoquotidiano.it) – Il procuratore capo della Corte penale internazionale, Karim Khan, chiede il mandato d’arresto per Netanyahu e per Sinwar. La notizia è stata diffusa dal Times of Israel. Netanyahu e il suo ministro della Difesa, Yoav Gallant, sono accusati di “avere causato lo sterminio, di avere causato la fame come metodo di guerra, compresa la negazione di forniture di aiuti umanitari, di avere deliberatamente preso di mira i civili durante il conflitto”. Khan e la sua famiglia erano stati minacciati da una lettera pubblica firmata da alcuni dei più potenti senatori repubblicani d’America. Kahn non si è lasciato spaventare. L’imbarazzo, anche in molti ambienti italiani, è enorme: stiamo parlando dello stesso procuratore generale che era stato osannato per avere richiesto un mandato di cattura contro Putin nel marzo 2023 per “presunti crimini di guerra di deportazione di bambini dai territori ucraini occupati nella Federazione Russa”. Putin li ha deportati; Netanyahu li ha sterminati.

Il governo Meloni ha continuato a dare armi all’esercito israeliano a massacro in corso fino al punto di essere citato in giudizio da un avvocato palestinese, Salahaldin Abdalaty, a cui Netanyahu ha sterminato la famiglia. Siamo così sicuri che le democrazie occidentali siano moralmente superiori alle dittature? L’osservazione scientifica smentisce questo pregiudizio. La richiesta di Kahn fornisce un’ulteriore conferma empirica alla tesi che espongo nel mio nuovo libro, Ucraina-Palestina (PaperFirst). In sintesi, queste sono le tre conclusioni delle mie ricerche accademiche.

1) La cultura eurocentrica in cui siamo immersi ci impedisce di vedere che lo Stato d’Israele e Hamas sono sullo stesso piano morale. Siamo infatti in presenza di due terrorismi: il terrorismo dal basso di Hamas, o terrorismo degli attori non statali, e il terrorismo dall’alto d’Israele, o terrorismo di Stato. Netanyahu e Sinwar sono moralmente equivalenti. Essendo due orrori speculari, Israele e Hamas possono sedersi a un tavolo per porre fine a questo massacro reciproco. Hamas ha commesso un crimine atroce, l’uccisione di 1.200 israeliani; Israele ha commesso un crimine altrettanto inumano, l’uccisione di 35.000 palestinesi. I criminali non hanno grandi problemi a capirsi e a parlarsi.

2) Le democrazie occidentali armano e appoggiano uno Stato terrorista: Israele. Il che aiuta a comprendere perché la letteratura scientifica sul terrorismo di Stato non sia penetrata in Italia: perché svela che le democrazie occidentali ricorrono al terrorismo.

3) Il problema dei palestinesi non è “semplicemente” Netanyahu, bensì lo Stato d’Israele. La documentazione storica mostra che il terrorismo di Stato contro i palestinesi precede di gran lunga l’ascesa di Netanyahu. Ciò è dimostrato da due casi tipici di terrorismo di Stato da parte d’Israele: i massacri di Sabra e Shatila del 1982. Israele ha commesso moltissimi atti terroristici contro i palestinesi quando Netanyahu non era premier. Scaricare tutte le colpe su di lui è la strategia cognitiva autoassolutoria tipica dell’uomo eurocentrico. Le democrazie occidentali sono corresponsabili della tragedia dei palestinesi. Dire che Netanyahu ne è il solo responsabile è un’affermazione anti-scientifica come quella secondo cui Putin è il solo responsabile della guerra in Ucraina.

Avendo studiato anch’io per anni la materia, penso invece che Netanyahu sia un corpo estraneo rispetto alla tradizione dei premier d’Israele. E la strage di Sabra e Chatila, permessa dalle truppe israeliane, fu perpetrata dai falangisti cristiano-maroniti dopo l’assassinio del loro presidente Bachir Gemayel.
m. trav.