La Patria? Un logo per allocchi, come il Colosseo di plastica in vendita a Roma, come certi ministeri con lessico da Istituto Luce.
![La Patria come logo per allocchi](https://www.lanotiziagiornale.it/wp-content/uploads/2024/05/Imagoeconomica_1965954.jpg)
(di Giulio Cavalli – lanotiziagiornale.it) – La Patria? Un logo per allocchi, come il Colosseo di plastica in vendita a Roma, come la gondola di fabbricazione cinese sulle bancarelle di piazza San Marco, come certi ministeri con lessico da Istituto Luce.
Sulla Topolino amaranto si va che è un incanto e dalle parti della Fiat (che ormai è un logo di Stellantis) hanno pensato che non ci fosse nulla di meglio che appiccicare una bandiera italiana sulle portiere del quadriciclo venduto in Italia sulla spinta del patriottismo. Peccato che quelle auto di italiano non abbiano nulla: non il progetto iniziale, non l’idea se non per l’usurpazione del nome, non la manodopera e nemmeno – figurarsi – le tasse per sostenere l’Italia, la sanità italiana, i conti italiani, i servizi italiani, le pensioni italiane e così via.
La Guardia di finanza ne ha bloccate 134 al porto di Livorno per violazioni della legge sul Made in Italy (che non ha nemmeno un nome italiano). Per i funzionari della dogana e le fiamme gialle la produzione in Marocco e il tricolore sulla fiancata sarebbe in contrasto con la normativa a tutela del made in Italy, la legge 350 del 2003. Si tratterebbe di una probabile “funzione decettiva di tali segni”, ossia ingannevole, “che porterebbero il consumatore a ritenere che la produzione dei suddetti beni sia avvenuta in Italia”.
Chissà che questa non sia la volta buona per accorgersi che Stellantis si atteggia da Fiat in Italia per poi diventare internazionale quando deve dislocare stabilimenti e tasse. Quella sì che sarebbe una difesa della Patria davvero originale.
uno stato fantoccio in mano alla banda bassotti
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Leggevo nei giorni scorsi un comparazione di dati, Rilevanza Strategica ( quanto un bene prodotto in un dato paese sia utile per la produzione in paesi esteri) VS Dipendenza Strategica ( quanto un bene prodotto in paesi esteri sia utile per la produzione nazionale)
Quasi banale dirlo, ma per l’Italia, benchè la rilevanza strategica sia ancora superiore alla dipendenza strategica, qusto gap, a partire dal 2008, si è inesorabilente ridotto; detto in altri termini siamo sempre più dipendenti e sempre meno rilevanti.
Pensando al lavoro che faccio, in 14 anni ho visto una sola turbina per la produzione di energia elettrica di fabbricazione italiana, una Fincantieri di soli 4 MW, poco più di un giocattolo.
In effetti mi chiedevo dove sono andate a finire le turbine Franco Tosi che vedevo nei libri quando andavo ale superiori e all’università, dove è finita Nuovo Pignone ( fa parte dell’americana General Electric) , dove è finita la Olivetti.
La FIAT? Fa parte della preistoria dell’industria nazionale; lustri di sussidi pubblici per tenere in piedi un baraccone malconcio che dopo aver sputtanato, legittimamente, confindustria ( si ricordi la decisione di Marchionne di lasciare confindustria) si è consegnata mani e piedi nelle mani di un genio (Tavares) che dopo avr detto peste e corna sul green deal ha ammesso di aver perso il treno; è infatti notizia recente che Stellantis sarà venditore in Europa di auto elettriche prodotte in Cina.
Se ne accorgeranno a breve , se mai fosse necessario, anche i francesi, ma transeat.
Mi viene in mente la novella di Verga, Mazzarò ( l’unica cosa che Mazzarò non aveva comprato era l’anello nobiliare, non avrebbe saputo che farsene)
Noi siamo arrivati a questo punto, non ci è rimasto altro da vendere, il “brandescion” per dirla alla Santanchè; stiamo vendendo il marchio, la reputazione, se vogliamo; e pure per pochi spiccioli.
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E meno male che teniamo un governo di sovranisti.
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Talvolta mi chiedo come facciano certe persone a credere a delle panzane facilissime da smontare.
Il sovranismo può esserci a condizione che uno sia economicamente indipendente.
E’ mai possibile che un paese con 3000 MLD di debito pubblico possa essere indipendente e sovrano?
Se sei sempre col cappello in mano a chiedere soldi, il sovrano non sei tu, ma chi te li da.
Chi ha il portafogli comanda, recit un detto.
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Oppure devi possedere esercito ed armi come gli USA: se qualcuno ti nega “il prestito” gli spari.
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Cit. Silviatico «Oppure devi possedere esercito ed armi come gli USA: se qualcuno ti nega “il prestito” gli spari.»
Eh, sì, non a caso dalla guerra in Ucraina qualcuno s’è messo a far la cantilena che “servirebbe un esercito europeo”, ovviamente EUROPEO, ma da pagare ognuno coi soldi propri. Ed eccomi al punto: un esercito lo devi pagare e neanche poco, dati i tempi attuali. E un paese con migliaia di miliardi di debito pubblico (e col cappello in mano a elemosinare ‘importanza’ dal padroncino del vapore) che non ha soldi per la sanità o per l’struzione, non ha certo i quattrini per un esercito che valga la pena di contare qualcosa. Vannacci (con vannaccine annesse) e compagnia cantante a parte, intendo dire… 😅 Quindi si torna pari pari al punto di partenza, e, pensa che cuccagna!, senza passare dal ‘via”. Ganzo, no? 😉
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… e dopo aver dilapidato quel poco di patrimonio nazionale che avevamo, qualcuno pensa ora di reintrodurre il nucleare!
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A quale nucleare ti riferisci?
Se fai riferimento alle centrali a fissione o agli impianti SMR, quelli di cui parla Pichetto Fratin; stai pure tranquillo, faranno la stessa fine del ponte sullo stretto, non si faranno.
Se invece fai riferimento alla fusione, su cui sono in corso studi molto interessanti, la cosa è molto diversa sotto tanti punti di vista; ma qui i tempi paiono essere un pò più lunghi.
In Italia, dove ci sono ministri che parlano agli animali, ed il massimo della tecnologia è un ristorante,i tempi sono ancora più dilatati.
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È questione di made in Italy: vuoi mettere una centrale nucleare firmata Armani? Ci abbiamo pure il ministero del turismo per promuoverle: open to atomic meraviglia!
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Bravo Cavalli, ti apprezzo come sempre. 👏🏻👏🏻👏🏻👏🏻👏🏻
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Se devo comperare un auto del genere compro l’originale Ami. Nella patria del design c’è gente ancora s’illude?
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Ma lasciamoglieli in concessionaria questi cessi su rutelle! Se già come Citroen la reputavo un veicolo per disadattati, dopo aver visto l’operazione di marketing la proporrei come vettura aziendale degli stessi vertici stelantis.
Aspetto la prossime ca.ata della casa….
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no comment
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Ma come??? non ha l’esp ?
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La Topolino /Ami NON È Un’auto ma un quadriciclo elettrico che si guida a 14 anni.
Fara’ concorrenza alle varie minicar diffuse fra i ragazzini figli di papà.
Oppure agli anziani e ai maggiorenni con la patente sospesa.
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…col baricentro alto, carreggiata stretta e sospensioni per scherzo…
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le azzate vendute a peso d’oro per gli allocchi! Certo che hanno una considerazione degli esseri umani sti manager!! Ma hanno ragione, chi acquista un’auto del genere è soltanto un imbecille “spatentato”!!!
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