(Stefano Rossi) – Proprio oggi, a TagadàTiziana Panella chiedeva a Massimo Giannini se avesse detto una sciocchezza dicendo che “Conte soprattutto mena da quella parte lì”, intendendo il Pd.

Non gli sembrava vero, a Giannini, di avere l’ennesima occasione per parlar male di Conte e del Movimento.

Ecco la risposta: “No, no … purtroppo hai toccato il punto dolente delle opposizioni di oggi dove lo scontro è tutto fratricida”.

Tiziana Panella lo interrompe con: “Mi sembra che la Schlein lo faccia molto di meno”. E lui tutto contento: “No, lei non lo fa per niente”.

E concludono che Conte è il martello che le suona di santa ragione al Pd.

Oggi, sappiamo che Paolo Gentiloni avrebbe scritto in un suo libro che la pioggia di miliardi che l’Italia riceve dal PNRR non è tanto dovuto a Giuseppe Conte bensì da un algoritmo che ha deciso come suddividere i soldi ai vari paesi comunitari.

Come dire, non è merito di Conte ma di un computer.

Perché c’è gente che, oltre a darti gli schiaffi in faccia, dopo si lamentano se tu ti ritieni offeso dallo schiaffo ricevuto.

Tranne Giuseppe Conte, tutti quelli del Movimento non parlano mai male del Pd.

Da anni, invece, tranne il segretario del Pd, tutti gli altri parlamentari, nelle varie trasmissioni e in alcuni giornali, non mancano mai di dare stilettate al Movimento.

Poi, se la vogliamo dire tutta, Paolo Gentiloni ha raccontato una falsità clamorosa che ci poteva costare la pelle a tutti noi italiani.

Tra il 2020 e 2021, al governo c’era Giuseppe Conte.

Si poteva decidere di attivare il MES e ricevere circa 36 miliardi che sarebbero serviti solo per la sanità. Però, il MES è una società privata con sede in Lussemburgo e le sue norme sono tre trattati internazionali sottoscritti dai governi europei. Ci sono delle clausole che scoraggerebbero qualunque persona dalla media intelligenza. Se solo la commissione prevede (non che succede, ma che solo prevede) che lo stato membro non restituirà la rata di rientro, potrà sostituire il ministro dell’economia di quel paese e nominare uno, due o tre commissari che faranno le riforme (di lacrime e sangue) economiche di quel paese stesso.

La Grecia ci consigliava di non richiedere il MES, oltre un centinaio di economisti e studiosi della materia firmarono una lettera affinché il governo italiano non cadesse nell’errore di richiedere quei soldi, tra i firmatari Jean-Paul Fitoussi e James K. Galbraith.

Zingaretti, Lorenzo Bini Smaghi, Matteo Renzi, Carlo Cottarelli, Romano Prodi, Maurizio Molinari, Marco Damilano e non poteva mancare Massimo Giannini, tutti chiedevano che Conte prendesse quei soldi.

Paolo Gentiloni fece di più.

Si inventò una storia pazzesca. Che lui e  Dombrovskis avevano firmato una “carta” secondo la quale non ci sarebbero state criticità per l’Italia.

Ma il MES  era ed è un insieme di trattati internazionali, o qualcosa di simile, firmati da tutti i governi della UE e quel pizzino è buono solo per metterlo sotto la gamba di un tavolino sghembo.

Qualsiasi cosa Conte potrà dire contro il Pd è niente rispetto a ciò che ci sarebbe potuto succedere se al governo ci fossero stati loro e avessero richiesto il prestito attraverso il MES.