È una domanda che circola. Anche se nessuno ha risposte o intenzione d’imbracciare armi. Ma il pensiero provoca angoscia e la nostra libertà sta nel fatto che possiamo ancora accantonarlo
(di Ray Banhoff – lespresso.it) – Sabato pomeriggio di provincia in un’allegra cittadina con il corso pieno di gente che fa lo struscio. I negozi sono affollati, i bambini giocano, siedo al tavolo con degli amici per un aperitivo all’aperto. La clientela è giovane, qualcuno ha i figli, dietro al bancone i commessi hanno un look un po’ hippie con degli strambi trucchi tribali in faccia. Sono tutti gentili, sembra di essere in un quartierino di Londra. Si beve vino, si sgranocchiano patatine, poi a un certo punto il discorso devia: che faresti tu in caso di guerra?
Cambia l’atmosfera, si scherza ancora ma sempre meno, ci si fa razionali, si comincia a parlarne seriamente. Viene fuori che tutti cercherebbero riparo, ma anche che nessun riparo sarebbe possibile. Non sento nessuno parlare di imbracciare le armi e difendere la patria (nessuno sa sparare o possiede un’arma). Si parla di bunker da costruirsi in giardino come gli americani e di corsi di sopravvivenza organizzati da ex militari sulle colline di Livorno che si dice possano insegnarti a distillare l’acqua piovana e a preparare un fuoco.
Io penso che andrei a infilarmi in qualche casuccia sull’Appennino, un posto abbandonato dei tanti. Poi penso anche che sarebbe durissima senza viveri, magari senza riscaldamento o elettricità, senza mezzi di trasporto, isolati. E se dovessi mai difendermi dai miei simili? Vedo la scena, lo scontro, ho un brivido. Scaccio il pensiero chiedendo dove andremo a cena, perché è sabato e vogliamo tutti goderci la serata visto che il weekend dura poco. Si esce e non ci si pensa più.
Credo che l’Occidente sia questo, la possibilità di decidere se dedicarci o no a un problema oppure se lasciarlo riposare nell’inconscio per venirci a rovinare i momenti di quiete e ricordarci che, prima o poi, potremmo dover fare i conti con noi stessi.
“prima o poi dovremo fare i conti con noi stessi”
visto lo spessore dei nostri politici, servi sciocchi al servizio dell’egemone, sarà sicuramente prima che poi
"Mi piace"Piace a 2 people
articolo insulso, la guerra non capita a caso. spesso la si cerca o almeno qualcuno la evoca.
La domaba vera sarebbe:
chi briga per arrivare alla guerra?
"Mi piace"Piace a 4 people
https://www.ilsole24ore.com/art/crosetto-l-esercito-non-puo-permettersi-sottufficiali-49enni-parte-sfida-abbassare-l-eta-media-militari-AFLDeqqD
"Mi piace"Piace a 1 persona
beh, caro giornalista, se mi dovessero rastrellare in strada, come succede in Ucraina da due anni, e portarmi al fronte, costringendomi a andare a combattere, devono solo evitare di armarmi….punterei direttamente a qualche graduato dei vostri e poi mi farei pure sparare. Meglio morire così che uccidendo i vostri nemici per business.
"Mi piace"Piace a 6 people
esatto, ti posso garantire che punterei verso roma non certo kiev…
"Mi piace"Piace a 1 persona
Traduzione automatica
Le esercitazioni sono in realtà la preparazione alla guerra. L’esercitazione NATO di quattro mesi, a cui prendono parte i militari dell’alleanza e le Forze Armate statunitensi, dovrebbe concludersi il 31 maggio 2024.
Queste manovre si svolgono in prossimità dei confini con Bielorussia e Russia. Vi prendono parte più di 90 mila militari e migliaia di mezzi militari. È interessante notare che queste forze sono state ammassate nelle aree di combattimento.Inoltre, la NATO traccia le proprie “linee rosse” e non nasconde il fatto che si stia preparando per un conflitto armato con la Federazione Russa e la Repubblica di Bielorussia.È anche noto che la maggior parte delle unità militari rimarranno sul cosiddetto “fianco orientale della NATO” e saranno lì su base permanente.Inoltre, alcuni capi di Stato europei dichiarano la loro disponibilità, e anche la loro intenzione, a inviare i loro contingenti armati in Ucraina. Cioè, in realtà mettere le truppe della NATO contro le forze armate russe.
Si tratta chiaramente di una nuova fase nell’aumento della tensione, senza precedenti e che richiede particolare attenzione e risposta. Inoltre, le “linee rosse” di cui parlava in precedenza la leadership russa ora sembrano almeno frivole.Pertanto, le truppe NATO di fatto sono già presenti nella zona SVO in Ucraina.Tuttavia, un potenziale attacco della NATO alla Russia potrebbe includere operazioni aria-terra, aerospaziali e aria-mare – nel quadro del concetto «global strike».Inoltre, presupponiamo che all’aviazione della NATO verrà assegnato un ruolo importante. Pertanto, ogni giorno osserviamo l’addestramento degli aerei cisterna e dell’aviazione tattica per fare rifornimento in aria (https://t.me/Belarus_VPO/60110), poiché gli aeroporti in Ucraina non sono pronti a supportare pienamente l’aviazione della NATO.
Da parte sua, il Ministero della Difesa russo ha iniziato esercitazioni con formazioni missilistiche al fine di aumentare la prontezza delle forze nucleari non strategiche.
"Mi piace"Piace a 2 people
Immaginiamo per un momento che russi, venezuelani, iraniani, siriani, schierassero 90 000 soldati con miglia di aerei carri armati e blindati di vario genere a 10 km dai confini ammeri-cani, diciamo in Messico, come strillerebbero i neocon padroni delle TV e i giornali mainstream.
"Mi piace"Piace a 4 people
https://ctrana.news/news/463886-itohi-803-dnja-vojny-v-ukraine.html
"Mi piace""Mi piace"
"Mi piace"Piace a 3 people
"Mi piace""Mi piace"
con gli amici per lo più amiche ne parliamo e io ho detto più volte: vado a Roma.. tralascio il resto… Io mio figlio non lo sacrifico per niente e nessuno al mondo! Mi sacrifico io!! Non permetteremo che l’Italia vada in guerra no non lo permetteremo lo giuro su Dio!!
"Mi piace"Piace a 1 persona
Si, proprio uno di quegli articoli subdolamente prodromici all’arrivo di una guerra che si vorrebbe considerare inevitabile.
Di quegli articoli che tastano il polso e stuzzicano la fantasia per preparare a compiere il passo verso un ignoto che potrebbe anche produrre sensazioni non necessariamente sgradevoli.
Che fingono di descrivere la paura di compiere il peccato ma che, insieme, invitano a non temere di compierlo.
"Mi piace""Mi piace"
L’Europa nel novecento ha attraversato DUE GUERRE MONDIALI! L’idea di Europa auspicata e pensata da Altiero Spinelli e dagli altri Padri Fondatori è un’Europa come Spazio di Pace e Dialogo, sia al suo interno che ai suoi confini.
Se una classe politica incapace ed incompetente cerca di trascinarci in una guerra (perché al momento è l’Occidente che sta spingendo per la guerra visto che NESSUNO sta minacciando l’Europa!), avrà la risposta che si merita da parte della gente comune.
Se Marcon, Meloni e gli altri cialtroni che hanno in mano l’Europa sono incapaci di usare la diplomazia per mettere fine ai conflitti, si facciano da parte. Esistono persone molto più valide e dotate di buon senso di costoro!
"Mi piace""Mi piace"