(DI DANIELA RANIERI – ilfattoquotidiano.it) – La galleria di panzane diffuse dai media occidentali mainstream sulla guerra della Russia all’Ucraina (e della Nato alla Russia per mezzo dell’Ucraina) si arricchisce di un nuovo pregiato pezzo: secondo il Wall Street Journal, che cita fonti dell’intelligence americana, molto probabilmente Putin non ha ordinato direttamente la morte di Alexei Navalny.
Strano: i nostri investigatori pubblici – analisti, politici, giornalistucoli al servizio di Washington – avevano risolto il caso già 20 secondi dopo la notizia della morte del blogger dissidente nella colonia penale nell’Artico russo dove Putin l’aveva rinchiuso, stabilendo che il mandante (se non l’esecutore) dell’omicidio fosse proprio il presidente russo. Ciò perché 12 secondi dopo, il capo del mondo libero, Biden, aveva dato il “la” ai coristi: “Il responsabile è Putin”, motivo per cui “dobbiamo continuare a finanziare l’Ucraina”. Si accodava Borrell, capo della diplomazia europea: “È responsabilità esclusiva di Putin”, mentre Zelensky orchestrava un crescendo: “Navalny è stato ucciso”, “Putin dovrà rispondere dei suoi crimini”, “Putin uccide sempre”, come Terminator. La versione ufficiale dell’Europa-bene ricalcava pari pari quella della moglie “guerriera” (Repubblica) di Navalny, incidentalmente a Bruxelles a poche ore dal fatto, in un video editato con straordinaria raffinatezza e pubblicato integralmente a siti, tg e rotative unificati: “Dovrebbe esserci un’altra persona al mio posto, ma quest’uomo è stato ucciso da Putin. Putin ha ucciso più dell’uomo Navalny… voleva uccidere le nostre speranze, la nostra libertà, il nostro futuro. Sappiamo esattamente perché Putin ha ucciso Alexei. Ne parleremo presto”.
Intanto i nostri si portavano avanti. Nessun dubbio che “Putin killer” (Giornale) avesse ucciso “l’oppositore guerriero più forte del veleno” (Stampa), con condanna del “partito trasversale che assolve Putin” (Corriere). La Stampa riconosceva i chiari “sintomi dell’avvelenamento da Novichoc”. Molto suggestiva anche la pista della “tecnica segreta del Kgb del pugno sul cuore”. Del resto, il piano sequenza delle bugie della Nato mediatica è eloquente: missile ucraino caduto in Polonia fatto passare per russo per volontà di Zelensky; russi che fanno esplodere un proprio gasdotto per accusare gli ucraini (New York Times e Die Zeit rivelarono invece che Nord Stream 2 saltò per azione di sabotatori ucraini); i russi che da 24 mesi controllano la centrale di Zhaporizhzhia e si bombardano da soli; Putin dietro l’attacco del 7 ottobre in Israele (alcuni terroristi parlavano russo, come assicurato da Bernard-Henri Lévy); esplosione di droni sul Cremlino come risultato di un attacco russo fallito, che però il New York Times ha rivelato essere un attacco “orchestrato da una delle unità speciali militari o di intelligence dell’Ucraina, l’ultima di una serie di azioni segrete contro obiettivi russi” (come l’assassinio della figlia del filosofo putiniano Dugin, da molti attribuito sulle prime a Putin), etc. I nostri filo-atlantisti si sono buttati con voluttà sul povero Navalny. Quando gli ricapitava il cadavere di un “combattente per la libertà” (Michel, presidente del Consiglio europeo), un “lottatore per la democrazia” (Metsola, presidente del Parlamento europeo), un “coraggioso lottatore per la libertà” (Gentiloni, commissario agli Affari economici) da ostentare agli occhi del mondo quale prova della brutalità e insieme della debolezza di Putin?
Vietato paragonare Navalny, rinchiuso in un gulag in Siberia da Putin, ad Assange, rinchiuso a Londra per conto degli Usa per aver rivelato al mondo i crimini di guerra degli americani; c’è una bella differenza se a torturarti è una democrazia o una dittatura: nel primo caso soggiorni a temperatura continentale e devi rallegrarti della superiore civiltà di chi ti reclude. E il fatto che Navalny sia morto mentre Assange è biologicamente vivo non è forse la prova che gli occidentali sono più buoni di Putin? Guai anche a dire che Navalny militò in un movimento, La marcia russa, razzista e filo-nazista, perché nelle testoline di certuni ciò (scrivere la verità) equivaleva a fare un favore a Putin ed essere pagati in rubli. Ormai ci siamo abituati (Travaglio, siccome disse che Putin era certamente il responsabile morale ma non necessariamente il responsabile materiale della morte di Navalny, era chiaramente putiniano, se mai servissero altre prove), poi arriva qualche inchiesta di giornali veri cioè non corrotti, peraltro americani (ciò che manda i propalatori di bufale in cortocircuito) che confuta le balle, e i mistificatori fischiettano, si riposizionano e con nonchalance danno per assodata la nuova (e vera) versione dei fatti. Non contemplano la possibilità che, se Putin è un autocrate criminale, loro sono comunque bugiardi, propagandisti o professionisti farlocchi.
(Tocco d’artista: Putin non sarà responsabile della morte di Navalny, ma lo è dell’astensionismo degli elettori italiani alle Europee).
……Di certo il Duce detesta Matteotti con tutto il cuore, dopo il discorso del 30 maggio sbotta infatti con i suoi: «È assurdo che quello lì sia ancora in giro!». D’altra parte lo stesso Matteotti, alla fine di quella seduta che si era trasformata in gazzarra, annuncia profetico ai compagni: «Preparate il mio discorso funebre ». È Mussolini il mandante del suo omicidio? Su questo punto gli storici non hanno fatto chiarezza ed è probabile che il Duce ignorasse le intenzioni specifiche degli ex arditi che uccidendo il suo avversario pensavano di fargli un bel regalo; di certo nei giorni successivi era venuto a conoscenza dei fatti nei dettagli, e con grande ipocrisia, espresse dispiacere e pubblico cordoglio per la sorte del suo avversario.
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Come se quel: «È assurdo che quello lì sia ancora in giro!» non rappresenta sse un ordine perentorio per i suoi scagnozzi…
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Paragone che fa comodo ai soldatini Nato quello di Navalny/Matteotti e Putin/Mussolini.
Peccato che ad uccidere il socialista Matteotti siano stati degli assassini fascisti accertati mentre sulla morte del nazistoide Navalny non c’è ancora nessuna certezza se non le balle sparate da giornali che devono sostenere ragioni buone solo per tenere in vita la guerra in Ucraina della Nato contro la Russia.
Alla faccia del garantismo che sbandierano sempre le facce di bronzo.
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Ma perché “corregge” il post dopo l’invio?
Infosanniooooo… !!! 🙏🏻
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Purtroppo lo fa.
Io l’ho segnalato più volte e si può correggere in 1 minuto a dir tanto.
Ma lo può fare solo Infosannio o chi per essa gestisce il sito.
E’ molto più “invasivo” se si utilizza uno SmartPhone o un tablet in modalità SmartPhone.
Un esempio
io scrivo S e r v e
voi leggerete
server
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Comunque si sapeva già che, persino per i dirigenti ucraini, Navalny è morto di trombosi e i lividi sul torace sono dovuti alle manovre di rianimazione…Contrariamente a Mussolini con Matteotti, Putin non aveva alcun interesse a farlo sparire, specie in periodo preelettorale, né a fare di un elemento così contraddittorio e relativamente poco noto e ininfluente in Russia, un martire.
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Secondo me è stato Biden.
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Perché escluderlo?
Credi che gli americani non abbiano mai ammazzato nessuno per loro convenienza?
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Assolutamente si. La morte di Navalny è servita soprattutto alla Nato, che così ha potuto proseguire la sua campagna di disinformazione su Putin il cattivo, l’assassino di oppositori, l’invasore di un paese sovrano, eccetera eccetera. Disinformazione subito ripresa dai giornalacci mainstream servi degli americani.
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Ironia patetica la tua Loquasto.
Quella dei garantisti solo se non ha stato Putin.
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Cui prodest ? A Putin certamente no. Agli Usa cioè alla Cia ? Si. Quindi…E non sarebbe la prima volta. Se fossi stato nei panni di Navalny avrei avuto paura più degli “amici”.
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Assolutamente d’accordo. È come con la storia di Bucha. A chi conveniva? Paro paro con la morte di Navalny. Come continuare a convincere quei polli dei cittadini europei della bontà della guerra americana alla Russia sulla pelle degli ucraini? Semplice: con la narrazione del Putin assassino e avvelenatore. Due più due fa quattro.
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Che succede a L’ho Guasto ? Per la smania di trollare sta incominciando a trollare pure se stesso ? 🙂
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Signorina Denisovic, non conosco il significato del verbo “trollare”. Aggiungo che non me ne frega un caxxo di cosa significhi. Questo per evitarle un’eventuale spiegazione. Per quanto riguarda il suo punto di domanda, oggi ho semplicemente deciso di fare contro informazione, omologarmi ai più svegli tra coloro che frequentano questo spazio. Buona giornata.
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Toh, hanno hackerato LoGuasto e adesso dice cose giuste e sensate. AHAHAAH.
Esattamente il contrario di quel che sosteneva prima
HAHAHAHAAHAHAHAHAHAHAHAH
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Se si pensa che in ItaGlia vivono, pensano (è per capirci), decidono, partecipando alla vita attiva del Paese, svariate miGlionate di individui alla LoGuasto, c’è da rabbrividire. Per non parlare a livello planetario: robe da vertigini!
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Apprendo di essere stato ufficialmente inserito tra i “nemici del popolo”. Me ne faro’ una ragione. Piccolo paragone storico: lo scrittore Solženicyn , l’8 agosto 1971 sopravvive miracolosamente a un ten-tativo di avvelenamento ( la specialita’ della casa… ) da parte del KGB , con una sostanza che gli provoca vesciche dolorose e di difficile cicatrizzazione su tutto il corpo, come se fossero ustioni di secondo grado. Dato che aveva ricevuto il premio Nobel nel 1970, una cosa del genere sarebbe stata mediaticamente illogica , proprio come per Putin sotto elezioni, quindi delle due l’una: o le strutture cui e’ demandato il lavoro sporco si disinteressano completamente delle reazioni dell’opinione pubblica mondiale , oppure anche allora c’era gia’ lo zampino americano. Tertium non datur.
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Apprendi male e sei in malfede.
Le battaglie contro il terrorismo nostrano (quello che chiamava nemici del popolo coloro che non la pensavano come loro) eri probabilmente ancora in fasce quando le si metteva in pratica scioperando, manifestando e serrando i ranghi per tenere in vita quel poco di democrazia ereditata dai partigiani antifascisti.
Democrazia ancora a rischio da innumerevoli soldatini Nato che sostengono le narrazioni dei guerrafondai oggi impegnati nella demonizzazione dei loro nemico di turno da abbattere.
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C’era lo zampone americano ED, tranquillo. Basta chiedersi Cui prodest, e il gioco è fatto. A meno che, ma è una follia, Putin o chi per lui, compiono i più efferati assassini ben sapendo che poi ci sarà il Gsi di turno a chiedersi: Cui prodest?
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Io non ho chiesto “cui prodest” Loguasto.
Ho chiesto: che cavolo ne sai tu e che cavolo ne sa quell’altro che fa il saputello col birignao di quel che è successo al Navalny?
E, aggiungo, che cavolo ne sappiamo noi tutti visto che siamo immersi nella melma propagandistica dei guerrafondai devono tenere in piedi le loro storiacce fatte di crimini contro l’umanità.
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“…Solženicyn , l’8 agosto 1971 sopravvive miracolosamente a un ten-tativo di avvelenamento ( la specialita’ della casa… )..”: non tutti si possono permettere il lusso di sventolare fialette in faccia ai servi, senza che nessuno provi nemmeno a grattarsi!
PS: come mai @gren18 il tosa erba intelligente, @PASQUINO/PISQUANO, @ED, si dà così da fare per sembrare più di uno? Pensa di dare più peso alle sue storielle?
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Eccoti!
Ora sì che sei tornato! Dovevi ancora ripalesarti nel tuo sembiante preferito, cioè quello di Pasquale Zagaria.
Senti un po’, ti è piaciuta la sottigliezza di Liliana Denisovic e del suo L’ho guasto??
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“L’ha” trovo geniale!
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Impara congiuntivi e desinenze LoGuasto, prima di cimentarti con la politica estera.
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Tertium non datur ?
Piccolo /Grande paragone storico: lo scrittore Solženicyn :
https://www.nuovarivistastorica.it/l%E2%80%99anima-dell%E2%80%99orso-russo-nei-testi-di-solzhenitsyn-una-chiave-per-capire-i-successi-di-putin/
“L’anima dell’orso russo. Nei testi di Solzhenitsyn una chiave per capire i successi di Putin”
“A qualcuno può essere parso strano l’appoggio che, nell’ultimo periodo della sua vita, lo scrittore russo e premio Nobel Aleksandr Solzhenitsyn diede a Vladimir Putin. Ma come, il capofila del dissenso anticomunista a fianco di un ex ufficiale del Kgb? Eppure per capire la convergenza tra due personaggi apparentemente distanti basta rileggere la lettera inviata nel 1973 dall’autore di Arcipelago Gulag ai dirigenti sovietici, ora ripubblicata, con altri scritti di Solzhenitsyn, nella raccolta Il mio grido (Piano B). In quel testo il romanziere si appellava al realismo dei vertici del Cremlino e li esortava a mettere da parte l’ideologia marxista. Ma non certo per aprire le porte al liberalismo, semmai per riscoprire il pensiero degli «slavofili» ottocenteschi, «i quali dicevano che non bisognava imitare ciecamente la civiltà occidentale, che un colosso come la Russia, con le sue innumerevoli qualità spirituali e tradizioni popolari, poteva benissimo cercare un proprio cammino particolare».
Guerra del Kosovo[modifica | modifica wikitesto]
Solženicyn ha duramente condannato i bombardamenti della NATO in Jugoslavia nel 1999 dicendo che «non ci sono differenze tra la NATO e Hitler».
Il mondo moderno[modifica | modifica wikitesto]
«Finché non sono venuto io stesso in occidente e ho passato due anni guardandomi intorno, non avevo mai immaginato come un estremo degrado in occidente abbia fatto un mondo senza volontà, un mondo gradualmente pietrificato di fronte al pericolo che deve affrontare… Tutti noi stiamo sull’orlo di un grande cataclisma storico, un’inondazione che ingoierà le civiltà e cambierà le epoche.[20]»
Solženicyn descrisse i problemi sia dell’oriente che dell’occidente come «un disastro» radicato nell’agnosticismo e nell’ateismo, riferendosi alla calamità di un’autonoma irreligiosa coscienza umanistica. Queste posizioni lo hanno fatto tacciare di essere reazionario, anche dagli occidentali che lo avevano sostenuto come dissidente anticomunista.
Pena di morte[modifica | modifica wikitesto]
Solženicyn, nei suoi ultimi anni di vita, prese posizione a favore della reintroduzione della pena di morte in Russia, opinione respinta dal Presidente Vladimir Putin, per il reato di terrorismo.[22]
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Grazie per il contributo Tracia.
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Buongiorno,
la quantità di fesserie esposte nel Post è superata dai commenti a briglia sciolta fruibili in questo e tanti altri Forum.
E certo non perché, come da frequentatori di asilo Mariuccia, la maggior parte degli autori si iscrivono ai club dei “filo” e degli “anti” e conseguentemente diventando al momento “esperti” di intelligence, geopolitica, magari tentando di masticare concetti latini “divide et impera”, ” cui prodest” senza conoscerne niente, contesto, derivazioni e spacciando per verità assodata qualcosa che altro non è che il racconto di chi racconta che un altro racconta e così via.
L’autrice ha un solo scopo:
parlar male, sbertucciare tutti gli altri, non aggiunge o conferma nulla, non fa la differenza, non contribuisce al sapere “oggettivo”.
E ovviamente confida nel fatto che buona parte dei lettori ha già stabilito che abbia ragione Lei, paradossalmente anche se avesse scritto nulla, avrebbero approvato.
Cosa dice il WSJ?
Putin Didn’t Directly Order Alexei Navalny’s February Death, U.S. Spy Agencies Find – WSJ
Estraggo
Lo Strillo
Putin Didn’t Directly Order Alexei Navalny’s February Death, U.S. Spy Agencies Find
E qui l’autrice del Post si ferma
il controstrillo
The finding, which doesn’t absolve the Russian leader of ultimate responsibility, deepens the mystery surrounding the dissident’s death at an Arctic gulag
Mettendo insieme le due parti, sempre che il WSJ che racconta in definitiva quello che altri hanno raccontato cioè ciò che ha appreso da fonti che ipotizzano scenari vari ma non hanno certezze “granitiche”, inconfutabili, ne esce fuori che non c’è nulla che escluda categoricamente il leader russo dall’aver in qualche modo deciso l’eliminazione fisica di Navalny, o abbia indirettamente “eliminato” se non altro il problema.
Ma, come ormai abitudine, la negazione di un fatto, qualsiasi fatto anche la morìa delle api per via dell’inquinamento dovuto agli impianti delle trasmissioni wireless, si trasforma automaticamente nell’affermazione del suo contrario, iter che scientificamente non esiste da sempre.
Sostieni che Putin abbia fatto Navalny uccidere ordinando materialmente “kill it” ?
Hai visto che non è così lo dicono gli stessi USA, il mainstream, il @gatto magari fosse silvestro, quindi
Putin non fa carcerare gli oppositori, in Russia chiunque può scrivere contro il regime(che però regime non è se no crolla il castello di carte), la libertà di espressione esiste ed è garantita and so on.
Poi però neanche una settimana fa, ma l’autrice non lo scrive se no vedi sopra, un professore universitario Russo, un’autorità in materia, in Russia viene incarcerato perchè dall’inizio dell’ invasione russa dell’Ucraina, ha scritto e detto in Russia, non nella redazione del FQ, che Putin sbagliava, che non era così che si potessero risolvere problemi grandi come il mondo, che era necessario in condizioni di evidenti e innegabili storture trovare una difficile via necessariamente “parziale” per al minimo evitare ulteriori morti, distruzioni e conseguenze di un conflitto.
Nessuno aveva, ed ha, la soluzione per cui delle due l’una:
o la cerchi e intanto almeno non si uccide
o la rimandi a quando uno ha sufficientemente vinto militarmente.
Il professore era stato già condannato al carcere e ad una “sanzione” economica, circa 2500 euro.
Un giudice russo ha stabilito che non era sufficiente, doveva pagare di più, per cui ha ordinato di arrestarlo di nuovo, a favore di telecamere, con le manette in prima vista ed ora probabilmente nella libera e superiore russia di Putin, che non è quella reale, come un altro suo collega sconterà circa 9 (nove anni) chissà in quale Gulag oops, scusate, struttura di riqualificazione di persone che hanno temporaneamente non osservato le regole elementari del pubblico vivere comune.
Ironia vuole che lo stesso professore abbia scritto in tempi non sospetti più testi dove esprimeva che Navalny era un “approfittatore” con nessun seguito “coerente”, che per la libertà in Russia non contava nulla, ma si sa il pubblico devoto all’autrice questo non può ammetterlo perchè se no crolla il castello di carte.
Tutto qui?
Ma quando mai.
L’autrice che cita il mainstream, non cita che proprio i giornali che ne farebbero parte riportano la stessa identica notizia che riporta il FQ, copia incollata anche nei commenti, per cui non si capisce come con gli stessi testi di un altro si è da una parte “filo Putin” ed è già una cazzata e dall’altra “anti Putin” che è un’altra cazzata.
Se l’autrice avesse pubblicato le fonti la storia non sarebbe stata in piedi neanche un secondo.
Per chi conosce l’inglese nella pagina WSJ per non pagare l’abbonamento ci si può avvalere dell’audio che è gratis e che racconta la vera storia.
Ma se non si ha questo si può fare una ricerca ed andare nei più di 20 siti dei giornali che di certo non fanno parte del mainstream, che altro non è di una vaga sigla buona per ogni uso, e lì la storia è scritta.
Io ne fornisco due che ritengo più “onesti” perchè separano la notizia dalla propria opinione cosa che non fa affatto l’autrice del post e il suo giornale.
Putin ‘likely’ didn’t order Navalny’s death in February, US agencies believe: WSJ – POLITICO
US finds Putin probably did not order Navalny’s death in February: Report | Politics News | Al Jazeera
La prima cita le fonti che WSJ ha utilizzato, le elenca, a differenza dell’autrice, ed evidenzia che
But the WSJ said Saturday that several U.S. agencies — including the Central Intelligence Agency, the Office of the Director of National Intelligence, and the U.S. State Department’s intelligence unit — agree that Putin probably didn’t order Navalny’s death “at that moment,” citing people familiar with the matter.
La seconda, che di certo non si può categorizzare tra gli “anti Putin”, separa drasticamente il giudizio “paragrafo Sceptism” dal riportare i fatti prendendoli anche essa dal WSJ.
Solo uno dei tanti passaggi
Those who assert that Putin was not aware “clearly do not understand anything about how modern day Russia runs”, the Journal reported him as saying. “The idea of Putin being not informed and not approving killing Navalny is ridiculous.”
Poi ognuno vende l’anima ad diavolo che gli è più simpatico.
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Come esortare l’ignifugo Hal9001 a darsi fuoco? Sono sempre quelli che hanno capito sotto che razza di satanica impostura siamo costretti a vivere, come Aaron Bushnell, che lo fanno, purtroppo.
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Lunga vita a Stefano Tufillaro.
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Ing. Tufillaro
Quindi, per lei, l’autrice non poteva elencare le montagne di balle raccontate a titoli cubitali dai nostri giornaloni 20 secondi dopo la morte di Navalny perché non ha raccontato anche della vicenda del professore che dissentiva da Putin (almeno questo ci racconta la campana occidentale) incarcerato.
Ci scommetto che, per Lei, l’autrice non potrebbe nemmeno raccontare della balla di Powell che si presentava con la boccetta di antrace se non avesse raccontato anche che gli americani avevano liberato Auschwitz come sancito da Benigni nel suo film “la vita è bella”
Per quelli come lei ci sono sempre delle “doverose premesse” da fare, altrimenti bisogna tapparsi la bocca.
Perché non ha addirittura invitato la Ranieri a praticare l’omertà mafiosa?
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La vita è BALLA!
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Ti prego GSI, ma davvero lo leggi?
Aldilà del fatto che non so cosa scriva, mi dà proprio urto l’idea di lui che tutto tronfio scrive pensando di essere letto. Cioè, ci crede proprio!!!
E allora leggiamoci Guénon e non accusiamo il sociopat di essere un sociopat!
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Beh Paola,
oggi mi capita di dover fare il baby sitter e ho tempo per leggere i polpettoni indigesti dell’esimio Ingegnere.😃
Guenon no, non c’è la faccio.
Impariamolo attraverso le sortite del Gatto.
Sempre che non parli di vaccini però… altrimenti svicolo…😁
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Certo, Morfeo si fionda sui polpettoni avvelenati dell’ignifugo, come un randagio qualsiasi, ma svicola sui pasticcini avvelenati come un Bassotto qualsisi:
https://www.tgcom24.mediaset.it/salute/covid-astrazeneca-vaccino-puo-causare-sindrome-trombosi_81513081-202402k.shtml
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il semplicissimus
Date: 30 Aprile
Pare che il governo italiano, chiamiamolo così per brevità, abbia concesso un all’Ucraina un numero imprecisato di Storm Shadow (ben conosciuti e ben abbattuti dai russi) prendendoli dal suo piccolo arsenale di 200 ordigni di questo tipo che sono in magazzino dal 1999. E insieme a questa notizia è arrivata anche quella dell’ennesimo attacco al ponte di Crimea con razzi Atacms che sono stati tutti abbattuti. E allora diventa abbastanza chiara la ragione di questa vera e propria fiammata nel trasferimento di razzi: si tratta di sparare all’impazzata nella speranza che un colpo fortunato colpisca un qualunque obbiettivo rovinando la festa della vittoria che ci svolgerà a Mosca il prossimo 9 maggio. Del resto nell’immagine di apertura riporto un titolo tipico della stampa occidentale, risalente a primo agosto dello scorso anno quando gli Storm Shadow sembravano l’arma magica per la vittoria ucraina.
Il ponte di Crimea sarebbe l’ideale perché è un obiettivo simbolico, ancorché non sia più un obiettivo strategico visto che esiste un percorso alternativo su ferrovia. Ma in ogni caso difficilmente potrebbero esserci danni irreparabili: non si tratta di un ponte su un fiume ma di un’opera lunga 19 chilometri con centinaia di piccole arcate ognuna delle quali potrebbe essere ripristinata velocemente. Solo l’arcata centrale è lunga 200 metri e potrebbe costituire un problema, ma anche in questo caso un missile ne potrebbe distruggere una piccola parte. Ce ne vorrebbero decine a segno per fare danni veri. Ma insomma a questo punto basterebbe che un missile arrivasse vicino al ponte e facesse piccoli danni per dare alla macchina dell’informazione qualcosa su cui costruire una qualche saga vittoriosa. In alternativa si potrebbero fare vittime civili all’interno dei confini russi, cosa peraltro molto più facile, anche se questo apparirebbe un po’ più difficoltoso da smerciare a maggior gloria del regime di Kiev. Insomma ciò che si cerca è un colpo mediatico, visto che che la vittoria è ormai irraggiungibile.
E che si cerchi solo di far male alla Russia come unico piano B che la Casa Bianca e il suo folle abitante siano riusciti ad elaborare, è dimostrato anche dal fatto che i servizi segreti americani abbiano rivelato che non è stato Putin a volere la morte di Navalny. Certo solo i più stupidi tra gli esseri umani potevano credere una cosa simile: Navalny come personaggio di opposizione esisteva solo sulla stampa occidentale e non si vede per quale motivo Putin all’apice della popolarità dovesse farlo fuori dopo averne sopportato per 15 anni l’ insolenza pagata direttamente dall’Ambasciata americana. Anzi proprio la presenza tra la pletora dei suoi avversari di questo truffatore fascistoide e politicamente inesistente era un vantaggio per Putin che poteva dimostrare di che pasta fossero gli avversari al soldo dell’occidente. Tuttavia il fatto che i servizi americani abbiano fatto trapelare l’ovvio dimostra che si cerca o comunque qualcuno dentro l’amministrazione americana, cerca di non inasprire il conflitto e che è in arrivo un cambiamento di narrazione rispetto al leit motiv “i russi rovescereanno Putin” che ha tenuto banco per due anni. Ma a questo dedicheò un post a parte.
Invece noi mandiamo missili che poi saremo costretti a ricomprare per dare allo zio Sam il giusto compenso per il suo decisivo aiuto nel portarci alla rovina. L’ambasciatore russo convocato dal ministro della difesa Tajani dopo che Mosca ha nazionalizzato le fabbriche Ariston, ha spiegato al tardo ministro che era un clamoroso fesso anche quando faceva il giornalista, che l’Italia sta collaborando a rubare i fondi russi e collabora attivamente ad uccidere soldati russi. Quindi è in guerra con la Russia e non può non aspettarsi ritorsioni.
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Buongiorno,
@ED mi permetta, se scrive come ha scritto Lei, pochi comprendono il suo pensiero.
Mussolini anche non ordinò “direttamente”, “andate quella sera o simili e uccidete Matteotti”, ma non si può negare che ne traesse, o potesse trarre “beneficio” anche senza avere la “smoking gun”.
Ma è successo anche con Arafat, è successo con Gramsci, é successo con Che Guevara, è successo con i capi dei nativi d’America, sarebbe successo con Fidel Castro, con Ho Chi Minh solo per citarne alcuni.
Non faccia lo stesso errore degli improvvisati “latinisti”.
“Cui Prodest” fa parte di un discorso che nel contesto significa, papale papale, “chi beneficia di più” e non come si vuole forzare “chi è l’assoluto beneficiario”, che come capisce cambia drasticamente il presunto significato.
Quello che l’autrice non può fare è garantire che il suo giornale, come altri suoi colleghi anche di altri giornali, non vada in crisi di vendite prima di quando avverrà. Ed ha bisogno, come degli altri, di “scoop” che nascondano i veri problemi ma soprattutto la pratciamente impossibile risoluzione.
Qual’è il Day After della guerra che si è trasformata da “operazione speciale” ?
(@gatto: qual è non ce lo messo così almeno può dimostrare di esistere)
In concreto chi riconoscerà i nuovi confini?
Chi commercerà con la parte “nuova della Russia” ?
Con quale moneta?
Attraverso quale circuito interbancario?
Putin, che ovviamente non decide da solo, come potrà far arrivare nelle regioni russe estreme, lontanissime da Mosca, gli alimenti, le merci che non può disporre “internamente”?
La Russia ha perso, da anni, la guerra digitale, non controlla che in minima parte il traffico genericamente inteso “di Internet”.
Utilizza (va) pagando in dollari cifre esorbitanti per i cavi in fibra ottica transoceanici non certo di proprietà “NATO” o “USA”, e dipendendo assolutamente, totalmente, da essi.
Microsoft, Amazon, Google e altri provider, completamente restii alla cosa hanno dovuto accettare le sanzioni tecniche con cui Biden ha imposto con effetto immediato dalla prima settimana di Marzo il blocco totale dei Cloud dove alloggiano le indispensabili applicazioni nonchè i dati che tengono in vita il commercio, le transazioni, la esistenza di intere organizzazioni sociali, anche politiche, di ricerca e a cascata siti “minori” come questo.
Le aziende “occidentali” che ancora operavano in Russia sono da allora allo sbando, perchè dopo un primo “trucchetto” che utilizzava la “triangolazione” tramite Turchia, ora anche la stessa ha chiuso gli accessi.
Buona parte sono già irraggiungibili
Un ospedale russo che ha bisogno di incubatrici, di sale chirurgiche per “innestare” organi come cuore, fegato, occhi, può provvedere in parte ma la cascata tecnologica che presuppone il resto, ad esempio il contenitore di sangue, ma anche organi, DEVE riceverli da fuori Russia magari dalla stessa Ucraina.
Se chiunque potesse essere reso edotto di quanto “traffico” anche in questo stato di guerra ha garantito in Russia trasporto di materiale sanitario dagli stessi USA cambierebbe completamente l’opinione mondiale in merito.
I medici russi per salvare vite, per far nascere bambini, per i vaccini, per le attrezzature minime, per la filiera necessaria che sottintende il trasporto, aerei cargo speciali, personale qualificato non solo russo. lo hanno chiesto al “mondo”.
I loro equivalenti USA, italiani, francesi anche Ucraini hanno esercitato, nel silenzio, pressioni enormi nei confronti dei rispettivi “governi” per fornire quanto sopra limitatamente da me riportato in contrasto assoluto con la posizione “politica” ufficiale.
Ma come un ginecologo americano avrebbe potuto non far niente di fronte alla richiesta di un alternatore elettrico che alimenta un’incubatrice che ha il solo scopo di aiutare un piccolo cucciolo d’uomo a sopravvivere nei primi giorni della sua certamente difficile e peraltro incerta esistenza?
Come avrebbe potuto accettare che una sanzione economica fosse superiore alla relativa garanzia dell’esistenza fisica, che i carri armati, che gli F16, fossero più importanti di un 1 Kg di essere umano che proprio non cambiava di nulla gli effetti tangibili della guerra?
Putin, e sicuramente in modo non condiviso da chi in Russia ancora ragiona, può solo vincere militarmente e puntare tutto su quello perchè il domani è oscuro e certamente più “sfavorevole” a tutti, nessuno escluso.
E questo Navalny, di certo neanche poteva immaginarlo.
Come Putin, Biden, i dirigenti UE, la Cina, allungate Lei e Voi l’elenco.
Ad libitum
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quante caxxate tutte insieme
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Grazie Stefano Tufillaro.
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Ah ah ah… L’ho visto adesso (seguo i consigli della Grad: e chi lo legge ‘sto qua, a parte Gsi?).
Hal-scassato-90001, facendo della fine ironia, scrive:
“…Qual’è il Day After della guerra che si è trasformata da “operazione speciale” ?(@gatto: qual è non ce LO [grassetto e maiuscolo mio, ndr] messo così almeno può dimostrare di esistere)“.
Ah ah ah! Grazie di farmi esistere.
Com’è quella storia che hai rinunciato a una cattedra?
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E’ purtroppo terminato il periodo di silenzio del racconta-balle dopo lo sbugiardamento dettagliato sulla non espansione ad Est della Nato.
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