Dopo le dimissioni di febbraio da sottosegretario, il critico torna è in lizza col partito di Meloni: “Non so ancora in quale circoscrizione sono…”

Europee, spunta Sgarbi con Fdi: “Ho firmato, lusingato se mi candidano al Sud”

(di Alessio Gemma – napoli.repubblica.it) – “Ho firmato l’accettazione della candidatura, ho parlato con La Russa (presidente del Senato, ndr). Domani mi diranno dove sono candidato”. Vittorio Sgarbi risponde cosi a telefono e non si sottrae alla indiscrezione di queste ore: l’ex sottosegretario candidato alle Europee con Fratelli d’Italia. Rieccolo il critico d’arte, personaggio televisivo, opinionista, disarcionato di recente dalla poltrona di sottosegretario del governo Meloni per l’incompatibilità tra il suo ruolo pubblico e l’attività privata. Gira voce a Napoli che Sgarbi possa essere nella lista per il Sud.

“Non lo so – replica lui – So che mi hanno candidato, ma non so ancora in quale circoscrizione. Io ho chiesto il Nord est. Perché sono di Ferrara, eletto al parlamento europeo lì nel 1999, sono stato sovrintendente a Venezia. Ho firmato per ora, non ho posto condizioni, non è escluso che mi chiedano più circoscrizioni. Vannacci è candidato in tutte e 5”. All’ipotesi di correre anche al Mezzogiorno, Sgarbi guarda con favore: “Sarei lusingato, mi diverto al Sud, ho sempre combattuto per il meridione. Sono stato eletto deputato due volte in Calabria, sono stato sindaco in Sicilia. Mi trovo bene, per me è un’area di famiglia. Comunque, non ho problemi”.

A febbraio Sgarbi si è dimesso dal ruolo di sottosegretario del governo, al ministero della Cultura. L’Antitrust aveva ravvisato una incompatibilità per le sue “attività professionali in veste di critico d’arte, in materie connesse con la carica di governo a favore di soggetti pubblici e privati”.

Nei mesi scorsi è emersa anche una indagine della Procura di Macerata a carico dell’ex sottosegretario per autoriciclaggio di beni culturali. Sgarbi è stato eletto più volte in passato in parlamento in quota Forza Italia. Alle ultime elezioni per il presidente della Repubblica aveva dato una mano a Silvio Berlusconi per il sogno irrealizzato dell’ex Cavaliere di salire sul Colle più alto.