I manifestanti contestano l’incontro con i rappresentanti del Governo al Castello del Valentino, sede di Architettura. Frizioni con le forze dell’ordine. Sette agenti contusi. Meloni: “Solidarietà alle forze dell’ordine”. Bernini: “L’università non boicotta, ma include”

(di Cristina Palazzo – repubblica.it) – “Fuori i sionisti dall’università”. Sono circa una cinquantina i militanti scesi in piazza oggi a Torino per contestare l’evento della Conferenza degli Addetti scientifici e spaziali e degli Esperti agricoli 2024 ospitata dal Politecnico di Torino con ministri e istituzioni. Momenti di frizione con le forze dell’ordine:30 attivisti identificati e sette poliziotti contusi.

I militanti si sono radunati a Palazzo Nuovo e attraversando le vie del centro sono diretti al Castello del Valentino, sede delle lauree in Architettura, dove è in corso la conferenza, con il rettore Stefano Corgnati, governatore del Piemonte Alberto Cirio e il sindaco Stefano Lo Russo con i rappresentanti del governo: il vicepremier Antonio Tajani, la ministra dell’Università Anna Maria Bernini, il ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida e il ministro dell’Ambiente Gilberto Pichetto Fratin. In testa al corteo proprio uno striscione con la scritta “Fuori i sionisti dall’università: Bernini, Tajani, Lollobrigida non vi vogliamo”. “Oggi dobbiamo impedire che eventi come quelli al Valentino si verifichino – dicono i manifestanti – siamo qua contro la guerra all’Università”.

Slogan, uova, fumogeni e striscioni. I manifestanti bruciano lo stemma di “Forza Italia” e i loghi di “Avio” e “Thales Alenia”. Ad animare il corteo, realtà come il collettivo Cua, il centro sociale Askatasuna, il collettivo comunista Cambiare Rotta, il gruppo Progetto Palestina e il coordinamento Torino per Gaza, uniti nel grido “Free Palestine”.


Quando i manifestanti provano a convergere al Valentino ci sono momenti di frizione con le forze dell’ordine tra le vie di San Salvario. Una cinquantina di attivisti cerca di aggirare le forze dell’ordine e c’è un parapiglia con la polizia che utilizza gli scudi e i manganelli per respingere i giovani, in corso Cairoli, a qualche centinaia di metri dal castello del Valentino e poi anche in via San Pio.Oltre 30 persone vengono identificate dal Digos tra cui militanti del centro sociale Askatasuna che hanno coordinato – secondo gli investigatori – i vari tentativi di sfondamento durante la mattinata. Gli identificati verranno denunciati.

Traffico in tilt in corso Massimo D’Azeglio, corso Dante, corso Vittorio Emanuele, corso Moncalieri e corso Cairoli. Per motivi di sicurezza chiuse quattro stazioni della metro: bloccati gli accessi della stazione di Porta Nuova – Marconi- Nizza e Dante in entrambe le direzioni, in particolare su

Il corteo alla fine prosegue sulle vie del centro al grido di “Tout le monde deteste la police” “fuori la polizia dal corteo”.

La manifestazione si inserisce nella mobilitazione lanciata dai collettivi per chiedere alle università e alle istituzioni italiane di boicottare i rapporti con Israele, partendo dalla sospensione del bando Maeci sulla collaborazione e chiedendo la rescissione di tutti i contratti.

Bernini: “L’università non boicotta ma include”

“L’università non boicotta ma include, abbiamo una collaborazione efficacissima con Israele su progetti di grande innovazione che porteremo avanti”, dice nel suo intervento la ministra Bernini. E sulla protesta: “A Torino protestano legittimamente fino a che la protesta non sconfina in qualcosa di più l’importante è che chi protesta sappia perché protesta. Io sento molti slogan ma sui contenuti sarebbe interessante approfondire, sarebbe molto bello anziché lanciare solo slogan e protestare sedersi intorno a un tavolo e parlare tutti insieme e condividere dei ragionamenti”.

Alla domanda su chi contesta la Ricerca in campo bellico “Allora dobbiamo staccare Internet a chi dice questo perché come sapete Internet è nato per comunicazioni in materia di difesa poi www e’ stato regalato al mondo praticamente dal cern molto spesso quando andiamo a fare tac, pec, risonanze magnetiche che ci salvano la vita lo dobbiamo proprio al codsidetto dual use”. Infine sulla decisione di Unito “Non sono d’accordo perché l’università non si schiera, non entra in guerra, noi siamo figli di una diplomazia scientifica che ci fa crescere tutti insieme da portatrici di pace solo questo è il senso dell’università in Italia, Europa e nel mondo”.

Meloni. “Solidarietà alle forze dell’ordine”

“Solidarietà alle Forze dell’ordine per l’ennesimo e inaccettabile attacco da parte di centri sociali e collettivi. Questa mattina sette agenti sono rimasti contusi a Torino a seguito del tentativo da parte di un violento gruppo di attivisti di sfondare un cordone di polizia nei pressi del Castello del Valentino. Condanniamo con fermezza quanto accaduto, lo Stato è accanto di chi difende la libertà e la sicurezza di tutti i cittadini”, scrive su X la premier Giorgia Meloni.

Lollobrigida : “Squadracce che usano la violenza”

“Parole solidarietà a forze dell’ordine perché in questi giorni vanno difesi diritti presenti nella nostra preziosa costituzione – l’intervento del ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida – Vedere squadracce organizzate che tentano di impedire all’interno dell’università che è un territorio sacro per definizione, un convegno che parla al mondo attraverso i suoi addetti per le politiche estere, la scienza che non è legata ad un’ideologia o ad un interesse politico ma è legata all’interesse dell’umanità, così come nell’aerospazio che è una sfida fondamentale. E ancora di più io ritengo nella capacità di affrontare la sostenibilità ambientale ed economica”. E aggiunge: “Squadracce sono quelle che con la violenza tentano di impedire in queste ore in cui Carabinieri, Polizia stanno difendendo il principio costituzionale di manifestare secondo la legge, questo è il principio e invece ci sono le assemblee elettive quelle a cui sempre le squadracce di qui sopra hanno tentato di impedire di discutere come all’Università di Roma al senato accademico, un luogo sacro di rappresentanza democratica e ognuno deve essere libero di esprimere le proprie idee ma rispettando la legge, quando si aggrediscono poliziotti, carabinieri, quando si tenta di impedire un’assemblea che si svolge all’università. Ecco quello è un atteggiamento che la Costituzione condanna e credo che i padri costituenti intendessero questo come opposizione ferma a quello che aveva rappresentato il fascismo prima e oggi con queste squadre organizzate che tentano di usare gli stessi metodi condannabili che il fascismo usava all’epoca”.

Tajiani: “Non cancellerò mai gli accordi con Israele”

“Io non cancellerò mai quegli accordi, visto che sono stati fatti dal ministero degli Esteri, che sono accordi scientifici. La scienza non è legata alla politica, non ha confini e non è una questione di partito o nazioni, se serve a salvare una vita umana, sia di un ebreo, cristiano, musulmano o ateo, la ricerca scientifica deve andare avanti e guai a chi vuole fermarla per motivi politici”. Lo ha detto il ministro degli Esteri Antonio Tajani a margine della Conferenza degli addetti scientifici e spaziali e degli esperti agricoli 2024 a Torino, parlando degli accordi per la ricerca tra Italia e Israele.”Non è questione del governo di Israele ma con lo Stato e con le università, quindi si lavora per la ricerca come lo facciamo con tanti Paesi al mondo e continueremo a farlo con le università israeliane. Protestare è legittimo ma la mia risposta è che questi accordi non si cambiano”, ha aggiunto.

“Un conto è difendere il diritto popolo palestinese a vivere la propria terra, un conto è usare politicamente accordi scientifico per andare contro governo. Io finché sarò ministro non cambierò posizione. Non dobbiamo confondere la scienza con la politica, tutto può essere utilizzato a fini perversi Non c’entra difendere popolo palestinese e insultare e sputare alle forze dell’ordine” chiosa il vicepremier. E conclude: “Sono tutti figli di papà che possono permettersi di non andare a lavorare”

Chiorino : “Non vogliamo più essere ostaggio dei centri asociali”

“C’è un Piemonte che non accetta più di essere ostaggio di centri “asociali”. Mentre al Politecnico si dialoga per costruire un futuro migliore, i soliti agitatori di professione contestano e insultano, paralizzano una città. Askatasuna, Cambiare Rotta e kompagni vari: siamo drammaticamente abituati ai metodi antidemocratici di questi soggetti.

Ferma condanna agli ennesimi episodi di violenza fisica e verbale, solidarietà alle forze dell’ordine costrette ancora una volta ad affrontare collettivi sovversivi e delinquenziali. Torino e il Piemonte hanno il dovere di non rassegnarsi a questa violenza, ma di combatterla. Fratelli d’Italia è al fianco dei cittadini per bene e degli uomini in divisa: ieri, oggi e sempre»”, dichiara Elena Chiorino (Fratelli d’Italia), a seguito delle contestazioni di oggi a Torino per il convegno del Politecnico