
(Raffaele Pengue) – Checché se ne dica, oggi l’unico rimedio su cui il cittadino può contare per vedersi riconosciuti i propri diritti, che non è soltanto la denuncia all’autorità – visti i tempi biblici della giustizia -, è la stampa, i social, i siti d’informazione e rigorosamente nei media di punta. Di quelli seri, però, che non disdegnano la politica e che almeno qualche volta provano a elevarsi con inchieste e denunce. Proprio quelli a cui nei prossimi giorni faremo ricorso in quantità industriale. È l’unico rimedio, contro il virus della stupidità dilagante in questo paese, la pandemia della stupidità. È l’unica risposta sensata ed efficace all’assenza di vergogna, alla stupidità dominante e dilagante, delle istituzioni a Guardia Sanframondi, che evidentemente non è – come noi pensavamo e speravamo – il buon senso, la normalità, la ragionevole misura. È l’unico modo per sperare di accendere le coscienze intorpidite dei cittadini e degli amministratori, perlomeno un granello di pudore.

Seguendo le cronache che in questi giorni hanno interessato il prolungamento di via Parallela (da oggi, definita ufficialmente, traversa), mi vado convincendo che di fronte alla possente armata della Stupidità dilagante, che si esprime nei componenti dell’amministrazione guardiese di ieri quanto di oggi, un gruppo di temerari che ha fallito su tutto, tradito qualsiasi promessa fatta, una squadra di esseri improponibili come non si era mai visto, nulla possa il pur necessario ricorso al senno. Occorre una risorsa in più, un’energia eccezionale, fuori dal normale, che scompagini le carte, i giochi e faccia fare un salto di piano a questo paese: il richiamo alla realtà. La capillare divulgazione della realtà: la risonanza mediatica delle dispotiche idiozie di una classe politica e dirigente, meritevoli almeno di una buona dose di “mazzate” (metaforiche). E farlo per la Stupidità dei loro comportamenti, per i problemi di Guardia e per le cose che non vanno, e perché non possiamo nemmeno contare sull’opposizione in questo paese, che non c’è – e se non la fai, un po’ come il cervello, dopo un po’ si atrofizza e smette di funzionare -, non la fa nessuno, non come intendo io almeno (visto l’attuale magna magna). Allora ti domandi: ma chi è l’amministrazione a Guardia Sanframondi? In una parola: ma chi si credono di prendere per il culo? Ma che razza (ops!) di gente abbiamo votato? Ma il sindaco? Il sindaco non c’è, si nasconde, sprofonda – lui e tutta la sua giunta – nella incapacità di programmare ciò che è assolutamente urgente programmare per evitare il disastro della comunità. Perché oggi l’impressione che si ricava è che questa è gente che autorizza una qualunque cosa e poi butti per aria i dadi nella speranza che esca la soluzione fortunata. Ma a guardare com’è ridotta Guardia e come l’hanno ridotta, viene da consigliare al sindaco e alla sua giunta di mettersi in tasca i dadi e cominciare a uscire dagli uffici per farsi una idea del disastro. Ma non lo faranno. Perché sono tutti colpevoli. Tutti coinvolti. Perché sappiamo benissimo che attorno al Comune di Guardia in queste ore sono impegnati a scavare una trincea. Una sorta di barriera difensiva con la quale proteggersi dall’assalto dell’insoddisfazione dei cittadini. Affetti dalla sindrome di accerchiamento che, prima o poi, colpisce tutti gli incompetenti o semplici maneggioni del potere, per i quali ogni critica prelude a un complotto e ogni dubbio rappresenta un’ostilità. È un film che a Guardia abbiamo già visto: accadde la medesima cosa anche alle amministrazioni precedenti.

Ma torno infine all’oggi e al punto di partenza: e se fosse la risonanza mediatica delle loro scempiaggini e non l’opposizione istituzionale o meno l’unico rimedio (omeopatico, per certi versi) alla Stupidità trionfante che si è impadronita della casa comunale? Raccontare Guardia oggi, è un atto di presunzione. Un paese che tutto attrae, tutto nasconde, tutto dimentica: e dove tutto finisce con una pernacchia. Certo, amarla è facile, capirla non solo è impossibile ma inutile. Ecco perché il caso del momento, ovvero la “sistemazione, sbocco e opere di urbanizzazione di via parallela”, che colpisce alcuni cittadini a beneficio di altri con un tracciato da commedia dell’assurdo è emblematico della Stupidità imperante dalle parti del Municipio. Come si può soltanto pensare una strada comunale, pagata con soldi pubblici (prolungamento, sbocco, strada, superstrada, non ha importanza), che nel progetto iniziale (degli anni ’70/80) doveva sbucare sulla ex 87 e che inizia con poco più di cinque metri di carreggiata per poi proseguire per una cinquantina di metri con dodici/tredici metri di larghezza, e infine restringersi di nuovo e morire davanti a un muro impenetrabile di terra e di massi? Per giunta senza nemmeno prevedere servizi essenziali. Tutto ciò sarebbe comico se non fosse tragico.
Infine, una domanda: ma non vi vergognate? Quando al mattino vi guardate allo specchio a cosa pensate? E mi rivolgo in particolare a chi per pavidità, pagamento di promesse elettorali, terrore, mancanza di autostima o altri intenti, nel corso degli anni non ha provveduto a correggere l’obbrobrio; a chi c’era prima, ma soprattutto a chi l’opera d’ingegno l’ha pensata e fatta finanziare.
Ne riparleremo a lungo.