(di Gianpaolo Usai – lindipendente.online) – Le malattie cardiovascolari sono una delle principali cause di mortalità e morbilità sia nei paesi sviluppati che in quelli in via di sviluppo, colpendo milioni di individui ogni anno. Nonostante siano disponibili sul mercato farmaci terapeutici di successo per la gestione e il trattamento delle malattie cardiovascolari, secondo molti ricercatori i frutti nutrizionali sembrano offrire i maggiori benefici al cuore ed è stato dimostrato che alleviano le malattie cardiovascolari. Studi sperimentali hanno anche dimostrato che i frutti nutrizionali hanno potenziali effetti protettivi contro le malattie cardiovascolari. Lo scopo di una recente revisione di studi scientifici pubblicato nel 2021 sulla rivista medica Vascular Health and Risk Management è stato quello di fornire un riassunto completo delle prove scientifiche sugli effetti di 10 dei frutti nutrizionali più comuni disponibili in commercio, registrati contro le malattie cardiovascolari. La revisione scientifica ha avuto come obiettivo anche quelle di descrivere i meccanismi d’azione di questi frutti in presenza di malattia cardiaca o nella prevenzione della malattia stessa.
I 10 frutti che sono stati analizzati in questa revisione di studi sono: mela, avocado, uva, mango, arancia, kiwi, melograno, papaia, ananas e anguria. Nel complesso, la presente revisione ha rilevato che i frutti nutrienti e i loro costituenti apportano benefici significativi per la gestione e il trattamento di malattie cardiovascolari quali infarto del miocardio, ipertensione, malattia delle arterie periferiche, malattia coronarica, cardiomiopatie, dislipidemia, ictus ischemico, aneurisma aortico, aterosclerosi, ipertrofia cardiaca e insufficienza cardiaca, complicanze cardiovascolari del diabete, cardiotossicità e cardiomiopatia indotte da farmaci. I ricercatori hanno concluso che lo sviluppo di integratori salutari a base di frutta e dei suoi principi nutrienti sarebbe auspicabile per una protezione efficace dalle malattie cardiovascolari.
In questo articolo riporto tutto ciò che i ricercatori hanno scoperto e documentato riguardo l’effetto nutraceutico della mela in particolare. Il termine nutraceutico sta ad indicare le proprietà nutritive e farmaceutiche al tempo stesso, riferite a cibi, integratori o principi attivi contenuti all’interno degli stessi.
Studi scientifici su mele e cuore
Le mele sono tra i frutti più graditi in tutto il mondo, appartengono alla famiglia delle Rosacee e vengono coltivati in tutto il mondo. Lo studio di Sandoval-Ramírez del 2020 ha stabilito che l’assunzione dell’intera mela (compresa di buccia cioè) era correlata a un ridotto rischio di mortalità per malattie cardiovascolari, mortalità per cardiopatia ischemica, mortalità per ictus e grave calcificazione dell’aorta gastrica, e con un livello inferiore di una sostanza che segna l’infiammazione del corpo, la proteina C-reattiva (PCR). Queste conclusioni sono dovute al fatto che la mela ha la capacità di ridurre il livello del colesterolo cattivo (LDL), la frequenza cardiaca, la pressione sanguigna, e ridurre sensibilmente la proteina C-reattiva (PCR), oltre a contribuire ad aumentare il livello di colesterolo buono (HDL) e la funzionalità endoteliale ovvero il funzionamento corretto delle arterie. Questi sono risultati dimostrati inoltre da molti altri studi scientifici sulle mele. La revisione scientifica in esame afferma nero su bianco che svariati studi suggeriscono che consumando almeno una mela intera (100-150 g) al giorno possiamo ridurre significativamente il rischio di mortalità associato alle malattie cardiovascolari.
Composti bioattivi presenti nella mela
La mela esplica i suoi effetti cardioprotettivi grazie a diversi composti attiva presenti in essa. I polifenoli sono uno di questi composti e sono abbondanti nella polpa e nella buccia del frutto, contribuiscono al miglioramento della pressione sanguigna, della funzione endoteliale e della rigidità arteriosa nei soggetti ad aumentato rischio di malattie cardiovascolari. Si tratta in sostanza di sostanze antiossidanti, capaci cioè di bloccare i danni alle cellule del nostro organismo. Il meccanismo protettivo è il seguente: un cuore sano consente al sangue di essere pompato attraverso una rete di canali sanguigni noti come arterie. Il lato sinistro del cuore prende il sangue ricco di ossigeno dai polmoni e lo pompa attraverso una grande arteria chiamata aorta, mentre il sangue deossigenato ritorna al cuore attraverso i vasi sanguigni chiamati vene. Tuttavia, l’aterosclerosi, un accumulo di placca all’interno delle pareti arteriose, può causare il restringimento delle arterie, rendendo più difficile la circolazione sanguigna. La combinazione di ipertensione e aterosclerosi porterà eventualmente a problemi più significativi come l’infarto del miocardio. I composti attivi delle mele contrastano in maniera significativa proprio l’aterosclerosi, appunto.
Un altro studio citato dalla nostra revisione di studi è quello di Bondonno e altri ricercatori, i quali hanno dimostrato che gli effetti cardioprotettivi delle mele sono dovuti principalmente alla presenza di flavonoidi molto abbondanti nella buccia della mela. I flavonoidi sono un’altra sottocategoria di sostanze antiossidanti. La loro indagine era mirata a determinare se il consumo di mela con la buccia potesse migliorare la salute delle arterie (funzione endoteliale), la pressione sanguigna e la rigidità arteriosa nei soggetti a più alto rischio di malattie cardiovascolari. È stato effettuato un confronto tra l’assunzione di mela con buccia (alto contenuto di flavonoidi) e quella di sola polpa di mela (contenuto inferiore di flavonoidi). I risultati hanno soddisfatto l’ipotesi secondo cui un aumento del consumo di mele potrebbe ridurre il rischio di malattie cardiovascolari, sia acute che croniche, mediate dall’effetto protettivo della buccia della mela.
La ricerca scientifica ha dimostrato da tempo che le mele sono ricche di polifenoli e pectina (un tipo di fibra), noti per essere elementi bioattivi e protettivi per tante patologie. Tuttavia, è interessante notare che altri studi scientifici hanno riferito che la forma liquida del succo di mela è priva di pectina e di altri componenti della buccia, concludendo che “la componente fibrosa è necessaria per l’effetto di riduzione del colesterolo delle mele negli esseri umani sani e che il succo di mela chiaro potrebbe non essere un surrogato adatto del frutto intero nelle raccomandazioni nutrizionali”.
Effetti protettivi anche su altre patologie
Oltre alle malattie cardiovascolari, i polifenoli presenti nelle mele hanno altri benefici terapeutici, come la prevenzione delle malattie degenerative tipiche del nostro tempo (demenza, Alzheimer, Parkinson, sclerosi multipla). I polifenoli della mela riducono il rischio di malattie cardiovascolari avendo un effetto benefico anche sul microbiota, ovvero sui batteri dell’intestino. Inoltre, numerosi studi hanno riportato che la percentuale di polifenoli nel contenuto complessivo di fenoli e flavonoidi dell’estratto di buccia di mela è quantitativamente superiore in maniera sostanziale a quella della sola polpa di mela. È interessante notare che lo studio di Tian e altri ricercatori abbia dimostrato che i topi a cui erano stati somministrati 250 mg/kg di estratti di buccia e polpa di mela per 28 giorni avevano una pressione sanguigna più bassa, miglioramento della funzione endoteliale, miglioramento dell’omeostasi lipidica e riduzione della resistenza all’insulina. I risultati hanno inoltre indicato che l’estratto di buccia di mela possedeva maggiori effetti cardioprotettivi contro l’aterosclerosi nei topi rispetto all’estratto di polpa di mela senza buccia. Un altro studio del 2017 ha scoperto che la buccia di mela riduce la glicemia, il colesterolo totale, il colesterolo LDL, i trigliceridi, l’azoto ureico, l’insulina e la dimetilarginina asimmetrica nei topi con sindrome metabolica. Pertanto, l’assunzione giornaliera di mele è decisamente una delle iniziative volte a prevenire la mortalità per malattie cardiovascolari.
È particolarmente importante, in conclusione, consigliare alle persone, e specie ai pazienti con malattie cardiovascolari già diagnosticate, di aumentare l’assunzione di mela intera (cioè con la buccia), poiché questa abitudine alimentare può migliorare il profilo del colesterolo nel sangue, ridurre la pressione sanguigna, e prevenire l’infiammazione. Come ho spiegato però molte volte, la frutta con la buccia si può consumare in tranquillità solo nel caso in cui sia biologica o proveniente da alberi o coltivazioni convenzionali che non abbiano fatto uso di pesticidi e altre sostanze chimiche per la loro produzione, perché in caso contrario tali pesticidi si annidano in maniera definitiva e pericolosa proprio nella buccia, in prevalenza.
Mangio da decenni frutta in quantità industriale compreso le mele. Ho dovuto assumere statine per il colesterolo e devo controllare lo stato delle carotidi dato che una è occlusa per il 50%. Se poi non mangiassi frutta! Per me son tutte balle
"Mi piace""Mi piace"
Eh, ma sai, siamo il cibo che mangiamo, che puzza di frase fatta da due soldi lontano un miglio nautico, ma rimane comunque assai vera. 🤷🏼♂️
Dunque ipotizzo: a parte che a voler fare le cose per bene, le mele (come altra frutta) dovresti mangiarle dal tuo frutteto, diciamo dal tuo alberello in giardino accuratamente lavate e non trattate (che di solito sono stortignàccole e bruttine, con la buccia opaca e macchiata e i segni dei vermetti o delle beccate di qualche uccellino, perché se mangi quelle giganti incerate tutte lucide imbustate dell’Esseoblunga o della PAM, per dirne due a caso, che quindi tendi a sbucciare – di cui ai flavonoidi di cui si parla nell’articolo – non dico “stai fresco”, ma ci manca poco), ma insomma poi… che altro mangi, se posso chiedere? Puoi farti tutta la frutta del pianeta anche fuori stagione importata – con le portacontainer lunghe centinaia di metri, ma è tutt’altro discorso – ma se poi ti rimpinzi (sempre ipotizzando, eh? Per carità!) di patatine in bustina stra-fritte industrialmente in olio di palma che cola sulle mani che ti ci vuole il Nelsen Piatti per toglierlo (se va bene, sennò il Vim Clorex), e stracolme di sale che al confronto una salina siciliana è sciapa, e poi ti spari fette di pane in cassetta all’alcool etilico, imburrate col burro danese Lurpak salato di latte vaccino e ci sbudelli sopra le fettone di prosciutto stagionato tagliate a mano e per snack a “merenda” ti fai la schiacciata (fiorentino per quella che per i romani vien chiamata “pizza bianca”; altrove non so, presumo “focaccia”) con la mortadella distesa tra du’ belle fettone di Fontina valdostana DOP… Mi spiego?
Vorrei esser stra-chiaro: non ti sto, ovviamente!, accusando di alcunché, non mi permetterei mai e comunque son uno che tende a farsi gli affari propri. Non ti sto dando del pazzoide poiché mangi quel che mangi. Io son pure vegano per etica, ma rispetto tutti e ognuno mangia quel che mangia e vuole… Tanto non sarò certo io nella mia insulsaggine, nella mia vita buzzurra e inutile, a cambiar il mondo. Non sono cose di cui io potrei mai neanche disquisire dato che io non ti conosca, epperò… in ragione di quel che scrivi, candidamente ti chiedo in generale, se vuoi dirlo, come sia organizzata la tua dieta quotidiana. Moltissimo fa il proprio organismo (cervello compreso, anzi a inziar proprio da lui, dal suo possente potere psicologico) che in effetti fa e disfà in maniere che non capiamo neanche più di tanto, ma comunque ripeto, basta quel poco che assunto tutti i giorni… semplicemente fa saltare i conti (io per esempio, per la mia dieta dovrei avere totale carenza di vitamine del gruppo B, e invece… non si sa come mai, le ho regolari. Boh?).
Ho conosciuto persone che stavano tutto sommato anche bene, salvo poi tutte le sante sere (ma dico tutte, eh? Nessuna esclusa!), sciropparsi il Negroni prima di cena, a casa propria come in giro, tipo mantra, tipo cosa religiosa quotidiana. E che però facevano una vita molto sedentaria senza muovere più di due falangi al giorno, e l’ultima volta che avevano visto una bicicletta era quando erano bambini, che l’avevano con le rotelle per non cascare, e che prendevano l’auto o il motorino (o la bicicletta, ma di quelle a-pedalata-assistita) per fare centocinquanta metri fino al barrettino sotto casa dove facevano colazione al mattino sparandosi espresso rancido e bruciato e cornetto… tutti i giorni domeniche incluse. E che poi si lamentavano di aver problemi di grassi nel sangue e problemi relativi… 😉
Per dire. 🤷🏼♂️
"Mi piace"Piace a 2 people
Le mele son buone, eccezionali, una o due fresche in casa non devono mancar mai, ma vuoi mettere, anche relativamente alla sola salute mentale (!!), quelle belle tonde che si vedono sotto all’ombrellone d’estate…? 😜
"Mi piace"Piace a 1 persona