Segnatamente: Frontex, Guardia di Finanza, Guardia Costiera (all’occorrenza anche Marina Militare, Carabinieri, Polizia di Stato, Vigili del Fuoco, Unità cinofile, Guardie forestali); b) del moto ondoso che può variare da calmo a molto […]

(di Antonio Padellaro – Il Fatto Quotidiano) – Lo Scaricadosi (nel senso dello scaricabarile del ministro Piantedosi in Parlamento) necessita: a) di svariati corpi militari e agenzie internazionali sulle quali scaricare a turno, e nell’arco delle 24 ore, il mancato o ritardato intervento per mettere in salvo i naufraghi di Steccato di Cutro.

Segnatamente: Frontex, Guardia di Finanza, Guardia Costiera (all’occorrenza anche Marina Militare, Carabinieri, Polizia di Stato, Vigili del Fuoco, Unità cinofile, Guardie forestali); b) del moto ondoso che può variare da calmo a molto grosso a tempestoso, sulla base delle esigenze delle ricostruzioni ministeriali; c) dell’“emergenza segnalata solo alle 4” quando, normalmente, le persone dormono il sonno del giusto e tengono staccati i cellulari; d) di scafisti responsabili di avere effettuato la fatale “brusca virata” che ha condotto l’imbarcazione a infrangersi sulla secca. Comportamento poco professionale quando sarebbe bastato seguire la rotta prestabilita e finire in tutta sicurezza tra le accoglienti braccia dei succitati Corpi; e) di carte nautiche gravemente deficitarie sulla presenza di bassifondi nei pressi della costa di Steccato di Cutro; f) dell’Unione europea in tutte le sue forme e articolazioni, tanto che prima che la barca affondasse si udì chiara e distinta l’invocazione abituale di ogni talk show che si rispetti: ma l’Europa dov’è?; g) delle opposizioni che hanno voluto malignamente fraintendere le parole del ministro a tragedia avvenuta: “In queste condizioni del mare non si deve partire”. E che, invece, andavano intese alla stregua di quegli affettuosi consigli paternamente dispensati sulle spiagge, del tipo non fare il bagno dopo aver pranzato oppure non allontanarsi troppo col pattino; h) di una serie interminabile di stragi del mare di cui il ministro ha dato puntuale lettura celebrando così l’apoteosi dello scarica immigrati addebitabile ai governi di ogni tempo e di ogni colore (non menzionati soltanto i naufragi di Ulisse e del Titanic); i) ero rimasto senza benzina, avevo una gomma a terra, non avevo i soldi per prendere il taxi, le cavallette!