“L’autonomia serve solo alla Lega che sta al 7 per cento: FdI rischia di perdere altri voti al Sud”. L’ex presidente della Camera Roberto Fico racconta che la politica lo impegna come e talvolta più di prima: “Passerò la domenica a Casoria con oltre 500 persone […]

Foto Roberto Monaldo / LaPresse 09-12-2019 Roma Politica Il Presidente della Camera Roberto Fico saluta la Stampa Parlamentare prima delle festività natalizie Nella foto Roberto Fico Photo Roberto Monaldo / LaPresse 09-12-2019 Rome (Italy) he President of the Chamber of Deputies Roberto Fico meets the Parliamentary Press before the Christmas holidays In the pic Roberto Fico

(DI LUCA DE CAROLIS – Il Fatto Quotidiano) – L’ex presidente della Camera Roberto Fico racconta che la politica lo impegna come e talvolta più di prima: “Passerò la domenica a Casoria con oltre 500 persone per una riunione del M5S sui gruppi territoriali, da presidente del comitato di garanzia. Aiuto i nostri parlamentari; lavoro sul territorio a a Napoli, dove il Movimento è in maggioranza in Comune e quindi abbiamo hgr; incontro gli studenti. E il tema della legalità è centrale, sempre”.

Il Guardasigilli Nordio se la prende con i pm antimafia e minaccia di tagliare le intercettazioni, nonostante siano state decisive per catturare Messina Denaro.

Non condivido il suo approccio, sbagliato e ideologico. E la prima responsabile ne è Giorgia Meloni, che lo ha fortemente voluto come ministro. Le intercettazioni sono uno strumento di indagine indispensabile, e lo hanno ribadito con molta forza i magistrati che hanno arrestato Messina Denaro. È scellerato depotenziarle, per di più parlando di politica suddita dei pubblici ministeri.

Quando parla di approccio ideologico cosa intende?

Una parte della destra ha sempre cercato di smantellare le intercettazioni.

Nordio ha fatto marcia indietro sulle intercettazioni per mafia e terrorismo.

Non basta. Il tema, come hanno ricordato molti magistrati e inquirenti, sono anche i cosiddetti reati spia, da individuare per combattere davvero la criminalità organizzata.

Pensa che sia necessaria una mozione di sfiducia per Nordio?

Come ho detto, a volerlo fortemente come ministro è stata Meloni. Può andare bene anche una mozione di sfiducia individuale, ma questo va deciso dai gruppi parlamentari. Il punto però è che andrebbe sfiduciato il governo.

L’esecutivo lavora anche all’autonomia differenziata: un tema che però spacca la maggioranza.

L’autonomia senza passare per la Conferenza Stato-Regioni, come vorrebbe Roberto Calderoli, spacca l’Italia e aumenta il divario tra i territori. E tutto questo solo per portare consenso alla Lega che ora vale sì e no il 7 per cento. Il via libera a questa sciagurata autonomia sarebbe una resa della premier. E in questo modo perderebbe altri voti nel Sud.

Meloni insiste sul presidenzialismo proprio per imbrigliare l’autonomia?

Possibile. Di certo noi del Movimento siamo fortemente contrari all’accentramento dei poteri. Piuttosto, sarebbero utili riforme come la sfiducia costruttiva, che obbliga ad avere pronta un’alternativa quando si sfiducia un governo, o la possibilità per il presidente del Consiglio di sfiduciare i ministri. E sono favorevole anche ai referendum propositivi.

Durante l’assemblea del Pd, Enrico Letta ha sostenuto: “C’è stato un tentativo di sostituire il nostro partito, ma è fallito”. A sostituire o svuotare i dem avete provato anche voi 5Stelle, giusto?

Il M5S sta seguendo la sua strada, lungo una rotta che è iniziata con il governo con il Pd, il Conte 2. Non ci possono attribuire i problemi di un partito: a decidere sono gli elettori, in base alla proposta politica. Ognuno guardi in casa propria.

Conte ha detto che con il Pd si potrà discutere solo se Renzi e Calenda saranno tenuti fuori da un eventuale accordo. Su questo Schlein la pensa come voi, Bonaccini no…

Noi stiamo rispettando la dialettica interna ai dem. Ma un’interlocuzione con chi vincerà il congresso potrà esserci solo quando si smetterà di parlare di campo largo. Le intese si fanno sui programmi, non sulle accozzaglie, come abbiamo dimostrato a Napoli e in Lombardia. Renzi e Calenda vanno tenuti fuori della porta.

Nel Lazio il mancato accordo tra voi e il Pd potrebbe regalare la regione alle destre. Diversi intellettuali vi hanno rimproverato questa scelta.

Mettere da parte le differenze non è sempre un buon servizio ai cittadini, perché poi queste esplodono quando si va a governare. Bisogna portare avanti politiche chiare sui temi.

L’obiettivo del M5S a medio termine è costruire una “cosa rossa?

Il Movimento deve lavorare con grande umiltà per un fronte progressista dove siano prioritari i temi ambientali, la difesa dei più deboli, il sostegno alle imprese. Il nostro obiettivo è applicare questi principi, in ogni passo del nostro percorso.